Il Bendaggio funzionale e la preparazione alla protesi Brunella Brighi, Fisioterapista Riccione 21-24 maggio 2012.

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Il Bendaggio funzionale e la preparazione alla protesi Brunella Brighi, Fisioterapista Riccione 21-24 maggio 2012

Fase post-chirurgica Pre-protesica Precocemente, dopo l’intervento, il fisioterapista prende in carico il paziente amputato allo scopo di prepararlo fisicamente e psicologicamente all’accettazione e all’utilizzo della protesi

Valutazione fisioterapica Osservazione attività spontanee Valutazione moncone, tronco, AA.SS. e A.I. controlaterale Valutazione funzionale (difficoltà passaggi posturali e ADL)

Valutazione del moncone Cute  Sensibilità, colore, presenza di lesioni, temperatura Punti di dolorabilità  trigger points Parti molli in eccesso  rischio di instabilità Monitoraggio dell’edema  tramite misurazione possibili variazioni sostanziali per almeno 6 mesi Escursione delle articolazioni risparmiate  forza ed estensibilità dei relativi muscoli

Valutazione AA.SS.  Ruolo importante nell’addestramento alla protesi Controllo della stabilità e funzionalità del tronco in posizione seduta ed eretta Valutazione A.I. controlaterale

Obiettivi Addestramento alla cura e all’igiene del moncone Prevenzione danni secondari; educazione a posture corrette Rinforzo AA.SS. e A.I. controlaterale Aumento capacità respiratoria Passaggi posturali e trasferimenti Stazione eretta precoce Ripristino equilibrio statico e dinamico Autonomia negli spostamenti monopodalici con ausili

Trattamento fisioterapico Educazione al lavaggio del moncone (acqua tiepida, sapone neutro, asciugare tamponando) Bendaggio funzionale - favorisce assorbimento dell’edema - impedisce il ristagno venoso - modella il moncone mantenendo in posizione le masse muscolari per raggiungere una forma idonea alla protesizzazione

Regole per un efficace bendaggio La benda deve essere aderente alla pelle, ma non traumatica e non deve impedire i movimenti A spirale o a spina di pesce Direzione disto-prossimale per esercitare una forza centripeta che dreni l’edema Tensione della fasciatura maggiore all’apice, che progressivamente diminuisce verso la radice dell’arto Misura delle bende: trans-femorali = 12cm x 7m trans-tibiali = 8cm x 7m

Bendaggio a Spirale

Bendaggio a spina di pesce 1) 2) 3) 4)

Bendaggio a spina di pesce

Protezione del bendaggio

Alternative al bendaggio Cuffia in silicone TRANS-TIBIALE TRANS-FEMORALE

Indossare la cuffia

Indossare la cuffia

VANTAGGI CONTROINDICAZIONI Ferite aperte senza medicazione Prevenzione efficace o riduzione ottimale degli edemi Modellamento ottimizzato del moncone Compressione graduale che permette di allineare delicatamente i margini della ferita facilitandone la guarigione Riduzione del dolore grazie alla compressione graduale CONTROINDICAZIONI Ferite aperte senza medicazione Infezioni Ferite molto umide Innesti cutanei Grave insufficienza cardiaca o renale Flebite settica Disturbi della sensibilità Contrattura in flessione del ginocchio oltre i 40° Ustioni di terzo grado Infiammazioni fibrinose

Pianificare il trattamento riabilitativo considerando: Le comorbilità Le patologie preesistenti o successive all’amputazione L’età del paziente Il livello di amputazione

Trattamento Fisioterapico Rieducazione respiratoria diaframmatica Favorisce la riduzione dell’edema: tramite la depressione della cavità addominale si richiama una maggiore quantità di liquidi

Trattamento Fisioterapico Prevenzione degli atteggiamenti viziati Posture corrette Recupero Normale Articolarità NB: Amputazione trans-femorale = rischio flessione anca Amputazione trans-tibiale = rischio flessione ginocchio Istruzione diretta al paziente di posture da adottare nel corso della giornata ed un corretto posizionamento in carrozzina

Trattamento Fisioterapico Tono e trofismo muscolare Esercizi isometrici e isotonici Rinforzo dell’arto controlaterale Rinforzo degli arti superiori Rinforzo del tronco e del bacino

Trattamento Fisioterapico Rinforzo muscolare del moncone con mobilizzazioni assistite, attive e contro resistenza Attraverso allungamenti dei muscoli accorciati, utilizzando tecniche di rieducazione posturale globale, si mira ad ottenere l’equilibrio delle catene muscolari ed il riallineamento del moncone

Trattamento Fisioterapico Addestramento ai passaggi posturali supino-seduto supino-posizione laterale prono Addestramento ai trasferimenti letto-carrozzina carrozzina-wc

Trattamento Fisioterapico Il paziente ha subito: Modificazione dell'aspetto fisico Alterazione dei parametri del suo schema corporeo => dell'equilibrio Obiettivo: Inserire il paziente nella sua nuova dimensione in un contesto di motricità globale

Trattamento Fisioterapico Il recupero degli adattamenti posturali e dell'equilibrio avviene attraverso: Canali preferenziali come la vista Afferenze tattili Afferenze cinestesiche Afferenze pressorie Per amplificare l'analisi dell'informazione per il recupero di un nuovo schema corporeo.

Trattamento Fisioterapico Statica monopodalica - inizialmente con doppio appoggio tra le parallele fino a raggiungere il maggiore equilibrio consentito Esercizi destabilizzanti per stimolare l’equilibrio Attività di spostamento monopodalico - prima utilizzando le parallele, poi il deambulatore e infine due bastoni aumentando la resistenza

Trattamento Fisioterapico Se le condizioni del paziente lo permettono, si insegna la tecnica per rialzarsi da terra passando dalla posizione prona alla quadrupedica e al definitivo sollevamento con l’aiuto degli AASS

Trattamento Fisioterapico DINAMICA EQUILIBRIO STATICA

Grazie!