Scuola di alta formazione sull’Europa II SESSIONE La politica di coesione e la Strategia Europa 2020 Rossella Rusca Gabicce mare, 14 maggio 2011.

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Scuola di alta formazione sull’Europa II SESSIONE La politica di coesione e la Strategia Europa 2020 Rossella Rusca Gabicce mare, 14 maggio 2011

2 La politica di coesione: un elemento costante della politica europea Trattato di Roma (1957) Promuovere uno sviluppo armonioso delle attività economiche è già una delle priorità della Comunità Anni ’60 – 70 Rapporti, Comunicazioni e Raccomandazioni della Commissione europea richiamano il bisogno di soluzioni comuni per risolvere gli squilibri regionali Viene istituito il FESR Atto Unico del 1986 la coesione come politica comunitaria per ridurre I divari regionali e il ritardo delle regioni meno prospere I Fondi strutturali come strumento finanziario della coesione Quattro principi fondamentali (concentrazione, partnership, programmazione, addizionalità)

Il Trattato di Lisbona Trattato UE Art. 3– l’UE si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata…promuove la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri Trattato funzionamento UE Art.3 – coesione competenza concorrente Art. 174 – Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’UE questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l’UE mira a ridurre il divario di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite. Tra le regioni interessate una attenzione particolare è rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna.

Risorse per rubrica – Periodo 2007/2013 in milioni di euro Una politica finanziariamente importante 4 STANZIAMENTI D'IMPEGNO Totale CRESCITA SOSTENIBILE a Competitività per la crescita e l'occupazione b Coesione per la crescita e l'occupazione CONSERVAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI di cui Spese connesse al mercato e pagamenti diretti CITTADINANZA, LIBERTA', SICUREZZA E GIUSTIZIA a Libertà, sicurezza e giustizia b Cittadinanza L'UNIONE EUROPEA QUALE PARTNER GLOBALE AMMINISTRAZIONE COMPENSAZIONI TOTALE STANZIAMENTI D'IMPEGNO in % dell'RNL1,02%1,08%1,13%1,16%1,13%1,12%1,11%

6 milioni di euro Attuazione in Italia delle politiche Ue 2007/2013 Interventi programmati suddivisi per Regione / Provincia autonoma

obiettivi – Iniziative comunitarie nel mainstream Tutte le regioni eleggibili Aumento delle risorse finanziarie dei FS a 50 miliardi euro/anno (36% del bilancio dell‘UE) Sviluppo rurale e pesca fuori dalla politica di coesione

Politica di coesione – I fondamenti Orientamento alle strategie europee (agenda di Lisbona - earmarking) Concentrazione delle risorse: tematica (poche priorità) geografica (sulle regioni meno prospere) 81.5% Regioni convergenza81.5% Regioni convergenza 16.0% Regioni competitività16.0% Regioni competitività 2.5% Cooperazione territoriale2.5% Cooperazione territoriale Programmazione pluriennale Partnership Addizionalità

Approccio strategico Orientamenti strategici comunitari (OSC) Strategie nazionali (QSN) Programmi operativi Linee guida integrate Programmi nazionali di riforma Rapporti annuali di attuazione POLITICA DI COESIONE AGENDA DI LISBONA

Part 3: The method Obiettivi, Fondi e strumenti FESRFSE Fondo di coesione Competitività regionale e occupazione Cooperazione territoriale europea FESR FSE Fondi Strutturali e strumenti Infrastrutture, innovazione, investimenti, ecc formazione, formazione,occupazione,ecc Solo SM RNL<90% Ambiente, trasporti, energia rinnovabile Tutti gli SM e le regioni Convergenza Obiettivi

Aspetti territoriali Sviluppo urbano Strategie integrate Flessibilità fino al 15% (FESR-FSE) Territori rurali demarcazione Handicap naturali e geografici Considerare le specifiche esigenze nell’ambito dei programmi Regioni ultraperiferiche

