l’ epidemia del 3° millennio?”

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Principi dietologici per Obesità e sovrappeso in età evolutiva
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l’ epidemia del 3° millennio?” “Obesità e sovrappeso, l’ epidemia del 3° millennio?” Mauro Lenuzza 1 ottobre 20010

L’evoluzione della Razza Umana Homo sapiens Lardopitecus Homo sapiens sapiens televisivus 50 anni 25 milioni di anni

Definizione di Obesità Definizione clinica (OMS): “L’obesità è una condizione patologica, evolutiva e recidivante ad eziopatogenesi complessa, consistente in una alterazione della composizione corporea caratterizzata da un eccesso assoluto o relativo del tessuto adiposo causato da un introito energetico cronicamente eccedente rispetto alla spesa, che peggiora la qualità della vita (patologie associate) e ne riduce la durata”. L’obesità costituisce oggi uno dei problemi di salute pubblica più visibile e tuttavia ancora trascurato AUMENTO PATOLOGICO DELLA MASSA GRASSA AUMENTO MORBILITA’ AUMENTO MORTALITA’

Obesità Obesità: Eziologia e Patogenesi Stile di vita PATOGENESI MULTIFATTORIALE COMPLESSA (difficile distinguere chiaramente quanto incidano i fattori genetici rispetto a quelli ambientali) Stile di vita (sbilanciamento tra calorie introdotte e calorie disperse) La constatazione che intere famiglie presentino obesità potrebbe essere a favore dell’ipotesi genetica, ma è noto come vivendo nello stesso ambiente i figli ereditino anche le scorrette abitudini di vita Predisposizione genetica Fattori psicologici Fattori ambientali, alterazioni metaboliche ecc. Obesità

BMI: Classificazione Internazionale del Sovrappeso e dell’Obesità BMI=peso (kg) h2 (m2) Classificazione BMI (Kg/m 2) Livelli principali Livelli addizionali Sottopeso <18.50 Magrezza severa <16.00 Magrezza moderata 16.00-16.99 Magrezza lieve 17.00-18.49 Normopeso 18.50-24.99 18.50-22.99 23.00-24.99 Esprime il rapporto tra peso ed altezza di un individuo Adapted from WHO, 1995-2000 and 2004 1

BMI: Classificazione Internazionale del Sovrappeso e dell’Obesità BMI= peso (kg) h2 (m2) Classificazione BMI (Kg/m2) Livelli principali Livelli addizionali Sovrappeso >25.00 Pre-obesità 25.00-29.99 25.00-27.49 27.50-29.99 Obesità >30.00 Obesità classe I 30.00-34.99 30.00-32.49 32.50-34.99 Obesità classe II 35.00-39.99 35.00-37.49 37.50-39.99 Obesità classe III >40.00 Esprime il rapporto tra peso ed altezza di un individuo Adapted from WHO, 1995-2000 and 2004 6 2 6

* Popolazione caucasica (Nord America ed Europa) Circonferenza-Vita: Indicatore del Tessuto Adiposo Viscerale Forma “a mela” (Obesità Androide) Adiposità intra-addominale Forma “a pera” (Obesità Ginoide) Grasso sottocutaneo DONNA UOMO >88 cm >102 cm Donna Uomo Rischio < 80 cm < 94 cm Normale 80-88 cm 95-102 cm Moderato > 88 cm > 102 cm Elevato IDF 2005 Criteri per SM DONNA * UOMO* >80 cm >94 cm * Popolazione caucasica (Nord America ed Europa) Rapporto vita/fianchi Donne>0.80 = Rischio aumentato Uomini >0.95 = Rischio aumentato Asia Uomini: 90 cm Donne: 80 cm ACSM 2005

Circonferenza-Vita: Obesità Viscerale, la Forma più Pericolosa di Obesità L’eccesso di tessuto adiposo comporta il rilascio di una serie di sostanze implicate nello sviluppo di insulino-resistenza e nelle alterazioni del metabolismo glucidico e lipidico. Despres, JP et al. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2008;28:1039-1049

BMI e Circonferenza-Vita: Rischio Relativo di Patologie Associate Rischio relativo per Diabete tipo 2, Ipertensione e MCV BMI Classe obesità Uomini<102cm Donne<88cm >102cm >88cm Sottopeso <18.5 --- Normopeso 18.5-24.9 Sovrappeso 25.0-29.9 Aumentato Alto Obesità 30.0-34.9 I Molto alto 35.0-39.9 II estrema >40 III Estremamente alto > Esprime il rapporto tra peso ed altezza di un individuo 9 9

