La propaganda fascista

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LA RADIO Istituto comprensivo G.B. Rubini, Romano di Lombardia, 3^B
In Italia nell’agosto 1924 fu costituita l’URI (union radiofonica Italiana) che dette inizio alle trasmissioni radiofoniche il 6 ottobre dello stesso.
A partire dal 1925 il regime fascista avviò un vasto programma di "nazionalizzazione" del tempo libero, dai divertimenti agli sport. Nell’ aprile del 1925.
Transcript della presentazione:

La propaganda fascista Analisi documentari L..U.C.E. A cura di Roberto Amadei e Daniele Pellegri IV D “Ulivi” Parma

Introduzione: il fascismo in Italia Il fascismo nasce nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, ad opera di Benito Mussolini. Il regime fascista, riconosciuto dal 1925, assume da subito caratteri totalitari, autoritari e nazionalisti. Secondo l'ideologia fascista, una nazione è una comunità che richiede dirigenza forte, identità collettiva, la volontà e capacità di esercitare la violenza per mantenersi vitale. La dittatura esercita il potere attraverso la manipolazione e la censura dei sistemi di informazione e il controllo della formazione dei giovani. Tutto questo fino al suo termine, il 25 aprile 1945, dopo la cattura e fucilazione di Mussolini.

La propaganda La propaganda fascista mirava ad annullare la volontà dei singoli individui per esaltare lo stato, giustificare le guerre e soprattutto orientare l’opinione pubblica. A questo scopo fondamentale il controllo, oltre che dell’istruzione e del tempo libero, dei mass media: radio stampa Cinema A fianco manifesti di propaganda

Il Dopolavoro A partire dal 1925 il regime fascista avviò il programma di “nazionalizzazione" del tempo libero, dai divertimenti agli sport. Questo progetto venne chiamato “dopolavoro” e aveva come scopo l’esaltazione del regime e l’eliminazione di analoghi gruppi antifascisti, attraverso: Istruzione: cultura fascista e formazione professionale Educazione fisica: sport e turismo Educazione artistica: radio, musica, cinema e folklore

La radio Il 6 ottobre del 1924 andò in onda la prima trasmissione radiofonica dall’URI (Unione Radiofonica Italiana). Nel 1928 si trasformò in EIAR, fu la prima società di gestione del servizio radiofonico nazionale. La diffusione fu dovuta alla costruzione di molti ripetitori. I programmi trasmessi presentavano diversi argomenti: svago ed informazioni per aumentare il numero degli ascoltatori. discorsi del Duce o del Führer, marce ufficiali o conversazioni sulla dottrina della razza.

La stampa Stampa: il partito fascista tra il 1919 e il 1925 compra le maggiori testate giornalistiche. I quotidiani attuano quindi una censura su fatti di cronaca nera e problemi economici e presentano il periodo fascista come un modello di pace e moralità. Lo stesso accade anche nei giornali per bambini, i cui argomenti erano legati all’ideologia fascista.

La stampa: le riviste I periodici pubblicati nel periodo fascista rivelano tre fondamentali orientamenti: appoggio al regime astensionismo politico e ripiegamento nella pratica letteraria contrapposizione alla dittatura con la lotta clandestina

La difesa della razza: presentava una suddivisione per argomenti molto articolata; forme del razzismo fascista; storia dell’ebraismo e argomenti scientifici (studi e teorie del razzismo). Pan: rivista di letteratura greca e italiana, storia, arte e musica. Condivideva gli obiettivi di grandezza del regime.

L'Universale: rivista del "GUF" (Gruppo Universitario Fascista) L'Universale: rivista del "GUF" (Gruppo Universitario Fascista). Fu uno dei primi periodici diffusi tra i giovani. Architrave: mensile di politica, letteratura ed arte. Vi si trovano numerosi articoli riguardo l’ermetismo, l’università e il corporativismo, insieme all’interpretazione del fascismo come nuova civiltà del lavoro. Gerarchia: fondatore di Gerarchia fu Benito Mussolini ed in seguito tutti i componenti della rivista furono sempre ossequienti alle idee mussoliniane. Il messaggio della rivista era che il rinnovamento della società italiana doveva attingere al tradizionalismo antidemocratico. Il fascismo era visto come lo strumento della restaurazione della disciplina e dell’ordine nella società.

La cinematografia Il cinema fu il più efficace mezzo di sviluppo e diffusione del regime. Importante è stata la costituzione nel 1925 dell’istituto L.U.C.E. A partire dal 1926 venivano proiettati in tutte le sale i cinegiornali realizzati dal L.U.C.E. prima della programmazione di intrattenimento.

