Il Rinascimento. By MARCO D.C
Tra la fine del trecento e la metà del cinquecento in Italia ed in Europa ci fu, dopo un periodo di decadenza, una fioritura nella letteratura le arti e la scienza chiamata dagli storici rinascimento.
Nella seconda metà del Trecento si ebbe lo sviluppo della cultura classica con lo studio approfondito e minuzioso del corpo e del viso per esaltare la figura umana tra i grandi pittori del periodo : Masaccio, Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello.. Si svilupparono molto anche l’architettura con Filippo Brunelleschi e la letteratura con Ludovico Ariosto autore del poema epico cavalleresco dell’Orlando Furioso. Qui in basso vediamo delle opere di Michelangelo Buonarroti.
"Umanesimo" indica quel vasto movimento culturale che inizia in Italia nel 1350 e si diffonde in tutta Europa fino al 1600 ed ha come caratteristica principale la riscoperta dell'uomo attraverso la ricerca e la letteratura dei classici latini e greci (latino : «humanae litterae» o «studia humanitatis», da cui il termine "Umanesimo". E’ la premessa culturale del Rinascimento che, al contrario del Medioevo che poneva Dio al centro dell'Universo e l'uomo sottomesso alla Chiesa, pone l'uomo al centro dell'Universo e artefice padrone del proprio destino. Esalta intelligenza umana, capacità creative, dignità dell'uomo, superiorità sugli altri esseri naturali. «Humanitas» inteso come voglia di conoscenza. I centri umanistici sono come dei moderni club di «vip», delle «caste», soprattutto grandi corti signorili (signori o mecenati) con i migliori artisti e letterati. Secondo me l’Umanesimo torna ad esaltare l’uomo come nella cultura classica fecero Omero nell’Iliade e nell’Odissea (Achille, Ettore ed Ulisse), Virgilio nell'Eneide (Enea) e Dante Alighieri con il Suo personale viaggio eroico di una settimana attraverso tutti e tre i regni dell’oltretomba.
L’arte rinascimentale cerca comunque di unire la Cristianità con l’Umanesimo, come per esempio nel Giudizio Universale affrescato nella Cappella Sistina dove Dio crea Adamo o nella Venere di Botticelli (bellezza divina delle forme).
Il Rinascimento crea le figure dei cortigiani (persone tutto-fare, gentiluomini, artisti e servi. Ai signori piaceva abbellire e rendere importanti le proprie corti o residenze con persone celebri (come fece Guido da Polenta con Dante Alighieri). Il cortigiano doveva avere tutte le qualità fisiche e spirituali (uomo perfetto o donna perfetta). Molti, però, erano adulatori e nullafacenti scrocconi e lecchini. Le corti erano perciò colmi di invidia, calunnia, intrighi ed inganni (per esempio il film «La maschera di ferro).
L’Italia rinascimentale L’Italia rinascimentale. L’Italia era divisa in cinque Stati: Milano (Ducato) con la Signoria dei Visconti e poi Sforza, Venezia (repubblica oligarchica), Firenze (Signoria dei Medici, banchieri), Roma (Stato della Chiesa), Napoli con Sardegna e Sicilia (Angioini francesi, poi Aragonesi).
Guerre tra Stati italiani nel ‘500. Mentre Spagna, Francia e Inghilterra si sviluppavano unitariamente, il ‘400 fu un secolo di guerre per gli Stati italiani che si indebolirono sino alla Pace di Lodi grazie al diplomatico Lorenzo de’ Medici (il fiorentino Lorenzo il Magnifico). Sfruttando le divisioni degli Stati italiani approfittò il francese CARLO VIII che, con l’alleanza del Ducato di Milano, si riprese il Regno di Napoli, già stato dei francesi Angioini prima che degli spagnoli Aragonesi. Per la prima volta Venezia, il Papa ed anche Milano si unirono e con l’appoggio della Spagna, scacciarono nuovamente i Francesi. Battaglia di S. Romano tra Siena e Firenze. Battaglia di Taro.