dalla raccolta al trattamento

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Un buon riassunto deve essere: --Breve -Completo
Advertisements

La programmazione per competenze
Laboratorio linguistico L’articolo di giornale
Sistema dei saperi di una società che si sviluppa e si trasforma
ISTITUTO COMPRENSIVO CAVALESE- SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AREA DI APPRENDIMENTO: LINGUE COMUNITARIE – LINGUA TEDESCA a.s. 2011/2012 Curricolo sperimentale.
La prima prova.
linguistico-artistico-espressiva
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Università della Calabria Corso di laurea: Scienze.
Le lingue straniere e le indicazioni nazionali La trasversalità del curricolo linguistico Incontro di ricerca-azione
Paesaggio: un approccio patrimoniale Prof.ssa Maria Chiara Zerbi
Finalità del programma educativo Fornire opportunità educative ai soggetti in età evolutiva (ragazzi) al fine di costruire una mente multiculturale essere.
Introduzione alla storia
  1) L’impiego della matrice dati   2) La presenza di definizioni operative dei “modi” della matrice dati (per lo più casi e variabili)   3) L’impiego.
GIREL GruppoIntergenerazioneRicercaEducazioneLinguistica LeggereCapireScrivere Lunedì 26 novembre 2007 Lunedì 14 gennaio 2008 Discussione preliminare Confronto.
Spunti e suggestioni su... ri...scritture e territorio o scrittura documentata percorsi di ri-scrittura ?
Tipologie di comunicazione
Progettare interventi di orientamento Linee guida e suggerimenti operativi.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTECCHIO E BIBBIANO (REGGIO EMILIA)
ESAME DI STATO conclusivo del primo ciclo di istruzione La prova a carattere nazionale ITALIANO Quadro di riferimento.
L’interpretativismo.
Linterpretativismo. Linterpretativismo - Ontologia: costruttivismo e relativismo. - Epistemologia: non-dualismo e non-oggettività limitato (criterio limite);
La ricerca qualitativa. Le coordinate spazio-temporali dell’analisi
Il REVIVAL DELLIMMAGINARIO Corso di Antropologia Culturale Martedì 03 APRILE 2012.
Le fonti nella didattica della storia e le fonti digitali
PIANO NAZIONALE I. S. S. Presidio Provincia di Pescara.
Corso di Formazione 6 – 20 Ottobre Gruppo di Lavoro Istituto Superiore Nel nostro gruppo abbiamo pensato di lavorare sulla seguente chiave di cittadinanza:
Il concetto di competenza nella scuola dell’infanzia alla luce delle Nuove Indicazioni per il Curricolo Maila Pentucci.
Linee programmatiche per linsegnamento Linee programmatiche per linsegnamento: Didattica dei beni culturali Linee programmatiche per linsegnamento Linee.
ESAMI DI STATO LICENZA MEDIA
Massimo Pirovano Il museo demoetnoantropologico
Il corpo umano è una fonte inesauribile di simboli.
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
Laboratorio sulle fonti iconografiche a cura di Eva Balducci e Lidia Gualtiero Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della.
I LUOGHI DELLA MEMORIA LA MEMORIA DEI LUOGHI
Il ciclo della vita nella tradizione abruzzese
Patrimoni-identità Lo sguardo dell’antropologo
Intervista.
+ INTUS Intelligenza ambientale, Narratività, Tagging delle risorse Urbane e Sensoristica diffusa.
