Rete Ecologica Nazionale

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Transcript della presentazione:

Rete Ecologica Nazionale Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Rete Ecologica Nazionale Un approccio alla Conservazione dei Vertebrati Italiani Direzione per la Conservazione della Natura Università di Roma “La Sapienza” Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo Istituto di Ecologia Applicata

Alessandro Montemaggiori2 Daniela Ottaviani1 Gabriella Reggiani2 Luigi Boitani1 Fabio Corsi2 Alessandra Falcucci3 Ilaria Marzetti2 Monica Masi2 Alessandro Montemaggiori2 Daniela Ottaviani1 Gabriella Reggiani2 Carlo Rondinini1 1Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università di Roma “La Sapienza”; 2Istituto di Ecologia Applicata, Roma; 3Department of Fish and Wildlife Resources, University of Idaho, Moscow, Idaho

Rete Ecologica Nazionale Progetto per una Rete Ecologica Nazionale Integrare le esigenze di conservazione di tutte le specie in una rete R E Dare alla rete una valenza ecologica N Individuare la rete sul territorio nazionale

Reti ecologiche e paesaggio Le reti ecologiche costruite solo su elementi del paesaggio (boschi, fiumi, siepi ecc.) prescindono dalla funzione che questi elementi hanno per le diverse specie. Non vi è quindi alcuna garanzia che una rete così identificata sia utile alla conservazione delle specie.

Le Specie sono le unità di riferimento della Rete Ecologica 74 specie di PESCI 26 specie di ANFIBI REN 42 specie di RETTILI 97 specie di MAMMIFERI 238 specie di UCCELLI Totale di 477 Specie

REN Creazione di una BANCA DATI sull’ecologia dei Vertebrati italiani Le FASI di Creazione di una BANCA DATI sull’ecologia dei Vertebrati italiani REN 1

! REVISIONE della banca dati da parte di 19 esperti La Banca Dati Faunistica 2002 contiene le informazioni sulla posizione tassonomica e le principali caratteristiche ecologiche delle specie Posizione tassonomica Struttura sociale Ritmi di attività Uso dello spazio Fascia altitudinale di presenza Dipendenza dall’acqua Habitat utilizzati ! REVISIONE della banca dati da parte di 19 esperti

Una scheda della Banca Dati Faunistica 2002

REN Individuazione di un AREALE di DISTRIBUZIONE per ogni specie 2 Le FASI di Creazione di una BANCA DATI sull’ecologia dei Vertebrati italiani REN 1

L’areale di distribuzione della specie 1. ACQUISIZIONE di DATI 2. ELABORAZIONE o REVISIONE da parte di un esperto dell’AREALE della specie in Italia Areale del lupo in Italia L’areale indica solo i confini entro i quali è possibile incontrare la specie

REN Individuazione di un AREALE di DISTRIBUZIONE per ogni specie 3 2 Le FASI di Realizzazione di un MODELLO d’IDONEITA’ per ogni specie Creazione di una BANCA DATI sull’ecologia dei Vertebrati italiani REN 1

Il modello d’idoneità ambientale  E’ specie-specifico Non idoneo Bassa idoneità Media idoneità Alta idoneità Ha un chiaro significato ecologico  Analizza simultaneamente più fattori ambientali  Estende l’informazione disponibile alla scala nazionale 

La Scala di analisi nazionale permette: Risoluzione: 1:250 000 Un INQUADRAMENTO GENERALE per la messa a punto di STRATEGIE di CONSERVAZIONE Unità di analisi: Cella di 100x100 metri Una VISIONE SINTETICA della POTENZIALITA’ del territorio per la specie L’INDIVIDUAZIONE di AREE CRITICHE che necessitano di approfondimenti e verifiche a livello locale

Fasi di costruzione del modello Estrazione dalla banca dati delle preferenze ecologiche di ciascuna specie  Acquisizione e preparazione di strati cartografici informatizzati   Realizzazione del modello Verifica e messa a punto del modello in seguito al parere dell’esperto 

INFLUENZA DEGLI HABITAT Integrazione delle informazioni Elaborazione del modello Aggiungi specie Modifica specie Esci SCHEDA ECOLOGICA USO del SUOLO ALTITUDINE SPECIE Lutra lutra ALTITUDINE 0-2000 m DIST.ACQUA 500 m INFLUENZA DEGLI HABITAT Boschi di latifoglie 3 Corsi d’acqua 3 Praterie naturali 2 OUTPUT Risaie 1 RETE STRADALE IDROGRAFIA Integrazione delle informazioni mediante GIS INPUT

…il modello definisce con precisione la struttura interna La utilità di un modello varia tra due estremi …il modello definisce con precisione la struttura interna Il modello non aggiunge alcuna informazione... … all’interno dell’areale ... In base alla: Conoscenza sulla biologia della specie Possibilità di quantificare le relazioni specie-habitat Disponibilità di strati cartografici

Modello d’idoneità ambientale per il DRIOMIO Bassa idoneità Alta idoneità Media idoneità Non idoneo Areale

Modello d’idoneità ambientale per l’AQUILA REALE Bassa idoneità Alta idoneità Media idoneità Non idoneo Areale

Modello d’idoneità ambientale per la VIPERA COMUNE Bassa idoneità Alta idoneità Media idoneità Non idoneo Areale

Modello d’idoneità ambientale per la TROTA COMUNE Bassa idoneità Alta idoneità Media idoneità Non idoneo Areale

REN Individuazione di un AREALE di DISTRIBUZIONE per ogni specie 3 2 Le FASI di Realizzazione di un MODELLO d’IDONEITA’ per ogni specie Creazione di una BANCA DATI sull’ecologia dei Vertebrati italiani REN 1 4 VALIDAZIONE del modello d’idoneità ambientale con un set di dati indipendenti

