Componenti della memoria e modelli

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La memoria – parte terza Eleonora Bilotta Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università della Calabria, Cosenza, Italia Corso on-line.
Transcript della presentazione:

Componenti della memoria e modelli

Punti essenziali motivazione: le informazioni dai sensi sono troppe per essere elaborate tutte in profondità idea: esistenza di un filtro selettivo, che fa passare solo alcune informazioni attraverso un “canale” la memoria a lungo termine controlla il filtro la memoria a breve termine conserva l’informazione in ingresso per qualche secondo l’info viene poi selezionata dal filtro o rimpiazzata l’info potrebbe rimanere in circolo (ripetizione mentale) in questo caso il canale sarebbe ancora più limitato

Limiti dello schema assunzione errata: il materiale a cui non si presta attenzione viene elaborato in misura minima sembra (da studi successivi) che l’elaborazione di tale materiale può essere anche complessa Es.: interpretazione di una frase ambigua la frase è trasmessa a un orecchio solo all’altro orecchio viene sussurrato dell’altro materiale a un volume così basso da non poter essere nemmeno consapevoli del suo contenuto l’interpretazione della frase era influenzata da ciò che veniva sussurrato all’altro orecchio

Avanzamenti allo schema ipotesi di Treisman: meccanismo flessibile sul materiale a cui non si presta attenzione elaborazione del materiale fuori dall’attenzione risultati dell’elaborazione non conscia a disposizione per le elaborazioni principali suddivisione della memoria a breve termine in due componenti separate vari fenomeni mentali giustificano la suddivisione Esempio: ci si trova nel soggiorno di notte e si spegne la luce per qualche frazione di secondo si conserva un’impressione visiva evanescente della stanza

La memoria delle percezioni la memoria è un sistema atto a immagazzinare e recuperare l’informazione acquisita dai sensi vista, udito, olfatto, ..., influenzano i nostri ricordi ricordi come registrazioni di percezioni livelli di elaborazione magazzini di memoria a brevissimo termine (MaBbT): solo frazioni di secondo memoria a breve termine (MBT): qualche secondo memoria a lungo termine (percettiva) riconoscimento in foto di Einstein si identifica una voce o una porta che cigola

Memorie sensoriali magazzini di memoria visiva e uditiva a brevissimo termine (MaBbT) le componenti più periferiche a cui il termine memoria è stato applicato memoria “iconica” e “ecoica” dipendono dalle modalità sensoriali (a ciascun senso il proprio sistema di memoria) sistemi specializzati: i contenuti sono continuamente rimpiazzati da nuove info in ingresso tali contenuti non vengono sottoposti a ripetizione

Un problema per il modello modale Pazienti con deficit MBT performance scarsa su ricordi immediati e recentezza performance normale sulla MLT Nel modello modale MBT anticamera inevitabile per l’apprendimento in MLT predizioni del modello: danneggiate capacità di apprendimento performance scarsa su tutto ciò che dipende dalla capacità limitata del sistema MBT non vi è alcuna evidenza che sia questo il caso!

I livelli di elaborazione (Craik e Lockhart 1972) Problema: Assunzione in Atkinson e Schiffrin: la probabilità di un item di essere memorizzato in MLT è funzione semplice del tempo di permanenza in MBT Tuttavia … anche il ripasso attivo verbale può portare a ricordi MLT poco duraturi Teoria dei livelli di elaborazione non è alternativa al modello modale, ma parte integrante

La teoria un elemento da ricordare viene elaboratoattraverso una serie di livelli di codifica (es. parola) apparizione della parola sulla pagina (monitor) suono della parola una volta pronunciata significato della parola e relazione con altre esperienze più è profondo il livello di codifica, più duratura è la traccia mnestica ricordi più duraturi ricordi più facilmente recuperabili

Frazionamento della memoria a lungo termine Memoria implicita e memoria esplicita Memoria episodica e memoria semantica

Memoria implicita VS esplicita Studi tradizionali interessati al richiamo conscio o al ricordo esplicito di fatti e episodi specifici (memoria esplicita) Anni recenti: interesse nei confronti di una forma di ricordo inconscio: la memoria implicita Studi sperimentali hanno quindi evidenziato delle differenze profonde tra le due forme di memoria

