IL GIOCO D’AZZARDO Il gioco d’azzardo in Italia è un problema serio che va affrontato e risolto; esso cresce giorno per giorno, portando molte persone a bruciarsi il proprio stipendio in 10 minuti, guadagnato con fatica e sacrifici.
L’Italia è il paese in cui le spese pro- capite per il gioco d’azzardo sono le più alte al mondo. Questa crescita improvvisa si è verificata a partire dal 2002, anno in cui il gioco d’azzardo è diventato monopolio dello Stato, ed è quindi da 10 anni legalmente gestito dall’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. I 17,32 miliardi di euro spesi dagli italiani per tentare la fortuna nel 2002 sono diventati ben 61 nel 2010.
Questi dati, purtroppo reali, indicano una situazione decisamente allarmante, che è ancor più accentuata dalla crisi economica in cui siamo immersi. Il gioco d’azzardo è la terza impresa dello stato, è presente in molte forme: slot macchine, gratta e vinci, casinò etc…, sia in forme materiali che digitali, queste ultime sempre più in crescita. Data la velocità con cui il gioco si è insediato nella società, le persone hanno trovato ed escogitato metodi sempre più sofisticati per truffare la gente, per esempio eliminando la vincita obbligatoria che dovrebbe dare la macchina dopo un tot di giocate, oppure con appositi software per controllare se la macchina sta per dare la vincita, e nel caso in cui essa stia per sbancare, il truffatore è subito pronto per ritirare il denaro.
La MAFIA ha preso in mano gran parte del business aprendo sempre nuovi centri di giochi, truccando le macchinette ed evadendo le tasse: ciò vuol dire meno soldi per lo stato e più soldi in tasca alle mafie. Il gioco è diventato una droga, una vera e propria malattia, considerata problematicamente quale patologia. Molte sono le persone ricoverate in strutture psichiatriche, che si sono bruciati i soldi guadagnati in un anno o più.
Per ciò che riguarda la salute occorre distinguere tra chi gioca in modo adeguato (tipicamente per un periodo di tempo breve, con perdite accettabili ), e coloro che manifestano nel gioco perdita di controllo sulla condotta, disagio emotivo e dipendenza . http://www.stateofmind.it/2014/03/distorsioni-cognitive-gioco-patologico/ Oggi tutti sappiamo che ci si può ammalare a causa del gioco. La campagna di sensibilizzazione sociale sui rischi che vi sono connessi ha influito positivamente sulla percezione comune che il gioco, tra rischio sociale ed opportunità economica per lo Stato, rappresenta un fenomeno di rilevanza eccezionale da qualsiasi punto di vista, non ultimo quello sanitario.
Pur di giocare alcune persone si creano dei grossi debiti, nella speranza vana di recuperare con una vincita il denaro perduto Una grande fetta che comprende questo mondo è occupata dagli anziani, che sono sempre alla ricerca di uno svago per colmare il senso di solitudine che li affligge. Gli anziani rappresentano oggi uno dei target d'elezione per il mercato del gioco d'azzardo e sempre più over 65 rischiano di cadere vittime della dipendenza. Questi, dediti all'azzardo, giocano più frequentemente rispetto agli adulti ed ai giovani, poichè hanno tempo e dispongono della pensione e dei risparmi.
L'indagine Anziani e Azzardo, condotta da Gruppo Abele, Auser Nazionale e in collaborazione con Libera, ha esplorato il comportamento di gioco d'azzardo di circa 1000 anziani over 65 in 15 regioni d'Italia, lo stato riceve dal gioco circa 8% del denaro il restante denaro lo ricevono le concessionarie e le mafie ormai padroni di questo business.
“Gioco d’Azzardo Patologico ” (GAP), . Per questo tipo di soggetti trova applicazione la categoria diagnostica di “Gioco d’Azzardo Patologico ” (GAP), malattia mentale che rientra tra i disturbi del controllo degli impulsi (APA, 2000). Coloro che ne soffrono divengono progressivamente incapaci di smettere di giocare; i tentativi di controllare o ridurre l’attività di gioco falliscono. In più, l’impegno, il tempo e il denaro spesi nel gioco tendono ad aumentare. Le terapie per il Gioco d’Azzardo Patologico esistono. Tuttavia, solo il 10% dei giocatori in difficoltà richiede un intervento specifico; molto spesso il giocatore d’azzardo giunge alla richiesta d’aiuto per tentare di risolvere i problemi che scaturiscono secondariamente alle perdite economiche, e non perché desideroso di smettere di giocare o perché cosciente di essersi ammalato.
Il gioco d'azzardo legale e illegale è diventato uno dei principali affari delle mafie anche nella nostra regione. Proprio a Bologna si sta svolgendo il più importante processo per associazione mafiosa nei confronti del clan Femia, accusato di gestire un enorme giro di slot machine e video poker truccati, cioè non collegati al monopolio statale. Il processo denominato Black monkey, dal nome di una scheda da gioco truccata, ha portato al sequestro di 90 milioni di euro