Validazione del modello d’idoneità ambientale Campione di localizzazioni della specie si sovrappone al modello INDICE di CONCORDANZA per valutare la congruenza del modello con l’effettiva presenza della specie accertata mediante indagini di campo

Percentuali di modelli validati Mammiferi: 95% N = 26 Pesci: 100% Uccelli: 68% N = 29 Rettili: 100% Anfibi: 100%

REN Rete Ecologica Individuazione di un AREALE di DISTRIBUZIONE per ogni specie 3 2 Le FASI di Realizzazione di un MODELLO d’IDONEITA’ per ogni specie Creazione di una BANCA DATI sull’ecologia dei Vertebrati italiani REN 1 4 INTEGRAZIONE di tutti i modelli d’idoneità ambientale in una Rete Ecologica VALIDAZIONE del modello d’idoneità ambientale con un set di dati indipendenti 5

La Rete Ecologica Nazionale Integrando le esigenze ecologiche di tutte le specie di vertebrati la Rete Ecologica esprime la potenzialità del territorio nel sostenere diversi livelli di ricchezza di specie

Distribuzione della ricchezza di specie Valori minimi si trovano sui principali rilievi alpini ed i laghi maggiori Bassi valori caratterizzano tutte le aree pianeggianti della penisola Valori intermedi si rilevano nelle regioni insulari e meridionali Alti valori seguono la fascia Prealpina, la dorsale appenninica e alcune aree collinari dell’Italia centrale

La Rete delle specie minacciate: una componente della Rete Ecologica 34 Mammiferi 70 Uccelli 9 Rettili 149 specie minacciate 14 Anfibi 22 Pesci d’acqua dolce

La Rete Ecologica di tutti i vertebrati e quella delle sole specie minacciate: andamenti a confronto dei Vertebrati La Rete Ecologica delle specie minacciate

La Rete di tutti i Vertebrati e quella delle sole specie minacciate: mappa delle differenze Per rendere le reti direttamente confrontabili, i dati sono stati standardizzati La mappa delle differenze evidenzia (in blu) le aree in cui le specie minacciate sono particolarmente concentrate: in alcune aree collinari e montuose delle isole maggiori   in alcune aree umide (laghi, lagune, risaie) della penisola

Riassumendo: il confronto tra le distribuzioni evidenzia che la Rete delle specie minacciate è un BUON INDICATORE della ricchezza di specie di tutti i vertebrati enfatizza l’importanza delle aree umide e di alcuni settori insulari focalizza l’attenzione sulle specie di vertebrati con alta priorità di conservazione E’ un valido strumento per valutare l’efficacia del sistema di aree protette

Estensione delle diverse tipologie di aree protette

La Rete delle Specie Minacciate e le aree protette Sistema di aree protette I Parchi Nazionali ed i SIC risultano le tipologie di aree protette più efficaci nella tutela di aree ad alta ricchezza di specie minacciate

Parchi Nazionali e SIC : caratteristiche e ruolo nel sistema delle aree protette Numero: 20 Estensione media: 77800 ha Tutelano le principali emergenze naturalistiche nazionali mediante ampie aree discontinue SIC Numero: circa 2500 Estensione media: 1800 ha Individuano emergenze circoscritte mediante una diffusione capillare sul territorio nazionale

Aree ad alta ricchezza di specie non interessate dal sistema di aree protette Si evidenzia l’esigenza di: Una strategia per la valorizzazione della naturalità diffusa presente sul territorio Un sistema di aree protette in grado di tutelare l’irraggiamento della biodiversità dalle aree montane alle aree collinari e pianeggianti nell’Italia Centro-settentrionale

        … La Rete Ecologica è uno strumento per : Strategie di conservazione su scala nazionale  Verificare e ottimizzare il sistema delle aree protette  Assicurare la congruità degli interventi regionali e provinciali con una visione nazionale  Gestire la naturalità diffusa fuori dalle aree protette  Gestire le aree di connessione tra aree protette  Verificare la congruità di progetti e infrastrutture  Indirizzare le priorità di ricerca sulla biodiversità  Guidare approfondimenti e verifiche a scala locale …

I prodotti del progetto disponibili: Relazione Tecnica con la descrizione dettagliata della metodologia ed i commenti sui risultati più rilevanti per la conservazione dei Vertebrati.  Set di 11 CD contenente:  La versione elettronica della Relazione Tecnica finale  La Banca Dati Faunistica 2002 in Access97  I dati digitali dei modelli di idoneità ambientale   I commenti specie-specifici sulla distribuzione e la validazione dei modelli I dati digitali delle Reti ecologiche  I dati digitali delle analisi sulle comparazioni tra reti ecologiche e sistema delle aree protette  (tutti i dati digitali sono nei formati dei programmi Microsoft e ESRI)

Il progetto REN è stato svolto grazie al contributo di: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione Conservazione Natura Per la revisione delle schede della Banca Dati si ringraziano: Piero Genovesi Anna Loy Paolo Molinari Alessandro Montemaggiori Carlo Murgia Luca Pedrotti Mario Posillico Gabriella Reggiani Walter Trocchi Paolo Agnelli Gianni Amori Franco Andreone Piergiorgio Bianco Luigi Boitani Massimo Brunelli Teresa De Majo Anna De Marinis Eugenio Duprè Fulvio Fraticelli Per aver messo a disposizione i dati utilizzati nell’analisi di validazione si ringraziano: Lorenzo Fornasari Marco Bologna Pietro Brandmayr Si ringraziano inoltre per la collaborazione Fabio Baiocco e Rosario Napoli