LO SVILUPPO COGNITIVO stadio sensomotorio
Cosa è l’intelligenza Intelligenza è la capacità di dare una struttura coerente ad un insieme di dati di conoscenza, o di cambiare la struttura d’insieme con cui certi dati ci appaiono già collegati dando origine ad un’altra struttura che risulti più adeguata. Nel primo caso l’intelligenza si manifesta come capacità di capire; nel secondo caso l’intelligenza si manifesta come capacità di risolvere problemi. Noi possiamo risolvere problemi nel presente, nel passato attraverso ricostruzioni e nel futuro attraverso previsioni.
Jean Piaget Intelligenza: processo di adattamento alla realtà. La conoscenza come processo piuttosto che uno stato. Pertanto si fonda su modificazioni strutturali (stadi)
Gli stadi dello sviluppo Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto governato da funzioni invarianti di adattamento/equilibrio (vedi lez precedente) ma anche discontinuo in quanto con il crescere dell’età si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo.
Il modello di Piaget Teoria stadiale. Lo stadio è un periodo in cui il pensiero riflette una particolare struttura mentale. Ogni stadio prevede un a forma particolare di organizzazione psicologica con proprie conoscenze ed interpretazioni della realtà. Nel passaggio da uno stadio all’altro le acquisizioni vengono integrate inglobate in strutture più evolute. SONO UNIVERSALI
Stadi di sviluppo cognitivo Stadio Età Descrizione Sensomotorio 0-2 anni Il bambino “comprende” il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali Preoperatorio 2-7 anni Si rappresenta mentalmente gli oggetti e può usare i simboli (le parole e le immagini mentali) Operatorio concreto 7-12 anni Compare il pensiero logico e la capacità di compiere operazioni mentali (classificazione, seriazione, ecc.) Operatorio formale dai 12 anni È capace di organizzare le conoscenze in modo sistematico e pensa in termini ipotetico-deduttivi
Stadio sensomotorio Dalla nascita ai 18 mesi Il bambino conosce il mondo attraverso attività fisiche che può compiere. Le attività sono mediate da schemi di azione pratici che si coordinano per dar luogo a sequenze. Questo stadio termina con l’acquisizione del pensiero e del linguaggio
Stadio sensomotorio 1° stadio : esercizio dei riflessi (0-1mese) 2° stadio: reazioni circolari primarie e primi adattamenti acquisiti (0-4 mesi 3° stadio: le reazioni circolari secondarie (4-8 mesi) 4° stadio: coordinamento degli schemi secondari e applicazione a situazioni nuove (8-12 mesi) 5° stadio: reazioni circolari terziarie e scoperta di mezzi nuovi con sperimentazione attiva (12-18 mesi) 6° stadio: invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale (18-24 mesi)
1 Esercizio dei riflessi Il primo stadio di sviluppo è caratterizzato dalla comparsa dei riflessi, vale a dire di meccanismi neuromuscolari innati e trasmessi per via genetico-ereditaria. Tali riflessi sono osservabili fin dalla nascita (riflesso di suzione, fonazione, prensione, riflesso palmare, palpebrale, papillare ...) assicurano una prima forma di adattamento dell’organismo all'ambiente. . Sin dal primo e più semplice stadio sono osservabili forme, sia pur elementari, di assimilazione e di accomodamento. Il bambino rafforza, generalizza e differenzia i suoi comportamenti evolvendo verso forme superiori di interazione con l’ambiente.
Che cosa è? ATTIMO DI SUSPANCE Le reazioni circolari sono delle forme di comportamento realizzate per via di apprendimento e quindi non innate ma acquisite. Tali forme di comportamento si formano: 1: Il rapporto con l’ambiente a cui il bambino reagisce (Reazione!!!!!) La ripetizione del comportamento, un esercizio attivo (piccolo scienziato) che diviene abituale (circolare…. appunto si ripete!!!!).
