Dal disagio ad un possibile prendersi cura (senza l'ossessione di voler curare): slancio vitale , potenziale di sviluppo e progetto di vita (Alain Goussot)

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Transcript della presentazione:

Dal disagio ad un possibile prendersi cura (senza l'ossessione di voler curare): slancio vitale , potenziale di sviluppo e progetto di vita (Alain Goussot)

Disagio, salute, malattia, normalità e anormalità Per una epistemologia della complessità Per Canguilhem il confine tra salute e malattia è molto labile e assolutamente non rigido: fa osservarse che il nostro organismo passa il suo tempo a ridefinire nuovi equilibri in seguito alla rottura di vecchi equilibri; la vita stessa è un processo continuo di flusso vitale insieme continuo e discontinuo che non s'interrompe mai Il processo vitale è un processo complesso e pieno di contraddizioni, l'organismo trova e sviluppa delle proprie strategie di adattamento L'organismo vivente con il flusso vitale ha sempre dei meccanismi di autoregolazione: la malattia rappresenta anche una occasione per l'attivazione dell'omeostasi "Il problema del normale e dell'anormale é un problema un pò controverso"(E.Claparède) Claparède parlava di varietà e variazione, Ovide Decroly parlava di 'sviluppo irregolare', Georges Canguilhem in "Il Normale e il patologico" nota come il termine 'normale' sia" 'equivoco' , indicando insieme un fatto e un valore, in virtù di un giudizio di apprezzamento soggettivo". Canguilhem propone di sostituire il termine 'anormale'.

L'essere umano come un tutto Dall'approccio esistenziale a quello antropologico La vita é come un insieme di scattole cinesi incastrate le une nelle altre; l'essere umano è comprensibile tramite l'ecosistema nel quale vive e del quale fa parte (vedi Gregory Bateson: Verso una ecologia della mente) L'anthropos (il fenomo umano come lo chiama Teilhard de Chardin ) é un insieme che comprende l'universo Ognuni uomo é insieme unico e simile agli altri, é legato alla vita dell'universo sociale, culturale e ambientale nel quale cresce e opera "Conoscere l'uomo é come un viaggio sull'oceano infinito"(Karl Jaspers) Molteplicità, globalità, multiformità, dinamicità e cambimaneto continuo L'impossibile per l'uomo di giungere alla completezza(K.Jaspers), l'uomo é un essere incompiuto in vie di compimento (J.P.Sartre) E' anche un insieme di infinite possibilità: un essere biologico, psicologico , sociale e culturale Non vi é da una parte la mente e dall'altra il corpo vi é la sostanza unica di cui parlava Spinoza cioé l'essere umano Un essere insieme finito e infinito

Il medico e la medicina nell'età della tecnica Per Karl Jaspers l'abilità tecnica senza l'ethos umano non può che produrre ad una relazione di controllo e manipolazione dell'altro Era Ippocrate che affermava l'antica idea di medico 'iatros philosophos isotheos' cioé il medico che si fa filosofo diventa pari ad un Dio Spiegare (diagnosticare) vuol dire catalogare, classificare ma non comprendere L'importanza della relazione umana come spazio d'incontro e di contatto L'essere umano non é oggettivabile (vedi l'antropologia medica di Van Weizsacker) Tutto é calcolabile e programmabile: il non comprendere la profondità dell'universale vitale presente nella finitezza di ogni esistenza Come aiutare l'essere umano ad essere se tesso (Jaspers riprende le riflessioni di Kierkegaard: l'atteggiamento diffuso di volere essere quello che non si vuol essere e quello che si è, e non voler essere quello che effettivamente siamo-vedi La malattia mortale) La tecnica farmacologica e la tecnologia medica non riesce a dare risposte a questi quesiti

La crisi della civiltà capitalistica Processi di alienazione e disagio diffuso Hegel afferma , alla differenza di Kant, che la follia non è il contrario della Regione ma é una contraddizione della stessa Ragione. Il motore della vita e della storia é il principio di contraddizione L'essere umano é un insieme di rapporti sociali La mercificazione dei rapporti umani: il primato del valore di scambio sul valore d'uso cioé sul valore di mercatore e non sul valore umano intrinseco Il dominio delle cose morti sulle cose vive Il processo di estraneazione: il processo di alienazione é 'lo straniarsi dell'uomo dall'uomo': processo di alienazione e disumanizzazione(Karl Marx) La lacerazione dei legami sociali, la precarizzazione, la frantumazione della vita, la società liquida: l'insicurezza e l'angoscia(vedi la solitudine del cittadino globale di Zygmunt Bauman) Il mito dell'individuo, l'epoca delle passioni triste e l'atomizzazione dei rapporti con un narcissismo diffuso(vedi tesi di Miguel Benasayag) Omologazione, standardizzazione di tutti gli aspetti della vita (già Pier Paolo Pasolini parlava di 'genocidio culturale'): globalizzazione e ripiegamenti identitari : intolleranza, aggressività, meccanismi di difesa

