L’introduzione di nuove procedure di qualità produrrà qualità? Riflessioni sul ruolo delle segreterie e dei direttori sanitari Amalia Guerzoni - Fabrizio Vellani XIV Convegno organizzativo provinciale A.V.I.S.Modena
Forse è già chiaro… ma ripetiamolo: - l’adozione di un sistema di qualità è un passo sostanziale del percorso di accreditamento istituzionale, - l’accreditamento è una necessità imposta dalla legge.
Altre considerazioni iniziali: - il numero di donazioni di sangue intero e di aferesi così come quello delle nuove iscrizioni dimostrano che stiamo lavorando bene, - e che, finora, donatori e volontari sono stati in grado di accogliere positivamente i tanti cambiamenti che la nostra attività ha richiesto per stare al passo con i tempi.
Sotto diversi aspetti, questo ulteriore aggiornamento può essere visto come una sistematizzazione di procedure in parte già in uso (p.e. AvisNet). Sotto altri aspetti, l’adozione di un sistema di qualità richiederà aggiornamenti tecnologici più consistenti rispetto al passato sia in termini di competenze richieste che in termini economici.
Uno dei nostri sette Chakra è - e resterà - la precisa e puntuale gestione dei dati in AvisNet. Uno dei nostri sette Chakra è - e resterà - la precisa e puntuale gestione dei dati in AvisNet.
Questa precisa e puntuale gestione dei dati presuppone un buon rapporto con il direttore sanitario e con i medici prelevatori: - esami non refertati non possono essere gestiti dalla segreteria, - in futuro tutti i medici dovranno utilizzare AvisNet anche in ambulatorio.
Una corretta gestione dei dati presuppone inoltre la capacità, in termini di competenze e di tempo disponibile, all’aggiornamento dei dati, alla “contabilità” delle sospensioni, alla preparazione delle convocazioni…
Due recenti esperienze: - gestione delle segreterie delle sezioni di Sestola, Pievepelago e Fiumalbo da parte di Amalia, - refertazione degli esami delle sezioni di Sestola, Lama Mocogno, Polinago, Pievepelago e Fiumalbo da parte di Fabrizio.
I punti di forza: - collaborazione con i presidenti ed i volontari delle sezioni, - presenza capillare di questi ultimi sul territorio e loro vicinanza ai donatori, - stretto contatto con chi ha refertato gli esami.
Criticità: - sensazione di conoscenza solo superficiale dei problemi dei donatori, - scarso contatto con i direttori sanitari delle sezioni, - poco tempo disponibile da parte di quasi tutti gli attori in scena.
Interpretazione: queste esperienze individuano una possibile collaborazione fra le sezioni, in particolare fra quelle più piccole e periferiche e suggeriscono la necessità di una ottimizzazione delle risorse umane al fine di garantire una presenza sul territorio capillare e sempre aggiornata.
Le procedure di qualità imporranno, fra l’altro, l’impiego di supporti tecnologici integrati che non potranno essere presenti in tutti i punti di raccolta.
Una possibile soluzione sarà quella di creare dei punti di raccolta comuni a più sezioni: l’esperienza di Fiumalbo, Pievepelago e Riolunato.
Ancora una volta disponiamo di nuovi strumenti con i quali potremo offrire un servizio migliore: è compito di tutti noi impiegarli al meglio affinché possano essere davvero efficaci.
Una strada che promette buoni risultati è senz’altro quella della maggiore collaborazione fra sezioni vicine nel mantenimento dell’identità e della presenza capillare di ciascuna di esse.
Con questa o con altre proposte di lavoro condivise potremo far si che l’adesione a questi nuovi obblighi istituzionali si traduca in un vero incremento della qualità del nostro lavoro e del nostro servizio ai malati ed alla comunità.
Grazie per l’attenzione