SEMINARIO “LA COMPETENZA DELLE VALUTAZIONI” 14 Ottobre 2014 Tenuta Banna – Villanova d'Asti Pensare per competenze, agire con competenza. Dalla qualità.

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SEMINARIO “LA COMPETENZA DELLE VALUTAZIONI” 14 Ottobre 2014 Tenuta Banna – Villanova d'Asti Pensare per competenze, agire con competenza. Dalla qualità di sistema alla qualità della didattica. di Laura Loti

“Immaginate di essere arbitro, allenatore, giocatore o spettatore di una singolare partita di calcio: il campo è a forma circolare, le porte sono più di due e sono sparse disordinatamente lungo i bordi del campo; i partecipanti possono entrare e uscire dal campo a piacere: possono dire “ho fatto goal” per quanto vogliono, in ogni momento e per quante volte vogliono; tutta la partita si svolge su un terreno inclinato e viene giocata come se avesse senso… Ora, se sostituiamo nell’esempio l’arbitro con il preside, gli allenatori con gli insegnanti, i giocatori con gli studenti, gli spettatori con i genitori e il calcio con l’attività scolastica, si ottiene una descrizione altrettanto singolare delle organizzazioni scolastiche...” K. WEICK Le organizzazioni scolastiche come sistemi a legame debole, in S. Zan Logiche di azione organizzativa Il Mulino, Bologna 1988

A proposito di organizzazione... “Possiamo dire che senza organizzazione nessuna situazione formativa verrebbe ad esistere, nessuno spazio verrebbe aperto, come luogo definito; ma la definizione organizzativa è solo la cornice in cui i processi di costruzione dei significati, di condivisione del sapere, possono svilupparsi. Che la preparazione e la messa a punto delle condizioni attuative di un’azione formativa debbano essere accurate, è fuori discussione, però lo scopo dell’impianto organizzativo (in senso lato, comprendendo tutto il lavoro di progettazione a monte, di definizione dei contenuti, di costruzione delle unità didattiche, ecc.) è solo quello di rendere possibile una situazione educativa, non di predeterminarne il percorso. In questa ottica, si richiede che ogni attività formativa, una volta istituita, abbia uno sviluppo creativo, innovativo; che il percorso non risulti mai una mera replica di un’esperienza precedente; che non ci si limiti a seguire una procedura prestabilita ma si individui via via qual è il modo migliore, nella situazione e nel contesto dato, di affrontare e risolvere problemi”. M. LICHTNER, La qualità nelle azioni formative, Franco Angeli, Milano 1999

LO SCENARIO Dimensione del cambiamento continuo ● Frammentarietà, massificazione, parcellizzazione delle conoscenze, appiattimento ed omogeneizzazione dei modelli comportamentali (...) Dimensione del confronto con una molteplicità di culture ● Esercizio quotidiano di riconoscimento dell'altro come soggetto; determinazione della MISSION della scuola fondata sulla qualità delle relazioni; esempio degli insegnanti che sono modelli di comportamento. Dimensione della formazione e dell'educazione ● La scuola veicola, attraverso una progettazione fatta di obiettivi significativi e di un sistema di valutazione coerente, la FORMAZIONE AUTENTICA (strumenti per pensare, immaginare e progettare). Dimensione della centralità della persona ● Comunità di persone, comunità di integrazione, comunità di apprendimento. Dimensione della cittadinanza ● Alleanza costruttiva scuola-famiglia; cittadinanza responsabile attraverso partecipazione, solidarietà, cooperazione.

La QUALITA' nelle ORGANIZZAZIONI ANNI 80-90: Concetto di qualità legato alla soddisfazione del cliente; Adesione ai principi della qualità totale Miglioramento dell'organizzazione Ottimizzazione delle risorse disponibili ISO (International Organization for Standardization) ● Etica e deontologia professionale ● Miglioramento dell'organizzazione ● Miglioramento del clima interno ● Rispetto delle normative nazionali in materia di valutazione d'istituto, certificazione delle competenze, adeguamento agli standard internazionali (es. OCSE-PISA)

MARCHIO SAPERI “Una bussola per i Sistemi Qualità” I macroprocessi del Marchio ● SERVIZI ● APPRENDIMENTI ● PARI OPPORTUNITA' ● ETICA ● RICERCA, AGGIORNAMENTO, SPERIMENTAZIONE ● INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO

Otto principi della qualità ● Orientamento al cliente ● Leadership ● Coinvolgimento del personale ● Approccio basato sui processi ● Gestione sistemica ● Miglioramento continuo ● Decisioni basate su dati di fatto ● Rapporto di reciproco beneficio con i fornitori

PRINCIPI QUALITA' e ATTIVITA' DIDATTICA ● ORIENTAMENTO AL CLIENTE : individuare i bisogni formativi, lavorare per fasce di livello, garantire gli obiettivi minimi, gestire l'eccellenza. ● LEADERSHIP: autorevolezza e coinvolgimento ● COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE: coinvolgere per motivare; lavorare CON. ● APPROCCIO BASATO SUI PROCESSI: conoscere le fasi del processo di insegnamento-apprendimento; lettura dei bisogni; progettazione, pianificazione, monitoraggi e misure, azioni correttive. ● GESTIONE SISTEMICA: non considerare il processo di insegnamento/apprendimento come segmento isolato e gestirlo come parte integrante del sistema scuola. ● MIGLIORAMENTO CONTINUO ● DECISIONI BASATE SU DATI DI FATTO: fissare gli obiettivi in termini misurabili; scegliere gli strumenti di misura, raccogliere i dati, riesaminare i dati, compiere scelte sulla base dei dati raccolti. ● RAPPORTO DI RECIPROCO BENEFICIO CON I FORNITORI: mantenere rapporti vantaggiosi con le scuole dell'ordine precedente e successivo e con le altre parti interessate. ● Fonte: Centro Documentazione Marchio Saperi e Rete Sirq - Corso di formazione per Auditor - Prof.ssa S. Labanti

CICLO DI DEMING PLAN 1.definire il problema; 2.documentarsi sulla situazione di partenza; 3.analizzare il problema; 4.progettare l'azione. DO 1.applicare l'azione pianificata CHECK 1. verificare i risultati; 2. se il problema è risolto passare al n. 1 della fase ACT, in caso contrario al n. 2 della fase ACT ACT 1. standardizzare, consolidare, migliorare 2. ripetere un nuovo ciclo PDCA per lo stesso problema, analizzando criticamente le varie fasi del ciclo precedente per individuare le cause del mancato raggiungimento dell'obiettivo

Questione di competenze... ● Anche gli studenti meglio preparati e dotati di tutti i carismi del successo scolastico – regolare frequenza di scuole valide, valutazioni molto elevate, buoni punteggi nei test, riconoscimenti da parte degli insegnanti, ● non mostrano una comprensione adeguata. […]. Posti di fronte a problemi elementari [tratti dal mondo reale] formulati in modo anche solo leggermente diverso da quello in cui li avevano affrontati a scuola […] ● danno spiegazioni sostanzialmente identiche a quelle proposte da studenti che non si sono mai cimentati con quella disciplina. ● Gardner H. (1993), Educare al comprendere, Milano, Feltrinelli.

Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli – EQF (2006) ● Costituisce un riferimento comune europeo volto a incrementare la trasparenza delle qualifiche a promuovere l’apprendimento permanente e la mobilità dei lavoratori; ● Fornisce definizioni di concetti-chiave (da recepire nelle legislazioni dei singoli paesi); ● Definisce 8 livelli sulla base di descrittori che indicano i risultati dell’apprendimento relativi alle qualifiche a tale livello.

Il nucleo fondamentale dell'EQF e' costituito da una serie di 8 livelli di riferimento comuni per gli enti di istruzione e formazione a livello nazionale e settoriale. Gli 8 livelli comprendono l'intera gamma dei titoli, da quelli ottenuti alla fine del percorso dell'istruzione e della formazione obbligatoria a quelli conseguibili ai livelli più alti di istruzione e formazione accademica e professionale. L'EQF, vista la sua caratteristica di strumento che promuove l’apprendimento per l’intero arco della vita, comprende istruzione generale e per adulti, istruzione e formazione profe ssionale e istruzione superiore e accademica. Nell'EQF gli esiti dell'apprendimento sono definiti da una combinazione di conoscenze, abilita' e competenze.

