La passività globale non si nutre dunque

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Andrea Zandatutoraggio strutture dati STRUTTURE DATI e LABORATORIO II ESERCITAZIONE N°14 albero di ricerca binario.
Advertisements

La qualità come processo di creazione di senso. Verifica della qualità: approccio per standard Concetto utilizzato: qualità come conformità a norme predefinite.
GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
il senso delle nostre azioni
Il ruolo sociale.
1 LEADERSHIP E POTERE IL POTERE E LA CAPACITA DI INFLUENZARE IL COMPORTAMENTO DI ALTRI IN ACCORDO CON I PROPRI OBIETTIVI E DESIDERI. SI ESPRIME SPESSO.
DEFINIZIONE GRUPPO Totalità dinamica basata sullinterdipendenza dei suoi membri per il raggiungimento di uno scopo.
Dalla gerarchia alla rete
Modelli di progettazione
Economia delle aziende pubbliche
Associazione Eduraduno Seminario di Formazione
Lezione N° 6 L’organizzazione
L’organizzazione corso di Gestione e controllo imprese di servizi - prof Bronzetti Giovanni Corso di E.A. - prof Bronzetti Giovanni.
LA FORMA PROFESSIONALE
Coordinamento e la collaborazione La realizzazione di qualsiasi intervento pubblico richiede lazione congiunta di molteplicità di attori e centri decisionali.
Slide 1/104 La costruzione delle reti: il concetto di partenariato e le implicazioni operative.
“STAR BENE MANGIANDO” UN PERCORSO FORMATIVO DI EDUCAZIONE ALLA CULTURA ALIMENTARE Anno scolastico 2007/08 Dott.ssa N. Fascella Dott.ssa G. Cinà Cinà-Fascella.
Gestione delle risorse umane
Responsabili: dottori Laura Kluzer e Fabio Manfredi-Selvaggi
L’organizzazione scientifica del lavoro:
GLI STILI DI DIREZIONE E IL GRUPPO
Comportamento conflittuale
Master in Cure Palliative Biella 20 aprile 2004
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Seminario interattivo Il dossier virtuale: da prototipo a prodotto del Sistema informativo il questionario Silvia Bertini Torino, 31 maggio 2004.
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Principi e logiche di budgeting
COMUNICAZIONE VISIVA.
La gestione dei conflitti docente: Dorella Cuomo
Consapevolezza organizzativa e progettazione esecutiva
Il Gruppo di Lavoro. Le 7 variabili del modello OBIETTIVO METODO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE CLIMA SVILUPPO.
PROSPETTIVA ECOLOGICA
La comunicazione nelle organizzazioni
Migliorare l'organizzazione per migliorare i servizi. Come mantenere vivo nel tempo il progetto di continuità assistenziale e di coordinamento tra le equipe.
Donna:Professione Ingegnere
A.a. 2012/13 CORSO DI COMUNICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI DI CREAZIONE DEL VALORE.
IL GRUPPO e LA RETE 16 FEBBRAIO 2013.
NESSUNA ORGANIZZAZIONE È ESENTE DA ELEMENTI DI AGGRESSIVITÀ NEI SERVIZI ALLA PERSONA PUÒ VERIFICARSI PIÙ FREQUENTEMENTE PERCHÉ: a)INCONTRANO PROBLEMI COMPLESSI.
1 Corso per esperta in orientamento per le pari opportunità Counseling di supporto.
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Il Gruppo di Lavoro.
VALUTARE IN AMBITO SOCIALE
Si può parlare di EGOCENTRISMO nell’adolescenza?
3. LE DINAMICHE DI GRUPPO.
Come si sviluppa un team
Tecniche di negoziazione
Scienze – Classe IV A Mezzani Inf. 2014
3. LE DINAMICHE DI GRUPPO.
Le teoriche del nursing
Consenso, Opposizione e il Processo di Comunicazione nel Modello Manageriale italiano Clicca qui per visualizzare la versione originale inglese.
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
La gestione della valutazione interna è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con un Nucleo di autovalutazione. La composizione del Nucleo.
