La produzione dell’energia elettrica

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La produzione dell’energia elettrica

CENTRALI E MACCHINE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA Fonti non rinnovabili Sono rappresentate dai combustibili fossili e dai materiali fissili per la fissione nucleare. Sono dette non rinnovabili perchè sono destinate ad esaurirsi. Nel caso della fusione il deuterio è abbondante nell' acqua di mare (30 g /m3) mentre il trizio, non esiste in quantità apprezzabili. Fonti rinnovabili Presenti in natura in quantità illimitata e rigenerabile nel tempo, le fonti rinnovabili provengono   tutte, ad eccezione  della geotermia, dal sole. ENERGIA ELETTRICA

CENTRALE TERMOELETTRICA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Le centrali termoelettriche, sostanzialmente, sono costituite da sistemi di conversione che utilizzano l'energia chimica dei combustibili per trasformarla in energia elettrica. Le centrali termoelettriche sono caratterizzate da una caldaia, alimentata automaticamente dal deposito che contiene il combustibile e attraversata da una serpentina nella quale circola l'acqua. L'acqua, grazie alla combustione e all'energia termica conseguente, viene riscaldata fino a 300°C e si trasforma in vapore; questo viene ulteriormente riscaldato fino a 450°C ed acquisisce una notevole pressione. Il vapore convogliato sulla turbina, cede la sua energia cinetica facendo ruotare la stessa. La turbina, collegata all'asse dell'alternatore lo trascina in rotazione. Nell'alternatore, grazie al fenomeno dell'induzione elettromagnetica, l'energia meccanica trasmessa dalla turbina, viene trasformata in energia elettrica. L'energia elettrica prodotta dall'alternatore viene trasmessa al trasformatore che ne innalza la tensione, per diminuire le perdite, prima di immetterla nella rete di distribuzione. Il vapore che esce dalla turbina viene riportato allo stato liquido nel condensatore e ripompato nella caldaia. Il camino provvede ad espellere nell'atmosfera i fumi della combustione.

cabina di distribuzione LA DISTRIBUZIONE Lo schema mostra la successione delle trasformazioni di tensione subite dalla corrente alternata nel trasporto dalle centrali di produzione alle abitazioni tralicci cavi Acqua o vapore 6.000 volt 220.000 volt 6.000 volt 220 volt turbina generatore trasformatore trasformatore cabina di distribuzione Quando la corrente elettrica passa attraverso un conduttore dissipa, sotto forma di calore, una certa quantità di energia: quanto più alta è l’intensità di corrente, tanto maggiore è il calore dissipato. Su distanze di centinaia di Km. si avrebbero perdite consistenti. Per diminuirle occorre abbassare l’intensità di corrente: si ottiene così anche il vantaggio di poter usare cavi di diametro più piccolo e quindi meno costosi. ( P = V * i ) Per poter erogare con correnti basse le grandi potenze che sono necessarie, bisogna aumentare la tensione. Con la corrente alternata ciò è possibile ricorrendo ad appositi dispositivi che prendono il nome di trasformatori.