I Quadri Strategici Nazionali (QSN) I QSN descrivono come gli Obiettivi dei Fondi contribuiscono alle linee guida integrate per crescita e occupazione comprendendo –La fissazione dei target dei Programmi operativi –Lo sforzo addizionale in termini di spesa dedicata /earmarking) rispetto alla base di partenza I QSN comprendono –Le azioni prioritarie identificate nei programmi nazionali di riforma –Le azioni prioritarie nel Rapporto annuale di attuazione della strategia di Lisbona –I meccanismi di coordinamento tra processi di Lisbona e politica di coesione a livello nazionale e regionale

Architettura dei Programmi operativi (PO) Programmi monofondoProgrammi monofondo Obbligo da Regolamento generaleObbligo da Regolamento generale Eccezione per FESR e Fondo di coesione: obbligo di programmazione congiuntaEccezione per FESR e Fondo di coesione: obbligo di programmazione congiunta Limitata possibilità di finanziamento incrociato (flessibilità) tra FSE e FESRLimitata possibilità di finanziamento incrociato (flessibilità) tra FSE e FESR

Una programmazione complessa programmi obiettivo convergenza (4 POR, 5 PON, 2 POIn) 1 programma phasing out (Basilicata) 1 programma phasing in (Sardegna) 15 programmi competitività regionale e occupazione (15 POR) 18 programmi cooperazione territoriale europea 46 programmi FESR 6 programmi obiettivi convergenza (4 POR, 2 PON) 1 programma phasing out (Basilicata) 1 programma phasing in (Sardegna) 16 programmi competitività regionale e occupazione (15 POR, 1 PON) 24 programmi FSE 70 programmi in totale

15 MISE – DPS – Direzione generale per la politica regionale unitaria comunitaria Programmazione Comunitaria – Italia Le priorità d’intervento L’Italia ha destinato il 68 per cento delle risorse comunitarie dell’Obiettivo “Convergenza” e l’82 per cento di quelle dell’Obiettivo “Competitività” all’attuazione della Strategia europea per la crescita e l’occupazione (Agenda di Lisbona). La programmazione complessiva delle risorse è così articolata: 27%ricerca, innovazione, società dell’informazionecirca il 27% alla ricerca, innovazione, società dell’informazione; 18%politiche attive per il lavoroformazione agli interventi per l’inclusione socialepoco meno del 18% alle politiche attive per il lavoro, alla formazione e agli interventi per l’inclusione sociale; 14%infrastrutture servizi di trasporto e telecomunicazionecirca il 14% alle infrastrutture e ai servizi di trasporto e telecomunicazione; l’8%infrastrutture ambientalioltre l’8% alle infrastrutture ambientali, con interventi rivolti sia al miglioramento di alcuni servizi essenziali (acqua, rifiuti), sia alla difesa del suolo; 7% istruzionepoco più del 7% all’istruzione, con interventi mirati al miglioramento delle competenze dei giovani e al contrasto della dispersione scolastica; 6,7%sviluppo delle energie rinnovabilirisparmio e all’efficienza energeticapoco meno del 6,7% allo sviluppo delle energie rinnovabili, al risparmio e all’efficienza energetica (l’Italia ai primi posti tra gli Stati ); 6%valorizzazione delle risorse naturali e culturali miglioramento dell’attrattività turisticacirca il 6% alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali e al miglioramento dell’attrattività turistica; 4,7%miglioramento delle capacità istituzionaliassistenza tecnica azioni di sist 4,7% al miglioramento delle capacità istituzionali, all’assistenza tecnica ed alle azioni di sistema.