LA TEORIA DELL’ORGANIZZAZIONE
A cura di A. Augenti e M.Gabriella de Judicibus
1 MAGLIE, 13 novembre 2009 IL RUOLO DEL FORMATORE Angela Perucca Università del Salento - Lecce.
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Il gruppo come strumento di formazione complessa Il farsi e il disfarsi delle idee.
Negoziazione e gestione del conflitto
AGENZIA DELLE ENTRATE - Direzione Regionale della Toscana -
Progettazione e gestione di gruppi nel servizio sociale Annamaria Campanini Università degli studi di Milano Bicocca.
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa Il focus group E’
G. Albano – DIEM, Università di Salerno. si occupa di categorizzare la realtà, di ricercare cause di ordine generale, applicando argomentazioni dimostrative…
Pedagogista, consulente coniugale e familiare. 2.
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
Il gruppo di lavoro Prof. Barbara Pojaghi Università di Macerata.
IL CONFLITTO 04/05/2016 Dott.ssa Cecilia Salvatore 1.
Transcript della presentazione:

La passività globale non si nutre dunque Soltanto di cecità morale, apatia ed egocentrismo, ma anche di una convergenza conservatrice di opposti radicalismi. ……. L’etica può essere messa a tacere Dalla prematura rassegnazione. (Amartya Sen) Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Che cosa è un gruppo Due o più individui accomunati dalla stessa identificazione sociale la cui esistenza come gruppo è riconosciuta da almeno una terza controparte Gli individui all’interno del gruppo si comportano in modo diverso rispetto a quando sono isolati La folla può essere considerata come una forma elementare di gruppo Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Processi elementari all’interno dei gruppi Prima di entrare a far parte di un gruppo si verifica un processo di esplorazione Divenire membri di un gruppo ha implicazioni per il modo in cui noi vediamo noi stessi Nel momento in cui si forma un gruppo si ha la sensazione di iniziare un destino comune Una distinzione fondamentale nella vita di gruppo è quella tra i comportamenti diretti allo scopo del gruppo e i sentimenti per e verso gli altri nel gruppo Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Sommatoria dell’attrazione interpersonale fra i membri La Coesione Sommatoria dell’attrazione interpersonale fra i membri Legame con il prototipo del gruppo più che nei confronti dei singoli individui La Coesione può essere associata a fattori quali: la prossimità fisica la frequenza di interazione la somiglianza fra i membri la fedeltà agli obiettivi Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Aspetti fondamentali della struttura del gruppo: Ruolo e Status Regolarità e aspettative comportamentali associate a membri particolari del gruppo Due ruoli chiave: Specialista nel compito Specialista socioemozionale Status I membri del gruppo godono di quantità di potere e prestigio diverse che danno origine a Gerarchie di status Processi di confronto sociale Gli individui sono in grado di effettuare una valutazione delle loro abilità Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Leader Coloro che occupano posizioni di status elevato sono spesso identificati come Leader non è così I Leader sono persone che possiedono attributi che possono aiutare il gruppo a raggiungere certi obiettivi Il buon Leader deve Avere personalità Essere competente Identificarsi con il gruppo Essere in grado di adattarsi al mutare delle situazioni Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Influenza Sociale Gli individui si conformano agli atteggiamenti e al comportamento della maggioranza Esistono 3 motivazioni principali: Il bisogno di dipendere dagli altri Il raggiungimento di obiettivi di gruppo Il bisogno di approvazione che nasce dal desiderio di non sembrare diversi Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Il processo decisionale Il gruppo di lavoro può giungere alla decisione in due modi: Attraverso un effettivo processo di concertazione che coinvolge tutto il gruppo di lavoro Sulla base di una proposta articolata e avanzata dal leader e la successiva condivisione pubblica da parte del gruppo In questo secondo caso potrebbe insorgere un conflitto Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Fino ad ora abbiamo descritto le dinamiche che possono portare alla formazione di un gruppo spontaneo come conseguenza di una