Controllare , curare, normalizzare Dal biopotere allo psicopotere Si viene anche a creare un sistema di eccitazione emozionale costante tramite i media e il sistema dei consumi. Assistiamo a fenomeni di captazione mentale che finiscono per rendere incapace i bambini di sviluppare un linguaggio intrapsichico. Tutto cioò crea dipendenza e anche impossibilità di dare senso e significato ai vissuti. Di fronte ad una sofferenza e angoscia senza possibilità di senso la risposta diventa repressiva e coercitiva.Si vuole riportare alla norma del buon consumatore: si cura non si prende cura di ; viviamo in un mondo in cui la povertà relazionale é dominante(vedi Bernard Stiegler).Dal controllo dei corpi si passa al controllo delle menti Diagnosticare per definire e controllare, oggettivare, classificare: il processo di reificazione dell'altro, l'altro è ridotto ad oggetto manipolabile , senza storia, soggettività e dignità Franco Basaglia denunciava l'approccio diagnositico che porta a organizzare dei bisogni (l'istituzionalizzazione e la medicalizzazione) senza mai rispondere alla domanda che pongono questi stessi bisogni Recentemente Frank Furedi (in "Il nuovo conformismo.Quando la psicologia invade la nostra vita quotidiana) denuncia lo psicologismo dilagante: ogni forma di disagio esistenziale e sociale diventa una patologia che va curata sul piano chimico, farmacologico e psicoterapeutico. Non si vede che spesso alla base vi sono delle ingiustizie che non trovano risposte

Sorvegliare e punire Le logiche di esclusione, d'internamento Il dominio del corpo e dell'anima Michel Foucault afferma che le 'eterotipie inquietano'; l'eterogeneo, l'estraneo, il bizzaro, la differenza crea paura. La logica socio-relazionale normativa fa delle differenze delle diseguaglianze(il soggetto diventa oggetto) Foucault mostra in diversi testi come "Storia della follia", "Sorvegliare e punire", "La nascita della clinica", "La microfisica del potere" e "Gli anormali" che la "tecnologia del potere sul corpo e l'anima" organizzare il sapere tecnico che trasforma la relazione intersoggettiva in rapporto di dominio dell'uno(il presunto detentore del sapere scientifico) sull'altro(il presunto malato o anormale) L'importanza del linguaggio come reticolato del potere nella mente Le pratiche tecniche, comprese quelle mediche e terapeutiche, sono per lui delle 'tecniche di normalizzazione" . Delle pratiche di esclusione , d'inferiorizzazione e di potere dell'uomo sull'uomo. Ogni norma (sociale ,culturale, medica) é portatrice di una pretesa di potere sull'altro "Il razzismo che nasce nella psichiatria di quell'epoca , é il razzismo contro l'anormale, contro gli individui portatori di stigmate , di un difetto, di comportamenti incomprensibili"

La fragilità. La sofferenza La fragilità? La sofferenza? Un altro modo di comprenderla e di viverla Un altro modo di concepire l'esistenza Nelle percezioni e nell'intuizione la persona fa vibrare l'anima; l'energia dinamica della vita, lo slancio vitale non può essere fermato (Henri Bergson e la sua filosofia dello slancio vitale) Il tempo vissuto, la durata , gli stati di coscienza sono come una corrente costante dell'esistanza. Conta come si vivono le cose cioé quello che Bergson chaima il 'tempo vissuto' e quello che Marcel Proust descrive come immagini interiori e durata interiore (alla ricerca del tempo perduto) Alexandre Jollien, diagnosticato come insufficiente cerebrale motorio, scrive in due testi :"L'elogio della debolezza" e "Il mestiere dell'uomo" che la debolezza, il deficit è una grande occasione per rilanciare la vita e rimbalzare in modo creativo. Basta trovarsi, trovare la propria strada, non pretendere quello che non dipende da noi ma solo quello che dipende da noi. Non a caso riprende le idee del filosofo greco Epitteto (vero fondatore dello stoicismo) che afferma:1) "ciò che rientra in nostro potere è per natura libero" , bisogna volere quello che dipende veramente da noi e non angosciarsi con quello che non dipende da noi 2) "non sono i fatti in sè che turbano gli uomini , ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti"

