I giovani ed HIV: paure, incertezze e bisogno di risposte Paolo Emilio MANCONI MEDICINA INTERNA, ALLERGOLOGIA ED IMMUNOLOGIA CLINICA UNIVERSITA’ DI CAGLIARI
AIDS NEL MONDO, DATI 2012 34 MILIONI DI PERSONE INFETTE (0.8% DELLE PERSONE 15-49anni Africa subasahariana la regione più colpita, ma Asia in forte crescita Nel 2011 330.000 bambini, nel 2003 560.000 Nuove infezioni in declino nei paesi africani che hanno adottato una politica di contenimento: Educazione, terapia degli infetti, condom, HIV-testing, interventi su sex-workers Complessivamente quasi 2 milioni di morti NON E’ LA FINE DELL’UMANITA’ COME QUALCUNO AVEVA PREVISTO MA NEANCHE UNA PASSEGGIATA
AIDS infanzia e adolescenza Mondo: 3 milioni Italia: poche centinaia IN ITALIA: In diminuzione le infezioni dovute all’HIV della madre In aumento le infezioni sessuali negli adolescenti
HIV E ADOLESCENTI Nel mondo 16 milioni di adolescenti partoriscono in un anno 3 milioni di ragazze abortiscono in modo pericoloso Nei paesi a basso e medio reddito il 30% delle ragazze si sposa a meno di 18 anni, il 14% a meno di 15 anni
HIV E ADOLESCENTI WHO AFFERMA CHE 1/3 DELLE RAGAZZE RACCONTA CHE LA “PRIMA VOLTA” E’ AVVENUTA SOTTO COERCIZIONE
1/3 DELLE INFEZIONI DA HIV RIGUARDA GIOVANI 15-24 ANNI 3.3 MILIONI DI INFEZIONI IN <15 ANNI LE RAGAZZE SONO DUE VOLTE PIU’ A RISCHIO DEI RAGAZZI
18 MILIONI DI MINORI HANNO PERSO ALMENO UNO DEI GENITORI PER AIDS 2012: 300.000 CONTAGI TRA ADOLESCENTI
TRA IL 2005 ED IL 2012 GLOBALMENTE IL NUMERO DEI DECESSI PER HIV NEL MONDO E’ DIMINUITO DEL 30% MA NEGLI ADOLESCENTI E’ AUMENTATO DEL 50%
PRINCIPALI CAUSE DI MORTE NEGLI ADOLERSCENTI SECONDO WHO SUICIDIO
PRINCIPALI CAUSE DI MORTE NEGLI ADOLERSCENTI SECONDO WHO INCIDENTI STRADALI
PRINCIPALI CAUSE DI MORTE NEGLI ADOLERSCENTI SECONDO WHO AIDS
C’ C’è FORSE UN FILO SOTTILE TRA QUESTI TRE TERRIBILI EVENTI ?
ADOLESCENZA MODALITA’ DI INFEZIONE DA HIV TRASMISSIONE MATERNO-FETALE TRASMISSIONE SESSUALE SANGUE ED EMODERIVATI USO PROMISCUO DI SIRINGHE PER DROGA
BARRIERE NEL TEST HIV ADOLESCENTI BARRIERE A LIVELLO INDIVIDUALE BASSA PERCEZIONE DEL RISCHIO INDIVIDUALE PAURA PER LE CONSEGUENZE NEGATIVE DELLA DIAGNOSI (stigma, discriminazione) Scarsa informazione su dove e come fare il test migranti
BARRIERE NEL TEST HIV ADOLESCENTI BARRIERE A LIVELLO DEI PROVIDER DI ASSISTENZA SANITARIA SCARSA PREPARAZIONE DEGLI ADDETTI RICHIESTA DI CONSENSO DEI GENITORI DIFFICOLTA’ DI APPROCCIO DEGLI ADDETTI NON SPECIFICAMENTE PREPARATI CARENZA DI FONDI E DI ORGANIZZAZIONE
I minorenni sieropositivi continuano a riscontrare persistenti diseguaglianze rispetto agli adulti nell’accesso alle cure: nel 2012 647.000 bambini al di sotto dei 15 anni hanno beneficiato di terapie antiretrovirali ovvero il 14% in più rispetto al 2011. Avendo come riferimento le Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2010, la copertura delle cure antiretrovirali per i bambini sieropositivi che ne avevano bisogno risulta dimezzata rispetto alla copertura assicurata agli adulti.
