Progetto Nr: LLP UK-LEONARDO-LMP

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Progetto Nr: 527463-LLP-1-2012-1-UK-LEONARDO-LMP Modulo 5 Azioni Programmate per Migliorare l’Immagine Mentale del Proprio Aspetto fisico Progetto Nr: 527463-LLP-1-2012-1-UK-LEONARDO-LMP Agreement Nr: 2012 – 3630 / 001 – 001 Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea, Lifelong Learning Programme. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.

Obiettivi di questo Modulo Fornire le informazioni su Gli interessati (chi/che cosa) da queste azioni Strutture usate per guidare gli interventi Attività per incoraggiare la fiducia in relazione all’apparenza Risorse per integrare le azioni

Gli interessati (chi/che cosa) da queste azioni Autorità Pubbliche Individui e Gruppi Interventi volti a facilitare i cambiamenti negli ambienti sociali e fisici che possono contribuire all’insoddisfazione per l’aspetto fisico Per esempio, influenzare leggi che riguardano le immagine utilizzate nelle pubblicità dei prodotti di bellezza Interventi volti a cambiare le attitudini e il comportamento a livello individuale. Questi sono spesso portati avanti da gruppi a rischio per l’insoddisfazione dell’aspetto fisico Per esempio, programmi scolastici affidati a piccoli gruppi o intere classi We will focus more on targeting individuals and groups today

Ridurre il Rischio: Strutturare il Contenuto & Consegnare gli Interventi Il “Modello del Fattore di Rischio” Le strutture teoriche maggiormente accettate per migliorare l’immagine mentale del proprio corpo Bersagli socioculturali e fattori individuali di rischio per lo sviluppo dell’insoddisfazione del proprio corpo Basato sulla teoria secondo cui se si riduce la presenza di fattori di rischio influenti è molto meno probabile che si manifesti l’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico Per esempio, prendendo di mira fattori di rischio conosciuti come L’interiorizzazione degli ideali di apparenza Rendendo i confronti sull’apparenza tra pari sfavorevole

Approcci Comuni d’Intervento 1. Alfabetizzazione Mediatica 2. Direzionare l’Effetto sui Coetanei 3. Dissonanza Cognitiva

1. Alfabetizzazione Mediatica Video can be found at http://vimeo.com/4097693 Click on the image above to watch the Dove film ‘Onslaught’ http://vimeo.com/4097693

Perché concentrarsi sui media? La diffusione proposta dai Media delle immagini di uomini e donne “ideali” ha un impatto negativo sull’immagine mentale che diamo al nostro corpo sia nel breve che nel lungo periodo (Levine & Murnen, 2009) Tali immagini sono ovunque – risulterebbe più facile cercare di cambiare la reazione che abbiamo nel vederle piuttosto che vietarle o cambiarle con altre I giovani con un alto livello di alfabetizzazione mediatica hanno livelli di insoddisfazione per il proprio corpo più bassi (McLean, Paxton & Wertheim, 2013)

Alfabetizzazione mediatica L’alfabetizzazione mediatica è “l’abilità di accedere, analizzare, valutare e creare media in una varietà di forme” (Center for Media Literacy, 2011) Vogliamo fornire ai giovani le abilità di analizzare punto per punto e criticare le immagini mediatiche ed i messaggi che ci vengono proposti per riuscire poi a ridurre l’impatto negativo all’esposizione mediatica.