Lo spazio per l'incontro dei sentimenti Il tempo vissuto dalla persona; l'intensità e la durata intrapsichica delle esperienze di vita. Eugène Minkowski attribuisce molta importanza all'autorappresentazione interiore dei vissuti, all'intuizione nella relazione con la persona, l'intuizione è una sapere accumulato e strutturato nell'esperienza . Non v'è possibilità di un processo di riappropriazione della vita se non si crea il contatto. Il contatto implica la capacità per il terapeuta di stare all'ascolto non solo di quello che sente l'altro ma anche di come lo sente. L'importanza dei vissuti, dei sentimenti e del racconto della propria storia: i sentimenti sono alla base della vita umana poiché sono il linguaggio vitale dell'umanità e possono parlare diversi linguaggi.Esiste per Pierre Janet una serie di tendenze che fondano il carattere e la storia della persona; queste tendenze vanno comprese, s'interessa molto agli stati interiori di coscienza,esiste per lui una intelligenza e una storia del corpo e delle percezioni che spesso non vengono prese in considerazione nella medicina 'scientifica'. Preferisce il concetto di condotta a quello di comportamento: nella condotta vi é l'aspetto dinamico ,complesso e ricco della traiettoria individuale Bisogna anche sapere che lo spirito è una funzione reale della vita interiore della persona (uno spirito incarnato nella vita)

Resilienza, potenziale di sviluppo vitale, energia positiva La presenza di un deficit, di un punto di sofferenza attiva nell'organismo bio-psichico dei meccanismi compensativi spontanei, ma questi meccanismi per potere consolidarsi e creare le condizioni per uno sviluppo ulteriore di ripresa devono essere supportati e accompagnati. E' quello che Lev Vygotskij , il grande psicopedagogista russo, chiamava , la 'zona di sviluppo prossimale'. Per potere allargare questa zone di sviluppo bisogna mettere la 'persona ferita' nelle condizioni di strutturare quel linguaggio intrapsichico che permette l'organizzazione delle emozioni in termini di attribuzione di significato "Il concetto di norma fa parte delle idee scientifiche più complesse e vaghe. Nella relatà non esiste nessuna norma, ma s'incontra una quantità infinita di variazioni" Lì dove vi sono relazioni e legami che creano una 'bolla affetiva' che favorisce nelle persone 'ferite nell'anima'(da un incidente, un evento traumatico, una malattia, una violenza subita) é possibile una ripresa del flusso della vita, il ritessere il lavoroo a maglia dell'esistenza tra mondo esterno e mondo interiore (é un processo interattivo biologico, sociale, psichico e culturale-vedi Boris Cyrulnik). Un neo-sviluppo dopo una agonia psichica. Bisogna creare dei contesti di vita relazionale e affettivo che possono essere delle vere 'chiamate di potenza vitale' ; per Célestin Freinet (Saggio di psicologia sensibile) ogni persona possiede delle proprie 'tecniche di vita' ; 'la vita non è uno stato ma un divenire' che può favorire la 'crescita dell'essere', ognuno ha una 'linea di vita' , un 'potenziale di vita' che non può essere eliminato o soffocato senza provocare lacerazioni e sofferenze. Per Freinet il 'bisogno di potenza' è una legge generale della vita disdegnata da psicologi e pedagogisti.Il torrente della vita non va fermato ma aiutato a scorrere meglio

Invarianti umani, fondo comune e sentimento dell'eguaglianza Per Panikkar esistono degli 'invarianti umani' ma non ci sono 'universali culturali' per cui il rispetto della dignità umana esige il rispetto delle culture Ci vuole una filosofia imparativa che sviluppi un dialogo dialogale “Se l'uomo è il problema ,è anche la soluzione” “la vita è qualcosa di più che il godere di una buona salute” “La vita, certamente , si è allungata , ma il senso dell'esistenza non è stato scoperto, anzi, forse lo si è perduto” “Le malattie scompaiono , ma la morte resta come una sveglia costante” “la tecnica 'massifica', rende uniformi i costumi, le maniere ; ma l'amore resta, resta la sete di felicità, resta il volto personale di ognuno, gli occhi, l'intimità, quell'invariante che è la persona” Jean Jacques Rousseau parla di 'trasparenza dei cuori', di compassione e afferma che 'l'altro è un altro io diverso da me', distingue 'l'amor di sé' dall'amor proprio. I suoi modelli umani sono Socrate e Cristo. Rousseau parla dell'eguaglianza in natura. L'importanza della ragione ma la rivalorizzazione del cuore E' il grande antropologo e psicologo transculturale Georges Devereux che afferma che esiste una 'unità psichica del genere umano' e che senza le similitudini non sarebbe possibile comunicare e comprendere nonché riconoscere le differenze. Raimon Panikkar (filosofo e teologo indo spagnolo) ci spiega che il logos non è tutto che vi è anche lo spirito che non è subordinato al primo. La comprensione dell'altro non è cosa semplice poiché ognuno parte dal proprio punto di vista , dalla propria cultura. L'uomo non è solamente un individuo ma una persona cioè “un centro di relazioni che si estendono fino ai limiti raggiungibili della sua anima”; Panikkar fa notare che tutte le grandi religioni dicono che l'essere umano è legato al tutto