Tecniche di Assicurazione: confronto tra “classica” e “ventrale”

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Transcript della presentazione:

Tecniche di Assicurazione: confronto tra “classica” e “ventrale” Club Alpino Italiano Commissione Centrale Materiali e Tecniche Tecniche di Assicurazione: confronto tra “classica” e “ventrale” A cura di Giuliano Bressan, Claudio Melchiorri

Nota introduttiva Aprile 2003 Giuliano Bressan Claudio Melchiorri Questo documento riporta alcune delle considerazioni fatte sulla base del lavoro (peraltro ancora non concluso) di confronto tra le tecniche di assicurazione classica e ventrale eseguito dalla CMT. Su questo argomento sono già stati predisposti dalla CMT e divulgati alle Scuole CAI alcuni documenti (videofilmato e dispensa di accompagnamento). Quanto qui riportato rappresenta un possibile supporto didattico per una lezione di confronto tra le tecniche di assicurazione, e rimanda in ogni caso alla visione del filmato e alla lettura della dispensa. Suggerimenti o segnalazione di eventuali errori sono naturalmente più che ben accetti! Aprile 2003 Giuliano Bressan Claudio Melchiorri

CONTENUTO Tecniche di assicurazione - generalità Alcuni concetti base Tecniche di assicurazione - generalità Assicurazione “CLASSICA” Assicurazione “VENTRALE” Confronto tra le tecniche di assicurazione Conclusioni La posizione della SCA

Caduta con corda bloccata: Caduta con freno dinamico: l’energia di caduta viene assorbita prevalentemente dalla corda (elasticità) elasticità della corda (prove al Dodero) la “corda” definisce l’entità delle forze Caduta con freno dinamico: l’energia di caduta viene assorbita prevalentemente dal freno (attrito)  il “sistema di frenata” definisce l’entità delle forze

Freno il valore del “fattore di moltiplicazione” (K) Un qualsiasi freno può essere considerato un “MOLTIPLICATORE DI FORZA” forza Fm in “ingresso” al freno (generata dalla mano) forza Fa in “uscita” dal freno (che arresta la caduta) Fa = K Fm il valore del “fattore di moltiplicazione” (K) dipende dal freno (efficacia del freno)

mezzo barcaiolo otto Freni tuber (secchiello) piastrina Sticht

Fa Fm freno Fs FRENI: MOLTIPLICATORI DI FORZE forza a monte forza a valle del del freno (mano) freno (corda) forza scaricata sull’ancoraggio o sull’imbracatura

EFFICACIA DEI DIFFERENTI FRENI (valori qualitativi) Fa Fa Fm Fm RAMI RAMI PARALLELI A 180° MEZZO BARCAIOLO OTTO TUBER PIASTRINA STICHT 8 – 12 2 – 3 1.5 – 2 6 – 8 4 – 6 3 – 5 Fa / Fm

Il ½ barcaiolo fornisce la massima capacità frenante in caso di caduta senza rinvii (situazione più pericolosa) Valori tipici per il ½ barcaiolo: Fm = 20 - 30 daN Fa = 200 - 300 daN

dell’ASSICURATORE del FRENO E’ comunque importante sottolineare che nell’azione frenante conta l’azione combinata: dell’ASSICURATORE (forza esercitata dalla mano) del FRENO (sua efficacia)

Si può ottenere lo stesso effetto di frenata: con una “debole” forza della mano e un freno “molto efficace” con una “elevata” forza della mano e un freno “meno efficiente” Però in generale: è meglio un freno efficace che può essere modulato morbidamente in caso di richiesta di basse forze frenanti piuttosto che un freno poco efficace che non permette di trattenere cadute importanti

Inoltre, le forze generate nella catena di sicurezza sono determinate: principalmente dal comportamento di colui che assicura (e dalle caratteristiche del freno e della corda) piuttosto che dal tipo di tecnica utilizzata

Assicurazione dinamica Nel caso di assicurazione dinamica non ha senso parlare di “fattore di caduta” (non è la corda l’elemento determinante per la grandezza delle forze in gioco) È più opportuno riferirsi alla “entità della caduta” (con questa, aumentano le energie e i tempi di arresto)

Effetto del rinvio A ultimo rinvio 810 daN freno 300 daN 510 daN alpinista che cade A 810 daN 510 daN freno 300 daN La forza applicata sull’ultimo rinvio è circa il doppio della tensione nella corda Il rinvio può essere considerato come un “moltiplicatore di forze” (attrito) Test semistatici: 1.7 Test dinamici: 1.35 – 1.50

Funzione del freno e della mano Due fasi di una trattenuta: fase “inerziale” (1 – 2 decimi di secondo) In questa fase si determina la “forza di arresto” (massimo valore di forza durante la tenuta) fase “di scorrimento” (fino alla fermata della caduta) L’entità dello scorrimento è inversamente proporzionale alla “forza media” Non ha senso, come spesso si è tentati di fare, confrontare la forza di arresto con lo scorrimento

Filmato 1

fase inerziale fase di scorrimento

Non è possibile arrestare una caduta importante senza scorrimento della corda nel freno Caso limite: scorrimento nel freno senza rinvii 1/3 della lunghezza del volo volo = 15 m  scorrimento = 5 m !!!