Alfabetizzazione Mediatica: Media Smart Il più efficace programma di alfabetizzazione mediatica che è stato testato all’interno dell’ambiente scolastico è Media Smart (versione australiana) Il programma australiano che consiste in 8 lezioni di 50 minuti ciascuna. Le attività si concentrano sull’alfabetizzazione mediatica, l’attivismo ed il sostegno, includendo una esplorazione tra i ritratti stereotipati dai media delle donne e degli uomini nelle pubblicità, e a scrivere lettere di protesta all’industria mediatica. Test recenti hanno evidenziato quanto questo programma sia efficace per i ragazzi/e di 13 anni nel ridurre e valutare i problemi connessi con la forma ed il peso corporeo, la dieta, l’insoddisfazione per il proprio corpo, e la depressione. (Wilksch & Wade, 2009). http://sparky.socsci.flinders.edu.au/researchonline/projects/5

Migliorare l’Alfabetizzazione mediatica: Attenzione! Se state pensando di porre in essere un’azione di alfabetizzazione mediatica.....Prima di iniziare: È allettante mostrare agli studenti/corsisti molte delle immagini mediatiche di corpi “ideali” quando si sta cercando di dimostrare invece l’uso sbagliato che ne viene fatto Tuttavia sappiamo che l’esposizione a queste immagini porta ad un incremento dell’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico. Iniziare la sessione introducendo il concetto di valutazione critica di immagini e messaggi forti – prima di esibire le immagini.

Alfabetizzazione Mediatica: Idee per le Attività Iniziare una discussione sugli stereotipi ritratti nei media: Chiedere agli studenti/corsisti di confrontarsi sulla tipica apparenza dell’uomo e della donna proposta nei media (per esempio dai conduttori, presentatori). Perché queste persone potrebbero essere selezionate? È questo che loro considerano attraente a livello personale? E le persone con deformazioni/cicatrici? Come vengono ritratti? Quali personaggi fanno?

Alfabetizzazione Mediatica: Attività Gli inganni mediatici – “l’evoluzione” della pubblictà della Dove. Clicca sul link per vedere cosa il servizio fotografico. http://youtu.be/hibyAJOSW8U È quello che gli studenti si aspettavano? Oppure l’immagine viene manipolata più di quanto si pensasse? Dove evolution: http://youtu.be/hibyAJOSW8U

Alfabetizzazione Mediatica: Attività “I Falsi Photoshop”- utilizzare immagini “prima/dopo” di uomini e donne e chiedere agli studenti di identificare quali elementi dell’immagine sono stati alterati. Iniziare con le facce/capelli e proseguire con l’intero corpo. [cerca di evitare di mostrare agli studenti/corsisti troppi modelli che rappresentano l’ideale di magrezza/muscolosità]. Discussione sul perché le immagini sono state modificate Terminare con un dibattito: siamo a nostro agio con quanto visto? Quali impatti ci potrebbero essere? Dovrebbe essere permesso?

Immagini Prima & Dopo

Alfabetizzazione Mediatica: Risorse Sito di ritocco svedese http://demo.fb.se/e/girlpower/retouch/ Centro per l’Alfabetizzazione Mediatica (USA) http://www.medialit.org/ Giovani donne, immagini del corpo ed età digitale http://www.qvwc.org.au/programs/past-programs/positive-body-image/

2. Direzionare l’Effetto sui Coetanei

Perché Concentrarsi sui Coetanei? I Coetanei rappresentano il più importante contesto sociale per gli adolescenti Una ricerca di Helfert & Warschburger (2011) & Paxton, Schutz, Wertheim, & Muir (1999) ha dimostrato che i seguenti aspetti sono fattori di rischio per l’insoddisfazione dell’aspetto fisico Fare confronti sull’aspetto tra coetanei Intrattenere conversazioni sull’aspetto & Essere presi in giro per l’aspetto fisico dai coetanei

Comparazioni Sociali Hanno un impatto negativo perché i giovani confrontano il loro corpo a quello dei propri coetanei, e diventano insoddisfatti nel momento in cui sentono che questi sono più attraenti di loro Spesso, tali comparazioni non sono corrette, in quanto l’altra persona è più alta/più bassa/ ha una diversa fisionomia Occorre cercare d’incoraggiare i giovani ad evitare di paragonarsi tra loro

Le Prese in Giro per l’Aspetto Fisico Hanno un ovvio e diretto impatto negativo sull’immagine mentale del proprio corpo del ricevente C’è anche un altro impatto negativo dettato dalle prese in giro indirette (per esempio, guardando gli altri essere derisi per il loro peso corporeo) introdotte dalle regole del gruppo e dai canoni di bellezza. Occorre fare uno sforzo per evitare la presa in giro a livello sistemico ed individuale