From the European Health Report 2005 Obesità: Fattore di Rischio per Malattie Croniche . Malattie del fegato e colecisti . Alcuni tipi di tumore (in particolare quelli ormonodipendenti e gastrointestinali) endometriale, ovarico, uterino, colon-rettale, renale, della colecisti e del seno . Malattie dell’apparato muscolo- scheletrico (osteoatriti, gotta, mal di schiena ecc.) . Malattie cutanee . Problemi psicologici (depressione) e alterazioni della qualità della vita . Rischio chirurgico . Handicap gravidico . M. CARDIOVASCOLARI (m. coronarica, ictus, m. vascolare periferica) e Ipertensione . M. RESPIRATORIE (OSAS, Embolie polmonari) . Diabete tipo 2 .Dislipidemia e Sindrome Metabolica Le malattie croniche uccidono quasi il 60% dei 56.5 milioni di morti/anno e costituiscono il 45.9% del carico totale mondiale di malattie From the European Health Report 2005

Sovrappeso/Obesità e Mortalità Mortalità per tutte le cause 0.6 3.0 2.6 2.2 1.8 1.4 1.0 Normopeso Obesi Donne Uomini sovrappeso >18 25 30 >40 Rischio relativo di mortalità per tutte le cause BMI (kg/m2) Mortalità per MCV 0.6 3.0 2.6 2.2 1.8 1.4 1.0 >18 25 30 >40 BMI (kg/m2) Donne Uomini Normopeso Obesi Sovrappeso Rischio relativo di mortalità per m. cardiovascolare Il rischio di mortalità MCV è minore nella classe di BMI compresa tra 23,5 e 24,9 : tale classe è stata considerata di riferimento. La mortalità mostra una relazione continua con il BMI e inizia ad aumentare nell’uomo a partire dal BMI di 26,5 e nella donna da 25. I rischio di mortalità è minore nelle classi di BMI comprese fra 23,5 e 24,9 negli uomini e 22 e 23,4 nelle donne. La mortalità per tutte le cause mostra una relazione continua e inizia ad aumentare nell’uomo a partire dal BMI di 26,4 e nella donna da 25. Questi dati derivano dal Cancer Prevention Study II, studio prospettico di mortalità in più di 1000 000 fra uomini e donne USA. Calle EE et al N Engl J Med. 1999;341:1097-1105. (CVD= cardiovascular disease; equivale a MCV= malattie cardiovascolari) Dati relativi a 1 milione di uomini e donne seguiti per 16 anni con età media di 57 anni che non hanno mai fumato e non avevano una storia di malattia all’arruolamento. Calle, EE et al. N Engl J Med. 1999;341(15):1097-1105

Obesità Addominale e Aumento del Rischio di Eventi Cardiovascolari Lo studio HOPE Terzile 1 Terzile 2 Terzile 3 Uomini Donne <95 95–103 >103 <87 87–98 >98 Circ. vita (cm): 1.35 1.4 1.29 1.27 1.17 1.16 1.14 1.2 Rischio relativo aggiustato 1 1 1 Obesità addominale e aumento del rischio di eventi cardiovascolari Quest’analisi della popolazione con pregresso evento cardiovascolare dello studio Heart Outcomes Protection Evaluation (HOPE) ha valutato gli effetti dell’obesità addominale (terzili di circonferenza vita) sul rischio di mortalità cardiovascolare o per tutte le cause, o infarto miocardico in 6620 uomini e 2182 donne seguiti per una media di 4,5 anni. I risultati sono stati aggiustati per BMI, età, fumo, sesso, precedente IMA; ictus, malattia arteriosa periferica, microalbuminuria, utilizzo di antiaggreganti, diuretici, ipocolesterolemizzanti, e anti-ipertensivi, storia di ipertensione, diabete, o colesterolo totale >5.2 mmol/L, o HDL <0.9 mmol/L. Il rischio di morte cardiovascolare, IMA, o morte per tutte le cause è aumentato parallelamente all’aumento dei terzili di circonferenza vita. Questi dati provenienti da questo importante studio di intervento aggiungono evidenza al legame tra elevata circonferenza vita e un aumento clinicamente significativo nel rischio di eventi cardiovascolari avversi. Dagenais GR, Yi Q, Mann JF, Bosch J, Pogue J, Yusuf S. Prognostic impact of body weight and abdominal obesity in women and men with cardiovascular disease. Am Heart J 2005;149:54-60. 1 0.8 Mortalità CVD IMA Mortalità per tutte le cause Aggiustato per BMI, età,fumo, sesso, patologia CVD, diabete, col. HDL, col. totale Dagenais, GR et al 2005

