Filippo Bussotti2, Antonio Ballarin Denti1

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO INDIRIZZI 32 ORE SETTIMANALI 5 ANNI
Advertisements

Integrazione di reti di monitoraggio per la stima dei livelli di ozono a scala sub- regionale. Lesempio di Firenze S. Andrei, M. Ferretti, Linnaeambiente.
CORSO DI RECUPERO CONTROLLI AUTOMATICI Prof. Filippo D’Ippolito
Le distribuzioni di probabilità continue
Risparmiare acqua si può…
Nel lavoro effettuato da ARPA sono valutati i risultati relativi alla campagna di misura condotta con Laboratorio Mobile tra il tra il 24 febbraio ed.
Sistema Uditivo e Analisi in Frequenza
CITTA’ DI SESTO SAN GIOVANNI
BENVENUTI ALL'ISTITUTO "PARETO"
I CAMBIAMENTI CLIMATICI IL PROTOCOLLO DI KYOTO IL PROTOCOLLO DI KYOTO Francesco Vaccari VII INCONTRO NAZIONALE EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA SOSTENIBILITA.
Inquinamento atmosferico e traasporto stradale in Europa. Una analisi di cluster e di regressione tra nazioni e città Romeo Danielis Università degli Studi.
AREA AMBIENTE, PARCHI, RISORSE IDRICHE E TUTELA DELLA FAUNA
IMPIEGO DI STRUMENTAZIONE LASER NEL COLLAUDO GEOMETRICO DI MACCHINE UTENSILI DI GRANDI DIMENSIONI IN AMBIENTI DEBOLMENTE CONTROLLATI Correlatori: Dott.
Francesca Ciraolo*, Alfredo Notargiacomo°, Patrizia Mondini§,
Modelli a compartimenti
STUDIO DELLA STAZIONE Il concetto: area topograficamente definita dove dominano condizioni ecologiche uniformi e caratterizzate da una stessa vegetazione.
Modelli dinamici e contabilizzazione dei flussi di gas ad effetto serra nei suoli agricoli Udine 27 marzo 2008 Giornata di studio Ruolo dei suoli agricoli.
Dipartimento di Ricerca Sociale - Università del Piemonte Orientale 1 Castelli Aperti giugno 2005 Castello di Camino (AL) IL PUBBLICO DI CASTELLI.
DINAMICHE TEMPORALI DELLO SCAMBIO DI CO2 A LIVELLO ECOSISTEMICO DI UN BOSCO CEDUO DI CERRO (QUERCUS CERRIS L.) DURANTE IL TURNO SELVICOLTURALE. Luca Belelli.
IT-BCi - Eboli Borgo Cioffi
(6) Istituto di Biometeorologia, CNR di Bologna;
INFOGESO Influenza dell'Ozono sulla Gestione Sostenibile dei sistemi agricoli e forestali OBIETTIVI DEL PROGETTO A SUPPORTO DELLA POLITICA REGIONALE ottenere.
Azione dello Steering Group on Ozone Risk Assessment : To further develop and validate the flux concept for the prediction of ozone impact on vegetation.
Silvano Fares*, Juergen Wildt°, Francesco Loreto*
Integrazioni di scala, approcci e metodi per una valutazione dei reali effetti dellozono sulle foreste Università di Siena Marco Ferretti TerraData Enviromentrics,
Quali sono le evidenze delleffetto dellozono su boschi aduli ed in condizioni reali? F. Bussotti; M. Ferretti Dipartimento di Biologia Vegetale, Università
Valutazione di aree a rischio per la produzione cerealicola a causa dell’inquinamento da ozono. De Marco A., Paoletti E., Screpanti A., Racalbuto S., Vialetto.
RIO3-VEG: Rete Informativa su Ozono e Vegetazione
Progetto CARBOITALY Modello GIS per la stima dell’emissioni di BVOC
Presentazione del software ROME 2.1
FITOVIGILANZA UN PROBLEMA COMPLESSO PER PRODOTTI COMPLESSI
Risorse agroforestali, biodiversità, suolo
Validazione METEO 2005 Regione Friuli. Stazioni con misure assimilate da LAPS (in ROSSO) Stazioni indipendenti (fornite da ARPA FVG) usate per la validazione.
CONTROLLO DI SUPPLY CHAIN MEDIANTE TECNICHE H-INFINITO E NEGOZIAZIONE
Fotosintesi e crescita
Le relazioni idriche delle piante