CENTRALE IDROELETTRICA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO CENTRALE IDROELETTRICA Le centrali idroelettriche usano l'acqua come materia prima. Occorre, naturalmente averne sempre a disposizione perché la centrale possa funzionare in ogni momento. Per realizzare una centrale idroelettrica viene costruita una diga per sbarrare la valle in cui scorre il fiume. Le  acque non potendo più proseguire il loro corso formano un lago artificiale . Da questo è facile prendere acqua anche quando il fiume è in magra (cioè ha poca acqua) o addirittura quando è in secca ( privo d'acqua). Un canale a lieve pendenza conduce l'acqua spillata alla base della diga, in un punto più avanzato della valle che viene chiamato vasca di raccolta. Dalla vasca di raccolta, l'acqua viene inviata alla centrale idroelettrica per mezzo di grosse tubature, dette condotte forzate. Si chiamano così perché queste tubature, che hanno una fortissima pendenza, forzano l'acqua, cioè la costringono a scendere a grande velocità. Arrivata alla centrale l'acqua inizia a "lavorare". Questo suo lavoro sarà capace di produrre l'energia elettrica. Nella centrale l'acqua mette in azione una macchina che si chiama turbina. La turbina è costituita da una grossa ruota metallica alla quale sono unite numerose pale, anch'esse in metallo. L'acqua, uscendo dalle condotte forzate con grande impeto, è proiettata sulle pale e fa girare la ruota. Dispositivi speciali sono in grado di far uscire una maggiore o minore quantità d'acqua dalla condotta forzata e, di conseguenza, di far girare più o meno rapidamente la ruota della turbina. Essa è collegata a sua volta con un'altra macchina : così il suo movimento mette in azione anche la macchina alla quale essa è collegata. Questa macchina è l'alternatore. L'alternatore è una macchina in grado di trasformare in energia elettrica la forza che la turbina gli trasmette con il movimento. A questo punto si presenta il problema di trasportare l'energia elettrica dalla centrale ai luoghi dove verrà poi utilizzata. Prima di essere convogliata nelle linee di trasmissione che la trasporteranno ai luoghi di utilizzazione, la corrente elettrica passa attraverso uno speciale apparecchio, che prende il nome di trasformatore. Il trasformatore abbassa l'intensità della corrente prodotta dall'alternatore, elevandone però la tensione a migliaia di Volts. Giunta sul luogo di impiego, prima di essere utilizzata, la corrente passa di nuovo in un trasformatore che questa volta, alza l'intensità ed abbassa la tensione così da renderla adatta agli usi domestici.

SCHEMA DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE: DALLA TURBINA AL TRALICCIO CAVI AD ALTA TENSIONE Cambiamento continuo del campo magnetico Corrente elettrica ALTERNATORE TRASFORMATORE TURBINA

SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DI UNA TURBINA PELTON RICOSTRUZIONE 3D La turbina Pelton (progettata nel 1880 da L. A. Pelton) è una turbina ad azione, impiegata per salti variabili fra i 200 m ed i 1800 m (e più) e per portate non molto elevate, fino a 10 ÷ 15 m³/s. È costituita essenzialmente da una ruota metallica detta girante, munita alla periferia di un certo numero di pale a forma di doppio cucchiaio, le quali vengono investite da uno o più getti d’acqua uscenti da altrettanti boccagli (distributori) diretti tangenzialmente alla circonferenza passante per i baricentri delle pale.

CENTRALE GEOTERMOELETTRICA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Le centrali geotermiche sfruttano il calore delle profondità terrestri. A grande profondità, l’interno della Terra è molto caldo. Attraverso le rotture degli strati rocciosi, dovute ad assestamenti della crosta terrestre o a eruzioni vulcaniche, le acque e i vapori riscaldatisi in profondità salgono verso la superficie e possono essere utilizzati come fonte di calore oppure per produrre energia elettrica. Se il vapore è presente ad alta temperatura (200°-300°) viene convogliato direttamente alla turbina che ne trasforma l'energia cinetica in energia meccanica di rotazione. L'asse della turbina è collegato al rotore dell'alternatore che, ruotando, trasforma l'energia meccanica ricevuta in energia elettrica alternata che viene trasmessa al trasformatore. Il trasformatore innalza il valore della tensione (400.000.v) e la immette nella rete di distribuzione. Quando la temperatura del vapore è bassa (come nello schema sopra) il calore dello stesso viene utilizzato per portare all'evaporazione, nello scambiatore apposito, un altro liquido che a sua volta trasformato in vapore verrà convogliato nella turbina innescando il procedimento sopra descritto.