Obesità nel Mondo

WHO/IOTF (International Obesity Task Force) 2005 Obesità nel Mondo: Distribuzione Geografica 30-40% 20-30% 10-20% 5-10% 0-5% No data 400 milioni adulti obesi 1.6 bilioni adulti in sovrappeso WHO 2005 Adulto obeso: BMI > 30 155 milioni bambini in età scolare (5-17 anni) in sovrappeso/obesi (1 su 10), di cui 30-45 milioni obesi (2-3 su 100) circa 22 milioni di bambini sotto i 5 anni sono obesi Europa 150 milioni adulti obesi 400 milioni adulti in sovrappeso WHO/IOTF (International Obesity Task Force) 2005

Obesità nel Mondo: Epidemia Globale “Globesità” Proiezione 2015 700 milioni adulti obesi 2.3 bilioni adulti in sovrappeso 50 40 U.S. Adulti>15anni England BMI 30 (%) Australia 30 Brazil 20 10 YEAR 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030 Kuczmarski RJ et al. JAMA. 1994;272:205. Mokdad AH et al. JAMA. 1999;282:1519. NIH Natl Heart, Lung, and Blood Inst. Obes Res. 1998;6(suppl 2):51S. Istanbul, Turchia, 15 - 17 novembre 2006 Conferenza ministeriale europea per la lotta all’obesità

Obesità negli Adulti (uomini+ donne) USA: Distribuzione Geografica e Andamento nel Tempo (BRFSS, 1990, 1999, 2009) Dati 2007-2008 72.5 milioni obesi 100 milioni in sovrappeso 63% popolazione maschile 55% di quella femminile 1990 1999 1990 2009 No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

Obesità negli Adulti (uomini+donne) USA: Distribuzione Geografica, Secondo la Razza e l’Etnia (2006-2008) Black non-Hispanic White non-Hispanic BMI medio 26.3 BMI medio 29.2 Hispanic BMI medio 28.6 Studio CARDIA: Le donne afroamericane hanno un BMI più alto di circa 2.7 punti, una più alta assunzione energetica, minori livelli di attività fisica, ed un benessere fisico complessivamente inferiore rispetto alle donne bianche

Sovrappeso/Obesità negli Adulti USA: Andamento nel Tempo Dati 2005-2006 34.3% adulti obesi 32.7% adulti sovrappeso 16% adolescenti obesi

Obesità negli Adulti in Italia

Sovrappeso/Obesità nella Popolazione Italiana > 18 Anni 5 milioni adulti obesi 17 milioni adulti in sovrappeso 9,8% 1983-2005 Uomini Obesità +3.1% Sovrappeso +9.8% Donne Obesità +2.1% Sovrappeso +4.9% 56,0% 34.2% 56,0% campione: 120.000 individui % 46.1 46.0 44.7 43.5 39.5 37.5 34.2 31.2 22.6 15.4 14.8 15.7 13.1 13.3 11.9 10.4 7.7 9.8 2.1 4.3 The Italian Cardiovascular Epidemiological Observatory It Heart J 2004 (suppl 3): 49S-52S. Fonti: Sesto rapporto sull’ obesità in Italia dell’Istituto Auxologico Italiano 2007 ISTAT Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari – Anno 2005

Sovrappeso ed Obesità nella Popolazione Italiana > 18 Anni, per Sesso e Classe di Età % Sovrappeso 53.3 51.6 52.6 49.9 48.2 43.5 42.7 41.1 40.6 40.3 42.5 36.5 34.5 31.7 29.4 26.6 19.6 17.9 13.4 8.3 campione: 120.000 individui % Obesità 16.3 15.2 15.0 13.6 15.2 15.7 14.5 14.0 12.4 9.9 11.1 10.5 10.1 9.1 8.6 3.5 5.5 5.2 1.7 2.6 Fonte ISTAT Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari – Anno 2005

