GLI ERRORI DI VALUTAZIONE PIU’ COMUNI
Il processo di valutazione è suscettibile di distorsioni e di errori LA CONSAPEVOLEZZA DELLA COMPONENTE SOGGETTIVA DEL GIUDIZIO CONSENTE DI LIMITARE TALI DISTORSIONI
PREGIUDIZI E STEREOTIPI QUESTI FATTORI DI DISTORSIONE POSSONO INDURRE UNA VALUTAZIONE O SULLA BASE DI IMMAGINI IDEALI (STEREOTIPO) OPPURE SULLA BASE DI CIò CHE IL VALUTATORE SI PREFIGURA (ATTESE) E NON SU CIO’ CHE REALMENTE IL PARTECIPANTE FA (COMPORTAMENTI OSSERVABILI) CIO’ PUO’ INDURRE A RIFIUTARE O A SOPRAVVALUTARE APRIORISTICAMENTE CERTI COMPORTAMENTI DEL VALUTATO
EFFETTO ALONE E’ QUESTO UNO DEGLI ERRORI PIU’ NOTI E NELLO STESSO TEMPO PIU’ INCONSAPEVOLI, PERCHE’ APPARENTEMENTE DIFFICILE DA INDIVIDUARE. L’EFFETTO ALONE CONSISTE IN UNA DUPLICE TENDENZA: O A GENERALIZZARE, ATTRIBUENDO A TUTTE LE CARATTERISTICHE DEL VALUTATO IL GIUDIZIO RIFERITO AD UN ASPETTO PARTICOLARE DEL SUO COMPORTAMENTO, OPPURE AD ESTENDERE L’IMPRESSIONE GENERALE CHE SE NE E’ RICAVATA A TUTTI GLI ELEMENTI PARTICOLARI SOTTOPOSTI A VALUTAZIONE
PRIMA IMPRESSIONE SIMILE ALL’EFFETTO ALONE, E’ LA DISTORSIONE CHE SI PUO’ DEFINIRE “PRIMA IMPRESSIONE”. IL VALUTATORE TENDE A GIUDICARE IL VALUTATO SULLA BASE DELLA PRIMA IMPRESSIONE AVUTANE, SENZA VERIFICARNE L’ATTENDIBILITA’ CON UN ESAME PIU’ ATTENTO
MEMORIA IN GENERE SI TENDE A RICORDARE MAGGIORMENTE GLI EVENTI PIU’ RECENTI, OPPURE QUELLI PARTICOLARMENTE ECLATANTI, E SI TRASCURANO INVECE AVVENIMENTI PRECEDENTI O APPARENTEMENTE MENO SIGNIFICATIVI. LA VALUTAZIONE, PER ESSERE EQUILIBRATA, DEVE INVECE CONSIDERARSI TUTTO IL PERIODO PRESO IN ESAME.
GIUDIZI PRECEDENTI GIUDIZI PRECEDENTEMENTE FORMULATI SUL CONTO DI UNA PERSONA POSSONO INFLUENZARE LE VALUTAZIONI SUCCESSIVE, DANDO POCO RILIEVO A EVENTUALI CAMBIAMENTI VERIFICATISI NEL FRATTEMPO E TENDENDO A PROCRASTINARE IMPRESSIONI ORMAI PRIVE DI FONDAMENTO
EQUAZIONE PERSONALE SI CONFIGURA COME LA TENDENZA A VALUTARE GLI ALTRI CON LO STESSO METRO CON CUI SI GIUDICA SE STESSI O IN BASE ALLE CARATTERISTICHE TIPICHE DELLA PROPRIA PERSONALITA’. E’, IN ALTRE PAROLE, LA TENDENZA A GIUDICARE IN MANIERA POSITIVA O NEGATIVA CHI POSSIEDE UNA O PIù CARATTERISTICHE DEL COMPORTAMENTO O DELLA PERSONALITA’ SIMILI A QUELLA DEL VALUTATORE, E CIO’ INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE PER UN DETERMINATO TIPO DI ATTIVITA’ O DI MANSIONE SIANO REALMENTE PREFERIBILI CARATTERISTICHE SIMILI
RIPETITIVITA’ PER ABITUDINE O PER SCARSO INTERESSE SI PUO’ TENDERE A RIPETERE GLI STESSI GIUDIZI, INDIPENDENTEMENTE DA EVENTUALI CAMBIAMENTI INTERVENUTI, DETERMINANDO NEI FATTI L’INUTILITA’ DELLA VALUTAZIONE. OPPURE SI PUò INSISTERE NEI PROPRI ERRORI DI VALUTAZIONE, RIPETENDO SISTEMATICAMENTE GIUDIZI SCARSAMENTE MOTIVATI O INSISTENDO SOLTANDO SU ALCUNI ASPETTI PARTICOLARMENTE APPREZZATI O DEPREZZATI. IN QUESTO ERRORE E’ RISCONTRABILE ANCHE LA TENDENZA A RICORDARE MAGGIORMENTE, E QUINDI A SOPRAVVALUTARE, I TRATTI DI COMPORTAMENTI CHE CONFERMANO I PROPRI GIUDIZI E A TRASCURARE, SOTTOVALUTANDOLI, QUELLI CHE LI SMENTISCONO
TENDENZA CENTRALE UNA TENDENZA MOLTO DIFFUSA E’ QUELLA DI CONCENTRARE I GIUDIZI SUI VALORI MEDI, COL RISULTATO DI RIDURRE LE DIFFERENZE TRA I FATTORI DA VALUTARE E TRA LE DIVERSE PERSONE E DI RENDERE IN QUALCHE MODO INUTILE LA VALUTAZIONE STESSA. LE RAGIONI DI QUESTA TENDENZA VANNO RICERCATE O NELLA DIFFICOLTA’ AD EMETTERE GIUDIZI PIU’ MARCATAMENTE POSITIVI O NEGATIVI, OPPURE NELLA MANCANZA DI INFORMAZIONI ADEGUATE PER ESPRIMERE PARERI DIFFERENZIALI
INNALZAMENTO DEL GIUDIZIO SI PUO’ RISCONTRARE IN MOLTI VALUTATORI UNA SORTA DI PROGRESSIVO ED AUTOMATICO INNALZAMENTO DEI LIVELLI DI GIUDIZIO COL PASSARE DEL TEMPO. I MOTIVI POSSONO ESSERE MOLTEPLICI: L’ABBASSAMENTO DELL’ATTENZIONE, LA CONSAPEVOLEZZA CHE LE VALUTAZIONI ABBIANO CONSEGUENZE SULLA CARRIERA DELLE PERSONE, ECC.