proposta di trasformazione territoriale Questo processo è pressoché inevitabile poiché la varietà nella tipologia dei “portatori di interessi diffusi” è tale che esisterà il bisogno di costituirsi in forme di aggregazione temporanea Per evitare che il confronto degeneri in conflitto occorre cercare di far lavorare questo gruppo secondo le dinamiche dei gruppi di lavoro, facendoli partecipare alla definizione della proposta progettuale finale Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Differenza tra gruppo e gruppo di lavoro La modalità di aggregazione consiste essenzialmente nella somiglianza nell’uniformità Gruppo spontaneo Interazione Per il raggiungimento degli obiettivi è necessario che vi siano differenze e ciò fa emergere immediatamente il bisogno di negoziazione Gruppo di lavoro Integrazione Per raggiungere un accordo che porti ad una trasformazione territoriale negoziale è necessario che il gruppo degli Stakeholders e dei proponenti si muovano secondo dinamiche del gruppo di lavoro Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Le principali tipologie di conflitto All’interno di un gruppo di lavoro la dimensione conflittuale può manifestarsi essenzialmente attraverso due tipologie: Conflitto di contenuto perché alimenta il confronto e lo scambio tra i partecipanti Positivo Conflitto di relazione perché assimilabile ad un gioco di potere Negativo Per evitare l’elemento distruttivo bisogna trasformare il conflitto di relazione in conflitto di contenuto Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Le principali fasi di vita di un gruppo di lavoro Orientamento Sospensione, tensione, aspettativa legata all’integrazione e al ruolo che si andrà ad assumere all’interno del gruppo Insoddisfazione Si produce uno scostamento tra le aspettative iniziali e la realtà, emergono le prime problematiche e di conseguenza si valorizza il ruolo di animatore e facilitatore che il coordinatore del gruppo è in grado di esercitare La svolta Il gruppo riesce a produrre un livello di integrazione soddisfacente tra i propri membri, le conflittualità tendono a risolversi ed emergono le competenze di ognuno La produzione È la fase in cui il gruppo consegue il risultato finale Se si vuole evitare l’insorgere di un conflitto si può intervenire solamente nelle prime due fasi. Successivamente il conflitto può assumere aspetti aspri in cui c’è bisogno di identificare un vincitore ed un vinto. Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Il processo decisionale All’interno di ogni gruppo di persone (di lavoro, di volontariato, sportivo, ecc…) la vita si svolge secondo ritmi che si ripetono: Forming Storming Norming Performing Il gruppo di lavoro si confronta (e si scontra) Si crea un gruppo di lavoro Si passa all’azione progettuale Si stabiliscono obiettivi comuni Il processo è circolare e retroattivo Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Per poter evitare conflitti occorre che vengono identificati obiettivi comuni fra gli Stakeholders e coloro che intendono realizzare la trasformazione territoriale. Questo si può ottenere solo con opportune forme di comunicazione fra la creazione del consenso Obiettivi In ogni riunione è opportuno che gli obiettivi e le modalità di lavoro siano chiari a tutti e fin dall’inizio Le principali criticità connesse al lavoro di gruppo consistono in una scarsa e chiara definizione degli obiettivi Per giungere ad una definizione chiara degli obiettivi occorre stabilire lo stato del problema che si vuole superare dopodiché si può procedere alla definizione dei criteri Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Quattro caratteristiche dell’obiettivo La trasformazione del territorio, mediata nei primi incontri, dovrebbe diventare l’obiettivo dell’azione del gruppo di lavoro che si costituisce fra tutti i soggetti interessati dalla trasformazione Quattro caratteristiche dell’obiettivo Concretezza e Misurabilità L’obiettivo si deve poter vedere, toccare, sentire Tempificazione La definizione dei tempi rappresenta un elemento importante per verificare il raggiungimento degli obiettivi (tempi molto lunghi creano demotivazione influenzando negativamente gli esiti del lavoro) Condivisione Il lavoro deve essere condiviso da tutto il gruppo Ecologia Intesa come equilibrio. un obiettivo deve essere ecologico ovvero tenere in considerazione l’equilibrio