Riflessione sul potere trasfigurante della preghiera nella vita quotidiana.

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Riflessione sul potere trasfigurante della preghiera nella vita quotidiana

La preghiera va di pari passo con la conversione.

La preghiera si dilata poco alla volta nell’intimo dell’uomo, sino ad invaderlo tutto, impossessandosi perfino dei suoi remoti anfratti.

Lo Spirito penetra nel cuore fino a quegli abissi imperscrutabili dove l’essere umano è solo tenebra, e dove si odono solo sordi bramiti, e pare che ruggiscano le fiere….

Secondo gli antichi Padri della tradizione cristiana, l’incontro con Dio e con la sua Parola, non avviene solo ad un livello esterno, superficiale, dove tutto potrebbe risolversi con qualche chiacchera…

La preghiera, al contrario, ambisce trasformare completamente l’essere umano, attraverso una progressiva mutazione dei suoi desideri, delle sue emozioni e dei suoi affetti….

Il monaco Evagrio dice che nella preghiera bisogna essere armati per una lotta con l’avversario che ci trascina lontano da noi stessi….

La lotta consiste nell’opporre ad alcuni desideri il contrario, perché ogni bramosia, ogni tentazione, ogni egoismo possiede il suo contrario….

Per esempio: se la tristezza ci tortura, se qualcosa in noi crolla, se ci sembra che tutto venga meno, la preghiera ci trascina in alto, con un impeto che solo a lei è conosciuto, perché i nostri stracci vengano ricomposti, nella misura che Dio solo conosce.

Per ogni scienza del maligno c’è una dottrina contraria, una sapienza più alta, che chiede d’impadronirsi dell’intero essere umano, perché tutto venga purificato. L’esito di questa lotta è l’ingresso nel regno di Dio, ossia della felicità.

Nell’esperienza della preghiera cristiana prima o poi si approda ad uno stadio dove ogni cosa viene colta sotto una luce diversa: è come se il reale trasudasse, facesse emergere più di quello che sembra….

La preghiera aiuta a superare il peggior gusto di ogni vita umana che è la banalità, il non far attenzione a nulla, il non domandarsi il perché delle cose, mettendo a tacere quelle domande che ci provengono da ogni dove.

C’è un tesoro tra le pieghe del mondo: ogni realtà è “irradiazione del Figlio e impronta della sua sostanza” (Cf. Eb 1,3).

Noi vediamo le cose a metà perché tutto è simbolo. Se non entriamo nel cuore della realtà simbolica mediante la preghiera, non riusciamo a cogliere tutto in un colpo solo anzi spesso ci sfugge il volto più interessante della realtà, l’altra faccia del mondo, il lato nascosto dove sta il perché.

Un cristiano, nella preghiera, affina il suo sguardo, diventa dioratikos, come dicevano gli antichi, cioè guarda attraverso le cose, e comprende il reale sotto un’iridescenza diversa. Tutto parla, e canta di qualcos’altro.

Il vento, la neve, la pioggia, la notte, il giorno, tutto sono più di se stesse, sono forze cosmiche di cui a fatica si percepisce il limite; e al tempo stesso sono la voce di qualcos’altro, di ciò che mai fu in cuore d’uomo, e di cui si intuisce la bellezza….

La preghiera ci aiuta ad accogliere gli avvenimenti di tutti i giorni. Il Vangelo insiste sul dovere della vigilanza: chi vuol conoscere il Signore deve diventare esperto dei suoi passi e dei suoi respiri, perché Dio non è lontano, e lo si può incontrare in ogni momento della nostra vita….

Nella vita cristiana non c’è spazio per l’assopimento, e il primo atto che compie Dio quando vuole servirsi di qualche essere umano è semplicemente di renderlo attento.

La Regola di San Benedetto, uno dei testi che più hanno educato l’Occidente, inizia proprio da questo richiamo “Ascolta o figlio!”. Sono i sensi a fare un uomo, ed è una grande sfida il riuscire a tenerli desti.

La vita cristiana così diventa qualcosa di meraviglioso. Tutto il corpo si tende all’ascolto, e tutto diventa racconto di Dio.

Nello stesso creato, che taluni sfogliano in maniera superficiale, si può cogliere la presenza di un grande libro aperto che ci racconta il mistero di Dio….

C’è un mondo meraviglioso intgorno a noi e se riusciamo ad entrare nel mistero della preghiera scopriamo come tutto parli una voce benevola, che dice amore per la creatura umana…

Lo sguardo degli innamorati e degli oranti trasforma il mondo: è come se la preghiera in quell’istante si alzasse e risvegliasse la creatura umana dal torpore, risollevandola. Come l’orazione non segue l’uomo ma lo anticipa, non è figlia della gioia ma la madre.

“ A nulla si abituano gli uomini più facilmente che ai miracoli” ( J. Roth) La preghiera con il suo potere trasfigurante ci dona occhi nuovi per guardare la realtà e gustare la vita ricevuta in dono.

Pensieri elaborati dal libro: Un giro di valzer con Dio, Pregare i Salmi da laici, di G. Cazzulani, ed. Ancora, 2006 Monache Benedettine S. Margherita Fabriano arcofloridapps