14° Convegno Cnipa- Roma 11 aprile 2006 Rosanna Alterisio 1 La gestione documentale per lefficienza e la trasparenza Stato dellarte e opportunità Rosanna.
Trasporto degli inquinanti FISICA AMBIENTALE 1 Antonio Ballarin Denti
Diluizione di inquinanti in atmosfera
Esame di Dosimetria II – Prof. A. Piermattei
Informazioni sul vento
I NEMATODI I nematodi fitoparassiti causano danni alle produzioni agrarie stimati fra il 5 e il 20% della produzione, variabili in funzione del parametro.
Le serie agronomiche di lungo termine per la valutazione della vocazionalità e dei rischi climatici. Università di Udine Dipartimento Produzione Vegetale.
L’influenza aviaria: quale rischio alimentare?
Centro Ceramico Bologna Lapplicazione di IPPC al settore ceramico – Assopiastrelle, 20 Ottobre 2005 LA PREDISPOSIZIONE DELLA DOMANDA DI AIA: Approccio.
Orientagiovani Il vento della Tecnica Orientagiovani 2009 Il vento della Tecnica Brescia, 17 novembre 2009.
Medico competente Concetto di salute - OMS Concetto di sorveglianza sanitaria Medicina del Lavoro Prima ….. Dopo il D.L. 626/94.
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara”, Firenze Protezione dai campi elettromagnetici a bassa frequenza, radiofrequenza.
BIODIVERSITA' QUERCIA Quercus è un genere delle Fagacee. Comprende gli alberi comunemente chiamati querce.
La sicurezza sul lavoro in chiave di parità di genere
POPOLAZIONE E STRUTTURA
Terenzio Zenone Giacomo Grassi
Inquinamento dell’aria
Milano 7 Novembre 2011 PROGETTO ValorE Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano.
GLI HABITAT FLUVIALI DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO: MONITORAGGIO E GESTIONE CONSERVATIVA PESARESI S., BIONDI E., CASAVECCHIA S., PARADISI L., PINZI.
Il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura :Graduazione dei rischi e buone prassi come opportunità strategica della prevenzione Dr. Giancarlo Marano.
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Serra de Conti. Linquinamento delle acque da azoto e fosforo non sono esclusivamente causate dalle fertilizzazioni. Una quota rilevante delle perdite.
PIR Tenda Radio Corso Tecnico.
Nuove indicazioni per la realizzazione e la conduzione di piantagioni da legno a ciclo medio-lungo Padova 18 Febbraio 2005.
Architettura dei Servizi di Directory Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Brescia - Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso.
1 Comunicazione e percezione dell’opinione pubblica Roma – 14 luglio 2003 Ciclo di seminari Governare la Rivoluzione Biotech in agricoltura. Politiche.
METODOLOGIE PER LA VALUTAZIONE “ATTIVA” DEGLI STUDI D’IMPATTO AMBIENTALE TERMINOLOGIA DI RIFERIMENTO Paolo Giuntarelli Università degli Studi di Teramo.
Innovazione e modernizzazione nella PA: una sfida per la gestione dell’ambiente Angelo Tanese Responsabile Laboratori di Innovazione Programma Cantieri.
Modellizazione dei flussi di ozono The workshop and Task Force Meeting (ICP Vegetation) proposed that the flux-based indicators should be included in the.
Lo sviluppo affettivo e i legami di attaccamento 2
Valutazione di scenari alternativi di gestione dei rifiuti urbani per un territorio provinciale Antonio Scipioni Tania Boatto
PONa3_00016 RESEARCH INFRASTRUCTURE FOR SUSTAINABLE AGRICULTURE AND FOOD IN MEDITERRANEAN AREA PONa3_00016 RESEARCH INFRASTRUCTURE FOR SUSTAINABLE.
ATMOSFERA ASPETTI CHIMICI – COMPOSIZIONE ed inquinanti ASPETTI FISICI – IL CLIMA.
Transcript della presentazione:

Filippo Bussotti2, Antonio Ballarin Denti1 Flussi stomatici di ozono ed esposizione in relazione alla comparsa di sintomi fogliari visibili in giovani piante di faggio e quercia allevate in O.T.C. Giacomo Gerosa1, Riccardo Marzuoli1, Rosanna Desotgiu2, Filippo Bussotti2, Antonio Ballarin Denti1 1 Dipartimento di Matematica e Fisica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. 2 Dipartimento di Biologia Vegetale, Università di Firenze.

OBIETTIVI Confrontare esposizioni (AOT40) e flussi di ozono in due specie forestali tipiche dell’area subalpina caratterizzate da diversa sensibilità all’ozono: Fagus sylvatica e Quercus robur Individuare una parametrizzazione affidabile del modello di Jarvis della gstom per le specie considerate e le condizioni ambientali tipiche dell’area sudalpina Definire livelli critici di flusso stomatico per la comparsa di sintomi fogliari visibili Valutare il ruolo svolto dalla disponibilità idrica nella comparsa dei sintomi fogliari

METODOLOGIA Ozono Specie Forestali Sito sperimentale di Curno – Open Top Chambers 8 WET Plots 8 DRY Plots Ozono 4 OTC Filtrate (CF) 4 OTC Non-Filtrate (NF) 8 Plots aperti (OA) Specie Forestali Faggio Quercia (Pioppo, Frassino)

Modellizzazione della gstom Esposizione all’ozono METODOLOGIA Modellizzazione della gstom Parametri agro-meteorologici (su palo meteo e in O.T.C.) Misure di conduttanza stomatica (porometro a diffusione dinamica – AP4) + Esposizione all’ozono = Flussi stom. di O3 Concentrazione di ozono (su palo meteo e in O.T.C.) Effetti dannosi comparsa di danni fogliari visibili vs Monitoraggio dei sintomi fogliari visibili (frequenza settimanale)

La modellazione della conduttanza stomatica Modello di Jarvis Idea base Per ogni specie esiste una conduttanza stomatica max che le piante esprimono solo in condizioni ottimali. In situazioni limitanti la g espressa è solo una frazione di quella max. I fattori ambientali che limitano la g sono essenzialmente climatici (PAR, VPD e Disponibilità idrica nel suolo, soprattutto). La loro azione è descritta da alcune funzioni specie-specifiche, dette funzioni limitanti, che devono essere individuate. gw = gmaxw • f(PHEN) • f(PAR) • f(T) • f(VPD) • f(SWC)

CALCOLO DELLA DOSE STOMATICA gw = gmaxw • f(PHEN) • f(PAR) • f(T) • f(VPD) • f(SWC)

RISULTATI Funzioni limitanti la gmax in Fagus sylvatica

Parametri dei modelli

Prestazioni dei modelli Figure 3 – Comparison between measured and modelled water stomatal conductance for Fagus sylvatica (left) and Quercus robur (right). The vertical bars indicate the standard error of prediction per each class of hours of measurements.

RISULTATI AOT40 e comparsa di danni fogliari visibili in Fagus sylvatica 2004 2005 W D D +18% W +30% +23gg +27gg Figure 4 – Cumulative ozone exposure (AOT40) in 2004 (left) and 2005 (right) growing seasons. Downward arrows indicate the first symptom onset on irrigated plants of Fagus sylvatica. Upward arrows indicates the first symptom onset on non irrigated plants of Fagus sylvatica. No symptoms were detected for Quercus robur in both years.

RISULTATI Flussi di ozono e comparsa dei danni fogliari in Fagus sylvatica 2004 2005 W D W D +5.7% LC = 33 +3.1% +23gg +27gg

Confronto fra AOT40 e dose stomatica RISULTATI Livelli critici per la comparsa dei sintomi fogliari in Fagus sylvatica. Confronto fra AOT40 e dose stomatica AFst1.6 alla comparsa del primo sintomo W 25.455 25.252 mmol O3 m-2 D 25.972 24.266 mmol O3 m-2 Differenza fra W e D   2.0% -3.9% % Soglie di flusso che annullano le differenze tra W e D 1.8 1.0 nmol O3 m-2 s-1

RISULTATI Flussi di ozono in Quercus robur 2004 2005

Conclusioni Sono disponibili parametrizzazioni del modello di Jarvis per faggio e farnia in ambiente sudalpino La disponibilità idrica si conferma un fattore importante nel determinare la dose e, di conseguenza, la comparsa dei sintomi Il flusso si conferma uno strumento in grado di tener conto delle diverse condizioni ambientali. L’approccio basato sui flussi assicura inoltre una maggior predittività degli effetti rispetto all’AOT40 E’ stato individuato un livello critico per la comparsa di sintomi fogliari in faggio basato sui flussi (la Farnia si è rivelata una specie resistente) I flussi sono più intensi che nelle piante adulte: un livello critico stabilito per le piante adulte potrebbe costituire un rischio per le piante più giovani con conseguenti rischi per la rinnovazione

Problemi aperti miglioramento della predittività dei modelli di conduttanza stomatica: superare Jarvis? Individuazione della gmax, … Trasferibilità dei risultati da semenzali a piante adulte Determinanti della sensibilità/resistenza: detossificazione, morfologia, fisiologia, adattamenti… Significato del sintomi fogliari nella valutazione del rischio ozono E per la valorizzazione degli effetti?

Grazie per la vostra attenzione giacomo.gerosa@unicatt.it Dipartimento di Matematica & Fisica, Università Cattolica del S.C. di Brescia

Grazie per la vostra attenzione giacomo.gerosa@unicatt.it

RISULTATI Funzioni limitanti la gmax in Quercus robur