generale del sistema Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Ruoli All’interno di un gruppo di lavoro dovrebbe essere presente una molteplicità di ruoli la cui tipologia è connessa alle diverse aree: Area dell’attività e del lavoro: Metodologo Colui che si occupa della metodologia più efficace di lavoro Negoziatore Colui che riesce a mediare tra innovatore e conservatore e quindi a condurre al risultato Area dei risultati: Realizzatore Colui che presidia il raggiungimento dei risultati Conservatore Colui che detiene la memoria storica Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Nel caso specifico di un gruppo di lavoro “allargato” composto sia da Stakeholders che da tutti coloro che sono interessati direttamente al progetto di trasformazione territoriale, il ruolo del negoziatore è definito “facilitatore ambientale” In ogni caso, quindi, si tratta di un individuo, o gruppo di lavoro, ma con il compito specifico di mediare fra le parti Questo tipo di negoziatore deve avere doti maggiori rispetto a quelle tradizionali in quanto interagisce contemporaneamente con un elevato numero di soggetti. Deve avere buone conoscenze di comunicazione interculturale Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Area della qualità: Innovatore/Creativo Colui che cura l’aspetto creativo, l’innovazione e proietta il gruppo verso il futuro Area delle relazioni: Comunicatore Colui che tiene le relazioni con l’esterno e comunica i risultati del gruppo all’esterno Facilitatore Colui che favorisce le relazioni e lo scambio all’interno del gruppo Lo schema dei ruoli non deve essere considerato in modo rigido, all’intero del medesimo gruppo le stesse persone possono ricoprire più ruoli contemporaneamente e tutte queste figure possono essere supportate da esperti esterni Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Fattori interpersonali: Conflitto sugli obiettivi da raggiungere Diversa percezione dei problemi e delle situazioni Scarsa comunicazione Scarsa chiarezza delle aspettative dei membri verso i loro colleghi, superiori o subordinati Abuso di autorità, Mobbing Nel caso delle trasformazioni territoriali in cui la legge assegna il potere decisionale finale ad una delle parti in gioco, la Pubblica Amministrazione, la sensazione di abuso di autorità è la principale causa delle negoziazioni. È per questo che una efficace campagna di comunicazione deve trasmettere la reale sensazione di partecipazione alla costruzione del progetto Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Strategie interpersonali: Cercare di capire ed accettare le diverse prospettive e i diversi stili di lavoro delle altre persone Sviluppare le abilità interpersonali dei componenti utili alla soluzione dei conflitti, come le capacità comunicative, di negoziazione e di problem-solving, attraverso appositi programmi di training Promuovere la risoluzione amichevole dei conflitti tra i componenti, piuttosto che il ricorso formale all'intervento dei leader Tutti queste strategie sono descritte nei manuali di comunicazione interculturale Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004 Fattori organizzativi Cambiamenti all'interno del gruppo, che rendono incerti ruoli e mansioni Diversità dei membri, in termini di sesso, nazionalità e status socio-economico Disaccordi strategici/operativi, relativi, ad esempio, a diversi modi di interpretare la mission o il migliore modo per realizzarla Competizione tra unità o gruppi, per il raggiungimento di status o l'ottenimento di risorse Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004

Strategie organizzative: Ridurre l'ambiguità dei ruoli. l'ambiguità si riferisce alla mancanza di chiarezza relativamente ai compiti assegnati ad ogni individuo, al modo in cui tali compiti sono in relazione con i compiti degli altri individui e con gli obiettivi del gruppo Migliorare la comunicazione e l'accesso alle informazioni; quando l'accesso alle informazioni è difficile, i dipendenti tenderanno a creare essi stessi le informazioni, diffondendo voci sorgenti di conflitto Coinvolgere i membri nelle decisioni; le persone tendono a opporre resistenza al cambiamento nella misura in cui sentono il cambiamento come imposto su di loro, mentre sono più propense ad accettarlo se sentono di aver partecipato a determinarlo Prof. Claudia Bettiol Corso di Negoziazione Urbanistica 2003-2004