16 Programmazione Disimpegno automatico Fonte: Commissione europea, DG Budget

Riepilogo attuazione finanziaria per Obiettivo Dati al 31 dicembre 2010 (*) I dati sono relativi ai programmi di cui Italia è Autorità di Gestione Dati di attuazione programmazione 2007/ in milioni di euro OBIETTIVIFONDI Contributo totale 2007/2013 Attuazione finanziaria ImpegniPagamenti (b)/(a)(c)/(a) (a)(b)(c ) CONVERGENZA FESR35.916, , ,3219,29%9,33% FSE7.683, ,11829,9217,10%10,80% Totale43.599, , ,2418,90%9,59% COMPETITIVITA ‘ FESR8.176, , ,1530,82%17,05% FSE7.637, , ,3335,74%20,83% Totale15.814, , ,4833,20%18,88% COOPERAZIONE (*)FESR705,59229,4060,5332,51%8,58% SVILUPPO RURALEFEASR17.643,06non rilevati3.913,67 22,18% PESCAFEP848,69non rilevati79,50 9,37% TOTALE GENERALE78.611, , ,4217,45%14,27%

Le misure allo studio per evitare il rischio di disimpegno si muovono su due direttrici: 1.Riprogrammazione delle risorse a rischio di disimpegno. Si tratta di una misura di medio-lungo periodo, attraverso cui si mira a ridurre le risorse ai programmi in difficoltà per destinarle in favore dei programmi che assicurino un adeguato “tiraggio” finanziario. Tale meccanismo è previsto dalla delibera CIPE n. 1/2011; 2.Accelerazione delle spese. Si tratta di una misura di breve periodo rivolta ad assicurare il raggiungimento dei livelli di certificazione delle spese necessarie per scongiurare il disimpegno delle risorse al 31 dicembre Iniziative adottate per ridurre il rischio di disimpegno

Europa 2020 Crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione Crescita sostenibile: promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva Crescita inclusiva: alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale Sette iniziative faro (flagship) per declinare i contenuti e gli indirizzi strategici: L’Unione dell’innovazione -Youth on the move- Un’ agenda europea del digitale - Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse -Una politica industriale per la globalizzazione - Un’agenda per nuovi posti di lavoro - La piattaforma europea contro la povertà; 19

I Cinque grandi target OCCUPAZIONE: portare al 75% il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni; INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO: investire il 3% del prodotto interno lordo (PIL) in ricerca e sviluppo; RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DA GAS SERRA: ridurre le emissioni di carbonio al 20% (e al 30% se le condizioni lo permettono), aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili e aumentare l'efficienza energetica del 20%; MIGLIORAMENTO DEL LIVELLO DI ISTRUZIONE: ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10% e portare al 40% il tasso dei giovani laureati; PROMOZIONE DELL’INCLUSIONE SOCIALE: ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio di povertà. 20

21 La Governance di Europa 2020

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Coordinamento tra Strategia 2020 e Politica di coesione

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26

Il PNR italiano - (bozza novembre 2009) 27

Il contributo della politica regionale a Europa 2020 la programmazione 2007 – 2013 è già fortemente in linea anche con EU2020 dei 59 miliardi di euro programmati dal QSN 2007 – 2013, 40 sono allocati a priorità che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 ( 28

29 Politica di coesione 2007 – 2013 e Europa 2020

 Lo stato del dibattito  La Comunicazione sulla revisione del bilancio  La Quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale  La posizione italiana  Il contributo italiano alla consultazione pubblica sulle conclusioni della Quinta Relazione  La posizione italiana per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale  Lo scenario negoziale Il futuro della politica di coesione

La comunicazione sulla revisione del bilancio The issue is not about spending more or less, but spending more intelligently  Assicurare la rispondenza alle priorità del Trattato di Lisbona e alle nuove sfide (cambiamenti climatici, energia, immigrazione, ecc)  Assicurare la coerenza con la Strategia Europa 2020  Ottimizzare le risorse, favorendo valore aggiunto, qualità della spesa e orientamento ai risultati  Principio di solidarietà  Esigenza di coordinamento fra bilancio comunitario e bilanci nazionali  Disciplina di bilancio