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO CENTRALE EOLICA Una centrale eolica è costituita da una serie di generatori eolici. Un generatore eolico consta di una torre sulla quale é fissata una capsula di forma aerodinamica, la navicella, contenente il generatore elettrico, e di un rotore, formato da tante pale. Quando soffia il vento, le pale si mettono a girare e l'energia cinetica è trasformata in energia elettrica dal generatore della navicella. L'energia così prodotta viene convogliata su un trasformatore che ne innalza la tensione prima che venga immessa nella linea di trasmissione. Per poter funzionare correttamente, le centrali eoliche hanno bisogno di vento alla velocità di 20/40 Km/h. La scarsa potenza di queste centrali limita la loro utilizzazione alla produzione di energia elettrica nelle sole zone montane o nelle piccole isole. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

CENTRALE SOLARE FOTOVOLTAICA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Il funzionamento delle centrali fotovoltaiche é basato sulla conversione diretta dell'energia luminosa in elettrica senza l'uso del vapore acqueo. I componenti più importanti di questo tipo di centrale sono le celle fotovoltaiche, dispositivi costituiti da materiali molto particolari, appartenenti alla famiglia dei semiconduttori, che presentano la capacità, quando colpiti dalla luce, di sprigionare un flusso di elettroni che opportunamente guidati costituiranno una corrente elettrica di tipo continua. La corrente così generata viene inviata ad un convertitore dal quale ne esce sotto forma di corrente alternata, tale da poter essere poi trasformata in corrente ad alta tensione dal trasformatore dal quale la corrente passa prima di essere immessa nella linea di distribuzione.

CENTRALE SOLARE TERMODINAMICA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Il funzionamento della centrale solare termodinamica è simile a quello delle centrali termiche tradizionali. La sostanziale differenza consiste nella modalità di trasformazione dell'acqua in vapore. Mentre nelle centrali termiche tradizionali, per ottenere il calore necessario viene bruciato un combustibile, in questo tipo di centrale il calore è prodotto attraverso la concentrazione, per mezzo di specchi parabolici, dei raggi solari sulla caldaia posta in cima ad una torre. Si ottiene così la temperatura necessaria ad ottenere vapore ad una sufficiente pressione per mettere in rotazione la turbina che trasmette la sua energia meccanica all'alternatore, consentendo a quest'ultimo la produzione di corrente elettrica. La corrente così prodotta viene poi inviata al trasformatore cha la innalza di tensione e la immette nella rete di distribuzione.

CENTRALE NUCLEARE LA FISSIONE NUCLEARE Una centrale nucleare brucia Uranio e produce energia Elettrica, ma a differenza di una normale centrale termoelettrica, che brucia carbone, petrolio o gas, non sfrutta reazioni chimiche, ma reazioni di fissione, circa un milione di volte più energetiche a parità di massa di combustibile. Il risultato è che, mentre una centrale termica media produce 50-100 MW bruciando migliaia di tonnellate di combustibile, una centrale nucleare media produce circa 1000 MW bruciando poche tonnellate di uranio. Oltretutto, come si sa, i combustibili fossili dureranno per altri 50-60 anni, forse un po' di più, sicuramente non per l'eternità. Oltretutto l'energia nucleare, in condizioni di funzionamento normale, ha un impatto ambientale molto minore delle centrali a carbone o a metano, e non produce né anidride carbonica né ceneri come le centrali a carbone.. Il problema è che si ha produzione di scorie nucleari, (prodotti di fissione: cesio, stronzio, iodio, rubidio....) estremamente antipatiche da trattare. Per le scorie si sono proposti tanti tipi di trattamento, dal bruciamento nel "Rubbiatrone" alla vetrificazione. Al momento, per onestà intellettuale, bisogna dire che l'unico modo serio di disfarsi delle scorie è metterle in bidoni adeguatamente schermati (Quelli di progetto recente offrono garanzie veramente incredibili) in posti geologicamente stabili e adeguatamene monitorati. E' esattamente quello che si fa con i rifiuti chimicamente tossici. Anzi, penso si possa affermare che per i rifiuti nucleari c'è maggiore attenzione. E vengono prodotti in quantità molto minore...

