“Il Poliziotto e il Carabiniere di quartiere” Roma, maggio 2004 “ un anno di lavoro” POLIZIA DI PROSSIMITÀ
2 Un anno di sperimentazione La valutazione del servizio La diffusione sul territorio POLIZIA DI PROSSIMITÀ
La fase sperimentale, che, come è noto, ha preso avvio il 18 dicembre 2002, ha visto l’impiego di operatori tra personale della Polizia di Stato e militari dell’Arma dei Carabinieri, impiegati su alcune zone di tutti i capoluoghi di provincia per un totale di circa 300 quartieri. Il notevole consenso riscosso dopo questo primo anno di attuazione del servizio, sia presso la gente comune sia presso le varie categorie socio-produttive, rappresenta la migliore conferma della validità del modello adottato, che ha trovato concreta, positiva applicazione in tutti i diversi profili operativi proposti. La risposta positiva finora data dall’utente finale del servizio comprova il raggiungimento degli obiettivi prefissati. È stato, infatti, registrato il rilancio di un rinnovato rapporto polizia - territorio - cittadino, inteso sia come maggiore sicurezza, effettiva e percepita, sia come incremento della fiducia dei cittadini nei confronti delle Forze di polizia. UN ANNO DI SPERIMENTAZIONE POLIZIA DI PROSSIMITÀ
4 A conferma del risultato raggiunto, lo stato di attenzione ed il consenso della collettività per il modello proposto è rimasto inalterato nel periodi di riferimento. Il dato si fa ancora più significativo, a riprova dell’efficacia che esso sviluppa soprattutto sotto il profilo della percezione della sicurezza, perché riscontrato anche dopo che la spinta propulsiva determinata dalla pubblicità del nuovo servizio da parte dei mezzi di informazione si era andata progressivamente ad esaurire. Questo anno di sperimentazione è stato suddiviso in due momenti principali; una prima fase utilizzata per avviare la diffusione progressiva del nuovo modulo operativo di controllo del territorio. Al termine della prima fase, è stato effettuato un primo punto di situazione che ha permesso di apportare al modulo operativo alcuni correttivi suggeriti dall’attività “su strada”. Nel mese di luglio 2003, è stata, quindi, avviata la seconda fase, volta al consolidamento dell’identità professionale, del profilo operativo, della giusta correlazione tra forze impiegate ed ambito territoriale di competenza. UN ANNO DI SPERIMENTAZIONE POLIZIA DI PROSSIMITÀ
5 Il periodo di sperimentazione del servizio di “Poliziotto e Carabiniere di quartiere” è stato oggetto di un attento monitoraggio dell’attività svolta in tutti i comuni capoluogo di provincia. La bontà del lavoro svolto trova una sua conferma oggettiva negli indicatori che evidenziano un sintomatico calo delle delittuosità nelle aree ove è presente il “Poliziotto e Carabiniere di quartiere”. Come detto, si evidenzia anche un trend in crescita della “sicurezza percepita” cioè della sensazione di sicurezza avvertita dalla cittadinanza che vive e lavora nelle aree interessate dal servizio. Gli stessi operatori “Poliziotti e Carabinieri di quartiere”, in divisa, visibili, che si muovono costantemente su determinante zone rappresentano il miglior sostegno al disagio sociale legato all’insicurezza. LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO POLIZIA DI PROSSIMITÀ
6 La finalità e lo stesso ruolo svolto da questo nuovo servizio nel settore della prevenzione appaiono oggi recepiti e compresi nella reale valenza: un ulteriore strumento di controllo del territorio che integra, completandola, la più tradizionale metodologia operativa fatta di pattuglie che operano principalmente a bordo di autovetture e moto. La specificità di questa nuova figura ed i criteri di impostazione sui quali essa è improntata hanno fornito elementi di valutazione più che convincenti circa la praticabilità dell’azione congiunta delle due Forze di polizia a competenza generale [Polizia di Stato - Arma dei Carabinieri] - azione che ha generato, e genera, una proficua sinergia operativa - e della favorevole collaborazione con le altre Forze di polizia locali. Attraverso un opportuno ed attento coordinamento - capace di esaltare i profili di complementarietà e di alternanza di azione - è stato possibile dare attuazione ad una metodologia di lavoro che ha assicurato al tempo stesso continuità di contatti e razionale distribuzione delle risorse, evitando inutili dispersioni o duplicazioni di interventi. LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO POLIZIA DI PROSSIMITÀ
7 Fortemente indicative del favore della collettività risultano essere le molteplici istanze di attivazione del servizio in nuove aree che pervengono da diversi enti locali, associazioni di categoria o di cittadini, attese le positive, evidenti ricadute che la “Polizia di quartiere” genera rapidamente nelle aree urbane in cui interviene Nel quadro del progressivo ampliamento del servizio sul territorio nazionale, 700 unità - tra poliziotti e carabinieri - saranno pronte ed andranno ad operare, già dal corrente mese, come “Polizia di quartiere”, in 133 nuove zone, 34 delle quali individuate in altrettante aree di comuni non capoluogo di provincia Altre 300 unità, per un totale di operatori, verranno destinare allo specifico servizio immediatamente dopo la prossima estate. Il progetto italiano, realizzato con profili innovativi rispetto alle omologhe realtà europee, ha destato viva attenzione sul fronte internazionale. LA DIFFUSIONE SUL TERRITORIO POLIZIA DI PROSSIMITÀ
8 Il recente Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea ha favorito lo scambio di esperienze sviluppate nel settore dai partner stranieri e lo stesso seminario internazionale, realizzato a cura del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha confermato l’interesse dei Paesi esteri per le scelte adottate dal Ministero dell’Interno italiano in tema di “Polizia di Prossimità” ed, in particolar modo, per questa nuova figura di operatore sul territorio. LA DIFFUSIONE SUL TERRITORIO POLIZIA DI PROSSIMITÀ