1. ICSI = intracytoplasmic sperm injection

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Transcript della presentazione:

1. ICSI = intracytoplasmic sperm injection MICROMANIPOLAZIONI DI GAMETI 1. ICSI zona pellucida 2. SUZI citoplasma membrana vitellina 3. PZD spazio vitellino 1. ICSI = intracytoplasmic sperm injection 2. SUZI = sub-zonal injection 3. PZD = partial zona dissection

RISULTATI PER NUMERO DI EMBRIONI TRASFERITI

IMSI Iniezione intracitoplasmatica del singolo spermatozoo morfologicamente selezionato Studio della morfologia degli organelli degli spermatozoi mobili (MSOME) Osservazione ad alto ingrandimento (6300x) dei vacuoli nucleari

ROSNI ROund Spermatid Nucleus Injection ROSI Round Spermatid Injection

TRAPIANTO SPERMATOGONIALE STUDIO INTERAZIONI CELLULE DEL SERTOLI E GERMINALI PRODUZIONE DI ANIMALI TRANSGENICI PREVENIRE INFERTILITA’ IN PAZIENTI (SPECIE BAMBINI) CHE DEVONO SOTTOPORSI A CHEMIO- O RADIO-TERAPIA

SEMI-CLONAZIONE FORMAZIONE DI CELLULE “APLOIDI” A PARTIRE DA CELLULE SOMATICHE “Produzione di oociti” (Kaneko, 2001) “Produzione di spermatozoi” (Tateno, 2003) SOSTITUZIONE DEI GAMETI

TRAPIANTO SPERMATOGONIALE TESTICOLO ARTIFICIALE TERAPIA MEDICA/CHIRURGICA IAH CONTROLLO GENETICO TOPI TRANSGENICI E KNOCK-OUT STUDI REPLICAZIONE CELLULARE STUDIO BIOCHIMICO SEMINALE STUDIO BIOCHIMICO INTERAZIONE SPERMATOZOO-OVOCITA GIFT TRAPIANTO SPERMATOGONIALE FIVET TESTICOLO ARTIFICIALE ICSI ROSI/ROSNI

LA PREVENZIONE  FATTORI TESTICOLARI  GONADOTOSSINE  FATTORI SESSUALI

GONADOTOSSINE FUMO  < 20, effetto su volume, > 20 densità e motilità spz  effetti ormonali (PRL, estradiolo)  alterazione ultrastruttura (assonema)  effetto additivo con varicocele ALCOOL  effetti diretti sul testicolo  danno epatico: alterazioni ormonali e deficit vitamine e oligoelementi  abbassamento del testosterone e riduzione volume e densità spz con consumi elevati MARIJUANA  alterazione spermatogenesi  riduzione densità e mtolità spz, aumento forme anomale

ANABOLIZZANTI  inibizione a “feedback” ipotalamo-ipofisaria  severa riduzione numero e motilità e aumento forme anomale, fino alla azoospermia  ripresa dopo 4-12 mesi dalla sospensione FARMACI  spironolattone  sulfasalazina (meglio mesalazina)  colchicina, allopurinolo  nitrofurantoina, tetracicline, gentamicina, neomicina, eritromicina  cimetidina  ciclosporina  alfa-bloccanti: eiaculazione retrograda GONADOTOSSINE OCCUPAZIONALI  Dibromocloropropano (pesticida)  Esposizione a piombo, cadmio, manganese

AGENTI CHEMIOTERAPICI  Cambiamento prognosi di leucemie, Hodgkin, t.testicolari  alterazioni preesistenti (24% patologie precedenti, 60% oligozoospermia  danno cellule progenitrici (spermatogoni, spermatociti primari)  maggiore resistenza del testicolo prepuberale  non alterazioni nei figli dei pazienti trattati  alcuni dati: azoospermia permanente nel 35-100% di Hodgkin azoospermia nel 17-68% di tumori testicolari disfunzione eiaculatoria con dissezione linfonodi retroperitoneali POSSIBILI STRATEGIE  modificazioni cicli di terapia  trattamenti con testosterone o GnRH (efficicacia solo nell’animale)  crioconservazione del seme  trapianto spermatogoniale RADIOTERAPIA  Effetti dose e tempo-dipendenti  Danno di precursori in vari stadi IPERTERMIA  Febbre  Abbigliamento  Sauna