Fonte: Ministero della Salute – ISS: Progetto “Cuore” – anni 1998-2002 Sovrappeso e Obesità nella Popolazione Italiana 35-74 Anni: Distribuzione Geografica 10% % 32,1 8,0 Italia % 30,3 7,8 sovrappeso obesità sovrappeso obesità 18 22 50 34 32,8 8,0 Nord Ovest Nord Est 37,9 11,3 % % 34,5 9,6 19 15 16 18 52 45 35 29 Sud e Isole 34,5 9,6 Centro % % 19 31 15 19 52 50 36 37 Numerosità campione : 9.712 soggetti (4.908 uomini e 4.804 donne 22 Fonte: Ministero della Salute – ISS: Progetto “Cuore” – anni 1998-2002

situazioni economiche Sovrappeso/Obesità nella popolazione Italiana > 18 Anni: Distribuzione per Titolo di Studio e Condizioni Economiche, confronto Anni 1999/2000 e 2005 % 59,0 57.8 Netta è la relazione tra basso livello di istruzione ed eccesso ponderale: tra gli adulti con titolo di studio medio-alto la percentuale degli obesi si attesta intorno al 5% mentre triplica tra le persone che hanno conseguito al massimo la licenza elementare (15,8%). 44.1 44.0 42.3 40.1 33.0 31.0 30.2 29.8 Nelle diverse situazioni economiche Molte difficoltà 52% Qualche difficoltà 44% Nessuna difficoltà 37% Fonte ISTAT Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari – Anno 2005

Obesità nell’ Infanzia e Adolescenza in Italia 4% 5% Circa il 60-70% dei bambini obesi è in conflitto con la bilancia anche in età adulta

Numerosità campione: 17.500 soggetti Sovrappeso/Obesità in Età 6-17 Anni in Italia: Distribuzione per Età, Sesso e Regione (Anno 2003) % 10% 16,1 20.1 1.100.000 bambini 6-11 anni in sovrappeso 100.000 bambini 6-11 anni obesi 14.3 18.5 21.4 58% 32% 17,1 22.7 17,0 25.8 1 su 3 17.0 % 1 su 4 24.1 34.6 27.0 33.6 34.1 30.9 24.7 27.5 26.0 26.9 36.0 25.4 24.5 24.1 16.6 21.2 19.8 27.2 17.3 13.9 10.5 26.8 Sovrappeso+Obesità Numerosità campione: 17.500 soggetti Fonte: Elaborazione Eurispes su dati dell’ International Obesity Task Force 2003 25

Sovrappeso/Obesità in Età 8-9 Anni (3° elementare) in Italia: Distribuzione Geografica (Anno 2008) Campania % Tot. 49% Molise 12.3 % 12.3 % Calabria 23.6 % 64.1 % Sicilia Basilicata Puglia Lazio Abruzzo Umbria Marche Toscana E-R Liguria Veneto Piemonte Sardegna FVG Tot. 23% Val d’Aosta OKkio alla SALUTE ( dati 2008 )- Istituto Superiore di Sanità 2009

Sovrappeso/Obesità in Età Pediatrica in Italia Secondo i Genitori, l’Attività Fisica e l’Alimentazione % % Attività fisica Familiari non attività fisico-motoria regolare attività fisico-motoria regolare 37.3 33.9 31.6 28.5 24.5 25.4 25.0 17.7 19.0 13.3 6-13 % % Alimentazione Risorse economiche 40 30 20 10 6-9 82 Giudizio positivo Giudizio negativo 14-17 33.4 Classe di età 26.6 28 23.1 23 20.8 11 15.2 13.4 6-13 Fonte: Eccesso di peso nell’infanzia e nell’adolescenza S. Brescianini (Istituto Superiore di Sanità), l. Gargiulo (ISTAT), E. Gianicolo (ISTAT), Convegno ISTAT, settembre 2002 OKkio alla SALUTE ( dati 2008 )- Istituto Superiore di Sanità 2009

Obesità/Sovrappeso: Costi Costi diretti Risorse necessarie per la diagnosi e il trattamento dell’obesità e della patologia ad essa associata (es. visite mediche, farmaci, ospedalizzazione, esami di laboratorio ecc.) Costi sociali o indiretti Sono doppi rispetto a quelli diretti. Mancata o ridotta produttività lavorativa per assenteismo, per pensioni di disabilità e per morte prematura Costi personali Minore resa rispetto al normopeso per discriminazione sul lavoro, sia sociale sia fisica; premi assicurativi maggiorati a seconda del grado di eccesso ponderale