Le RACCOMANDAZIONI per l’IRC nella SECONDARIA DI PRIMO GRADO Aggiornamento IdR Settembre 2005 a cura di Flavia Montagnini.
Ciclo metodologico della ricerca sociale
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2012/2013 dott. ssa Di Petta Grazia.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE DIDATTICA GENERALE - MODULO A I SEMESTRE.
Costruire un curricolo
Vincenza Ferrara - Corso di Studi in tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali classe l-43 Università.
ESAMI DI STATO LICENZA MEDIA ISTRUZIONI PER L’USO.
RICERCA SOCIALE IN AMBITO URBANO  Metodi di ricerca sociale: L’INTERVISTA.
Metodologia della ricerca storica - 1
Storia A Introduzione agli studi storici
Valorizzazione dei beni culturali e competenze di cittadinanza: un percorso integrato di formazione M. R. Turrisi.
Webinar 4 dicembre 2013 /100 La Cultura delle comunità on line in WikiPA Palermo 9 Giugno 2015 Angela Creta, Formez PA Cultura e competenze digitali, cerchiamo.
Infanzia e Morale Temi teologici nell' IRC. LINEE PRINCIPALI  Cultura  Principi per la formazione globale della persona  Il Patrimonio storico.
il mestiere dello storico
P. MontesperelliIntervista non-standard: caratteri generali 1 L’INTERVISTA “QUALITATIVA” o “non-standard” PREMESSA.
La storia locale nel curricolo di storia La normativa, le finalità, contenuti, criteri e strumenti per la progettazione.
RETE DELLE DECISIONI PER LA RICERCA ETNOGRAFICA Scelta tema studio in questo caso il tema scelto è “…..” La forma della partecipazione: esplicitare sempre.
Inhabitants Monica Baldassarri - Enrica Salvatori, Museo Civico di Montopoli in Val d’Arno - Università di Pisa Il progetto Tramonti & la ricerca storica-archeologica.
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2011/2012 Aspetti teorici dott. ssa Di Petta Grazia.
Psicologia sociale Prof. Barbara Pojaghi
La didattica della Storia con i Quadri di Civiltà 15 aprile 2015.
[Riepilogo]. La storia viva di Adelmo Cervi quale caso esemplare dell'impegno e del sacrificio dei contadini e, più in generale, della gente del “popolo”
USO DEI DOCUMENTI DOCUMENTO MATERIALE INFORMATIVO SU UN DETERMINATO FENOMENO SOCIALE CHE ESISTE INDIPENDENTEMENTE DALL’AZIONE DI UN RICERCATORE viene prodotto.
XXXIV CONGRESSO NAZIONALE LA NUTRIZIONE UMANA OGGI TRA TECNOLOGIA E PREVENZIONE 8-10 novembre 2006 Hotel Le Conchiglie, Riccione (Rimini)
Newsletter Marzo 2011 – Speciale Giornata Internazionale dei Musei maggio 2011 GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MUSEI Museo e Memoria – Gli oggetti.
Tecnologie per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale Vincenza Ferrara –
Corso di Antropologia Culturale a.a LA RICERCA SUL CAMPO L’ANTROPOLOGIA IN ITALIA GIOVEDI 3 MARZO 2016.
A. C. Bosio (°) (°) Vice Presidente di Eurisko Docente di Psicologia dei Consumi e del Marketing nell’Università Cattolica di Milano LE “FACCE” DEL CONSUMATORE:
L’analisi dell’esperienza: alcuni concetti chiave Competenze emergenti e occupazione nel turismo A.A
FONTI ORALI novembre I Documenti Orali: tipologie
dalla raccolta al trattamento
Transcript della presentazione:

dalla raccolta al trattamento I Documenti Orali: dalla raccolta al trattamento 1- I Documenti Orali: tipologie 2- I Documenti Orali: implicazioni analitico-interpretative 3- I Documenti Orali: produzione, uso e consumo

1- I Documenti Orali: tipologie I Documenti Orali sono performance narrative che riproducono “un evento comunicativo” formalizzato, costruito sulla relazione dialogica tra: - il rilevatore/ricercatore; l’informatore/narratore; il pubblico/fruitore. I COAUTORI a) narrativa di tradizione orale cantata e non cantata b) saperi di tipo tradizionale c) eventi storici d) soggettività

1a-b Dal taccuino al magnetofono: il “salvataggio” della narrativa e dei saperi di tradizione orale FINE ‘800: Nell’ideologia romantica il sapere popolare rappresenta l’anima dell’identità nazionale (i.e. raccolte edite da Giuseppe Pitrè, etc.) ANNI ‘50-60: Il sapere popolare come forma culturale in via di estinzione a causa del boom economico-tecnologico- culturale (i.e. campagne di rilevazione coordinate da A. M. Cirese etc.) - Formalizzazione della narrativa di tradizione orale cantata (filastrocche, canti, litanìe, etc.) - Formalizzazione della narrativa di tradizione orale non cantata (blasoni, proverbi, fiabe, aneddoti, leggende, etc.) - Formalizzazione dei saperi di tipo tradizionale (saperi della mano o tecnici, saperi terapeutici, saperi magici, etc.)

tra Storia, antropologia e militanza politica 1c La Storia dal Basso: tra Storia, antropologia e militanza politica ANNI ’60-’70: La voce dei “vinti” rappresenta l’“umana e dimenticata storia” valorizzata da intellettuali organici (i.e. campagne di rilevazione coordinate da Alessandro Portelli, Luisa Passerini, Gianni Bosio, Nuto Revelli, Franco Ferrarotti, Pietro Clemente, etc.) - Formalizzazione del vissuto (storie di guerra, storie di lotta di classe; storie dal mondo operaio; storie dal mondo contadino; storie di donne e di femministe)

nuovo genere della narrativa di tradizione orale 1d La Storia di Vita: nuovo genere della narrativa di tradizione orale ANNI ’80-’90: La vita della gente comune come patrimonio collettivo, come risorsa sociale da conservare, da valorizzare e da divulgare (i.e. campagne di rilevazione coordinate da Franco Ferrarotti, Pietro Clemente, Clara Gallini, Valeria Di Piazza, etc.) - Formalizzazione della “testimonianza autobiografica” (storie di vita o biofonie, storie di vita familiare e comunitaria, storie di vita di oggetti, etc.)

-conservare il mondo “non scritto” salvando dall’oblio le umane e GLI OBIETTIVI ETICI -conservare il mondo “non scritto” salvando dall’oblio le umane e dimenticate storie e le culture minoritarie - restituire la voce ai marginali, ai mille volti dell’umanità, valorizzando la loro memoria come risorsa sociale collettiva e come patrimonio condiviso. GLI OBIETTIVI CONOSCITIVI -usare il documento orale come fonte in assenza di documenti scritti (uso contenutistico) -valorizzare il documento orale come performance comunicativa (uso simbolico-rappresentativo)

2- Implicazioni analitico-interpretative Verità Narrativa Verità Storica CONTRO Riconoscere nella testimonianza (storia orale o storia di vita) la forma narrativa attraverso la quale il ricordo viene esteriorizzato

CRITERI ANALITICI-INTERPRETATIVI A- Le istanze paradigmatiche (il contesto di rilevazione; la costruzione del discorso) B- Le istanze rappresentative (genere, stile, retoriche, aneddoti, finalità) C- Il contesto dialogico (legame intersoggettivo tra coautori e pubblico fruitore ) D- Le caratteristiche soprasegmentali (gestualità, toni, silenzi, imbarazzi, etc.)

3- I Documenti Orali: produzione, uso e consumo A- INCHIESTA TEMATICA SEMI-APERTA (ricerche con obiettivi conoscitivi circoscritti, finalizzate alla ricostruzione di stili di vita, di eventi micro-storici, etc.) B- INCHIESTA SU QUESTIONARIO (ricerche con obiettivi contenutistici specifici – . inchieste sulle tecniche artigianali, sulla toponomastica, sui saperi naturalistici, sulla narrativa di tradizione orale, sul ciclo di vita, sul calendario agricolo, etc.) C- INCHIESTA APERTA (ricerche con obiettivi simbolico-rappresentativi –i.e. le storie di vita)

A- INCHIESTA TEMATICA SEMI-APERTA L’inchiesta tematica semiaperta può essere utilizzata in diversi contesti di ricerca. Prevede la formalizzazione scritta di domande semistrutturate, finalizzate alla rilevazione di informazioni connesse ad argomenti circoscritti. L’ordine delle domande può variare sulla base del contesto dialogico specifico. Il ricercatore può decidere se usare o meno lo schema scritto come dispositivo mnemonico da sottoporre all’informatore

Quali sono le pietanze preparate e consumate la domenica? . Per esempio: “La tradizione alimentare festiva, la tradizione alimentare quotidiana” Quali sono le pietanze preparate e consumate la domenica? Chi le prepara? Come e quando? Quali sono le pietanze preparate in occasione dei compleanni? Quali sono le pietanze preparate in occasione della festa patronale? Quali sono le pietanze preparate in occasione del Natale?