Il CARICO dipende: principalmente dalla FORZA FRENANTE in minore misura dal TIPO DI ASSICURAZIONE La CORSA DELLA CORDA nel freno dipende: principalmente dal TIPO DI ASSICURAZIONE in minore misura dalla FORZA FRENANTE

Le tecniche di assicurazione dinamica si possono distinguere in: tecniche che non consentono il sollevamento dell’operatore assicurazione classica 2) tecniche che hanno in tale sollevamento la caratteristica principale assicurazione ventrale

ASSICURAZIONE CLASSICA Si distinguono tre casi: 1 - freno collegato al vertice del triangolo di sosta, assicuratore collegato al più sicuro degli ancoraggi ancoraggi di sosta assicuratore A freno

ASSICURAZIONE CLASSICA 2 - freno collegato al vertice del triangolo di sosta, assicuratore collegato al vertice del triangolo di sosta (bilanciamento) in condizione appesa o appoggiata ancoraggi di sosta assicuratore A freno

ASSICURAZIONE CLASSICA 3 - freno collegato direttamente ad uno dei chiodi di sosta (tra loro uniti in serie), assicuratore collegato a un ancoraggio A ancoraggi di sosta freno assicuratore

ASSICURAZIONE CLASSICA l’assicurazione classica Tre modi di effettuare l’assicurazione classica A A A (1) (2) (3)

A A A ASSICURAZIONE CLASSICA In caso di volo, nel secondo caso l’assicuratore tende ad essere sollevato A A A (1) (2) (3)

A A A ASSICURAZIONE CLASSICA In caso di volo, nel secondo caso l’assicuratore tende ad essere sollevato A A A (1) (2) (3)

A S S I C U R A Z I O N I C L A S S I C H E A C O N F R O N T O 700 600 500 CARICO AL RINVIO (daN) CORSA NEL FRENO (cm) 400 CARICO CORSA 300 200 100 CLASSICA FRENO SUL APPOGGIATO APPESO CHIODO

durante il ribaltamento il freno non è operativo Caso 1 freno A A freno durante il ribaltamento il freno non è operativo

maggior forza frenante Caso 1 DUE aspetti negativi (non presenti nel caso 3): 1. maggior caduta (dovuta al ribaltamento della sosta) 2. “strappo” sulla corda maggior forza frenante

Filmato 2

Caso 3 (collegamento in serie) freno  Minori sollecitazioni rispetto al caso 1 UN aspetto negativo: un solo ancoraggio è interessato direttamente dalla sollecitazione non si ha distribuzione dei carichi sugli ancoraggi da considerare se gli ancoraggi sono solidi

ASSICURAZIONE VENTRALE ancoraggi di sosta assicuratore Io rinvio A freno

ASSICURAZIONE VENTRALE ORGANIZZAZIONE ASSICURAZIONE VENTRALE triangolo di sosta rinvio al vertice freno in vita

Assicurazione CLASSICA BILANCIATA Assicurazione VENTRALE stesso svantaggio: sollevamento dell’assicuratore stesso vantaggio: carichi simili sulla sosta e sull’ultimo rinvio

Filmato 3

Il motivo principale NON è l’innalzamento dell’assicuratore ! ! ! ASSICURAZIONE VENTRALE Difetto: innalzamento di chi assicura con strappo più o meno violento e di entità simile a quella subita da chi vola Pregio: genera carichi inferiori (in particolare sulla sosta e sull’ultimo rinvio) rispetto ad altre tecniche di assicurazione Il motivo principale NON è l’innalzamento dell’assicuratore ! ! !

