Per disgrazia, come è vissuto da molti, il cristianesimo non suscita “seguaci” di Gesú, ma solo “adetti a una determinata religione”. Non genera discepoli che, identificati con il progetto, si impegnino ad aprire strade al regno di Dio, ma membri di una istituzione che compiono bene o male degli obblighi religiosi. Molti di loro corrono il rischio di non conoscere mai l’esperienza cristiana più originale e appassionante: entrare nel cammino aperto da Gesú. José Antonio Pagola. El camino abierto por Jesús No clic Testo: Giovanni 2, 13-25 – Terza domenica Quaresima –B- // 11-3-12. Commenti e presentazione: M.Asun Gutiérrez. Musica: Satie. Gymnopédia.
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Templo de Jerusalén La pasqua era la festa della liberazione. Gesú si prepara a celebrarla come un laico, mescolandosi con la multitudine pregando e cantando salmi. I Vangeli sinottici situano questo momento nell’ultima settimana della vita di Gesú: (Mc 11, 15-19; Mt 21, 12-17; Lc 19, 45-46). Giovanni lo colloca all’inizio della vita pubblica. Significa che, fin dal principio, con Gesú si inaugura un tempo nuovo nelle relazioni dell’uomo con Dio.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". Gesú affronta con indignazione l’insieme religioso-mercantile che si era formato intorno al tempio. Con questo gesto profetico Gesú denuncia la situazione nella quale gli interessi economici, sociali, religiosi e politici, hanno soppiantato e occultato Dio. Buona occasione per chiederci se tale situazione si è ripetuta lungo la storia e continua tuttora. E’ la reazione di Gesù contro quanti manipolano il sacro, spaventano le persone per mezzo del culto e sottomettono tutto ai propri interessi.
I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Appassionarsi, avere zelo per qualcosa, è viverla, difenderla con attenzione e forza. Si ha passione e zelo per quanto si ama, per quanto interessa profondamente. Quali sono i miei interessi? I miei criteri e i miei valori coincidono con quelli di Gesù? Provo passione per la Buona Notizia? Per la pace? Per un mondo più solidale e una società più libera e giusta? Per che cosa si appassiona Gesù? E io, per che cosa mi appassiono?
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". Le sue indicazioni sono: La preferenza per il curare rispetto al precetto del sabato. Giocarsi la vita e il prestigio per riscattare e restituire la dignità alla donna adultera più che rispettare il comando. Sorprendente la sua indipendenza e libertà: Toccare i lebbrosi. Lavare i piedi. Manifestare compassione. Accogliere tutti alla sua tavola. Prima la persona emarginata che l’importante. I primi relegati all’ultimo posto e gli ultimi al primo. Preferisce gli emarginati. Egli stesso emarginato. Costantemente porta le persone alla libertà. Vede Dio in ogni persona, in ogni momento e circostanza. Le sue indicazioni diventano scandalo sociale e religioso.
No clic Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". Il Dio di Gesú non è il Dio delle cerimonie e dei templi, dell’incenso, dell’olocausto e del sacrificio. E’ il Dio della compassione, della libertà, della vita... E’ Gesú e il suo messaggio il centro della nostra fede? Che cosa dovremmo purificare nelle nostras celebrazioni? Quali segni di mercantilismo sono presenti nella mia relazione con Dio?
Ma egli parlava del tempio del suo corpo. No clic Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Gesú risorto è il nuovo luogo di incontro fra Dio e l’ uomo. Il vero tempio è Gesù, e tutte le persone, e ciascuna di esse. Il nostro compito: avvicinarle, condividere i loro problemi, le loro felicità, i loro progetti, le loro preoccupazioni, essere attenti ai loro bisogni... Gli uomini sono templi viventi di Dio e sua gloria: per tutti la vita sia libera e felice.
La resurrezione di Gesú è la conferma dei suoi insegnamenti. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. La comunità cristiana, illuminata dall’esperienza pasquale, scoprirà che il luogo della presenza e dell’incontro con Dio non è un ambiente chiuso, ma la persona di Gesù, il risorto. La resurrezione di Gesú è la conferma dei suoi insegnamenti. E’ l’inizio del tempo del culto “in spirito e in verità”, centrato su Gesù risorto.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo. Le chiese sono la casa del Padre? Offrono, come Gesù, segni che portano a credere? Quelli che si riuniscono, formano comunità di “pietre vive” con inquietudini cristiane di solidarietà, fraternità e amore? O formano una specia, odiosa, di “muro del pianto”? Accolgono tutti alla mensa? Gesù conosce la risposta. E ci invita a riflettere profondamente a livello sia personale che di comunità.
Templi profanati. Una vittima innocente è un deicidio, Un bimbo affamato è una bestemmia, Una donna violentata è una profanazione, Una tortura fisica o psicologica è un sacrilegio, Un drogato è un tempio distrutto, Un ragazzo mandato a combattere è un delitto. Di fronte a questi fatti non dovremmo prendere la frusta e la bandiera della libertà, della giustizia e dell’amore ...? No clic