Esercitazioni Attenzioni metodologiche Laboratorio di Psicologia Comunicazione
I partecipanti all’attività si siedono in cerchio, accorgimento che permette di “stare tutti in una posizione di parità” e permette a ciascuno di vedere tutti i compagni e allo stesso tempo essere visto da tutti; ciascun membro del gruppo ha diritto di esprimersi senza essere interrotto né giudicato dai compagni o dagli adulti; allo stesso modo ha diritto a non raccontare ciò che non desidera condividere con i compagni e/o gli adulti presenti; ciascun membro del gruppo ha diritto a chiedere maggiori informazioni e/o chiarimenti rivolgendosi direttamente ai compagni (allo scopo di favorire il dialogo diretto, non necessariamente mediato dall’adulto, tra i bambini, educando in tal modo all’espressione ed alla condivisione, libere e rispettose, delle proprie emozioni all’interno del gruppo dei pari); non viene applicato il criterio valutativo del “giusto” e dello “sbagliato”; tutti hanno diritto di parola; per avere il turno di parola è necessario attendere che chi sta parlando termini il proprio turno e prendere parola dopo aver alzato la mano; È importante sottolineare che i bambini contribuiscano attivamente alla negoziazione di tali regole per essere poi più disponibili a rispettarle. Laboratorio di Psicologia Comunicazione
Esercitazioni Compito Laboratorio di Psicologia Comunicazione
Proporre ai bambini l’immagine di un volto emozionato, in particolare di un volto che esprime rabbia. La prima fase dell’attività è dedicata alla lettura dell’immagine: ai bambini viene chiesto cosa essa rappresenti, “com’è” il bambino a cui appartiene il viso rappresentato, “da cosa si capisce” il suo vissuto emotivo (espressione). Ciascun bambino prova ad immaginare “come mai” quel bambino è arrabbiato, “cos’è successo prima” per cui ora è arrabbiato. Si mira a stimolare, attraverso un linguaggio adeguato agli interlocutori, la riflessione sull’antecedente emotivo; una consegna di questo tipo permette inoltre a ciascun bambino di immaginare ed esprimere un proprio personale antecedente della rabbia, “proiettando” nella storia del personaggio rappresentato sul foglio le proprie esperienze ed i propri vissuti. Disegnare individualmente la scena immaginata a proposito dell’antecedente, utilizzando quindi il mezzo grafico per “parlare” della propria esperienza. Al termine del disegno tutti i bambini tornano nel gruppo e partecipano ad un momento di discussione. Ognuno verbalizza il proprio disegno. L’insegnante, approfondisce grazie ad alcune domande, il contributo individuale di ogni bambino e stimola il confronto tra antecedenti diversi riferiti alla stessa emozione. Il vissuto di ogni bambino viene riconosciuto ed accolto senza essere giudicato. Laboratorio di Psicologia Comunicazione