Assicurazione ventrale - Freno: ½ barcaiolo Filmato 4.1 Assicurazione ventrale - Freno: ½ barcaiolo

Assicurazione ventrale Filmato 4.1 Assicurazione ventrale Freno: ½ barcaiolo Carico al rinvio: 621 kp Carico alla sosta: 50 kp Corsa della corda nel freno: 35 cm

Assicurazione ventrale - Freno: ½ barcaiolo Filmato 4.2 Assicurazione ventrale - Freno: ½ barcaiolo

Assicurazione ventrale Filmato 4.2 Assicurazione ventrale Freno: ½ barcaiolo Carico al rinvio: 458 kp Corsa della corda nel freno: 47 cm

Assicurazione ventrale - Freno: otto Filmato 4.3 Assicurazione ventrale - Freno: otto

Assicurazione ventrale Filmato 4.3 Assicurazione ventrale Freno: otto Carico al rinvio: 447 kp Corsa della corda nel freno: 61 cm

Assicurazione ventrale - Freno: ½ barcaiolo Filmato 4.4 Assicurazione ventrale - Freno: ½ barcaiolo

Assicurazione ventrale Filmato 4.4 Assicurazione ventrale Freno: ½ barcaiolo Carico al rinvio: 489 kp

Assicurazione ventrale - Freno: tuber Filmato 4.5 Assicurazione ventrale - Freno: tuber

Assicurazione ventrale Filmato 4.5 Assicurazione ventrale Freno: tuber Carico al rinvio: 559 kp

Assicurazione ventrale 0.1 0.2 0.3 0.4 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 tempo (s) daN cm sollevamento carico al rinvio Picco di forza: dopo 2 – 3 decimi In corrispondenza, il sollevamento è di pochi decimetri

Considerazioni dell’assicuratore generano carichi 10% circa inferiori Le tecniche che comportano l’innalzamento dell’assicuratore generano carichi 10% circa inferiori Ulteriori differenze (fino al 20%) dipendono dal diverso comportamento dell’assicuratore All’aumentare della massa di chi assicura aumentano le forze generate

Più rinvii angolati nella catena di sicurezza: Considerazioni Più rinvii angolati nella catena di sicurezza: aumentano l’attrito della corda generano carichi maggiori riducono l’entità del sollevamento (adottare l’assicurazione ventrale non influenza i carichi) diminuiscono le differenze tra le varie tecniche

Passaggio alternato di ½ corde nei rinvii: la catena di sicurezza risulta più dinamica (minor attrito, 1 sola corda) si riduce il carico sull’ultimo rinvio “mezzo barcaiolo” e “otto” non adatti attenzione! una sola corda coinvolta nel volo…

TECNICHE DI ASSICURAZIONE CONFRONTO TRA LE TECNICHE DI ASSICURAZIONE Difficile: diverso comportamento di chi assicura condizioni operative reali possono falsarne le caratteristiche

Filmato 5

a determinare gli sforzi nella catena di assicurazione ! ! ! E’ l’abilità (o meglio la “mano” dell’assicuratore) più che la tecnica adottata a determinare gli sforzi nella catena di assicurazione ! ! !

Confronto tra le tecniche di assicurazione Pregi Difetti Assicurazione con sollevamento Facile eseguibilità, comodità Maggior precisione nella gestione della corda Minore sollecitazione in sosta e sull’ultimo ancoraggio Forte strappo all’assicuratore, con possibilità di significativi urti contro la parete Maggiori difficoltà, dopo il volo, nelle manovre di autosoccorso  Maggiore lunghezza del volo di chi cade Assicurazione senza sollevamento L’assicuratore non è coinvolto dal volo Minori problemi, dopo il volo, nelle manovre di autosoccorso • Maggiore sollecitazione in sosta e sull’ultimo rinvio

Quale è la tecnica di assicurazione migliore? Quali conclusioni si possono trarre? Quale è la tecnica di assicurazione migliore?

O s s e r v a z i o n i catena di sicurezza!!! preminenza del ruolo della forza esercitata dall’operatore rispetto al tipo di freno o alla tecnica di assicurazione adottati è questa che determina le tensioni sulla catena di sicurezza!!! il sollevamento dell’assicuratore (nelle tecniche che lo comportano) riduce il carico di circa il 10%

O s s e r v a z i o n i sulla riduzione del carico al rinvio l’entità del sollevamento influisce poco sulla riduzione del carico al rinvio la presenza di attriti (rinvii angolati, roccia, ecc.) tende ad annullare le differenze tra le varie tecniche di assicurazione

S u g g e r i m e n t i 1. tenere il triangolo di collegamento degli ancoraggi il più corto possibile compatibilmente con la distribuzione dei carichi sugli stessi 2. se si prevede il sollevamento dell’operatore, fare in modo che questo sia limitato senza nulla togliere all’efficacia della tecnica