B- INCHIESTA SU QUESTIONARIO (fac simile) L’inchiesta su questionario viene usualmente utilizzata quando gli obiettivi conoscitivi della ricerca sono definiti a priori. Prevede la formalizzazione scritta di domande strutturate, finalizzate alla rilevazione di informazioni connesse ad argomenti circoscritti. L’ordine delle domande può eccezionalmente variare sulla base del contesto dialogico specifico, ma nessuna domanda può essere tralasciata. Il ricercatore preferibilmente deve usare lo schema scritto come dispositivo mnemonico da sottoporre all’informatore.

“L’uso terapeutico delle piante selvatiche” Per esempio: “L’uso terapeutico delle piante selvatiche” Usa le piante selvatiche utilizzate a scopo terapeutico? Quali piante? Quali sono i nomi locali? In quale periodo dell’anno avviene la raccolta? Quale parte della pianta viene usata? Come viene preparata? Come viene somministrata? Quale malattia guarisce? Ogni quanto viene somministrata?

C- INCHIESTA TEMATICA APERTA L’inchiesta aperta viene usualmente utilizzata quando gli obiettivi conoscitivi della ricerca sono definiti ma non circoscritti; e/o quando il rilevatore vuole compiere un’inchiesta preliminare prima di concentrarsi sugli argomenti specifici della ricerca; e/o quando il focus della ricerca corrisponde alla rilevazione di testimonianze autobiografiche (o storie di vita) Non prevede la formalizzazione scritta di domande strutturate, ma la formalizzazione di un canovaccio tematico, che il ricercatore può decidere di non osservare sulla base del contesto dialogico specifico.

“Interventi per salvare la memoria della campagna di Russia” Per esempio: “Interventi per salvare la memoria della campagna di Russia” Può raccontare cosa ricorda della guerra? Quale fu la sua esperienza? Quali ricordi conserva della Russia?

4. I Documenti Orali: catalogazione, trascrizione e archiviazione -La schedatura (descrizione del documento dalla preparazione alla rilevazione formalizzata) -La schedatura dei Beni Patrimoniali Immateriali (modello BDI) -La trascrizione per nuclei tematici (estrapolazione e valorizzazione delle informazioni) -La trascrizione integrale (il detto) -La trascrizione integrale combinata (contestualizzazione e valorizzazione dell’evento comunicativo, del detto e del non detto)

5. I Documenti Orali: rappresentazioni - rappresentazione scritta dei documenti entro una forma narrativa “realista” -rappresentazione scritta dei documenti entro una forma narrativa “dialogica” - rappresentazione scritta dei documenti come genere narrativo autonomo rappresentazione visiva dei documenti - rappresentazione “ipertestuale” dei documenti

6. I Documenti Orali: la ricaduta PROBLEMI DI “ETICA PROFESSIONALE” - L’essenzializzazione e la reificazione dei contenuti -La generalizzazione dei contenuti -Il Diritto alla Privacy (il consenso informato /liberatoria) -La non identificazione -L’uso pubblico e l’abuso letterale -La spettacolarizzazione

7- Le forme di restituzione 1- rielaborazione scritta delle fonti entro una forma di rappresentazione “realista” 2- rielaborazione scritta delle fonti entro una forma di rappresentazione “dialogica” 3- rielaborazione scritta della fonte come genere narrativo autonomo 4- rielaborazione testuale, il video etnografico 5- rielaborazione “ipertestuale”, la produzione di dvd