TEST HIV NEL MINORE Tra gli atti sanitari per cui è escluso l’obbligo di acquisire il consenso genitoriale figura l’esecuzione del test per l’HIV quando in caso di richiesta effettuata da soggetto >16 anni e dotato di sufficiente discernimento. In questo caso il minore potrà richiedere in autonomia l’esecuzione dell’esame diagnostico, venendo però informato che in caso di esito positivo dovranno essere concordate le modalità di coinvolgimento dei genitori per la gestione delle successive fasi diagnostico-terapeutiche. Nel caso il minore rifiuti il coinvolgimento dei genitori verrà sentito il giudice tutelare. Linee guida Regione Piemonte 1.10.2009 N.564, allegato 3.
Relazione finale Commissione Lotta AIDS 2009-13 Ministero della Salute
Negli ultimi anni ‘80 ero diventato una star dei presidi delle Scuole secondarie: centinaia di lezioni a studenti e insegnanti. C’era l’urgenza di comunicare riguardo alla importante epidemia di infezione da HIV in Sardegna, legata soprattutto all’uso promiscuo di siringhe per l’eroina. FORSE E’ STATO UTILE…MA NON SO QUANTO
HO SEMPRE USATO UNA METODOLOGIA SEMPLICE HO SEMPRE RIFIUTATO DI SVOLGERE QUESTA ATTIVITA CON RAGAZZI DI MENO DI 15 ANNI, CON I QUALI NON MI SONO SENTITO PREPARATO AD AFFRONTARE I TEMI DELICATI DELLA SESSUALITA’. ALTRI LO HANNO FATTO FIN DALLE ELEMENTARI. NON SONO MAI STATO D’ACCORDO.
SI PARLA MOLTO DI ADVERSITING SUGLI ADOLECENTI ANCHE QUALCHE MESE FA SONO STATO COINVOLTO IN UN TENTATIVO DI “CAMPAGNA”, POI ABBANDONATO IMPIEGO DEI “NUOVI” MEDIA (TWITTER, WU, FACEBOOK e altre diavolerie) LE PROPOSTE MI PAIONO IN GENERE O “GENERATRICI DI SPAVENTO”, CON SENTENZE DI MORTE DEL SESSO, O RIDICOLMENTE SDOLCINATE (amore eterno con unico partner, cinguetii di rondini, pinguini –teoricamente monogami)
Può una campagna pubblicitaria ridurre il rischio di infezione da HIV bnegli adolescenti??? Il problema è tale da far paura. Siamo pronti ad affrontarlo? CERTO NON PUO’ ESSERCI L’APPROCCIO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO L’APPROCCIO ATTRAVERSO I NUOVI MEDIA NORMALMENTE USATI DAI GIOVANI, TIPO WHATS UP, Facebook, Twitter E MILLE ALTRE DIAVOLERIE HA UN ENORME POTENZIALE. MA SECONDO ME ANCHE GRANDI RISCHI SE SI USA UN APPROCCIO “SOFT” I RAGAZZI DAPPRIMA SI SPANCIANO DALLE RISATE, SUBITO DOPO “CAMBIANO CANALE” SE SI USA UN APPROCCIO “HARD” -SI FA IL GIOCO DELL’HIV SI SPAVENTANO I GENITORI GLI ADOLESCENTI RIDONO (QUESTO Può ANCHE ESSERE UN BENE)
Secondo me i ragazzi, vedendo queste cose,muoiono dal ridere molto prima di morire di AIDS Penso che abbiano solo bisogno di una sana e consapevole libidine, usando “siempre” il condom.
Nessuno spot su TV, giornali, sistemi informatici, potrà mai sostituire un contatto diretto con Un bravo genitore Un bravo insegnante Un bravo medico
BUONA DOMENICA…