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ATTIVITÀ DI MICROSTAGE “ UNA GIORNATA DA EDUCATORE”

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Presentazione sul tema: "ATTIVITÀ DI MICROSTAGE “ UNA GIORNATA DA EDUCATORE”"— Transcript della presentazione:

1 ATTIVITÀ DI MICROSTAGE “ UNA GIORNATA DA EDUCATORE”
PRESSO: ISTITUTO COMPRENSIVO O.M. CORBINO-AUGUSTA ANNO SCOLASTICO /2015 “ UNA GIORNATA DA EDUCATORE” Classe 3°A L . S . U .

2 SCUOLE IN RETE

3 Giorno 23/03/2015 siamo stati ospitati
dall’I.C. CORBINO, dove abbiamo svolto attività di microstage con i bambini della scuola dell’infanzia, che si sono mostrati molto disponibili nei nostri confronti e contenti che ci fossimo. Nella prima parte della giornata abbiamo fatto da “spettatori”, osservando attraverso delle griglie i loro comportamenti. In seguito ci siamo divisi in 4 gruppi e ogni gruppo si è occupato di argomenti differenti. Ho notato che a differenza di 10 anni fa circa, lo studio dell’inglese è diventato molto importante anche per i bambini in tenera età.

4 LA SCUOLA DELL’INFANZIA
DA IERI. . . La pedagogia cominciò ad occuparsi dell’educazione dei bambini solo a partire del XIX secolo. Durante la Rivoluzione industriale nascono le SALE DI CUSTODIA a favore di quei bambini poveri abbandonati a se stessi. Fra i primi pionieri ricordiamo Robert Owen che istituì anche una scuola per i piccoli, suddivisa in un “nido” per bambini da uno a tre anni e in una “sala di studio prescolastico”, per quelli fra i quattro e i sei. In Germania nacque il “Giardino generale tedesco dell’infanzia”, di Friedrich Frobel.  Un “giardino” in cui il fanciullo è una “pianta” e la maestra è il “giardiniere” che deve educarlo, nel pieno rispetto della sua libertà, proteggendolo e vigilando senza imporre modelli e ritmi.

5 In Italia, Ferrante Aporti
fondò gli asili per fornire i rudimenti del leggere, scrivere e far di conto a quei bambini che, costretti a lavorare in tenera età, non potevano frequentare le Elementari. In Italia la scuola dell’infanzia si sviluppò grazie alle sorelle Rosa e Carolina Agazzi e a Maria Montessori. Quest’ultima elaborò dei metodi innovativi per l’apprendimento dei bambini, che sono alla base delle attività didattiche delle scuole di oggi. Nel 1968 con la legge n.444 in Italia nacque la scuola materna.

6 Per i bambini di età inferiore è previsto il nido d’infanzia.
. . . AD OGGI. . . In Italia la scuola dell'infanzia è frequentata dai bambini la cui età e compresa fra i 3 e i 6 anni. Per i bambini di età inferiore è previsto il nido d’infanzia. Il tempo-scuola previsto è di 8 ore giornaliere. Solitamente esiste il servizio di mensa, considerando che anche il momento del pasto è un'attività educativa. Nella scuola dell'infanzia può esserci un numero diverso di sezioni, a seconda del numero di bambini iscritti. In ogni sezione il numero massimo di alunni è 25, ma riducibile a 20 se sono iscritti alunni diversamente abili abili.

7 Nelle scuole dell’infanzia gli insegnanti svolgono 25 ore settimanali di servizio.
È presente, per un'ora e mezzo alla settimana per sezione, anche un insegnante di religione cattolica. Nel caso in cui le famiglie decidessero di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, i bambini svolgeranno attività alternative.

8 JEAN PIAGET Predilesse “l’osservazione diretta dei bambini”
JEAN PIAGET elaborò la TEORIA DELLO SVILUPPO COGNITIVO che ancora oggi è un punto di riferimento. Egli pensava che per conoscere la mente umana fosse necessario comprenderne le tappe dello sviluppo dalla nascita all’età adulta. Predilesse “l’osservazione diretta dei bambini” intrattenendoli con dei semplici colloqui e giochi. L’INTELLIGENZA per Piaget è uno strumento di adattamento biologico all’ambiente che interagisce con fattori INTERNI (accrescimento e maturazione del sistema nervoso) ed ESTERNI (sollecitazioni ambientali).

9 IL DISEGNO APPROFONDIMENTO
Da sempre, il disegno è una delle attività più amate dai bambini. Spesso gli psicologi studiano i disegni, provando ad interpretare il messaggio del bambino; infatti spesso viene utilizzato come “TEST PSICOLOGICO”.

10 IL GIOCO Il gioco svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo intellettivo. Esso stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni ecc. Jean Piaget afferma che il gioco è lo strumento primario per lo studio dello sviluppo cognitivo del bambino. Secondo Piaget si possono individuare tre tipologie di gioco: -giochi di esercizio, -giochi simbolici , -giochi con le regole.

11 GLI STADI DELLO SVILUPPO PSICOFISICO SECONDO PIAGET
-PERIODO SENSO MOTORIO (dalla nascita ai 2 anni) si divide in 6 stadi: -stadio dei RIFLESSI (0-2 mesi); -stadio delle REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (2-4 mesi); -stadio delle REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE(4-8 mesi); -stadio della COORDINAZIONE MEZZI-FINI (8-12 mesi); -stadio delle REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE (12-18 mesi); -stadio delle RAPPRESENTAZIONI MENTALI (dopo i 18 mesi). -PERIODO PREOPERATORIO(dai 2 ai 6 anni); il bambino APPRENDE IL LINGUAGGIO . L’uso di concetti linguistici è frutto di una capacità più ampia “FUNZIONE SIMBOLICA” che si sviluppa dai 2 ai 6 anni. Le caratteristiche di tale periodo sono: l’ANIMISMO, l’ARTIFICIALISMO e il FINALISMO. I tratti più importanti sono l’EGOCENTRISMO e l’IRREVERSIBILITÀ . -PERIODO OPERATORIO (dai 7 ai 14 anni) In questo periodo il bambino sviluppa progressivamente la capacità di ragionare ad un livello astratto

12 ALCUNI MOMENTI DEL MICROSTAGE


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