La cinematografia : il documentario Il documentario è un filmato finalizzato ad una rappresentazione fedele della realtà. Nella ricostruzione della realtà ogni singolo elemento (interpretazioni ed informazioni) si basa su documenti che possono essere di varie tipologie: d’archivio, storici o interventi sul campo. Il suo scopo è didattico informativo e - nel caso del fascismo - divulgativo o di propaganda.

La cinematografia: i cinegiornali Il documentario di propaganda è un elemento dei cinegiornali. Nati nel 1910, i cinegiornali si sviluppano velocemente sotto il regime totalitario fascista come arma di propaganda. Della durata di circa 10-15 minuti, sono caratterizzati da un taglio di reportage e da un alto ritmo di servizi. L'Istituto L.U.C.E. (L' Unione Cinematografica Educativa) è la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo. Nato in Italia nel 1924, l'Istituto L.U.C.E. diviene ben presto un potente strumento di propaganda del regime fascista. L'Istituto partecipa inoltre alla produzione e diffusione di film e documentari destinati alle sale cinematografiche.

Analisi de “Le imprese” Descrizione: “Le imprese”, a cura dell’Istituto L.U.C.E. Durata: 45 min ca. Soggetti: politica economica e storia d’Italia Anni di realizzazione: 1936-1941

“Il Duce trebbia il grano” L’inquadratura di apertura è simbolica: sottolinea la ricchezza e l’abbondanza dell’Italia. La voce fuori campo serve a rinforzare il significato delle immagini, rende nota l’estensione dei campi di grano e la situazione originaria di quelle terre.

Prima inquadratura sulla folla dall’alto verso il basso: folla di contadini, tutti pronti ad assistere all’inaugurativa trebbiatura del Duce. Seconda inquadratura sulla folla: vengono inquadrati anche coloro che sono saliti su un tetto per riuscire a vedere il Duce.

La voce fuori campo ingrandisce il mito di Mussolini riportando le (presunte) parole di un’anziana contadina: “Dopo di Dio viene lui, Dio ci dà il pane, egli ce lo lavora e ce lo difende” La frase viene fatta passare come l’espressione del sentimento di tutto il popolo.

I discorsi di apertura del Duce sottolineano le sue idee di autarchia e autosufficienza economica. La folla reagisce acclamandolo anche nel mezzo dei suoi discorsi. Ripetute spesso dalla voce narrante fuori campo le parole che presentano il Duce come un normale contadino.

Il commentatore presenta il Duce alla folla come un idolo instancabile, forte, definendo il suo lavoro (sempre con ritmo ternario) “metodico volenteroso e tenace”. Di podere in podere vengono elencati: le ore di lavoro del Duce, la quantità di grano trebbiato e la sua continua lena nell’operare nonostante le difficoltà del lavoro. Presentati i padroni dei poderi come onesti servitori della patria e padri di famiglie numerose.

“Il Duce, cui la fatica sembra conferire maggiore lena” “un’ora dura il suo lavoro, 8 quintali di grano trebbiato” “ un’ora di lavoro, trebbia 11 quintali di grano” “… instancabile trebbiatore …” “ in 4 ore, 35 quintali di grano”.

“SABAUDIA” Discorso del Duce al popolo. Elenca le caratteristiche della personalità fascista. Comunica al popolo le future tappe e le date di inaugurazione delle case e delle opere pubbliche di Sabaudia. Le opere annunciate sono realizzate tutte nei tempi promessi, Mussolini guadagna sempre più il consenso del popolo.

“Grano fra due battaglie” Mostra la vita dei soldati sul fronte africano Inquadrature aeree d’effetto Scene di guerra aerea, esaltazione di ogni soldato come un eroe “Sul mare, sul deserto, sui porti del nemico l’aviazione dell’Asse conquista ogni giorno più saldamente il dominio del cielo”

Scene acrobatiche e riprese aeree: la voce fuori campo sottolinea il coraggio di ogni singolo pilota che, nonostante le situazioni e manovre di estremo pericolo, dimostra un’ottima padronanza dei velivoli. In alto a sinistra la partenza di un velivolo italiano da un “aeroporto” di fortuna. In alto a destra la formazione dei velivoli. Qui a fianco la vista del campo nemico dall’aereo in picchiata. Nella slide seguente scene di battaglia a terra.