1 OrarioMartedìMercoledìGiovedì – Lezione – Esercitazioni – AULA V AULA V AULA V Lezioni: Prof. Nichi D’Amico Esercitazioni: Dr.ssa Stefania Furcas FISICA 1 OTTOBRENOVEMBREDICEMBRE Parziali ore di lezione (3h x 20) (2 Lezioni la settimana 10 settimane) 20 ore di esercitazioni (2h x 10) (1 Esercitazione la settimana 10 settimane)
2 Libro di testo: Le lezioni e le esercitazioni, nonché il flusso degli argomenti del programma, si ispirano prevalentemente ad un testo che ormai è diventato un classico: Halliday & Resnick FISICA GENERALE - Volume I Per studenti di Fisica e Ingegneria L’ultima edizione è la V Edizione: Resnick, Halliday & Krane Fisica 1
3 Prima di passare ad una rapida descrizione del corso, consentitemi di fare un po’ di pubblicità ad alcune cose che potrebbero essere di vostro interesse. Sono cose di cui NON possiamo trattare nell’ambito di questo corso, ma che potrebbero essere di interesse per il vostro piano di studi.
5 Nell’ambito dell’offerta formativa del Corso di Studi in Fisica, è disponibile uno STAGE (3CFU) con il quale in tre giorni di attività guidata presso il sito di SRT si può ottenere il Patentino di Operatore del Radiotelescopio L’attività è classificata come «Corso seminariale» ed è gestita da: Alberto Pellizzoni – Osservatorio Astronomico di Cagliari
Programma 1 - Nozioni Introduttive Grandezze fisiche. Il sistema Internazionale delle unità di misura. Lunghezza, Tempo e Massa. Accuratezza delle misure e cifre significative. Analisi dimensionale. Grandezze scalari e grandezze vettoriali. Proprietà dei vettori. 2 - Cinematica Il moto. Posizione e spostamento. Velocità media ed istantanea. Accelerazione. Moto uniformemente accelerato. Accelerazione nel moto di caduta libera. Estensione al caso bidimensionale. Moto di proiettili. Moto circolare uniforme: velocità angolare, accelerazione centripeta. Moti relativi. Sistemi di riferimento inerziali. 3 - Dinamica Leggi di Newton. Prima legge di Newton. La Forza. La Massa. Seconda legge di Newton. Forze Particolari. Terza legge di Newton. Attrito e sue proprietà. Dinamica del moto circolare uniforme. Energia cinetica. Il lavoro. Lavoro ed energia cinetica. Lavoro della forza peso. Lavoro svolto dalle forze variabili. Lavoro svolto da una molla. Potenza. Forze conservative ed energia potenziale. Energia meccanica e sua conservazione. Curve della energia potenziale. Conservazione della energia. Quantità di moto. Quantità di moto per un sistema di punti materiali. Conservazione della quantità di moto. Sistemi a massa variabile. Urti. Impulso e quantità di moto. Quantità di moto ed energia cinetica negli urti. Urti anelastici ed elastici. Etc … (4- Dinamica Rotazionale; 5- Oscillazioni; 6- Onde; 7- Termodinamica) 6
Prima lezione (domani) La trattazione dei primi argomenti come i sistemi di unità di misura, la definizione delle grandezze fisiche fondamentali, come lunghezza, massa e tempo, l’analisi dimensionale, le grandezze vettoriali, etc… anche se a prima vista può risultare un po’ tedioso, è propedeutico per la trattazione rigorosa degli argomenti fondamentali della Fisica (per esempio la legge di conservazione della Quantità di Moto, la legge di Conservazione dell’Energia, etc…) Per rendere questo primo approccio meno noioso e soprattutto per fare emergere in voi stessi l’esigenza di definire tutte queste questioni preliminari, durante la prima lezione proverò a farvi fare un balzo in avanti. 7
8 Nella prima lezione vedremo di sfruttare la nostra esperienza quotidiana (e non necessariamente le nozioni di Fisica che abbiamo acquisito al Liceo) per renderci conto che con alcuni semplici esperimenti simulati, possiamo avvicinarci alla comprensione e alla formulazione di importanti Leggi della Fisica, per esempio la Conservazione della Quantità di Moto e la Conservazione dell’Energia. Ovviamente potremo farlo solo in modo qualitativo, ma ci servirà per renderci conto che se ci mettiamo d’accordo sulla definizione di alcune grandezze fisiche fondamentali, se ci mettiamo d’accordo sulle unità di misura di queste grandezze, e se entriamo in possesso di alcuni semplici strumenti di calcolo, allora la comprensione e la definizione operativa di queste Leggi sarà semplice. E soprattutto saremo in grado di applicarle
9 Per esempio fa parte della nostra esperienza quotidiana il fatto che se una biglia che si muove con una certa velocità incide su una biglia più leggera…. Una biglia si trova lungo il percorso di un’altra biglia Con l’urto, la biglia bersaglio di schizza via con una velocità v 2 > v 1
10 Viceversa: Se una biglia di che si muove con una velocità v 1 urta contro la biglia più pesante … Con l’urto, la biglia bersaglio acquista una velocita v 2 < v 1
11 Non siamo ancora in grado di quantificare questo fenomeno perché non ci siamo ancora messi d’accordo per esempio su come si misura la velocità, però non c’è dubbio che il fenomeno è interessante e potrebbe rivelarci l’esistenza di qualche Legge della Fisica. Nel corso della prima lezione proveremo a immaginare cosa fare per approfondire meglio il fenomeno (misure ?, grafici ? formule ?) mettendo quindi meglio a fuoco di quali strumenti di lavoro avremmo bisogno per studiare in dettaglio la cosa.
Poi proveremo a immaginare un altro esperimento
Velocità = 0 Velocità = max Possiamo ripetere l’esperimento con una delle nostre biglie, e noteremo che all’inizio la velocità è zero, al centro della buca raggiunge un certo valore massimo e poi torna a zero
Velocità = 0 Velocità = max E possiamo facilmente renderci conto che se non fermiamo la biglia quando arriva sulla sponda, il processo dura all’infinito
Velocità = 0 Velocità = max ma più bassa della precedente Noteremo anche che se lasciamo libera la biglia da una altezza inferiore, la velocità massima che misuriamo al fondo della buca è inferiore a quella precedente.
16 E poi ci ricorderemo che esistono altri fenomeni di vita quotidiana in cui gli effetti della caduta di una biglia dipendono dall’altezza da cui cade. Ci chiederemo se questo ha a che fare con la velocità massima che acquista la biglia in una buca a secondo dell’altezza da cui cade…. h1h1 h 2 > h 1
17 Che cosa hanno in comune i due esperimenti ? Di nuovo, nella lezione di domani, proveremo a immaginare cosa fare per approfondire Meglio il fenomeno (misure ?, grafici ? formule ?) mettendo quindi meglio a fuoco di quali strumenti di lavoro avremmo bisogno per studiare in dettaglio la cosa.
18 In sostanza ci renderemo conto che per studiare questi fenomeni, e per giungere quindi alla formulazione delle Leggi che ci servono, occorre innanzi tutto mettersi d’accordo sulle unità di misura delle grandezze fisiche, Occorre mettersi d’accordo sui campioni di riferimento, per poi passare alla stessa definizione operativa delle varie grandezze in questione e cioè: COME LE DEFINISCO, COME LE MISURO, COME RAPPRESENTO I MIEI DATI….