Andiamo via, via di qui… “Preside, l’anno prossimo voglio andare all’università all’estero.” Confini chiusi/aperti, spazi stretti/ampi: la realtà Il mondo che pulsa
In viaggio a Berlino Quante lingue Mamma li turchi L’attenzione ai giovani Il dinamismo La contemporaneità agìta, non subita
Oltre il nichilismo È una strana malattia: si prende a scuola? si guarisce? Val la pena vivere? Per cosa? l’amore, l’amicizia, la famiglia (!), il mondo. Noi adulti: il “trionfo dell’infelicità”. “Noi siamo i vostri nichilisti, fino a che ragioniamo con la vostra testa”.
Globalizzazione Le due eliche Global/local La comunità di destino
Le sfide. Andare oltre: un episodio scolastico una possibilità per i meritevoli un’esperienza linguistica un’esperienza di vita
Le sfide: dove trova senso nella scuola l’esperienza di internazionalizzazione? nel pof nel curricolo nelle “ricadute” per la didattica delle conoscenze e delle competenze nel “curricolo implicito”
Partenze e ritorni Il setting della scuola La decisione: conflitti e speranze La partenza: la classe, i professori, il mondo ignoto che s’apre Il ritorno: bilanci Il ritorno: ritrovarsi nel cambiamento
Assenza e attese L’assenza dei ragazzi per chi resta: tra istituzione e oblio L’attesa Per chi è lontano Vivificare l’attesa reciproca
Lisbona: alcune cose andranno ricordate! La “strategia di Lisbona” (2000): “coordinamento aperto delle politiche economiche”. Obiettivo: fare dell’Unione “la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010”. Le risorse dell’Unione Europea: sono risorse umane; centralità della conoscenza; Ma deve essere un obiettivo dell’Unione o dei singoli Paesi? Priorità: Internet; Ricerca; settore produttivo; politiche sociali (assenza competenze tecnologiche; carenza nella conoscenza delle lingue). Per istruzione e formazione: apprendimento permanente; Europa dell’istruzione e formazione. Tra le tante criticità: abbiamo pochi diplomati all’istruzione superiore (21%, contro 34% Giappone e 37% USA).
Per concludere e per ringraziare: Credo che l’educazione sia inevitabilmente una finestra aperta su una mattina di maggio. Il futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi non è una finestra chiusa, non è finestra affacciata su muro, nemmeno su una giornata di novembre. È finestra sul mondo.
L’educazione è speranza. Non accetta lo scoramento totale, sa riconciliarci con il male di vivere; con il desiderio di non entrare inutilmente nelle sue vicissitudini … L’educazione ci apre gli occhi, se poco prima troppo erano chiusi … L’educazione è accogliere la lontananza, la distanza, la differenza di ciascuno dall’altro: senza più alcuna nostalgia per l’inverosimile fondersi delle cose e degli animi fra loro … (D. Demetrio)