RAPPORTI CON LUTENZA FAMIGLIE E STUDENTI. Rapporto con lutenza Il dgls 417 del 1975 (novellato e acquisito nel TU, dlgs 297/1994) relegava di fatto la.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Rilettura della mappa dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione.
Advertisements

Via Serrapetrona Roma Tel 06/
La riforma della scuola Attività opzionali e facoltative nel piano dell'offerta formativa.
Il docente e le sue competenze nella scuola dell’autonomia
La relazione educativa SIS a.a. 2005/06 Funzione docente e organizzazione didattica nella scuola dellautonomia Docente: Alessio Drivet.
Indagine nazionale per il funzionamento e le prestazioni delle istituzioni scolastiche Adriana Massi (da materiale Invalsi) Macerata 16 febbraio 2005.
Le attività istituzionali dellINVALSI Anna Maria Caputo Ricercatore Frascati, 8 novembre 2005.
Convegno Nazionale AIMC - Acireale, 19 e 20 marzo 2011
Corso di formazione CISEM Elena Vaj - Adriana Lafranconi
Lavvio della Riforma nelle scuole primarie del Lazio A cura di Giovanna Proietti Ispettrice Tecnica.
D.M Iniziative finalizzate allinnovazione e allintroduzione dellinsegnamento della lingua inglese e dellalfabetizzazione informatica. Intende creare.
Lorganizzazione dellazione didattica rivolta ad alunni stranieri Sabrina Machetti Università per Stranieri di Siena 19 febbraio 2008.
Collaborare e partecipare
Parole di cittadinanza Milano, 29 gennaio Cittadinanza e costituzione Art. 1. Legge 169/2008 Cittadinanza e Costituzione 1. A decorrere dall'inizio.
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
I processi di valutazione nella scuola dei Nuovi Ordinamenti Sebastiano Pulvirenti 23 ottobre 2004.
LE SCUOLE DI MODENA UNA RETE CON TANTI NODI. Il progetto ha ormai una lunga storia, è iniziato nel anno scolastico 2002/2003. Ha creato e rinforzato il.
Piani di studio personalizzati Percorsi didattici annuali
La Riforma: obiettivi e strumenti
Orientamenti nazionali
Piano nazionale per il benessere dello studente
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Rafforzare il ruolo delle famiglie Valorizzare la professionalità dei docenti Recepire le attese degli alunni LEGGE 28 MARZO 2003 N. 53.
Perché le scuole laziali dovrebbero dialogare con la Regione Lazio? Perché la Regione Lazio dovrebbe dialogare con le scuole laziali? Cosa succede con.
PIANO OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO DI OTRICOLI E CALVI.
Valutazione tradizionale o Valutazione autentica ?
AREA AREA DELLA STRUTTURALE COMUNICAZIONE INTERNA Attività collegiali
COMPETENZE CHIAVE Dottoressa Maria Ieracitano.
Seminario Provinciale
REPORT GRUPPO SCUOLA GIORNATA DI STUDIO APID 25/ 03/ 06.
Piano dell’offerta formativa – P.O.F Anno scolastico
Le scuole e l’autonomia
Un modello operativo di didattica per competenze
Losservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attività consentono di cogliere e valutare le loro esigenze, di riequilibrare.
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Autonomie locali e autonomie scolastiche
Auditorium Liceo Leonardo Brescia
“SCUOLA, ALUNNI, GENITORI: LAVORO IN SINERGIA PER UN RISULTATO COMUNE”
Educazione adulti.
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: Gruppo di Sperimentazione
Lorganizzazione non è mai neutra È specchio di unidea specifica di scuola Deve essere funzionale: nessuna organizzazione è valida in assoluto ogni organizzazione.
P.O.F. Collegio Docenti elabora C. dI. adotta I consigli di classe attuano.
COMITATO DEI GENITORI COS'E' UN COMITATO GENITORI?
UCIIM-SICILIA SISTEMA SCUOLA: TRA TRADIZIONE ED INNOVAZIONE GIACOMO TIMPANARO.
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
1 Premessa Il PERCHÈ Il CHE COSA Il COME Coinvolgimento delle Provincie Costituzione di cabine di regia Centralità del ruolo dei Dirigenti Condivisione.
DESCRIZIONE ESSENZIALE dei percorsi progressi educativi seguiti raggiunti.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Il Piano di Zona: strumento di programmazione del sociale
La storia di un percorso
Oggi: le illusioni tradite Da scuola pubblica che promuove la mobilità sociale a scuola che sancisce differenze; L'autonomia: da potenziale elemento di.
CHE COS’É? E’ un DOCUMENTO finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra scuola-studenti famiglie E’ uno.
Laurea Magistrale in Scienze Religiose - Teoria della scuola – a. a. 2013/’14 – prof. Nicola Tricarico Facoltà Teologica Pugliese Istituto Superiore di.
STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
LIBERTA’ di SCELTA EDUCATIVA delle famiglie
Dirigente Scolastico Lombardia
Giuseppe Richiedei ESSERE GENITORI ATTIVI e la sfida educativa Rosolina Mare 22 maggio 2011.
LEGGE 28 MARZO 2003 N. 53 Recepire le attese degli alunni
bozza - sono graditi suggerimenti 1 Il DDL S1934 … e il ruolo dei genitoriDDL S1934 A cura di Cinzia Olivieri.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
L. 13 luglio 2015 n. 107 LA BUONA SCUOLA
Area 1 - GESTIONE DEL POF, AUTOVALUTAZIONE E SNV
Associazione Genitori Scuole Cattoliche Udine, 2 dicembre 2014.
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
Istituto Comprensivo “PABLO NERUDA” Roma Indirizzo Musicale
La buona scuola 12 ottobre 2015 Incontro per i futuri rappresentanti.
Piano Triennale Offerta Formativa
Piano Regolatore Sociale Tavolo Immigrazione 9 maggio 2005 Comune di Genova.
Insegnanti e didattiche disciplinari Licia Masoni (Dipartimento di Scienze dell’educazione - CRESPI)
Transcript della presentazione:

RAPPORTI CON LUTENZA FAMIGLIE E STUDENTI

Rapporto con lutenza Il dgls 417 del 1975 (novellato e acquisito nel TU, dlgs 297/1994) relegava di fatto la funzione dei genitori e degli studenti (nelle superiori) a mera consultazione nel Consiglio di Classe. Nel CdI i genitori recuperano un ruolo con la presidenza. Il rapporto di forza resta saldamente favorevole ai docenti Con la legge 53/03 le famiglie hanno un ruolo attivo nella didattica (PSP, orari opzionali obbligatori e facoltativi)

Diritto allo studio art. 2 del dlgs 76/05 All'attuazione del diritto-dovere concorrono gli alunni, le loro famiglie e le istituzioni scolastiche e formative, condividendo l'obiettivo della crescita e valorizzazione della persona umana secondo percorsi formativi rispondenti alle attitudini di ciascuno e finalizzati al pieno successo formativo.

La SUSSIDIARIETA Secondo il principio di sussidiarietà (art. 118, co. 4 Titolo V), è lente autonomo (art. 114, che elenca Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni) più vicino al cittadino a rispondere per primo ai suoi bisogni (sussidiarietà verticale) e, se lente più vicino al cittadino non è in grado di garantire questo suo servizio in termini di adeguatezza e differenziazione, sarà, mano a mano, quello successivo, fino allo Stato, a supplire a tale inabilità. (fonte: indire)

Famiglia e sussidiarietà Analogamente, ciò che può essere fatto dalla famiglia e, via via, dalle altre formazioni sociali, scuola, università, cooperative, sindacati, imprese, parrocchie e altre comunità religiose, volontariato ecc. (di cui parlano i Principi fondamentali e la Parte I della Costituzione, in particolare lart.2) è opportuno non sia avocato dalle istituzioni territoriali, cioè Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni (sussidiarietà orizzontale). (fonte indire)

Famiglia e scuola Perciò la famiglia (che è la prima formazione sociale di cui parlano lart. 2 della Costituzione nonché gli artt. 29 e 30) in questa prospettiva orizzontale deve cooperare in modo negoziato con la scuola e con gli enti territoriali per costruire il progetto educativo dei figli. In tal senso essa è contigua a istituzioni scolastiche ed enti territoriali. Senza soluzione di continuità. (fonte indire)

Scuola / Famiglia Laccezione personalistica di fondo implica sussidiarietà della scuola alla famiglia e primato di questa (persona/cittadino) Enecessaria quindi la negoziazione del contratto educativo con lutenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03) Si tratta di attivare il complesso processo della programmazione condivisa ricondurre nella riflessione pedagogica due elementi strategici: la famiglia e la cultura giovanile. diffuso ricorso ad agenzie sussidiari private (per lo studio delle lingue straniere, per linformatica, per lo sport), per le fasce sociali più deboli questo si traduce in una maggiore richiesta alla scuola di percorsi formativi efficaci

Progettazione e famiglia La famiglia rientra nel discorso della progettazione partecipata in cui il soggetto dellazione didattica non è più il singolo docente ma léquipe docente che interagisce con la famiglia nella predisposizione del PSP Lambiente di lavoro in cui sviluppare la progettualità è quello della collegialità che garantisce il concorso di più intelligenze ed il rispetto di un corretto percorso di costruzione del percorso educativo che coinvolga anche i genitori.

Il contratto educativo Lefficacia di un sistema scolastico è direttamente proporzionale al livello di partecipazione e di coinvolgimento dellutenza nella determinazione delle mete dellistruzione. Per larticolazione tecnica dellintervento educativo è necessaria la negoziazione del contratto educativo con lutenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03).

RICHIESTE DELLUTENZA Non si tratta quindi di rispondere in maniera immediata (cioè non-mediata) alle richieste dellutenza (tipico delle agenzie informali) ma di inserirle in un percorso educativo socialmente condiviso e formalizzato. personalizzazione delle risposte La personalizzazione delle risposte significa infatti Monitorare lallievo (tutoraggio) Valorizzare le sue competenze (portfolio) Esaltare le sue inclinazioni (orario opzionale) Così le richieste dellutenza diventano educativamente spendibili e così la scuola deve interpretarle.