Costi dell’Obesità in Italia 5 milioni di obesi 17 milioni in sovrappeso Costi indiretti o sociali: 65 mld€/anno Obesità e lavoro: – 7,2% riduce il lavoro – 5,5% abbandona il lavoro (65% per le graviss. Obesità) – 12,5% modifica il lavoro I costi dell’obesità sono stati calcolati su quadri epidemiologici che prendevano in considerazioni fasce di pazienti con BMI superiore a 30. Come abbiamo ripetutamente rilevato nel corso di questa pubblicazione, i rischi di comorbilità per patologie gravi e involutive sono elevati anche nelle fasce di BMI inferiori. Anche per queste ragioni è ipotizzabile che il trattamento e la prevenzione dell’obesità potranno portare a un risparmio della spesa generale sanitaria. Costi diretti o sanitari: 22,8 mld€/anno Studio Spesa: Centro di Studi e Ricerca sull’Obesità dell’Università di Milano Fonti: Ministero della Salute

Costi dell’Obesità in Italia: Costi Diretti o Sanitari (22,8 mld€/anno - 11 a carico SSN) BMI Costo % pop. TOTALE 25-30 878 35 16 mld 30-40 1653 9 6 mld 40 o più 2220 1 1 mld TOTALE ~23 mld Voce di costo Percentuale Ospedalizzazioni 64 Diagnostica 12 Farmaci 7 Visite 6 Altro 11 Studio Spesa: Centro di Studi e Ricerca sull’Obesità dell’Università di Milano

Obesità/Sovrappeso: Trattamento WORLD HEALTH ORGANIZATION REGIONAL OFFICE FOR EUROPE Carta Europea sull’azione di contrasto all’obesità Limitare l’epidemia ed invertirne l’andamento è l’obiettivo fondamentale dell’azione nella Regione Europea. Progressi visibili, specialmente per quel che riguarda bambini e adolescenti, dovrebbero essere raggiungibili nella maggioranza dei Paesi nei prossimi 4-5 anni e dovrebbe essere possibile invertire l’andamento entro il 2015.

Sistemi di Sorveglianza in Italia 07/04/2017 Sistemi di Sorveglianza in Italia Sistema di sorveglianza che descrive nei bambini di 6-10 anni: lo stato ponderale le abitudini alimentari l’attività fisica e la sedentarietà le iniziative scolastiche favorenti una sana alimentazione e l’attività motoria Abitudini alimentari,attività fisica, consumo di droghe, tabacco e alcool nei ragazzi di 11-17 anni (HBSC - GYTS) Sistema di sorveglianza su qualità della vita, salute nell’età adulta (18-64 anni) Sistema di sorveglianza su qualità della vita, salute e percezione dei servizi nella terza età (+65 anni), 32 32

La Riduzione del BMI Modifica il Rischio Diminuzione % del rischio con riduzione BMI di uomini donne 1 U 2 U 3 U 1 U 2 U 3 U PA sistolica(mmHg) 1.0 2.0 2.9 0.9 1.7 2.6 Colesterolo totale (mg/dl) 1.3 2.5 3.8 0.2 0.4 0.6 Colesterolo HDL (mg/dl) ++ 1.4 2.8 4.2 1.9 3.7 5.5 Glicemia (mg/dl) 0.1 0.2 0.3 0.3 0.6 0.9 Diminuzione % del rischio con riduzione BMI di uomini donne 1 U 2 U 3 U 1 U 2 U 3 U Cardiopatia ischemica 3.7 7.3 10.7 3.2 6.3 9.3 Donna di 160 cm di altezza, - 5 Kg, -6% rischio Coronarico Uomo di 180 cm di altezza, - 6.5 Kg, - 7% Rischio Coronarico

PESO CORPOREO = BILANCIO ENERGETICO Fisiopatologia del Bilancio Energetico PESO CORPOREO = BILANCIO ENERGETICO Introito calorico Dispendio calorico Fattori di controllo Genetica Esercizio fisico Metabolismo basale Termogenesi Dieta La ridotta o nulla attività fisica è, spesso, associata ad errate abitudini alimentari

Piramide del Trattamento dell’Obesità Dieta Attività fisica Modificazioni stile di vita Terapia farmacologica (sibutramina, orlistat, rimonabant) Chirurgia Pre-treatment screening