La politica di coesione nella comunicazione sulla revisione del bilancio  La politica di coesione deve sostenere gli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della Strategia Europa 2020  Concentrazione su pochi temi prioritari, in linea con Europa 2020  Approccio strategico rafforzato: Quadro Strategico Comune e contratto  Migliore qualità della spesa: capacità amministrativa, condizionalità, premialità  Intervento in tutte le regioni, con concentrazione sulle regioni pìu povere e includendo un sistema transitorio semplice ed equo per le regioni che non hanno completato il processo di convergenza  Attenzione maggiore del FSE ai temi della crescita inclusiva

La Quinta Relazione sulla coesione  Pubblicata a novembre 2010  Presenta una vasta e approfondita analisi dello sviluppo del territorio UE  Include un’analisi delle politiche nazionali di investimento pubblico  Considera l’impatto sullo sviluppo territoriale delle altre politiche comunitarie  Nelle conclusioni formula le proposte di riforma della politica per il periodo post 2013, riprendendo e sviluppando gli elementi contenuti nella Comunicazione sulla revisione del bilancio

34 Disparità regionali ancora molto evidenti

35 In una dinamica di crescita negativa

Istruzione tema chiave per recuperare i divari di competitività Focus su Nelle regioni meno sviluppate: –Istituzioni –Qualità dell’istruzione di base –Infrastrutture di base –Salute Nelle regioni molto sviluppate: –Attività economiche sofisticate –Tecnologia e innovazione In tutte le regioni –Istruzione superiore e formazione –Efficienza del mercato del lavoro –Pari opportunità –Accesso ai mercati

Più competitività per aumentare prosperità e occupazione

Povertà e deprivazione hanno una forte dimensione regionale

Politiche nazionali di investimento pubblico e coesione Focus degli investimenti pubblici: Stato membro Regioni in ritardo di sviluppoGermania e Francia Regioni non in ritardo di sviluppo nonostante ampie disparità interne Italia, Spagna, Portogallo Regioni periferiche o con specificità geografiche Svezia, Austria e UK Regioni capitali Gran parte degli Stati europa centrale e orientale. Es: Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria

Le proposte di riforma della politica di coesione  Approccio strategico rafforzato  Allineamento a Europa 2020, Quadro Strategico Comune, Contratto  Concentrazione e orientamento ai risultati  Concentrazione tematica, condizionalità, risultati misurabili, valutazione rafforzata  Attuazione più efficiente  Revisione del Regolamento finanziario  Semplificazione dei sistemi di gestione e controllo  Disimpegno automatico e disciplina finanziaria

Le proposte di riforma della politica di coesione  Coesione territoriale  Rafforzare la cooperazione territoriale (più cooperazione tra regioni anche nello stesso paese, strategioe macroregionali...)  Sviluppare un’agenda urbana ambiziosa  Considerare le aree con specificità geografiche o demografiche  Architettura:  Intervento in tutte le regioni distinguendo tra  Regioni meno sviluppate  Regioni più sviluppate  Regioni in transizione  Cooperazione territoriale  Fondo Sociale Europeo:  Come si può focalizzare il FSE per contribuire ai target di Europa 2020  Come può il FSE avere maggiore visibilità e quantità di fondi predeterminabili  Come può il FSE servire meglio la strategia europea per l’occupazione

Quinta Relazione: la posizione italiana  Contributo italiano alla consultazione pubblica sulle conclusioni della Quinta Relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale ers/national/italy_2011_02_04_it.pdf