Il priming e la memoria implicita Il priming è la caratteristica principale – cambio di prestazione su un test che non richiede un richiamo cosciente dell’episodio – cambio attribuibile a informazione acquisita durante uno specifico episodio precedente Esempio di priming: completamento di prefissi di parole con la prima parola che viene in mente – Esempio: CON …CONGRESSO – priming = tendenza a completare i prefissi con parole precedentemente considerate rispetto ad altre

Evidenza neuropsicologica memoria implicita pazienti con profonda amnesia per fatti espliciti potevano apprendere in modo quasi normale - varie forme di “priming” - acquisizione di abilità motorie - condizionamento classico Questi dati suggeriscono che la memoria implicita è supportata da differenti sistemi cerebrali rispetto alla memoria esplicita.

Esperimento di Warrington Weiskrantz (1968) Materiale attivo – si presentano le parole in forma frammentata (a pezzi) – essi apprendono le parole, in forma implicita – l’apprendimento è verificato con test riferiti a frammenti della parola (effetto del priming) Esempio: CROCODILE frammento iniziale: CRO________ frammenti sparsi: C_O_O_I_E

Dissociazione nel priming Priming percettivo (es. Visivo) – legato a una specifica modalità sensoriale Priming concettuale Studi neuro (scan cerebrali: PET e fMRI) – priming percettivo: decremento attività neurale nella corteccia visiva – priming concettuale: decremento attività neurale nella corteccia frontale sx, sede dell’elaborazione semantica

Memoria visiva a lungo termine la memoria visiva può estendersi aldilà di pochi secondi Rock e Engelstein: forme senza significato oltre un mese Nickerson: 600 immagini di scene test “nuova o vecchia”: 92% dopo un giorno; 63% dopo un anno Standing et al.: 2560 diapositive a colori test su coppie di stimoli: 90% dopo parecchi giorni conclusioni: non è noto se immagazziniamo tante immagini, ma criterio debole di “familiarità”

Conclusioni sulla MLT visiva sembra si avere una memoria nitida in corrispondenza di eventi che scatenano forti emozioni nitidezza VS accuratezza il ricordo non corrisponde in generale a ciò che esperiamo veramente, ma a ciò che estrapoliamo dall’esperienza

Memoria episodica VS semantica – sistema di memoria di evoluzione recente probabilmente posseduta solo dagli umani permette di ricordare precedenti esperienze nel modo in cui le si è vissute Memoria semantica – parente più prossimo della memoria episodica posseduta sia da umani che animali permette di acquisire e usare la conoscenza del mondo

Esempi dalla memoria episodica ipotizzata da Tulving (1972) riferimento a episodi storici, relativa a esemplari specifici (non categorie generali) corrisponde alla memoria autobiografica: eventi con cui il sistema è venuto in contatto direttamente il mio esame di maturità ... e indirettamente, per strutture di conoscenza la tragedia di Hiroshima

Similitudini : la memoria dichiarativa Capacità illimitata, Simili operazioni di codifica: anche eventi di breve durata memorizzati in modo permanente Di tipo multimediale (più modalità sensoriali) Entrambe differenti dalla conoscenza procedurale Output del recupero di tipo simbolico Accessibili all’introspezione Localizzazione neurale: lobo medio-temporale e struttura di-encefalica

Differenze tra le due memorie Funzioni differenti memoria episodica: ricordare consapevolezza del sé memoria semantica: sapere consapevolezza del conoscere Asimmetria: ricordare ® sapere (viceversa non è detto) Memoria episodica evolutivamente recente animali possiedono sicuramente la memoria semantica no evidenza riguardo a memoria episodica in animali

Memoria episodica si sviluppa in età adulta Memoria episodica come unica forma di memoria che necessita di un pensiero che ritorna indietro nel tempo – negli altri casi l’utilizzo dell’informazione ha come obiettivo il presente Memoria episodica implica il rivivere un’esperienza passata in altre forme di apprendimento non è necessario ricordarsi gli episodi di apprendimento