Conversazioni sull’Aspetto Fisico Iniziare e mantenere le regole del gruppo e le aspettative sull’apparenza, illustrare l’importanza dell’aspetto, e i comportamenti volti a cambiare il peso e la forma del proprio corpo. Occorre rendere i giovani consapevoli dell’influenza e dell’importanza che queste conversazioni possono avere così che possano controllarle

Un Esempio di Intervento sui Coetanei: Conversazioni sull’Aspetto Fisico Introdurre il concetto di “chiacchera sull’apparenza” (per esempio commenti fatti su una persona per il suo corpo, la taglia, la faccia, il modo di vestirsi, il colore della pelle, una deformazione/cicatrice) Chiedere agli studenti/corsisti di confrontarsi sugli effetti potenzialmente negativi di queste conversazioni sulla loro salute fisica, sociale ed emotiva nonché il benessere degli altri In gruppi, sviluppare scenari comuni di situazioni di “chiacchera sull’apparenza”, e poi scambiarsi la scena con un altro gruppo. Scegliere uno scenario e chiedere agli studenti/corsisti di scrivere un “finale alternativo” Dopo aver condiviso tutti gli scenari e i finali, raccogliere idee su una lista di “cose che possiamo fare per limitare le “chiacchere sull’apparenza”.

Finali alternativi: cosa si potrebbe fare per fermare le chiacchere sull’apparenza? Deviare la conversazione su un altro argomento Ignorare le chiacchere sull’apparenza senza ignorare la persona Sottolineare le qualità piuttosto che l’aspetto fisico Provare a non prestare attenzione alla taglia di una persona o ad altri aspetti dell’aspetto fisico Concentrarsi sulle conversazioni che riguardano al salute, non quelle sull’apparenza Per esempio “l’alimentazione sana” piuttosto che la “dieta” Ricorda che è positivo che le persone si sentano sicuri con il proprio corpo, ciò non vuol dire che siano spacconi o persone piene di sé (Preso da Felice di Essere Me (Happy Being Me)- Richardson & Paxton, 2010 )

Idee per Ulteriori Attività Incoraggiare gli studenti/corsisti ad identificare e discutere esempi sulla discriminazione per il proprio aspetto fisico ed il pregiudizio nei confronti delle persone nella società attuale. Incoraggiare gli studenti/corsisti ad esplorare le leggi riguardanti la discriminazione nel vostro Paese. Includono anche la discriminazione basata sull’apparenza? Credete che le leggi dovrebbero essere cambiate? Chiedere se qualcuno ha avuto esperienze di prese in giro o discriminazioni per il proprio aspetto fisico. Condividere gli esempi e sceglierne uno o due da sviluppare in una situazione di “finale alternativo” Preparare una lista di “cose che possiamo fare per prevenire la discriminazione per la propria apparenza” Che ne pensate delle “vittime” da prese in giro per il proprio aspetto fisico? Può essere fatto qualcosa per ridurre gli effetti negativi? Possono fare qualcosa le “vittime” stesse? Cosa possono fare gli “spettatori”?

Testimonianze di Azioni fatte per gli adolescenti (Coetanei) Felice di Essere Me (Happy Being Me) è stato uno dei programmi di maggiore successo per le adolescenti (Richardson & Paxton, 2010). Questo programma è stato riproposto con altri gruppi di diversa età e gruppi misti di maschi e femmine sia in Australia che nel Regno Unito con risultati promettenti. (Diedrichs et al., 2012). A questo programma si può accedere richiedendo il permesso alla Prof. Susan Paxton susan.paxton@latrobe.edu.au