Quinta Relazione: la posizione italiana  La riforma è necessaria per promuovere lo sviluppo delle regioni in un quadro di rigore delle finanze pubbliche  La politica di coesione va continuata come politica di sviluppo che interviene in tutte le regioni  Due aspetti della riforma particolarmente innovativi e da sostenere:  Rafforzamento dell’orientamento ai risultati (risultati definiti ex-ante e misurabili; rafforzamento della valutazione)  Adozione di condizionalità strettamente legate all’efficacia degli investimenti (assicurare già dall’inizio della programmazione la sussistenza di tutti quei fattori - di carattere regolatorio, progettualie e pianificatorio, istituzionale, ecc - necessari per attuare con rapidità ed efficacia gli investimenti previsti)

Quinta Relazione: la posizione italiana Legame tra Strategia Europa 20 e politica di coesione  La politica di coesione svolge un ruolo fondamentale per il successo della Strategia Europa 2020, come politica rivolta ai luoghi che assicura che le finalità di Europa 2020 siano fatte proprie da tutte le regioni in modo appropriato  Coesione ed Europa 2020 debbono operare in modo sinergico  Unpiù efficace raccordo tra l’attuazione di Europa 2020 e della politica di coesione è necessario per assicurare che “EU cohesion spending and National Reform spending priorities are working effectively in tandem”

Quinta Relazione: la posizione italiana Approccio strategico  Il Quadro Strategico Comune è necessario per assicurare effettivo coordinamento tra tutti i Fondi a finalità strutturale e in particolare per assicurare integrazione fra la dimensione economica e quella sociale (unitarietà della politica di coesione)  Un maggiore allineamento delle regole aumenterebbe l’integrazione degli interventi  Dovrebbe essere lasciata la facoltà di finanziare interventi sostenuti da diversi fondi, anche consentendo a chi lo volesse di fare ricorso a programmi plurifondo Concentrazione tematica  La concentrazione della politica di coesione su poche priorità in linea con gli obiettivi della Strategia Europa 2020 è un elemento sostanziale di una riforma volta ad assicurare risultati concreti e più evidenti  La declinazione delle priorità tematiche deve saper cogliere la natura territoriale della politica di coesione evitando frammentazioni settoriali

Quinta Relazione: la posizione italiana  Coesione territoriale  attenzione alla dimensione territoriale della coesione, ma senza ring- fencing  Promuovere la progettazione integrata, la cooperazione tra regioni e l’approccio per aree funzionali, a partire dai programmi regionali  Considerare con attenzione e cautela le possibilità offerte dallo strumento delle strategie europee macroregionali  Rafforzare l’integrazione tra cooperazione territoriale e strategie di sviluppo regionale  Attuazione  Un sistema di controlli più orientato a verificare la qualità della spesa  Regole di gestione finanziaria armonizzate, ma tenendo conto della natura della politica che richiede investimenti di medio-lungo periodo (revisione prudente del Regolamento finanziario)

Condizionalità  Necessarie e Opportune: devono garantire sia i Paesi beneficiari che i Paesi contribuenti netti;  Ben definite, mirate, verificabili, riferite solo ad aspetti legati direttamente all’efficacia delle politiche di coesione;  Possono anticipare le azioni necessarie a gestire e rimuovere gli ostacoli che potrebbero impedire la realizzazione degli interventi programmati durante l’attuazione del PO;  Mobilitano anche quei soggetti, diversi dalle Amministrazioni titolari dei programmi operativi, ma la cui azione fosse tuttavia indispensabile per conseguire gli obiettivi dei programmi stessi 47

 Mantenere i tre attuali obiettivi  L’Italia non ritiene necessario introdurre una categoria intermedia di regioni  Vanno mantenute le regole attuali di eleggibilità dei territori e allocazione delle risorse che assicurano concentrazione delle risorse sulle regioni più bisognose  Il sostegno transitorio è uno strumento adeguato a sostenere le regioni che escono dall’obiettivo convergenza  All’interno delle dotazioni assegnate a ciascuno Stato membro a titolo di ciascuno obiettivo ogni Paese può trovare le migliori chiavi di ripartizione per assicurare che le regioni possano essere sostenute in modo adeguato alle diverse condizioni di contesto e alle sfide che ciascuna deve affrontare L’architettura