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO LA FUSIONE NUCLEARE PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Non esistono ancora delle centrali a fusione nucleare, ma solo prototipi sperimentali attraverso i quali è stato possibile dimostrare che è possibile ottenere energia mediante fusione di nuclei di elementi leggeri. Nel 1991 un gruppo di scienziati é riuscito a produrre energia per fusione mettendo piccole quantità di gas (deuterio e trizio) in un recipiente sotto vuoto e alla temperatura di 200 milioni di gradi. Per impedire la fusione dei materiali dell'impianto, il gas è stato tenuto sospeso all'interno del recipiente da un campo magnetico di grande intensità. Successivamente sono stati fatti altri esperimenti che hanno portato anche alla fusione a freddo, ma enormi ancora risultano gli investimenti necessari ed i problemi irrisolti. Pertanto si può tranquillamente affermare che siamo molto lontani dalla sua applicazione nella realtà tecnologica. Per sfruttare il fenomeno che avviene nel sole, molti anni ancora dovranno trascorrere, ma quando ci si riuscirà probabilmente saranno risolti,  sia il problema energetico che i problemi ambientali legati allo sfruttamento delle altre fonti d'energia. Infatti, il processo di fusione è ecologicamente "pulito".

FINE

LE TURBINE Turbina Francis Turbina Kaplan Turbina Pelton Macchine motrici provviste di un organo rotante a cui è impresso il moto da un fluido in movimento. Le turbine idrauliche sono macchine che utilizzano l'energia disponibile in un salto d'acqua per fornire energia meccanica. Sono costituite dal distributore (fisso) e dalla girante (mobile). Il primo indirizza e regola il flusso d'acqua, la seconda comunica all'albero su cui è montata l'energia sottratta all'acqua. In base alle caratteristiche della girante si hanno i diversi tipi: turbine Pelton, turbine Francis, turbine a elica. In base alle caratteristiche dinamiche, le turbine si dividono in turbine ad azione, in cui l'energia dell'acqua in uscita dal distributore è tutta cinetica, e in turbine a reazione, in cui lo è solo parzialmente. Le turbine si differenziano a seconda del dislivello a cui è sottoposta l'acqua che le fa muovere: Pelton: dal nome dell'inventore, nel caso di alte cadute (anche più di 1700 m); Francis: in caso di medie cadute, con pale fisse; Kaplan: nel caso di un basso dislivello di un fiume di grande portata, derivate dal modello Francis, molto costose e, di conseguenza, trovano un'applicazione ridotta, hanno pale orientabili di qualche grado per sfruttare l'angolo di incidenza dell'acqua. Turbina Francis Turbina Kaplan Turbina Pelton

L'ALTERNATORE Macchina elettrica che trasforma energia meccanica in energia elettrica a corrente alternata. L'energia meccanica è fornita da motori: turbine idrauliche, a vapore o a gas, motori a carburazione e Diesel. Gli alternatori sono costituiti da due parti fondamentali, una fissa e l'altra rotante, dette rispettivamente statore e rotore, su cui sono disposti avvolgimenti di rame isolati. I due avvolgimenti si dicono induttore e indotto; a seconda del tipo di alternatore l'induttore può essere disposto sul rotore e l'indotto sullo statore e viceversa. Gli alternatori sincroni sono macchine reversibili, ossia possono funzionare anche come motori, cioè si mettono in movimento rotatorio se ricevono energia elettrica. In essi generalmente si dispone sullo statore l'avvolgimento indotto e sul rotore l'induttore. Quest'ultimo è realizzato con elettromagneti eccitati in corrente continua (poli). . In breve L'alternatore è una macchina semplice e affidabile. Viene utilizzato per la produzione elettrica nelle centrali. La corrente viene prelevata sotto forma di corrente alternata, che cambia periodicamente senso e intensità. La potenza del generatore viene espressa in VA ed è data dal prodotto dell'intensità di corrente per la differenza di potenziale: V x I