3. Dissonanza Cognitiva

Come funziona l’Approccio di Dissonanza Cognitiva? ‘L’Interiorizzazione’ si verifica quando le persone adottano gli ideali di apparenza della società in cui vivono come qualcosa alla quale credono di voler aspirare. L’interiorizzazione degli ideali di magrezza e di muscolosità per le donne & gli uomini è uno dei più forti fattori di rischio per lo sviluppo dell’insoddisfazione per il proprio corpo (Thompson & Stice, 2001). Le azioni di Dissonanza Cognitiva tentano di ridurre l’interiorizzazione dell’ideale di magrezza

Spiegare la Dissonanza Cognitiva La ‘Dissonanza Cognitiva’ (Festinger, 1957) si riferisce alla sensazione di malessere avvertita quando si verifica una contraddizione (“dissonanza”) tra le convinzioni dell’individuo ed i suoi comportamenti. Questo malessere motiva la persona a cambiare o le proprie attitudini o i propri comportamenti in modo da ridurre questa contraddizione (Stice et al., 2008).

Spiegare la Dissonanza Cognitiva Per esempio: Molte ragazze si mettono a dieta perché hanno interiorizzato l’idea che essere magri è un obiettivo a cui loro devono aspirare, e perché credono che ciò piaccia alla gente rendendole così più popolari L’approccio della dissonanza cognitiva incoraggia le ragazze a sfidare la connessione tra magrezza e popolarità Se l’azione ha successo, la dieta perderà importanza nelle loro nuove attitudini (non c’è una relazione tra magrezza e popolarità), così che smetteranno di seguirla in modo eccessivo.

La Dissonanza Cognitiva: Le Testimonianze C’è una sostanziosa quantità di prove che testimoniano il successo di quest’approccio negli adolescenti e nelle ragazze. La ricerca è stata focalizzata su due principali programmi, il Body Project ed il Reflections Body Image Program (di cui si riferirà nelle successive slide) Quest’approccio è stato efficace con le adolescenti ed i gruppi di ragazze del liceo e dell’università (Stice et al., 2008; Halliwell & Diedrichs, in press).

L’Attività basata sull’Approccio della Dissonanza Cognitiva Discutere sugli attuali ideali di apparenza per gli uomini e le donne così come presentati all’interno dei media (film, TV, giornali ecc). Perché le persone aspirano a questi ideali? Nel momento in cui realizzassero il loro ideale estetico come cambierebbero le loro convinzioni? Quali sono i costi da affrontare nel tentare di raggiungere questi “ideali”? Confrontarsi sui costi fisici, sociali, emotivi e finanziari...

La Dissonanza Cognitiva: Le Risorse Piero Amerio, Ellenis Bosotti, Franca Amione TitoloTeoria della dissonanza cognitiva Festinger Leon

INCORAGGIARE LA FIDUCIA NEL PROPRIO CORPO NELLA PRATICA DI TUTTI I GIORNI Identifica le situazioni lavorative nelle quali l’immagine del corpo può rappresentare una problematica per i tuoi studenti/corsisti – o magari per te? Come potresti intraprendere delle semplici azioni per contrastare ciò? Per esempio: gli studenti sono spesso nervosi prima di fare presentazioni alla classe perché sono preoccupati di cosa le persone andranno a pensare di loro nel momento in cui tutti li osserveranno Soluzione: Incoraggiare gli studenti alla pratica dell’utilizzo di una postura sicura e del linguaggio del corpo; fare attività “rompighiaccio” che costruiscano la fiducia all’interno del gruppo ancor prima di completare le presentazioni, ecc.