2 Reazione circolare primaria età caratteristiche e funzioni esempi 2-4 mesi azioni riguardante il corpo del bambino e non oggetti o eventi acquisizione di schemi nuovi e loro coordinazione schioccare la lingua guardarsi le mani
3Reazione circolare secondaria età caratteristiche e funzioni esempi 4-8 mesi azione rivolta a effetti sul mondo esterno esplorazione della realtà circostante (asistematica) scuotere un sonaglio per sentire il suono agitare braccia e gambe in attesa che forse il sonaglio suoni
4 Coordinazione degli schemi secondari I bambino raggiungere per la prima volta, e non più per caso, bensì combinando volontariamente tra loro alcuni di tali atti, risultati che non possono essere ottenuti in modo diretto. Egli insomma mostra di voler raggiungere un fine e di saper usare le sue abilità COMBINANDO LE AZIONI fra loro Il comportamento è intenzionale
5 Reazione circolare terziaria caratteristiche e funzioni esempi 12-18 mesi azioni sugli oggetti ... ripetute e variate ... sistematicamente … individuare nuovi … mezzi per agire … sulla realtà manipolare in tanti modi un cucchiaio; provare se suona tirare la coperta per avvicinare a sé un orsetto
6 Invenzione tramite combianazione mentale La capacità fondamentale è quella di “interiorizzare le azioni”. Ciò significa che se fino a questo momento il bambino ha manifestato il suo tipo di adattamento attraverso azioni sul suo corpo o nell’ambiente, ora è in grado di usare simboli mentali per rappresentarsi oggetti ed eventi e di guidare quindi la sua azione attraverso processi interiori e non direttamente manifesti. Compare insomma quella forma di intelligenza simbolico-rappresentativa la cui assenza ha fino ad ora connotato l’adattamento senso-motorio.
Sviluppo della permanenza dell’oggetto 1 Durante i primi mesi di vita (primo e secondo stadio), se un oggetto scompare dal campo percettivo del bambino, egli nono cerca più. “... L’universo iniziale è infatti un mondo senza oggetti (permanenti), fatto soltanto di quadri mobili e inconsistenti.
Sviluppo della permanenza dell’oggetto2 Nel terzo stadio il bambino cerca l’oggetto in due casi: se è sparito solo parzialmente o se stava già compiendo qualche azione sull’oggetto al momento in cui esso scompare. Tuttavia, il bambino si arrende facilmente se l’oggetto non ricompare entro breve tempo. L’oggetto è considerato ancora come un’estensione delle azioni che il bambino compie su di esso.
Sviluppo della permanenza dell’oggetto 3 (quarto stadio), con la coordinazione degli schemi, il bambino acquista le abilità necessarie per cercare oggetti nascosti. Egli però persevera a cercarli nello stesso posto dove li aveva cercati in precedenza. Così quando Piaget nasconde per due volte un pappagallo-giocattolo alla sinistra della bambina sotto un cuscino, e poi lo nasconde alla sua destra (mentre la bambina lo guarda), lei immediatamente lo cerca alla sua sinistra, cioè nel posto dove era stato originariamente nascosto. Ah ah ah Che sciocchini questi bambini!!!!!!
Sviluppo della permanenza dell’oggetto 4 Successivamente il bambino progredisce riuscendo a cercare un oggetto anche dopo che questo ha subìto diversi spostamenti, ma a condizione che tali spostamenti siano tutti visibili (quinto stadio). Gioco del gessetto!!!!!!!!!!!!!!
Sviluppo della permanenza dell’oggetto 5 Nell’ultimo stadio (sesto) il bambino continua la ricerca della moneta perché ora sa che deve essere in qualche posto. E’ in grado di rappresentarsi mentalmente l’oggetto, cosicché non è più dipendente dal vedere o agire sull’oggetto
Conquiste fondamentali Nozione di oggetto permanente – capacità di mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e di ripetere mentalmente azioni viste Nozione di spazio, tempo causalità Rappresentazione ossia capacità di immaginare se stesso e i propri movimenti nello spazio come se li vedesse dall’esterno Imitazione differita, gioco simbolico, linguaggio
E con ciò????? Ti sembra poco? Da i 18 ai 24 mesi il bambino finalmente ha una mente che va oltre l’azione immediata sulle cose…..