TECNICA URBANISTICA
Cosa fa l’urbanistica? Il compito della moderna urbanistica è studiare le città e il loro territorio, e il loro funzionamento per progettarne lo sviluppo e correggerne gli errori in modo da rendere "vivibile" lo spazio urbano.
Evoluzione della disciplina In passato la disciplina urbanistica è nata per programmare, progettare e gestire le nuove espansioni della città, oggi si estende all'intero territorio urbanizzato, è in quest'ottica che tematiche come la sostenibilità (usare le risorse presenti oggi sul territorio in modo da non pregiudicarne l'uso alle prossime generazioni), la pianificazione territoriale, la progettazione ambientale, delle infrastrutture e dei trasporti sono oggi al centro dei nuovi progetti urbani a tutte le scale.
Città e territorio Oggi ogni oggetto architettonico dovrebbe essere pensato oltre che al suo interno anche nel contesto urbano che lo circonda oltre che funzionare secondo reti a livello territoriale.
Reti I modi di vivere nelle grandi città stanno evolvendo molto più velocemente rispetto al passato, i movimenti non sono più legati solo a distanze spaziali ma anche e soprattutto temporali. Oggi, piuttosto che vivere in città, viviamo in “reti di citta”. È così che, grazie al miglioramento delle reti, ci spostiamo tra luoghi spazialmente distanti ma ormai temporalmente vicini.
COMPLESSITA’ Attraverso il coordinamento dei diversi saperi derivanti da diverse ma correlate discipline quali l'architettura, l'ingegneria, l'ecologia, la sociologia, il diritto e l'economia, l'urbanista studia, programma e progetta scenari passati, presenti e futuri della città, oltre che occuparsi delle politiche, delle normative tecniche e legislative, allo scopo di migliorare la qualità urbana (nel senso più ampio) e quindi la vita dei cittadini.
Strumenti L'urbanistica comunica attraverso la produzione di PIANI. In Italia ad esempio sono il Piano Regionale, il Piano Territoriale, il Piano Regolatore Generale, I Piani particolareggiati, I piani di settore, ecc. Il piano regolatore fornisce il quadro delle tutele e delle strategie cui deve conformarsi ogni altra attività di pianificazione o di programmazione svolta dal Comune. In concreto, individua le condizioni per difendere le risorse e gli equilibri del territorio comunale e indica gli obiettivi di lungo periodo per il suo sviluppo e le regole essenziali per conseguirli.
Prime esperienze Le prime pianificazioni urbane (d'origine certa) risalgono a Ippodamo da Mileto, che inventò un sistema stradale a rete pressoché ortogonale, dove gli edifici si disponevano in isolati di grandezza e forma regolare con i servizi posti nell’Agora centrale e via via le residenze sempre meno lussuose andando verso la periferia. I Romani svilupparono ulteriormente questo modello, usato inizialmente negli accampamenti militari, centrandolo su due assi principali, il cardo e il decumano, all'intersezione dei quali si trovava il foro. Città stato Lo schema si evolse poi verso quello radiale tipico delle città medioevali collinari.
Esperienze Moderne Le prime idee urbanistiche moderne si hanno nel Rinascimento, in Italia e in particolare a Ferrara, con la costruzione dell'Addizione Erculea (1492) di Biagio Rossetti che progetta la prima pianificazione urbana moderna con ampi viali funzionali sia per i cittadini che per gli eserciti. I "padri" dell'urbanistica moderna possono essere indicati nel Barone Georges-Eugène Haussmann, che ha trasformato la città di Parigi nel 1853 per volontà di Napoleone III, e in Ildefonso Cerdá che nel 1867 con il libro Teoria generale dell'urbanizzazione ha posato le fondamenta della disciplina attraverso il primo manuale d'urbanistica e il piano generale di Barcellona.