Lettura di opere d’arte a cura di Maria Patrizia Palomba Lettura di opere d’arte Una trattazione elementare esposta in modo essenziale e funzionale. M. P. Palomba Docente presso Liceo Artistico Statale di NAPOLI A.S. 2002/2003 Note Bibliografiche
Diapositiva sommario Schema di lettura Elementi del linguaggio visivo Organizzazione del campo visivo Lettura dell'opera "Sacra Conversazione" La linea Rilievo della struttura compositiva e prospettica Costruzione prospettica La luce
Schema di lettura di un’opera d’arte Lettura descrittiva Documentarsi sull’opera Identikit dell’opera Caratteristiche dell’opera Tipologia Titolo Autore Epoca Committente Luogo espositivo Tipo di composizione Codici visivi Figurativa Non figurativa Realistica Simbolica Stilizzata Linea Forma Colore Luce ed ombra Spazio
Elementi del linguaggio visivo linea forma colore luce/ombra andamento movimento tratto grafico regolare irregolare geometrica saturo caldo freddo tono luminosità qualità intensità provenienza chiaroscuro spazialità
Organizzazione del campo visivo Collocazione Orientamento Direzione Spazialità Ritmo Simmetria Movimento Peso Equilibrio Regole della composizione significato
Lettura dell’opera “Sacra Conversazione” Autore: Piero della Francesca Titolo: Sacra Conversazione Data di esecuzione: 1472 ca. Dimensioni: cm 251 x 172 ca. Collocazione: Milano, Pinacoteca di Brera Tecnica: tempera/olio su tavola Committente: Federigo da Montefeltro Duca d’Urbino
La linea L’andamento delle linee si ripete in forma ovoidale :dall’uovo sospeso al centro della volta alla volta stessa, alla disposizione dei personaggi e all’0vale del volto della Vergine. La metà inferiore della composizione è occupata dai personaggi, i quali, a esclusione di Federigo, formano attorno alla Vergine un semicerchio, che riprende la concavità dell’abside retrostante.
Rilievo della struttura compositiva e prospettica Il volto della Madonna è al centro della composizione ed è il fulcro della costruzione spaziale. Prolungando le linee che attraversano trasversalmente la scena, si può individuare il punto di fuga della struttura prospettica: esso cade proprio sul volto della Madonna, che è dunque non solo il centro del piano compositivo, ma anche il fulcro della composizione dello spazio. Il simbolismo della scena è legato tanto al mistero della vita, quanto a quello della morte: la conchiglia e l’uovo di struzzo alludono alla Vergine e all’incarnazione di Cristo, mentre il numero dei personaggi rappresentati (13 come nell’ultima cena) e il sonno del Bambino preannunciano la morte del Cristo.
Costruzione prospettica L’idea di fondo di Piero è che l’infinita varietà degli oggetti naturali può essere ricondotta all’essenziale e misurabile regolarità delle forme geometriche, e che quindi tutto può essere rappresentato grazie alla mediazione delle leggi geometriche
La luce L’illuminazione è tale che determina, in larga misura, il ravvicinamento di architettura e personaggi(che sembrano entrino nello spazio dell’abside) La luce proviene prevalentemente da sinistra(sullo spallaccio dell’armatura di Federigo si scorge il riflesso di una delle finestre da cui essa penetra); tuttavia, una seconda fonte di luce, ubicata in alto, interviene a rischiarare ulteriormente l’ambiente, liberando, per esempio, i timpani dell’arco frontale dalle ombre che la luce laterale dovrebbe proiettare su di essa. E’ quindi la luce a dare la “misura” dello spazio rappresentato, a unificare ambiente e personaggi, a definire con assoluta precisione le forme, imponendosi come principio regolativo dell’intera composizione.
Note Bibliografiche “Storia dell’Arte Italiana” Carlo Giulio Argan
Piero della Francesca Piero della Francesca (1410-1492) è il massimo pittore “prospettico” del primo Rinascimento, la sua formazione è legata all’influsso di Leon Battista Alberti. Il rigore geometrico e prospettico è uno degli aspetti fondamentali dell’arte di Piero, insieme alla statica impassibilità dei suoi personaggi ed alla limpida luminosità dei colori. Le immagini hanno un aspetto di perfezione quasi irreale, nella loro impassibile immobilità e nei loro gesti sospesi e fissati. Il colore assume toni chiari, privi di accesi contrasti e di forti chiaroscuri, ma dalla vivida luminosità cristallina.
Notizie sull’opera Il tema della Madonna in trono tra Santi è di antica tradizione, ma Piero della Francesca è il primo italiano ad ambientare la scena sotto la volta di un edificio sacro, la Madonna sulle cui ginocchia dorme il Bambino è circondata da sei Santi e quattro angeli; dinanzi a lei, inginocchiato Federigo da Montefeltro.