Società Italiana di Citologia VALUTAZIONE DI CONCORDANZA CON L’AUSILIO DI SET DI IMMAGINI DIGITALI G. Tinacci M.P. Cariaggi M. Confortini A. Foggi F.

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Società Italiana di Citologia VALUTAZIONE DI CONCORDANZA CON L’AUSILIO DI SET DI IMMAGINI DIGITALI G. Tinacci M.P. Cariaggi M. Confortini A. Foggi F. Mirri P. Pasquini IV Congresso Nazionale Perugia novembre 1999

L’idea finale è la risultante di due variabili

Uno degli obiettivi principali di un programma di qualità consiste nel coinvolgere in modo continuo il personale.

La rapidità delle procedure di verifica è essenziale per esaltare l’efficacia del programma stesso.

Il C.d.Q. basato sullo scambio periodico di set di vetrini rappresenta la procedura ideale di riferimento.

Tale metodologia di C.d.Q. non risulta esente da problematiche di impegnativa risoluzione.

Uno dei principali limiti che si incontrano per un continuo e rapido svolgimento del programma di C.d.Q. con set di vetrini è rappresentato dai problemi organizzativi.

La circolazione di un set di vetrini, infatti, risulta spesso estremamente complicata ed i risultati risentono sfavorevolmente dei lunghi tempi necessari a completare i passaggi e, quindi, l’analisi dei dati.

Principali momenti di prolungamento dei tempi per portare a termine il programma di C. d. Q.

Scelta dei vetrini per allestimento del set Ripetute spedizioni postali per il passaggio fra i diversi laboratori Lo spostarsi dei Professionisti qualora si decida di far risiedere il set di vetrini in sedi concordate Raccolta dei dati e loro gestione quando non disponibili in formato digitale

Le difficoltà nella circolazione di vetrini, e soprattutto i tempi necessariamente lunghi per ultimare tutte le fasi, rendono difficilmente ripetibile in tempi brevi questa procedura di C.d.Q.

Il vetrino citologico, inoltre, non è duplicabile (almeno nella sua forma classica di materiale strisciato) e, in caso di rottura o smarrimento, può creare problemi di tipo medico-legale (se viene richiesto) o culturale (se rappresenta un caso particolarmente raro).

Per le principali problematiche ricordate, difficilmente il set di vetrini citologici può rappresentare uno strumento agile che possa essere impiegato ripetutamente e frequentemente come invece sarebbe auspicabile per un ottimale percorso di C. d. Q.

Potrebbe, quindi, essere proposto un nuovo modello complementare che, ispirandosi al set di vetrini, utilizzi i progressi conseguiti nel campo dell’acquisizione e gestione di immagini microscopiche digitali.

L’immagine digitale, infatti, può considerarsi qualitativamente vicina al quadro osservato al microscopio.

Può esser riprodotta fedelmente, e a basso costo, in un numero praticamente illimitato di copie.

Può circolare con facilità e rapidità su supporto informatico o in rete.

Risulta esaminabile contemporaneamente da più operatori e/o laboratori.

Non presenta i problemi connessi alla rottura o smarrimento del preparato.

Restringendo il confronto a specifici quadri morfologici consente una più omogenea valutazione del quadro eliminando le differenze connesse al “trovare” il punto da valutare.

E’ facilmente visualizzabile con computer accessibili ad ogni operatore/laboratorio.

1° FASE ESPERIENZA CON LE IMMAGINI DIGITALI

CITOLOGIA CERVICO-VAGINALE Videocorso su immagini digitali ad alta definizione 15 edizioni 2 su progetto formativo regione Toscana 1 su incarico Regione Umbria 1 su incarico Asl3 Catania 2 su incarico CPO Piemonte 8 su incarico A.O. Careggi (FI) 1 su incarico Regione Puglia 192 PARTECIPANTI CON OLTRE RISPOSTE

2° FASE CONFRONTO IMMAGINI DIGITALI/VETRINI

Set di vetrini: 40 vetrini lettura libera tempo predeterminato 7 livelli diagnostici operatore anonimo Set di vetrini mappati: 40 vetrini set parallelo al precedente, ma con vetrini diversi lettura indirizzata su 4 cerchi per vetrino tempo predeterminato 7 livelli diagnostici operatore anonimo Test digitale: 160 quadri 4 quadri rappresentativi per ognuno dei 40 vetrini del set “libero” tempo predeterminato 7 livelli diagnostici operatore anonimo CITOLOGIA CERVICO-VAGINALE Metodologie di test a confronto

3° FASE TRASFERIMENTO DELL’ESPERIENZA MATURATA IN CITOLOGIA CONVENZIONALE ALLA CITOLOGIA IN FASE LIQUIDA OPERANDO CON IMMAGINI DIGITALI E LETTURA DI VETRINI

Orvieto – 03 / 04 Aprile 2008 – Palazzo del Capitano del Popolo Convegno Nazionale GISCi 2008 Digital Globe Test: percorso effettuato

Orvieto – 03 / 04 Aprile 2008 – Palazzo del Capitano del Popolo Convegno Nazionale GISCi 2008 K e Kw rispetto a diagnosi target e diagnosi di maggioranza

Risulta intuibile come la metodologia con immagini digitali abbia diversi punti in comune con il C.d.Q. basato sulla circolazione di set di vetrini, sia per quanto riguarda la scelta dei casi, che il protocollo di refertazione, che l’analisi successiva dei dati.

In un’ottica di” Miglioramento Continuo della Qualità” la circolazione di set d’immagini digitali rappresenta un elemento di forte innovazione, facilmente realizzabile a basso costo ed in grado di rendere continuo e dinamico il processo di valutazione dei livelli di concordanza intra ed inter-laboratorio.

Questa applicazione della tecnologia informatica rende facilmente disponibili una serie praticamente illimitata di quadri morfologici, anche rari, lasciando inalterato al suo posto il vetrino da cui sono stati ripresi.

La possibilità che più operatori si possano esprimere nello stesso tempo, in luoghi diversi, sugli stessi quadri morfologici, permette di valutare meglio le differenze interpretative e di accelerare il processo d’uniformazione delle diagnosi e della terminologia.

Le immagini digitali si possono propone, quindi, come strumento ideale che unisce procedure di controllo di qualità della lettura in senso stretto (test di concordanza) ad iniziative che stimolino l’aggiornamento permanente mediante una pianificata e periodica autosomministrazione (o somministrazione assistita) di set digitali, resa possibile dal basso costo per addetto, dalla facilità e simultaneità di esecuzione e dalla praticamente immediata disponibilità di risultati confrontabili.