Normativa sul Nuovo obbligo di istruzione (2007) Definizioni tratte dalla direttiva Europea (Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli) ● Conoscenze : indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. ● Abilità : indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know- how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive ( uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’ uso di metodi, materiali, strumenti). ● Competenze : indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. ● DM 139/07 df

Il DM 9/2010 e la Nota Min. 1208/2010 ● Il DM 9/2010 stabilisce una scheda per la certificazione delle competenze acquisite al termine dei 10 anni dell’obbligo di istruzione, utile per sostenere e orientare gli studenti nel loro percorso di apprendimento; ● «I consigli di classe utilizzano le valutazioni effettuate nel percorso di istruzione di ogni studente in modo che la certificazione descriva compiutamente l’avvenuta acquisizione delle competenze di base, che si traduce nella capacità dello studente di utilizzare conoscenze e abilità personali e sociali in contesti reali, con riferimento alle discipline/ambiti disciplinari che caratterizzano ciascun asse culturale. Allo scopo di evitare l’automatica corrispondenza tra livelli di competenza e voti numerici, i consigli di classe rendono coerenti, nella loro autonomia, i risultati delle predette valutazioni con la valutazione finale espressa in decimi di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto ministeriale n. 9/2010 sopra richiamato.»

Tre livelli di competenza ● Livello base : lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze e abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali. ● ESECUTORE, IN SITUAZIONI SEMPLICI (problemi chiusi). ● Livello intermedio : lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. ● COMPETENTE, IN SITUAZIONI NOTE E COMPLESSE (problemi aperti, già affrontati in quella forma), ● Livello avanzato : lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni anche non note mostrando padronanza nell'uso delle conoscenze e delle abilità. Sa sottoporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli. ● COMPETENTE, ANCHE IN SITUAZIONI NON NOTE E COMPLESSE (problemi aperti, mai affrontati in quella forma).

Una definizione di competenza Secondo Le Boterf (1994): La competenza risiede nella mobilitazione delle risorse dell’individuo (conoscenze, capacità, atteggiamenti …), e non nelle risorse stesse. Si configura quindi come un saper agire (o reagire) in una determinata situazione, in un determinato contesto, allo scopo di conseguire una performance, sulla quale altri soggetti (superiori o colleghi) dovranno esprimere un giudizio. Le Boterf G. (1994), De la competence: essay sur un attracteur étrange, Paris, Les Edition d’Organization.

Definizione di Competenza dalla Legislazione Nazionale ed Europea Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. European Qualification Framework (EQF) e Normativa sul Nuovo obbligo di istruzione DM 139/07

Formare per competenze, valutare competenze

Dimensioni della competenza Risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti dell’allievo) ( R ) Strutture di interpretazione (come l’allievo “legge” le situazioni) ( I ) Strutture di azione (come l’allievo agisce in risposta ad un problema) ( Z ) Strutture di autoregolazione (come l’allievo riflette sulla propria esperienza e cambia le proprie strategie in funzione delle sollecitazioni provenienti dal contesto) ( A )

Strutture di interpretazione Il soggetto competente: ● Ha un ricco repertorio di “modelli del mondo” utili per interpretare i problemi; ● Sa inquadrare il problema nella categoria corretta; ● Capisce se è il caso di riformularlo o meno; ● Capisce qual è la richiesta che gli viene fatta; ● Capisce quali sono i dati che gli servono e quelli che non gli servono.

Strutture di azione Il soggetto competente: ● Ha un repertorio ricco e flessibile di strategie, per cui se una si rivela inadeguata passa ad un’altra; ● Affronta il problema con una o più strategie efficaci ; ● Affronta il problema con una o più strategie efficienti ;

Strutture di autoregolazione Il soggetto competente: ● Capisce quando è il momento di cambiare modello di interpretazione e/o strategie di azione; ● Si rende conto dei punti di forza del suo lavoro, soprattutto se lo compara con un altro o con un insieme di criteri di autovalutazione; ● Idem per i punti di debolezza ; ● Sa argomentare per giustificare le proprie scelte (sa spiegare perché ha fatto così).

Ciclo di apprendimento esperienziale di Pfeiffer e Jones Problema Esperienza Comunicazione Analisi Generalizzazione Applicazione

Bibliografia Sitografia Roberto Trinchero 2012, Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola Milano, Franco Angeli (Materiali didattici in rete a cura di Roberto Trinchero)

Per concludere... Nessuno può insegnarvi nulla se non ciò che già sonnecchia nell'albeggiare della vostra conoscenza. Il maestro che cammina all'ombra del tempio non elargisce la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e il suo amore. E se davvero è saggio, non vi invita ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida sulla soglia della vostra mente. Kahlil Gibran Grazie per l'attenzione. Laura Loti