Gli strumenti di ricerca Antonella Rissotto Laboratorio professionalizzante su “Analisi valutativa di un servizio sociale” antonella.rissotto@istc.cnr.it
Raccogliere o costruire i dati? L’espressione “raccolta dei dati” indica le operazioni che un ricercatore, ad es. un valutatore, compie per ottenere l’evidenza empirica, cioè la “prova” che gli permette di confermare o rifiutare l’ipotesi della sua indagine. In questo processo di produzione della “prova” i dati non sono raccolti, ma piuttosto sono costruiti dal valutatore attraverso processi di interpretazione e attribuzione di significato: i dati non esistono al di fuori delle operazioni che il valutatore compie alla luce di un determinato quadro di riferimento teorico. Ad esempio, si devono attuare una serie di passi per “trasformare” una caratteristica di un serivzio in un dato (esempio Accesibilità).
Dalla competenza dell’esperto… In passato la garanzia della correttezza della valutazione dipendeva fortemente dalle metodologie di raccolta dei dati e quindi dal sapere dell’esperto. Negli ultimi anni, con il diffondersi del paradigma costruttivista e con l’affermarsi degli approcci partecipati l’adeguatezza della valutazione, viene a dipendere sempre di più dalla condivisione tra i punti di vista dei diversi attori interessati nella valutazione stessa.
… alla qualità della partecipazione (1) Nell’approccio partecipato cambia la rappresentazione che il valutatore ha del proprio ruolo e di quello delle persone che prendono parte alla valutazione. Questo ha delle conseguenze importanti. In una valutazione non partecipata gli stakeholder entrano in scena solo per mettere a disposizione dei ricercatori delle informazioni. Nell’approccio partecipato l’intero percorso di valutazione deve essere comprensibile e significativo per i tutti gli steakeholder, che dovrebbero essere coinvolti nelle diverse fasi della valutazione. La raccolta ed analisi dei dati richiede competenze e conoscenze specifiche e può essere difficile per i non addetti ai lavori.
… alla qualità della partecipazione (2) Occorre assicurarsi che le informazioni raccolte siano comprensibili ed utili ai tutti gli steakeholders, che spesso hanno esigenze conoscitive diverse (indicatori utilizzabili per la rendicontazione economica di un servizio possono essere importanti per i tecnici di un ente locale, ma sono parzialmente rilevanti per comprendere il punto di vista degli utenti). Uno stesso dato può avere significati diversi per i diversi attori. L’ampio orario di apertura di un servizio per la salute mentale che ha tra i suoi obiettivi la promozione dell’autonomia degli utenti è un importante criterio di qualità per i familiari, ma può essere valutato negativamente dagli operatori e dagli utenti.
Qualità o quantità? Le tecniche quantitative e qualitative differiscono per diversi aspetti , un criterio importante per la distinguerle sono le caratteristiche della risposta fornita dalle persone coinvolte nella ricerca: nel primo caso è un dato numerico, nel secondo caso è una stringa di testo. La qualità dei dati. Approccio del ricercatore: chiedere conferme o cercare cose nuove? Ispezionabilità del dato. Estensione/profondità.
Scegliere una tecnica Esiste una ampia gamma di tecniche per la raccolta di dati che possono essere utilizzate in una ricerca valutativa. Tutte hanno vantaggi e svantaggi. L’adozione di più tecniche è un modo per aggirare questo ostacolo. La scelta della tecnica è determinata, di volta in volta, dagli obiettivi; dalla dimensione del campione (in genere più ampio nelle ricerche descrittive rispetto a quelle correlazionali) e da aspetti pratici, come il tempo e le risorse economiche e umane disponibili.
Interviste È basata sulla comunicazione verbale tra l’intervistatore, che propone una serie di domande, ed uno o più intervistati che si ritiene siano nelle condizioni di fornire le risposte richieste. L’intervista è uno strumento flessibile, utilizzabile in ogni fase della valutazione (per approfondire o verificare dati provenienti da altre fonti, aiutare a comprendere come operatori e partecipanti hanno vissuto l’esperienza, raccogliere dati sulle tematiche relative ad un progetto o servizio). Compiti del valutatore: scegliere gli informatori più adatti a fornire le indicazioni più pertinenti; scegliere il tipo di intervista che si vuole condurre: diverse interviste porteranno a diversi dati.