TOSSICI AMBIENTALI PESTICIDI I PIU’ NOTI: DDT e ATRAZINA Tossici per l’uomo che ne viene a contatto - durante la produzione - durante l’utilizzo sulle colture - per il consumo dei prodotti agricoli Cancerogeni per gli animali di laboratorio PFDS Probabilmente cancerogeni effetti nocivi sulla riproduzione  veleno SOSTANZE ORGANICHE CONTENUTE IN : - VELENI PER FORMICHE - SHAMPOO - PELLICOLE FOTOGRAFICHE - SACCHETTI PER POP CORN - CARTA PER DOLCIUMI E SALATINI FTALATI Cancerogeni per gli animali possono causare morte fetale, malformazioni, tossicità riproduttiva SOSTANZE PLASTIFICANTI AGGIUNTE AL PVC PER RENDERLO FLESSIBILE PCB - FABBRICATI FINO AL 1985 - SUOLO, SEDIMENTI - AMBIENTE ACQUATICO - APPARECCHI ELETTRICI - VERNICI Probabilmente cancerogeni effetti nocivi sulla riproduzione

L’IPOTESI DEGLI “ENDOCRINE DISRUPTORS”: aumentata frequenza di “sindrome della disgenesia testicolare” (TDS) DEFINIZIONE: “agente esogeno capace di interferire con produzione, rilascio, trasporto, metabolismo, azione o eliminazione degli ormoni naturalmente presenti nel corpo per il mantenimento dell’omeostatsi e la regoalzione dei processi di sviluppo” (Kavlock, 1996) Effetti nell’uomo  Alterata qualità del seme  Criptorchidismo e ipospadia  Tumori testicolari  Cancro prostatico  Effetti sul “sex ratio” (M/F)  Alterazioni della tiroide Effetti meglio documentati nella donna  Cancro della mammella  Endometriosi  Spotting intermestruali  Pubertà precoce

La prevenzione Con D.M. 1 dicembre 2004, è stato approvato il programma per la realizzazione, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Medicina Sociale, di una campagna di comunicazione dei fenomeni della sterilità e dell’infertilità, e in data 20/06/2005 è stato stipulato l’accordo di collaborazione tra il Ministero della salute e l’Istituto Italiano di Medicina Sociale (IIMS) per la realizzazione e la gestione della citata campagna.

Relazione del Ministro della Salute al Parlamento Il progetto prevede la realizzazione di una campagna di informazione e prevenzione attraverso la produzione e diffusione di strumenti informativi cartavcei e la divulgazione di informazioni per via telematica. In particolare , è prevista la produzione di un opuscolo informativo (1,5 milioni di copie) che illustri le cause della sterilità, le precauzioni da adottare ai fini della prevenzione, la diagnosi, le terapie, le norme sulla fecondazione assistita e l’elenco delle strutture di eccellenza accreditate che la praticano. E’ inoltre prevista la realizzazione di una locandina che illustri la campagna e di una rubrica web nel sito dell‘Istituto Italiano di Medicina Sociale nella quale saranno riportati i contenuti dell’opuscolo, gli aggiormnamenti sulle terapie, ecc. Il materiale verrà distribuito su tutto il territorio nazionale attraverso invii postali o per il tramite delle asssociazioni di categoria, Saranno inoltre acquisiti spazi pubblicitari sui principali quotidiani nazionali, radio e TV. Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/04 – anno 2005

FORTE SBILANCIAMENTO TRA PREVENZIONE E PMA. Fondi destinati nel 2004 alla prevenzione = € 1.000.000 (“approccio mediatico” alla prevenzione) Fondo per le tecniche di PMA nello stesso anno = € 6.800.000 FORTE SBILANCIAMENTO TRA PREVENZIONE E PMA. PUR ESSENDO PREVISTA, LA PREVENZIONE DELLA STERILITA' RIMANE SPESSO POCO PRATICATA E LE RISORSE AD ESSA DESTINATE INFERIORI ALLE REALI NECESSITA', NONOSTANTE IL GRANDE POTENZIALE DI IMPATTO SULLA POPOLAZIONE

L'impiego delle tecniche di PMA in Italia anno 2003 anno 2004 N° centri = 129 N° centri = 175 N° pazienti = 18.178 N° pazienti = 9.790 N° cicli iniziati = 16.803 Totale trasferimenti = 21.201 Totale trasferimenti = 20.290 Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/04 – anno 2005

L'impiego delle tecniche di PMA in Italia anno 2004 anno 2003 Totale gravidanze = 5402 Totale gravidanze = 5073 Successo = 26.60% (gravidanze/trasferimenti) Successo = 23.93% (gravidanze/trasferimenti) Nati vivi = 3676 pari al: - 18,11 % dei trasferimenti - 68 % delle gravidanze Nati vivi = 3705 pari al: - 17,47 % dei trasferimenti - 73 % delle gravidanze Neonati con malformazioni = 1,1 % Neonati con malformazioni = 0,8% Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/04 – anno 2005