INCORAGGIARE LA FIDUCIA NEL PROPRIO CORPO NELLA PRATICA DI TUTTI I GIORNI Considera il coinvolgimento in attività sociali (per esempio, sforzi volti ad influenzare la politica e la pratica nel vostro istituto, città, paese) per i vostri studenti contro gli impatti negativi che nascono dalle preoccupazioni per il loro aspetto fisico Considera la possibilità di promuovere la formazione obbligatoria sugli impatti che hanno le preoccupazioni per l’aspetto fisico per tutti i formatori professionali e gli orientatori

COSE DA EVITARE ….. Evitare di usare relatori ospiti, immagini, articoli o libri che raccontano di persone che hanno recuperato da disordini alimentari Questi non migliorano l’immagine mentale del proprio corpo né scoraggiano le persone dallo sviluppare un disordine alimentare. Al contrario, possono affascinare i disordini alimentari e possono farli sembrare appetibili agli occhi degli adolescenti più vulnerabili. Evitare lavori che si focalizzano sui disordini alimentari. Questi argomenti sono spesso scelti da adolescenti suscettibili e possono fornire accesso ad informazioni che facilitano l’inizio o alimentino i loro disordini Non chiedere agli studenti di registrare l’assunzione di cibo o di portare avanti un diario alimentare. Questo comportamento viene associato con uno stretto controllo della dieta. Le prove dimostrano che seguire una dieta in questo modo non è efficace. Non pesare gli studenti in classe, o condurre test fisici. Ciò favorisce il disagio, la competizione (che può dare il via a regimi alimentari per migliorare i punteggi) e i confronti sull’aspetto fisico.

SOMMARIO Obiettivi degli interventi designati per promuovere una positiva immagine mentale del proprio corpo includono politiche pubbliche, individuali e di gruppo Le strutture di azioni guidate si concentrano sui fattori di rischio conosciuti Gli approcci includono l’alfabetizzazione mediatica, la riduzione degli impatti negativi tra coetanei, e la creazione di dissonanza cognitiva per ridurre l’interiorizzazione degli ideali di magrezza e muscolosità Attività specifiche possono incoraggiare la sicurezza in merito al proprio aspetto fisico Sono state fornite risorse utili

Riferimenti Center for Media Literacy. (2011). Media Literacy- A definition and more. Available URL: http://www.medialit.org/media-literacy-definition-and-more Diedrichs, P. C., Bird, E., & Halliwell, E. (2012). "Happy Being Me" in Britain: The evaluation of a school-based disordered eating and neagtive body image intervention with pre-adolescent girls and boys. Paper presented at the International Conference on Eating Disorders, Austin, Texas. Festinger, L. (1957). A theory of cognitive dissonance. Stanford: Stanford University Press. Halliwell, E., & Diedrichs, P. C. (In press). Effectiveness of a Dissonance Eating Disorder Prevention Program among 12 and 13 year old British Girls. Health Psychology Helfert, S., & Warschburger, P. (2013). The face of appearance-related social pressure: Gender, age and body mass variations in peer and parental pressure during adolescence. Child and Adolescent Psychiatry and Mental Health, 7, 16-27. Levine, M., & Murnen, S. K. (2009). "Everybody knows that mass media are/are not [pick one] a cause of eating disorders": A critical review of evidence for a causal link between media, negative body image, and disordered eating in females. Journal of Social and Clinical Psychology, 28, 9-42. McLean, S. A., Paxton, S. J., & Wertheim, E. H. (2013). Mediators of the relationship between media literacy and body dissatisfaction in early adolescent girls: Implications for prevention. Body Image, 10(3), 282-289. Paxton, S., Schutz, H. K., Wertheim, E. H., & Muir, S. L. (1999). Friendship clique and peer influences on body image concerns, dietary restraint, extreme weight loss behaviors, and binge eating in adolescent girls. Journal of Abnormal Psychology, 108, 255-266. Richardson, S. M., & Paxton, S. J. (2010). An evaluation of a body image intervention based on risk factors for body dissatisfaction: A controlled study with adolescent girls. International Journal of Eating Disorders, 43(2), 112-122. Stice, E., Shaw, H., Becker, C. B., & Rohde, P. (2008). Dissonance-based interventions for the prevention of eating disorders: Using persuasion principles to promote health. Preventive Science, 9, 114-128. Thompson, J. K., & Stice, E. (2001). Thin-ideal internalization: Mounting evidence for a new risk factor for body-image disturbance and eating pathology. Current Directions in Psychological Science, 10(5), 181-183.