Iran
Iran Superficie: 1.638.489 Km² Abitanti: 66.129.000 (stime 2001) Densità: 40 ab/Km² Forma di governo: Repubblica islamica Capitale: Teheran (7,354,000 ab.) Altre città: Mashad 2.015.000 ab., Esfahan 1.925.000 ab., Tabriz 1.000.000 ab., Shiraz 850.000 ab. Gruppi etnici: Iraniani 50%, Azerbaigiani 17%, Tagichi 15%, Curdi 9%, Arabi 2%, Beluci 2%, Armeni 0,5%
Tehran
Tehran: Monumento alla libertà
DalloScià di Persia Reza Pahlavi alla Repubblica islamica Appunti per un incontro: una breve storia del potere nell’Iran contemporaneo DalloScià di Persia Reza Pahlavi alla Repubblica islamica
Mohammad Reza Shah Pahlavi (in persiano : محمد رضا شاه پهلوی), n Mohammad Reza Shah Pahlavi (in persiano : محمد رضا شاه پهلوی), n. il 26 ottobre 1919 a Tehran m.il 27 luglio1980 al Cairo, fu l’ultimo scià d'Iran dal 16 settembre 1941 al 16 gennaio 1979. Attuò una politica favorevole agli Stati Uniti, permettendo alle multinazionali di sfruttare le risorse del Paese provocando così un forte malcontento tra la popolazione, che mal sopportava il suo regime assoluto e le repressioni che lo Scià affidava alla sua polizia segreta (SAVAK). Numerosi tentativi di assassinio o di colpo di stato furono organizzati, soprattutto da gruppi religiosi islamici, cui lo Scià rispose con una repressione senza precedenti. Nel 1979 fuggì dalla Persia e si rifugiò precipitosamente negli Stati Uniti Studenti universitari, influenzati dalle idee di Khomeini, presero 66 ostaggi statunitensi e minacciarono di ucciderli se gli Stati Uniti non gli avessero consegnato lo Scià. Morì l'anno dopo, nel 1980 in Egitto
L'āyatollāh Ruhollāh Mosavi Khomeyni L'āyatollāh Ruhollāh Mosavi Khomeyni (18 maggio 1902 - 3 giugno 1989) è stato il capo religioso e politico dell'Iran dal 1979 al 1989. Il suo governo fu di stampo religioso islamico e impose - secondo il giudizio storico di visione occidentale - uno stretto moralismo di linea fondamentalista. Il regime da lui instaurato inaugurò una linea di potere teocratico in Iran che persiste tuttora.
Khomeyni fu uno dei principali oppositori a questa politica e organizzò nel 1963 una nuova congiura contro lo scià: congiura che fallì in pieno costringendo l'ayatollah all'esilio, dapprima a Bursa, in Turchia, quindi in Iraq e poi in Francia. Khomeyni, tornato il 1 febbraio da un esilio che durava quasi da sedici anni e che l'aveva portato a Najaf, in Iraq e a Parigi, poteva instaurare una "repubblica islamica" in Iran Nel 1979 Khomeyni indisse le elezioni, riservandosi tutti i poteri con la carica di "Guida della Rivoluzione". Fra le prime leggi vi furono l'abolizione del divorzio e la proibizione dell'aborto. Istituì, sulla scorta della sharī‘a la pena di morte per l'adulterio, come pure per la bestemmia.
Impose alle donne la copertura costante del volto con un velo, pur concedendo loro una certa indipendenza. Le donne poterono uscire di casa senza il permesso del padre o del marito, ebbero diritto all'istruzione come gli uomini (attualmente in Iran le donne sono spesso più acculturate degli uomini) venne incoraggiato il loro lavoro e, malgrado all'inizio avesse l'opposizione del "clero" islamico, rimase loro il diritto di voto, che venne abbassato a 15 anni. Khomeyni già nel 1981 mitigò questo rigido moralismo anche per poter conservare rapporti diplomatici con altri paesi. L'Iran comunque rifiutò ogni rapporto commerciale o politico con gli Stati Uniti.
Bani Sadr Primo Ministro Le prime elezioni presidenziali dell’era repubblicana si svolgono nel giugno del 1980. Bani Sadr vince le elezioni, raccogliendo il 76% dei consensi. Promotore della linea morbida nei rapporti con l’estero, Il cinque settembre del 1980, l’Iraq di Saddam Hussein invade a sorpresa l’Iran. Accusato di connivenze con i “mujahedeen del popolo”, un movimento marxista-islamico prima alleato di Khomeini e poi nemico giurato delle istituzioni teocratiche, Bani Sadr deve darsi alla fuga insieme al leader dei mujahedeen, Masoud Rajavi.
Seyyed Mohammad Khātami (persiano : سید محمد خاتمی), nato il 29 settembre 1943 ad Ardakan, è un intellettuale, un filosofo e un politico Iraniano. È stato il quinto Presidente dell'Iran dal 2 agosto 1997 al 2 agosto 2005 e a lui è succeduto Mahmud Ahmadinejād. Khātami è stato eletto Presidente il 23 maggio 1997 ed eletto una seconda volta l' 8 giugno 2001. Khātami vinse ampiamente grazie al voto femminile e giovanile grazie anche alle sue promesse di migliorare lo stato delle donne e di dare una risposta alle domande delle generazioni più giovani in Iran.
Maḥmūd Aḥmadinejād محمود احمدینژاد Nato il 28 ottobre 1956 è il sesto Presidente dell'Iran, in carica dal 3 agosto 2005. Ahmadinejād è stato sindaco di Tehrān dal 3 maggio 2003 fino al 28 giugno 2005, ed è considerato un conservatore religioso. Prima di diventare sindaco era un ingegnere civile e un professore all'Università Iraniana di Scienza e Tecnologia. La vittoria di Ahmadinejād fu attribuita alla popolarità del suo semplice stile di vita, e perché era visto come il difensore dei poveri e delle classi meno agiate. Era visto anche come modello di integrità religiosa, non corrotto dal potere ( il tema dei privilegi di cui godono i figli della “nomenklatura”, anche religiosa, è sentito oggi anche in Iran)