Cause dell’impopolarità del Cristianesimo nell’Impero romano
Un’apparente contraddizione Perché l’Impero romano, di solito tollerante con i culti più vari, perseguitò proprio il Cristianesimo, che predicava l’amore e la non violenza?
Nova superstitio che non poteva vantare le plurisecolari tradizioni Il cristianesimo era una setta di origine recente, che non poteva vantare le plurisecolari tradizioni a cui pretendevano di richiamarsi altri culti orientali
Un falegname come Dio adoravano come Dio un umile falegname ebreo giustiziato ignominiosamente: una sciocchezza o una pericolosa follia per la gente comune e le autorità
“Ateismo” erano quindi atei e nemici di Roma non onoravano gli dei di Roma e il genius dell’imperatore, a differenza degli adepti di altri culti (Iside, Cìbele, ecc.) erano quindi atei e nemici di Roma Anche gli Ebrei facevano lo stesso, però erano un popolo a sé non facevano proseliti seguivano antiche tradizioni (il che suscitava un certo rispetto nei pagani)
Giudizio sugli dei di Roma consideravano gli dei pagani dei demoni (offendendo gravemente la sensibilità religiosa altrui)
Fine del mondo aspettavano una prossima fine del mondo erano convinti che i non Cristiani sarebbero stati puniti con l’inferno
Gruppo chiuso e misterioso erano un gruppo chiuso, che si isolava dal resto della società: erano quindi considerati sospetti dalla gente comune cene misteriose (sangue e carne) rapporti incestuosi (“fratelli” e “sorelle”)
Rifiuto di partecipare a molte manifestazioni comunitarie si rifiutavano di partecipare a gran parte degli eventi sociali, considerandoli lascivi o legati agli dei pagani: feste teatro giochi servizio militare (a volte)
Disprezzo per valori comunemente accettati ritenevano che la vera vita fosse quella dopo la morte: disprezzavano quindi molti valori comunemente accettati: piaceri di vario tipo gloria denaro orgoglio nazionalistico a volte la vita stessa
Rifiutavano la gerarchia sociale al loro interno, abolivano ogni distinzione fra le classi sociali, suscitando nelle autorità il timore: che venisse incrinata la struttura sociale dell’impero che fossero favorite ribellioni dei ceti più umili
“Sete di martirio” in nome della loro fede, erano pronti al martirio, a volte addirittura lo cercavano: questa era giudicata comunemente un’assurda testardaggine