Tipi di interviste (1) Intervista non strutturata utile in fasi diverse della ricerca valutativa. Prevede un certo numero di argomenti da trattare, ma la formulazione delle domande non è predefinita così come non lo è la loro sequenza. Intervista strutturata è organizzata secondo uno schema rigido di domande, che vengono poste dal ricercatore sempre secondo un ordine definito. Spesso agli intervistati si chiede di rispondere in base a una serie di opzioni predefinite, scelte dal ricercatore durante la fase di costruzione dello strumento come significative ed esaurienti (si spera…). La standardizzazione delle domande e delle risposte permette di “trasformare” in numeri le risposte.
Tipi di interviste (2) Le interviste rivolte al singolo (anonimato e riservatezza ) sono particolarmente utili per indagare temi ritenuti imbarazzanti o personali. Permette anche di raccogliere diversi punti di vista su uno stesso evento, impedendo che questi si influenzino a vicenda. L’intervista di gruppo è utile per raccogliere molte informazioni su un unico argomento. La tecnica più nota è il focus group. (otto-dieci persone accomunate da alcune caratteristiche (ad esempio sesso, età, lavoro, etc.) sono tenute a rispondere a una serie di domande predefinite su un determinato tema. Lo scopo è quello di conoscere la loro opinione e di innescare la discussione su quel particolare tema. Il focus gruop diventa un contesto stimolante in cui possono emergere opinioni ed idee che non sarebbero state espresse in una intervista individuale costruire significati condivisi.
Tipi di interviste (2) Un focus group consiste sostanzialmente in una discussione di gruppo in cui un oderatore/facilitatore indirizza e dirige la discussione tra i partecipanti e ne facilita l’interazione. L’intervista è rivolta ad un gruppo omogeneo di 7/12 persone (esperti).
Questionario Il questionario è un colloquio realizzato proponendo domande o affermazioni scritte a cui il soggetto risponde, per scritto, scegliendo tra una gamma più o meno ampia di risposte. La somministrazione: individuale/di gruppo; face to face; telefonica; autosomministrato; spedito per posta/fax/e-mail. Tipi diversi di domande: aperte, chiuse, scale.
Interviste: vantaggi/svantaggi Si possono ottenere informazioni anche dalle persone che non sono in grado di leggere e scrivere o che non sono sufficientemente motivate a compilare un questionario. L’intervistatore può spiegare la domanda con altre parole. L’intervistatore può osservare il comportamento non verbale e trarne informazioni per controllare la validità delle risposte. Richiedono molto tempo (disponibilità degli intervistati) . Sono spesso piuttosto dispendiose. L’intervistato può essere condizionato dall’intervistatore, da ciò che crede gli si richieda e dalla desiderabilità sociale. Il materiale spesso è abbondante e necessita di essere organizzato per essere interpretato.
Questionari: vantaggi/svantaggi È uno strumento standardizzato, permette una elevata comparabilità delle risposte, tempi di rilevazione modesti e costi contenuti. Utili per la valutazione di processo e dei risultati. È cruciale la chiarezza delle domande e la loro numerosità. Inappropriati se il rispondente ha difficoltà linguistiche o di lettura oppure non ha familiarità con la loro compilazione. Si basa sulla mappa concettuale dei ricercatori.
Focus group Utile alla valutazione all’inizio di un percorso con funzione esplorativa e/o alla fine di un percorso per condividere confrontarsi sui risultati ottenuti I partecipanti possono formarsi un’opinione nel corso della discussione. Possono supportarsi nella formulazione delle risposte. È possibile studiare le dinamiche di interazione e di comunicazione che avvengono all’interno del gruppo sia i contenuti attorno ai quali tali dinamiche si organizzano. Alcuni partecipanti possono dominare la discussione. Non permettono di trattare temi sensibili. L’organizzazione dei focus come pure l’analisi delle informazioni raccolte richiede molto tempo.