UN BINOMIO INDISSOLUBILE PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO CTS ITIS GIORDANI-STRIANO– NAPOLI a.s. 2013/14.

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UN BINOMIO INDISSOLUBILE PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO CTS ITIS GIORDANI-STRIANO– NAPOLI a.s. 2013/14

Per incoraggiare creativita’, innovazione e competenze per l’occupabilità, per combattere la dispersione e il disagio, per una scuola di tutti e di ciascuno

Il territorio, in cui opera l’Istituto si è sviluppato nel recente passato all’ombra della grande industria pesante, si pensi a quello che ha rappresentato l’Italsider fino alla sua chiusura. Al posto dell’area industriale di Bagnoli resta attualmente il solo sito dismesso. Accanto al processo di industrializzazione verificatosi nel secondo dopoguerra, la Campania ha continuato a mantenere la sua tradizionale vocazione agricola che sin dai tempi dell’Impero Romano le valse il titolo di Campania Felix. Con lo sviluppo dell’industrializzazione si è nel contempo anche evoluta l’industria manifatturiera di trasformazione e conservazione degli alimenti che ad oggi è una delle più fiorenti nella nostra Regione. Le due anime industriali della Campania non sempre si sono ben conciliate tra loro, l’industria pesante e di sintesi ha modificato i delicati equilibri ambientali, viceversa necessari alla tutela delle produzioni agricole ed alla sicurezza e qualità della filiera alimentare. Endemico, inoltre, nella nostra regione è il fenomeno della criminalità che negli ultimi venti anni si è specializzata nel traffico di rifiuti, creando quella rete criminale conosciuta come “ecomafie”. È notizia degli ultimi tempi il biocidio che si sta verificando nella cosiddetta “Terra dei fuochi” che, tra l’altro, sta mettendo in crisi il settore dei marchi DOP, DOC, DOCG della Campania.

La Campania pur continuando ad essere un luogo di eccellenze in campo agroalimentare, sta subendo un processo di demarketing a causa dei ben noti problemi di inquinamento dei vari comparti ambientali. Solo sostenendo e tutelando i prodotti tipici, in primis quelli a marchio DOC, DOP, DOCG, IGT e IGP, si può pensare ad uno sviluppo che garantisca al settore primario un futuro certo. Di qui la necessità di formare, in sinergia con le aziende del settore presenti sul territorio, tecnici esperti in grado di conciliare conoscenze tecnico – pratiche e legislative nel settore ambientale ed alimentare, in grado di partecipare operativamente alla gestione dei siti inquinati, dalla stesura del progetto di caratterizzazione fino alla definizione della strategia di bonifica più appropriata e di contenimento degli inquinanti nei vari comparti ambientali con particolare riferimento alle tecnologie “sostenibili” e ai controlli della qualità degli alimenti lungo tutta la loro filiera produttiva. In particolare il processo di filiera parte dalla coltivazione dei vegetali e dall’allevamento animale fino ad arrivare al recupero e al riciclo degli scarti siano essi animali che vegetali. Lo studio del ciclo di vita del prodotto alimentare non può prescindere dalla fase dello smaltimento e del recupero. L’ottimizzazione di tale fase può comportare l’uso degli scarti alimentari come fonte secondaria di produzione di energia attraverso processi termici o fermentativi. Inoltre, il consumo di energia rappresenta un fattore di costo da non trascurare nei processi di produzione delle aziende alimentari. Per restare concorrenziali nel lungo periodo è indispensabile mettere in atto nuove soluzioni per aumentare l’efficienza energetica e quindi abbassare i costi. Nel contempo, affinando le tecniche di recupero, si riduce la produzione di residui.

La figura professionale ha sviluppato le tecniche di analisi e controllo della qualità di processo e di prodotto alimentare e della sostenibilità ambientale dei processi; interviene attivamente nella raccolta e redazione dati. Possiede consapevolezza che la propria competenza tecnica si pone al servizio di una politica ambientale sul territorio. Ha acquisito conoscenze di composizione e caratterizzazione degli alimenti, igiene e conservazione degli alimenti, qualità e sicurezza degli alimenti, gestione dei rifiuti derivanti da produzioni alimentari, energie alternative, impianti industriali e loro funzionamento, normativa settoriale di riferimento. Ha conoscenze degli strumenti informatici e web, di norme di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro.

1.Una prima fase di orientamento, tesa a sviluppare gradualmente una cultura del lavoro nelle giovani generazioni in grado di favorire e agevolare il processo di transizione dalla scuola al mondo produttivo, conoscendone i meccanismi e le regole. 2.L’incontro scuola-azienda in cui i tutor scolastici con i tutor aziendali progettano il percorso in relazione alle caratteristiche delle aziende ed il tipo di attività, di prerequisiti, di competenze da acquisire. 3.Un periodo di tre settimane presso aziende del settore.

Sviluppo di competenze sui temi della sostenibilità alimentare, delle politiche alimentari, delle energie rinnovabili, dell’impatto ambientale. Conoscenza delle tematiche di gestione dei laboratori analitici destinati a controllo di stato, verifiche di qualità di prodotto e di processo alimentare, applicazioni nella ricerca. Valutazione dei costi di analisi e dimensionamento del controllo analitico in funzione di rispondenza a norme legislative, controlli mirati alla sicurezza e alla conformità ambientale, problematiche analitiche in ricerca e sviluppo. Formazione di una maggiore autonomia di giudizio sulle problematiche presenti nei settori alimentare, della qualità e della sicurezza. Capacità di affrontare il mondo del lavoro e l'ingresso in una impresa o l'inizio di una attività di lavoro autonomo.

Fondazione Cultura & Innovazione Area Comunicazione S.r.l. Ambiente Srl Proteg Spa Asaqa Getea Manpower Le imprese coinvolte lavorano nel campo del monitoraggio ambientale e della “green economy”, con particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, al recupero-riciclo dei materiali e alla gestione dei rifiuti. I percorsi di alternanza consentono una metodologia finalizzata a sviluppare le competenze degli allievi attraverso la didattica di laboratorio e le esperienze in contesti applicativi, l’analisi e la soluzione di problemi ispirati a situazioni reali, il lavoro per progetti, l’imparare facendo. Tale metodologia, oltre a favorire la motivazione, incoraggia negli allievi la capacità di: - Costruire il personale progetto di vita - Sviluppare la capacità di lavorare con gli altri attraverso metodologie di apprendimento in team; - Promuovere l’uso della conoscenza orientato al risultato, a superare le difficoltà e a risolvere i problemi