Intervista al..... Genio della porta accanto.

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Transcript della presentazione:

intervista al..... Genio della porta accanto

Il genio che ho deciso di intervistare è una persona a me molto vicina: mio papà. Lui ha 54 anni e secondo me ha davvero una dote eccezionale … è un vero proprio genio! Grazie alla lettura di riviste informatiche fin da quando era giovane è arrivato oggi a riuscire a creare veri e propri programmi o propri siti personali veramente interessanti e ricchi di effetti speciali. INCREDIBILE!!!!

Domande rivolte: Quando nasce la tua passione ? Qual è stato il tuo percorso di studi? Cosa ti affascina di più di questa disciplina? Nel tuo lavoro sei a contatto l’informatica? Conosci software specifici per la programmazione? Che valore ha per te l’informatica? Consiglio ad un insegnante. Descrivi il tuo carattere e il tuo rapporto col sociale.

Quando è nata la tua passione per il mondo dell’informatica??

Sono sempre stato un "curioso" per tutto quello che era scienza (forse dovuto al fatto che ai miei tempi, per le famiglie cosiddette "meno abbienti" era più utile lavorare piuttosto che studiare). Nel 1984 ho iniziato a "studiare" una scienza che mi "prendeva" molto, l'informatica. Il mio primo computer fu un Apple con il linguaggio Basic già implementato. Dato che volevo capire il perché un computer funzionava così come funziona, acquistai una valanga di libri che mi insegnasse a programmare, capendo che un computer funziona solo se vi sono programmi da eseguire da parte del processore, e capendo altresì che anche un processore è anche lui "programmato", e questo concetto mi faceva impazzire

Qual è stato il tuo percorso di studi?

Ho la sola licenza elementare… ma ciò non conta per essere un buon informatico o intendersi di informatica!!!!

Cosa ti affascina maggiormente di questa disciplina?

Mi affascina tutto ciò che ci sta dietro e tutto ciò che si riesce a creare tramite essa. Dopo il primo computer, acquistai il famoso (all'epoca) Commodore64, dato che usava lo stesso processore dell'Apple. Questa macchina e con la valanga di libri che leggevo, è stata propedeutica per "capire" gli attuali Pc. Leggere libri mi è stato utile, se vogliamo, in modo trasversale, anche a sapermi esprimere in italiano, molto meglio di prima che iniziassi questa avventura. Con il Commodore e con i libri ho capito come funziona un pc o, per meglio dire, un processore, la memoria ecc. Ho capito cosa sono i registri di un processore, a cosa servono, e quello che si può ottenere, diversamente programmando in un linguaggio ad alto livello. Ho scritto qualche programma in assembler (mi riferisco al commodore) e grande (si può capire) fu la soddisfazione di vederli funzionare.

Sei a contatto con l’informatica nel tuo lavoro?

Sì..uso spesso il computer per registrare l’andamento del viaggio, inoltre ho un palmare con diversi software specifici utili a noi conduttori .

Conosci software specifici per la programmazione??

Conosco: il Basic (ovvio), discretamente il VB, ed anche se non a grandi livelli, il Pascal, ed "ovviamente" Delphi di cui ho scritto programmi gestionali personalizzati. Mi sarebbe piaciuto imparare il C++ ma questa è un'altra cosa. Oggi credo di essere un buon sistemista dato che installare una rete (lan) non ha segreti, so rimettere in funzione computer che nel gergo si dice "piantati", conosco quasi tutti i programmi di utilità (tutto il pacchetto office) e adesso sto imparando a scrivere pagine web con una già discreta padronanza.

Secondo te che valore ha l’informatica?

Per me l’informatica costituisce di per sé un valore. Chi ha una buona conoscenza del settore e se ne intende, non può che darmi ragione. Se ci pensi, grazie a quest’ultima riusciamo a fare cose eccezionali. Dal comunicare in modo semplicissimo con l’altra faccia della Terra al controllare un intero sistema aziendale. E’ utile tenersi aggiornati, altrimenti non si sta al passo con i tempi, con le innovazioni del giorno d’oggi che facilitano senz’altro la nostra esistenza. Tutto gira intorno ad essa quindi per me è fondamentale!!!!!!

Quale consiglio daresti ad un insegnante che si trova di fronte a bambini piccoli a cui vorrebbe insegnare e trasmettere l’importanza e la passione per l’informatica?

Ho provato ad insegnare a conoscenti ed amici, però, ti assicuro, dopo una ventina di minuti gli vedevo la testa fumare e rinunciavano. Io lo dico sempre, per l'informatica ci vuole passione, curiosità, perseveranza, pazienza, e quando mi dicono che è una materia difficile mi viene una grande rabbia perché se sono riuscito io a 33 anni ad iniziare questa scalata, e con il mio bagaglio negativo di ignoranza, e lo dico senza falsa modestia e ipocrisia, perché non devono riuscire altri? Adesso sono veramente gratificato, adesso mi sento un po' Ingegnere, anche se ho "solo la quinta elementare". Quindi il consiglio spassionato che darei ad un insegnante oggi è quello di non arrendersi ma di trasmettere i contenuti con un approccio il più coinvolgente possibile tare da far appassionare a questa disciplina anche i più piccoli.

Parlando con te, mi sembri essere una persona molto aperta e socievole Parlando con te, mi sembri essere una persona molto aperta e socievole.. È così o confermi il luogo comune dell’informatico antipatico?

No assolutamente. Non confermo il luogo comune No assolutamente.. Non confermo il luogo comune!! Anzi cerchiamo di sfatare questa idiozia!! Amare l’informatica non significa avere necessariamente una personalità burbera e asociale. Anzi… nel mio percorso di vita, proprio per questa mia inclinazione ho ricevuto spesso richieste d’aiuto e grande considerazione da parte di amici e conoscenti. Ed io sono sempre stato pronto a porgere l’altra guancia non tirandomi mai indietro o voltando la testa. Sono orgoglioso di essere un informatico simpatico!

Bene, l’intervista è finita, ti ringrazio per avermi dato la possibilità di rivolgerti queste domande e di ascoltare le tue preziose risposte!!!