Sovrappeso/Obesità: Confronto Fra Dati Riferiti e Dati Misurati in Italia (adulti > 18 anni) % 50 42 34 26 22 18 9 9 Dati riferiti: ISTAT indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” – Anno 2003 Dati misurati: Ministero della Salute – ISS: Progetto “Cuore” – anni 1998-2002 36

Quanto dimagrire? Il peso “desiderabile” non sempre coincide con il peso ideale stabilito dalle formule o dalle tabelle. E’ preferibile perdere qualche chilo in meno del previsto ma riuscire a mantenere nel tempo i risultati ottenuti E’ un obiettivo da raggiungere sulla base dello stato di salute individuale Kg da perdere in relazione all’ altezza per raggiungere un’ obiettivo di riduzione di BMI Benefici della perdita di 10 kg di peso Mortalità >20%  nella mortalità totale >30%  nelle morti diabete-correlate >40%  nelle morti per neoplasie obesità correlate Pressione arteriosa ~10mmHg Diabete  50% nella glicemia a digiuno Lipidi  10% nel colesterolo totale  15% nelle LDL  30% nei trigliceridi  8% nelle HDL Il calo ponderale intenzionale determina un effetto favorevole sia sulla mortalità totale che sulla mortalità diabete-correlata e su tumori obesità correlati. Il calo ponderale determina una sostanziale riduzione dei valori sia pressori che di glicemia a digiuno e migliora il profilo lipidico in senso antiaterogenico. AGA Gastroenterology 2002; 123: 882-932. 37 37

Stili di Vita: Alimentazione

Food for Young Children Alimentazione: Le Diete nel Tempo 1992 Food for Young Children 1970s 1940s 1916 1992 2005 1950s-1960s

Stili di Vita: Attività Fisica Attivo 30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni oppure lavoro pesante dal punto di vista fisico

Attività fisica: Percezione e Livello di Attività Fisica Praticata La percezione Attività fisica: Percezione e Livello di Attività Fisica Praticata % 78 68 52 45 30 23 Circa un sedentario su quattro (23%) ritiene di praticare sufficiente attività fisica Pool ASL 2008: 37.560 interviste

Attività fisica e sedentarietà Sedentarietà in Italia Italia Sedentari (%) Attività fisica e sedentarietà % 46 Nord Est 34 Nord Ovest % % 34 28 38 29 Sud e Isole Centro % 57 % 48 40 36 La sedentarietà è più diffusa (differenze significative nell’analisi multivariata): tra i 50 ed i 69 aa (34%) nelle donne (31%) persone poco istruite (38%) e con difficoltà economiche (37%) Pool ASL 2008: 37.560 interviste

Stili di Vita: Attività Fisica il meno possibile guardare la TV, usare il computer e i videogiochi, stare seduti per più di 30 minuti 2-3 volte la settimana attività ricreative golf, bowling, giardionaggio esercizi muscolari stretching, yoga, flessioni, piegamenti, sollevamento pesi 3-5 volte la settimana esercizi aerobici (almeno 20 minuti) nuotare, camminare a passo svelto, andare in bicicletta attività ricreative (almeno 30 minuti) calcio, tennis, arti marziali, ballo, escursioni L’adozione di uno stile di vita più attivo potrebbe ridurre l’incidenza di obesità del 30% e l’incidenza di diabete del 43%. ogni giorno il più possibile passeggiare con il cane, scegliere strade più lunghe, fare le scale invece che prendere l’ascensore, camminare per andare a fare la spesa, fare giardinaggio, posteggiare la macchina lontano da casa

“Movimento per l’eguaglianza dell’aspetto fisico” I brutti, i bassi e gli obesi subiscono condanne più dure e ricevono sentenze più lunghe in media del 22% rispetto ai belli, alti e snelli. I “non avvenenti” vengono pagati il 10% in meno, fanno meno carriera e sono licenziati per primi nei periodi di crisi, vengono loro inflitte umiliazioni quotidiane, commenti e scherni nei locali e sui trasporti pubblici ecc. La maggioranza dei giovani dichiara di preferire una compagna drogata o ladra a una brutta o bassa. Gli uomini alti e in apparenza virili hanno più successo nella politica e nel mondo degli affari. “Movimento per l’eguaglianza dell’aspetto fisico” The Beuty Bias – Deborah Rhode