Lo scenario futuro: alcune prime simulazioni CODE NUTS0 DEN NUTS0 regioni totali popolazione totale 2008 (in migliaia) Obiettivo Convergenza post 2013 Phasing-out (a) Categoria intermedia (b) media numero di regioni popolazione (in migliaia) numero di regioni popolazione (in migliaia) numero di regioni popolazione (in migliaia) BEBELGIO BGBULGARIA CZREP. CECA DKDANIMARCA DEGERMANIA EEESTONIA IEIRLANDA GRGRECIA ESSPAGNA FRFRANCIA ITITALIA CYCIPRO LVLETTONIA LTLITHUANIA LULUSSEMBURGO HUUNGHERIA MTMALTA NLOLANDA ATAUSTRIA PLPOLONIA PTPORTOGALLO ROROMANIA SISLOVENIA SKREP. SLOVACCA FIFINLANDIA SESVEZIA UKREGNO UNITO UE27 UNIONE EUROPEA

NUTS II potenzialmente eleggibili a un futuro obiettivo “Convergenza” I risultati delle prime simulazioni

NUTS II potenzialmente eleggibili a un futuro sostegno transitorio “Phasing-out ” I risultati delle prime simulazioni

NUTS II potenzialmente eleggibili a una futura categoria intermedia I risultati delle prime simulazioni

 In un quadro di rigore dei conti pubblici forte tendenza degli Stati contribuenti netti a contenere la dimensione del bilancio UE (crisi economica ed effetti nel periodo post 2013 del rafforzamento del Patto di stabilità)  La necessità di cogliere le nuove sfide crea tensioni sulla definizione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale  Per alcune politiche potrebbe essere considerato più efficace il ricorso a fondi settoriali (energia, infrastrutture, ecc)  Non c’è futuro per la politica di coesione se non c’è prova di capacità di pieno ed efficace utilizzo delle risorse da parte dei principali beneficiari - Per l’Italia è essenziale superare le criticità ancora presenti attuando pienamente le misure adottate (riprogrammazione risorse e accelerazione delle spese) Lo scenario pre-negoziale

Quadro Finanziario Pluriennale: la posizione italiana 54  perseguire una politica di rigore finanziario, in un quadro di rafforzamento della stabilità dei bilanci pubblici  perseguire equità nella partecipazione degli Stati al finanziamento dell’UE e, quindi, rivedere i criteri di contribuzione degli Stati membri al bilancio e, in particolare, azzerare qualsiasi meccanismo di correzione (rebate UK e compensazioni ad hoc);  migliorare il sistema delle risorse proprie: aperti a valutare l’ipotesi di introduzione di una nuova risorsa di natura fiscale, in sostituzione della risorsa basata sull’IVA;  in una logica di miglioramento dei saldi netti confermare l’interesse per il mantenimento della politica di coesione

La posizione contributiva dell’Italia Movimenti finanziari Italia/UE – Anni 2005/2010 Flussi di cassa 55 in milioni di euro ANNI VERSAMENTI14.130, , , , , ,14 Risorse Proprie Tradizionali 1.350, , , , , ,85 Risorsa I.V.A.3.033, , , , , ,07 Risorsa P.N.L.9.746, , , , , ,22 ACCREDITI UE9.832, , , , , ,44 FEAGA5.499, , , , , ,58 FEOGA-O/FEASR, SFOP/FEP 566,44658, , ,54606,81792,65 FESR2.666, , , , , ,81 FSE1.051,70888, ,74781,77918,19535,2 Altri proventi47,9842,6958,32170,54190,78191,2 MOVIMENTI NETTI-4.298, , , , , ,70

56 Saldi netti

57 Saldi netti

I prossimi passi 58  Giugno 2011  Quadro Finanziario Pluriennale  Estate 2011  Proposte di nuovi Regolamenti

Grazie per l’attenzione