UTENTI O PARTNERS ? Se per utente si intende colui che usufruisce di un servizio pubblico o privato, gli utenti diretti della scuola sono solo gli studenti e le famiglie. Se invece allarghiamo il concetto di utenza a coloro che in qualche modo sono interessati alla qualità di un servizio pubblico o privato, allora possiamo comprendervi anche i diversi soggetti territoriali che possono essere gli stessi cointeressati allerogazione di un buon servizio insieme allistituzione scolastica.

SE FOSSIMO UNAZIENDA Anche ogni singolo cittadino può essere considerato un portatore di interesse. In termini aziendali potremmo chiamare, appunto, gli studenti e le famiglie shareholder in quanto utenti diretti e tutti gli altri stakeholder, in quanto portatori di intessi variamente rappresentati.

MA NON E COSI In realtà le famiglie non sono ma dei partners (soci) della scuola in quanto anche se talvolta parlano linguaggi diversi, le famiglie, rappresentano però identici interessi, costituiscono una parte che, di solito e per definizione si contrappone alla scuola, ma con la scuola collabora. Esse sono legate alla istituzione scuola da un rapporto costruito sulla base di reciproci diritti e doveri, che danno contenuto a quello che da qualche tempo si è preso a denominare contratto formativo, richiamato anche nello Schema generale della carta dei servizi scolastici (1995).

LE NORME finora Eleggono ogni anno rappresentanti di classe e, ogni 3 anni, rappresentanti nel CdI o CdC-Eleggono ogni anno rappresentanti di classe e, ogni 3 anni, rappresentanti nel CdI o CdC -Decidono se avvalersi dellinsegnamento della religione cattolica (irc)-Decidono se avvalersi dellinsegnamento della religione cattolica (irc) -Vengono chiamati ad effettuare percorsi di formazione per la costruzione di una cultura che favorisce il benessere (i cd Progetti genitori) anche come prevenzione di comportamenti devianti (droga, bullismo ecc.). -Nellambito del Contratto formativo (Carta dei servizi) sono messi a conoscenza dei progetti della scuola ed esprimono pareri su di essi sviluppando forme di collaborazione. -Nella Carta dei servizi vengono codificati i diritti/doveri nel rapporto con la scuola -Iscrivono i propri figli sulla base della conoscenza contestuale del POF, elaborato dallistituzione scolastica e messo a disposizione al momento delliscrizione (DPR 275/1999, art. 3 comma 5: Il piano dellofferta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie allatto delliscrizione). -Decidono tra scuola statale e paritaria nellambito del sistema nazionale distruzione, istituito dalla legge 62/2000.

LE NORME con la L.53/03 - Le finalità della scuola devono essere rispettose delle scelte educative della famiglia. - La scuola dellinfanzia concorre alleducazione e allo sviluppo (…) nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori. - Le famiglie scelgono se anticipare o posticipare lingresso nella scuola dellinfanzia e della scuola primaria (CM 37 dell11/04/03). Le famiglie scelgono quali insegnamenti opzionali obbligatori scegliere e se avvalersi di insegnamenti opzionali facoltativi

Scuola / Famiglia Laccezione personalistica di fondo implica sussidiarietà della scuola alla famiglia e primato di questa (persona/cittadino) Enecessaria quindi la negoziazione del contratto educativo con lutenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03) Si tratta di attivare il complesso processo della programmazione condivisa ricondurre nella riflessione pedagogica due elementi strategici: la famiglia e la cultura giovanile. diffuso ricorso ad agenzie sussidiari private (per lo studio delle lingue straniere, per linformatica, per lo sport), per le fasce sociali più deboli questo si traduce in una maggiore richiesta alla scuola di percorsi formativi efficaci Collegamenti Bertagna dia

Progettazione e famiglia La famiglia rientra nel discorso della progettazione partecipata in cui il soggetto dellazione didattica non è più il singolo docente ma léquipe docente che interagisce con la famiglia nella predisposizione del PSP Lambiente di lavoro in cui sviluppare la progettualità è quello della collegialità che garantisce il concorso di più intelligenze ed il rispetto di un corretto percorso di costruzione del percorso educativo che coinvolga anche i genitori.

Il contratto educativo Lefficacia di un sistema scolastico è direttamente proporzionale al livello di partecipazione e di coinvolgimento dellutenza nella determinazione delle mete dellistruzione. Per larticolazione tecnica dellintervento educativo è necessaria la negoziazione del contratto educativo con lutenza al duplice fine di motivarne la partecipazione e di corrispondere alle aspettative delle famiglie(cfr. L.53/03).

LO STUDENTE Sulla questione della relazione di accompagnamento agli studenti, v. Dia da 25 a 27 di Bertagna. La funzione tutoriale è una caratteristica propria dellinsegnamento V. Lo Statuto delle studentesse e degli studenti dpr 249/98 (allegato)