IL TRASFORMATORE Macchina elettrica statica atta a trasferire, sfruttando il fenomeno dell'induzione elettromagnetica, energia elettrica a corrente alternata da un circuito a un altro modificandone le caratteristiche. Schematicamente un trasformatore è costituito da due avvolgimenti, ciascuno formato da un certo numero di spire di filo di rame avvolte attorno a un nucleo di ferro di elevata permeabilità magnetica, dei quali uno, detto primario, riceve energia dalla linea di alimentazione, mentre l'altro, detto secondario, è collegato ai circuiti di utilizzazione. Il rapporto tra le forze elettromotrici nei due avvolgimenti è uguale a quello dei numeri di spire. Negli autotrasformatori si ha un unico avvolgimento in cui il secondario è derivato dal primario In breve Il trasformatore serve ad alzare il voltaggio della corrente in uscita dall'alternatore per evitare eccessive perdite di energia elettrica in linea. Trasformatore di alimentazione . I trasformatori di alimentazione o di potenza, industriali e residenziali, possono essere monofase o trifase, e servono per produrre alte tensioni e correnti intense. Un efficiente sistema di trasmissione di potenza richiede un trasformatore elevatore, che innalzi il voltaggio e conseguentemente riduca la corrente, in corrispondenza della centrale di produzione dell'energia elettrica. Poiché le perdite lungo le linee elettriche sono proporzionali al prodotto del quadrato dell'intensità di corrente e della resistenza della linea stessa, per le trasmissioni a lunga distanza conviene utilizzare voltaggi molto alti e correnti poco intense. Al punto di arrivo, i trasformatori abbassatori riducono il voltaggio ai livelli tipici degli usi residenziali o industriali, cioè generalmente intorno ai 230 V. Il rendimento dei trasformatori, tanto maggiore quanto minore è la quantità di energia dissipata sotto forma di calore durante il processo di trasformazione, supera generalmente il 99%, La dissipazione di una quantità anche piccola di potenza trasmessa da un grande trasformatore sviluppa grandi quantità di calore, per cui sono richieste speciali misure per il raffreddamento. I trasformatori di potenza più comuni sono installati in contenitori sigillati, all'interno dei quali si fa circolare olio o qualche altra sostanza che faccia da tramite per il trasferimento all'ambiente circostante del calore sviluppato

LA FUSIONE NUCLEARE La fusione libera molta più energia della fissione nucleare. E’ questo tipo di reazione che alimenta il sole dove i nuclei di idrogeno si uniscono e originano un atomo di elio. Poiché la massa totale dei reagenti è sempre minore di quella dei prodotti, anche in questo tipo di reazione si ha trasformazione di materia in grandi quantità di energia. Le condizioni necessarie per avere una fusione nucleare si verificano naturalmente solo nelle stelle e l’uomo riesce a trovare queste condizioni solo con lo scoppio di una bomba a fissione, ma non si riesce ancora a controllare lo sviluppo. Gli statunitensi usarono questo metodo per sperimentare la bomba a fusione in tempo di pace, sganciandola sull’atollo di Bikini, nel Pacifico: l’atollo fu distrutto, i venti cambiarono direzione e per dodici ore cadde una pericolosa pioggia di radiazioni, che investì la popolazione delle isole vicine nel raggio di 170 km. La bomba H o a idrogeno si rivelò 2500 volte più potente di quella a fissione nucleare.

L'ATOMO E’ la parte più piccola di un elemento che conserva immutate le proprie caratteristiche attraverso qualunque reazione chimica. L’atomo può considerarsi costituito da un nucleo centrale, formato da un certo numero di protoni (particelle con carica elettrica positiva) e di neutroni (particelle elettricamente neutre), e recante quindi una carica positiva, attorno a cui ruotano tanti elettroni (particelle con carica elettrica negativa di valore uguale a quella del protone) quanti sono i protoni del nucleo, in modo che il sistema sia elettricamente neutro. La somma del numero dei protoni e dei neutroni forma il numero di massa del nucleo atomico di un determinato elemento. All’interno del nucleo e fra i nuclei diversi si esercitano forze di interazione, cioè di azione reciproca, di natura diversa dalle forze meccaniche o elettriche. L’energia sviluppata nell’interazione di nuclei o di particelle nucleari (protoni e neutroni), si chiama energia nucleare.