Non guardarmi, non ti sento! Essere genitori e essere insegnanti: un momento di confronto alla ricerca dei modi per costruire un patto educativo tra scuola.

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Non guardarmi, non ti sento! Essere genitori e essere insegnanti: un momento di confronto alla ricerca dei modi per costruire un patto educativo tra scuola e famiglia

Trovare modalità controintuitive (ci servono cose un po’ diverse da quelle che facciamo di solito!) Abitualmente quando ci troviamo in una situazione che non ci piace reagiamo in questi modi: 1.Contrattacchiamo (aggrediamo l’altro) 2.Cediamo (facciamo ciò che vuole l’altro) 3.Abbandoniamo (ci allontaniamo dall’altro)

Duri o morbidi? Quello che facciamo di solito oscilla tra essere “duri” o essere “morbidi”. L’alternativa è invece essere duri sul problema e morbidi con le persone!

Andare al balcone Prima di tutto abbiamo bisogno di interrompere le nostre risposte abituali cioè, ad esempio, non reagire. Avere consapevolezza dei nostri punti deboli (le cose che più ci fanno arrabbiare) Possiamo anche permetterci di stare zitti!

Fare un passo dalla loro parte Possiamo “regalare” al nostro interlocutore il nostro ascolto. Possiamo parafrasare le cose che dice per capire meglio” correggimi se sbaglio, stai dicendo che…” Possiamo riconoscere le sue emozioni, es. credo che nei suoi panni anch’io reagirei così Possiamo eliminare il verbo essere e i pronomi mai e sempre dal nostro discorso, es. tu sei sempre inaffidabile. Tentare di introdurre il noi Si può sempre chiedere scusa.

Il gioco dei 9 punti

La soluzione del gioco dei 9 punti

L’ottica costruttivista e costruzionista M. C. Escher, Mani che disegnano

Ruolo attivo del soggetto nella costruzione della propria conoscenza. L’individuo è contemporaneamente costruttore e ordinatore delle proprie conoscenze Messa in discussione di una conoscenza oggettiva della realtà: non può esistere un sapere omnicomprensivo che descriva un ordine esterno indipendente dall’osservatore. il costruzionismo sociale aggiunge inoltre la dimensione del contesto sociale e della relazione: la realtà non è quindi una costruzione esclusivamente dell’individuo, ma una costruzione sociale, il frutto di un’interazione, di un processo comunicativo tra individui.

I circoli virtuosi I sistemi naturali, i fenomeni conoscitivi e la comunicazione cono caratterizzati da una commistione dei livelli oggettivo e soggettivo. Ugualmente, in Mani che disegnano, vi è una commistione dei due piani (bidimensionale e tridimensionale) che crea una sorta di loop, di circolo, entro il quale non è possibile distinguere tra oggetto creatore e oggetto creato. Similmente, nei processi comunicativi, non vi è mai un messaggio oggettivo che si comunica, ma al contrario la comunicazione è il frutto di un processo tramite cui le parti in gioco specificano loro stesse  Il circolo vizioso diviene un circolo virtuoso!

La realtà ambigua

Siamo predisposti a percepire gli oggetti nella loro globalità secondo i nostri schemi mentali. Anche la percezione visiva, di conseguenza, segue processi di tipo costruttivo, esattamente come la conoscenza e la comunicazione.  Spesso, per cambiare il nostro punto di vista e ampliare il nostro sguardo sul mondo, basterebbe avere consapevolezza di quanto esso sia parziale.