Relazione tra memorie dichiarative Codifica dell’informazione I due sistemi operano in modo seriale L’informazione entra nella memoria episodica passando attraverso la memoria semantica Gestione e mantenimento dell’informazione I due sistemi operano in parallelo L’informazione può trovarsi in uno o entrambi i sistemi Recupero dell’informazione I due sistemi operano in modo indipendente L’informazione dalla memoria episodica può essere recuperata in modo separato

Evidenza per la distinzione Dissociazioni funzionali tra consapevolezza di tipo autobiografico e non nel recupero Evidenza per lo sviluppo tardivo nella memoria episodica Dissociazioni dovute a differenti danni cerebrali Correlati elettrofisiologici e differenze in EEG Immagini PET recupero episodico: corteccia prefrontale, regioni corticali medio-parietali, cervelletto sinistro recupero semantico: regione frontale sinistra, regione temporale sinistra

Le operazioni: recupero da K-esplicita o K-tacita: recupero attraverso strutture analoghe a quelle di immagazzinamento i dati sono organizzati in insiemi significativi: le esperienze si ricostruiscono schemi di recupero equivalenti ai frame passato accessibile attraverso strutture interpretative quando si ricorda, si da corrispondere l’evento alla maschera interpretativa odierna, non quella di allora schemi di recupero mediante indizi (cue) accesso diretto alla conoscenza senza strutture intermedie cue esterni da organi di senso cue interni da stati mentali

Emozioni nel recupero (Bower 1981) doppia categorizzazione dei fatti (ricordi) affinità razionale affinità emotiva esperimenti di Bower: si induceva sui soggetti uno stato d’animo i ricordi prodotti spontaneamente sono congruenti con lo stato d’animo congruenza tra umore e polarità del materiale: i ricordi si recuperano grazie al colore emozionale il passato soggettivo non è stabile: il desiderio di mantenere il sistema immutato nel tempo viene soddisfatto dal cambiamento

Le operazioni: l’oblio meccanismi affascinanti e misteriosi: perché si dimentica? disfunzioni di immagazzinamento e recupero immagazzinamento: perdita attribuita a … decadimento: passa il tempo e il dato non si riutilizza interferenza: troppe info di natura simile recupero fenomeno “sulla punta della lingua” nella maggioranza dei casi è difficile stabilire la causa dell’oblio è una perdita vera e propria? è un deficit delle procedure di recupero?

evidenza dalla psicologia clinica info che sembravano irrecuperabili, sono invece recuperabili (se ci si impegna seriamente) pazienti che recuperano intorno a 5-6 anni, poi 3, 2, 1(!) evidenza dalla psicologia sperimentale una qualunque serie di dati (anche una lista di numeri senza senso) viene ri-appresa più rapidamente, anche dopo mesi dalla somministrazione iniziale evidenza dall’introspezione ricordi che tornano alla mente stimolati dall’esterno

evidenza dalla psicanalisi dimenticanze “convenienti” (dimenticanze “ad arte” per evitare un dispiacere) evidenza dalla biochimica sintesi di sostanze in grado di potenziare la memoria per bloccare o rallentare il declino nella senescenza tutti i farmaci che contrastano l’amnesia evidenziano che i soggetti che non ricordano possiedono le informazioni L’oblio è dovuto essenzialmente a problemi di recupero o attivazione delle informazioni e non a una perdita

L’oblio infantile fenomeno per cui gli adulti non riescono a ricordare le esperienze precoci, prima di 4-5 anni psicanalisi: amnesia dell’infanzia (meccanismi di soppressione del ricordo) Piaget: cambiano i meccanismi di ragionamento, non si possono riutilizzare i meccanismi adottati nell’infanzia neuropsicologia: maturazione tardiva dell’ippocampo, perdita di ciò che è acquisito prima costruttivismo: aggiornamento degli schemi di interazione (cioè i frame, aggiornati con l’età) ricostruzioni cliniche: si riprende lo schema passato con il suo bagaglio emotivo/cognitivo