L'impiego delle tecniche di PMA in Italia nel 2004 Percentuale di trasferimenti e successi secondo le tecniche FIVET ICSI FER 2003 2004 2003 2004 2003 2004 Trasferimenti (% su tot) 29,8 24,1 55,6 61,9 14,2 10,9 Successo su prelievi/scongelamenti (%) 24,6 22,3 24,9 23,1 27,6 17,6 Successi su trasferimenti (%) 28,0 25,8 27,6 25,2 20,2 17,5 N.B.: La percentuale di successo è calcolata sulle gravidanze, non sui nati vivi Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/04 – anno 2005

RISCHI DELLA ICSI ■ Tecnica più adottata nei centri di PMA ■ Consente l’accesso a programmi di PMA a casi di infertilità maschile di grado severo ■ Non è mantenuta la proporzionalità fra indicazione medica e tecnica prescelta ■ La valutazione dei risultati non è correlata ai diversi quadri patologici di partenza ■ Alto grado di SPERIMENTALITA’

RISCHI CONNESSI CON L’UTILIZZO DI SEME DI SOGGETTI INFERTILI 1. PRESENZA DI ANOMALIE CITOGENETICHE PARENTERALI E DELLE CELLULE NEMASPERMATICHE Pazienti infertili ammessi a programmi ICSI hanno un alto tasso di aneuploidie negli spermatozoi Alta incidenza di aneuploidia dei cromosomi sessuali e anomalie strutturali insorte de novo, che sono di origine paterna, nei concepiti da ICSI rispetto alla popolazione generale

RISCHI CONNESSI CON L’UTILIZZO DI SEME DI SOGGETTI INFERTILI 2. PRESENZA DI MICRODELEZIONI DEL CROMOSOMA Y RISCHIO DI TRASMISSIONE DELLA MICRODELEZIONE ALLA PROLE O ESTENSIONE DELLA STESSA ULTERIORE NECESSITA’ DI RICORSO ALLA ICSI DA PARTE DEI FIGLI CONCEPITI VIA ICSI

RISCHI CONNESSI CON LA TECNICA Vengono ipotizzati:  Incorporazione di DNA mitocondriale spermatico  Iniezione di sostanze estranee o contaminanti  Distruzione dell’ooplasma o del fuso mitotico  Impropria selezione dello sperma da parte dell’embriologo  Anomalie epigenetiche dell’imprinting  Aumentato rischio di malattie neurodegenerative, causato dalla presenza nel padre oligozoospermico o azoospermico di anomalie del recettore androgenico

SPERIMENTALITA’ DELLA TECNICA Tecnica non preceduta da adeguata sperimentazione animale VALUTAZIONE DEI RISULTATI ■ Tasso di fecondazione ed outcome ostetrico ■ Lieve aumento di incidenza di malformazioni ed anomalie citogenetiche ■ Valutazione del risultato in relazione al quadro di partenza

IMPORTANZA DEL COUNSELING FATTORI COITALI  Disfunzione erettile  Eiaculazione retrograda  Eiaculazione precoce  Aneiaculazione  Uso di lubrificanti  Patologie psicosessuali IMPORTANZA DEL COUNSELING

ITER DIAGNOSTICO DELLA COPPIA: RUOLO DEL METODO NATURALE Il nostro protocollo diagnostico terapeutico è caratterizzato da una visione unitaria che prende in considerazione parallelamente entrambi i membri della coppia, secondo successivi livelli di indagine e integrando tra loro contributi multispecialistici (andrologico, endocrinologico, chirurgico), in modo da superare i limiti di una gestione frammentaria Progressivo approfondimento Accompagnamento della coppia DIAGNOSTICO Patologia infettiva Insufficienza luteinica TERAPEUTICO Superamento dell’ “ipofertilità” Non sempre la tecnologia comporta un aumento di probabilita’

CONCLUSIONI  Importanza della prevenzione ai vari livelli  Collaborazione interdisciplinare e società scientifiche  Diagnosi prenatale, neonatale, screening nell’infanzia  Controllo sviluppo puberale  Aspetti educativi “della” sessualità  “Accompagnamento” della coppia con problemi di fertilità

FERTILITA’ ESPRESSIONE DELLA FECONDITA’ DELLA PERSONA NELLA SUA UNITA’ PSICO-FISICO-SPIRITUALE