S u g g e r i m e n t i 3. operare con il freno all’altezza del petto: tenuta più morbida e quindi minori sollecitazioni nella catena di sicurezza

C o n c l u s i o n i non esiste una tecnica chiaramente superiore alle altre in tutti gli aspetti un opportuno allenamento ad una trattenuta morbida porta ad una riduzione dei carichi (attenzione però nei voli lunghi…) solo una oculata scelta permette l’adozione della tecnica di assicurazione più adatta in quella particolare situazione

Scuola Centrale di Alpinismo La posizione della Scuola Centrale di Alpinismo Con soste e ancoraggi sicuri (spit, fix, ottimi chiodi, ecc.) sono da preferirsi le tecniche che non implicano il sollevamento dell’operatore, pur sollecitando maggiormente la catena di sicurezza, in quanto non coinvolgono l’assicuratore e permettono corse limitate; la sosta può essere allestita nella versione sia con collegamento in parallelo che in serie degli ancoraggi Con soste e ancoraggi poco affidabili sono da preferirsi le tecniche che implicano il sollevamento dell’operatore in quanto sollecitano in modo minore la catena di sicurezza; allo stato attuale delle conoscenze, l’assicurazione ventrale è da ritenersi leggermente migliore della classica “bilanciata”

Col collegamento in parallelo degli ancoraggi, La posizione della SCA Col collegamento in parallelo degli ancoraggi, è bene che il triangolo di sosta sia il più corto possibile compatibilmente con la sua funzione di ridistribuzione dei carichi sugli ancoraggi stessi Si riduce l’effetto negativo del “ribaltamento della sosta” che si verifica nella tecnica di assicurazione classica (senza sollevamento dell’operatore) e si limita l’innalzamento dello stesso in quelle che lo implicano, senza tuttavia pregiudicarne i vantaggi Per quanto riguarda i freni: è consigliabile il ½ barcaiolo quando non sia prioritaria la riduzione dei carichi sull’ultimo rinvio e sulla sosta L’utilizzo di attrezzi a minor fattore frenante è consigliabile laddove la poca affidabilità dei rinvii e della sosta richieda un abbassamento delle tensioni e la lunghezza dei voli non sia eccessiva (uso di guanti se si prevedono lunghi scorrimenti della corda)

Nel caso di utilizzo di due mezze corde “alternate”, La posizione della SCA Nel caso di utilizzo di due mezze corde “alternate”, l’uso di un freno che separa le corde (tuber, piastrina Sticht o simili) è necessario nell’assicurazione al primo di cordata per evitare pericolosi sfregamenti tra corda e corda nel freno stesso Un opportuno esercizio all’uso delle varie tecniche consente in ogni caso di raggiungere un utilizzo ottimale delle stesse, specialmente per quanto riguarda il controllo dello scorrimento della corda nel freno

Una particolare attenzione è stata rivolta al caso La posizione della SCA Una particolare attenzione è stata rivolta al caso dell’arrampicata con protezioni ravvicinate e ancoraggi sicuri (arrampicata sportiva)   In queste condizioni può essere prioritario un criterio non considerato nello studio della CCMT: quello della gestione comoda e rapida della corda In tale caso può essere preferibile la scelta dell'assicurazione ventrale

il miglior sistema in assoluto non esiste La posizione della SCA Si può concludere osservando che il miglior sistema in assoluto non esiste Si raccomanda pertanto di: esercitarsi nell’applicazione delle varie tecniche in condizioni sperimentali significative insegnare ad utilizzare le tecniche di assicurazione con spirito critico, in modo da adottare quella più adatta in relazione al tipo di terreno che si sta affrontando

Quanto presentato è il frutto del lavoro congiunto di diversi organismi ed esperti che qui si desidera ringraziare: Commissione Centrale Materiali e Tecniche: Vittorio Bedogni, Pierangelo Bellotti, Giuliano Bressan, Patrizio Casavola, Luigi Costa, Giovanni Duca, Maurizio Giarolli, Claudio Melchiorri, Oskar Piazza, Gigi Signoretti, Carlo Zanantoni Scuola Centrale di Alpinismo: Vellis Baù, Giuliano Bressan, Lorenzo Giacomoni, Claudio Melchiorri, Alberto Ongari, Oskar Piazza Scuola Alpina Guardia di Finanza: Vellis Baù Stuntmen: Vellis Baù, Gianni Bavaresco, Giuliano Bressan, Maurizio Giarolli, Claudio Melchiorri Collaborazione tecnica: Sandro Bavaresco, Antonio Carboni, Fabrizio Marangon, Daniele Mazzucato Riprese: Giovanni Duca, Oskar Piazza