dagli alunni della Classe Quinta sez. A «La storia del lombrico Brico» Racconto scritto nell'ambito della Situazione Formativa T.A.M. - B.AM. Tutti Al Mondo (siam) Biodiversamente AMici dagli alunni della Classe Quinta sez. A della Scuola Primaria di Giovo (I.C. Cembra) nell'anno scolastico 2010-2011
BRICO IL LOMBRICO VIVEVA SOTTO TERRA CON LA SUA FAMIGLIA. L'ANIMALE SI DIVERTIVA A GIOCARE CON I SUOI FRATELLI ED AMICI, A PRENDERE LA RINCORSA E A BUTTARSI NEI TUNNEL SCAVATI NEL TERRENO UMIDO. QUELLE GALLERIE PORTAVANO IN UN ORTO, ANZI, ERANO IN UN ORTO! OHH !! GUARDA COME SI SCIVOLA BENE !
- UAU! SEMBRA DI STARE SULLE MONTAGNE RUSSE! - QUI LA TERRA È TALMENTE MORBIDA CHE LA POSSO SPINGERE DI QUA E DI LÀ ! - SEMBRA DI ...PATTINARE ...HOP, HOP ! RITMOOO ! - ESCLAMAVA UN ALTRO. - SENTI INVECE COME È COMPATTO IL SUOLO QUA DOVE SONO IO ! IN COMPENSO PERÒ C'È TANTISSIMO CIBO. GNAM, GNAMMM !! CHE SQUISITE QUESTE UOVA E QUESTE LARVE! - STAI ATTENTO ! BRUTTO MALEDUCATO ! SMETTILA DI MANGIARE TERRA !NON VEDI CHE STAI ESPELLENDO LA TUA “PRODUZIONE” SULLA MIA FACCIA !! BUTTALA IN SUPERFICIE COME FANNO TUTTI!
INTANTO, NELL'ORTO LE VERDURE CRESCEVANO RIGOGLIOSE. A POCO, A POCO BRICO CRESCEVA ED UN GIORNO DECISE DI PARTIRE PER IL MONDO CHE SENTIVA MUOVERSI OLTRE LA TERRA: VOLEVA VEDERLO DI GIORNO IL MONDO AL DI SOPRA ERA MOLTO DIVERSO DAL SUO. APPENA USCITO, INFATTI VIDE IN CIELO UN'ENORME PALLA ROTONDA CHE BRILLAVA PIÙ DELLA NOTTE; LUI NON AVEVA MAI VISTO UNA COSA COSÌ ACCECANTE. DOPO UN PO' COMINCIÒ A STAR MALE: IN UN AMBIENTE COSÌ SECCO SI SENTIVA MORIRE: CERCÒ DUNQUE RIPARO SOTTO ALCUNE FOGLIE D'INSALATA.
AD UN CERTO PUNTO SI ACCORSE DI UNA GRANDE OMBRA CHE STAVA PER PIOMBARGLI ADDOSSO. IN QUEL MOMENTO SI RICORDÒ DI AVER VISTO ANCORA QUELLA COSA; GLI SEMBRAVA DI AVER SENTITO DIRE CHE SI CHIAMASSE “PIEDE”. ERA INQUIETANTE!!
POI UNA MANO LO AFFERRÒ E UNA VOCE SCHIFATA DISSE : - BRUTTO VISCIDO LOMBRICO, SARAI CIBO PER UCCELLI !
L'UOMO SI FERMÒ UN ATTIMO A PENSARE E DOPO PRESE UNA DECISIONE: AVREBBE CACCIATO DAL SUO ORTO TUTTI I LOMBRICHI ED IN PIÙ AVREBBE COSTRUITO DELLE FONDAMENTA PROFONDISSIME ATTORNO ALLA SUA PROPRIETÀ !
CERTO, PROPRIO UN RECINTO IN CEMENTO ARMATO, PER EVITARE CHE QUEGLI ORRIBILI ESSERI STRISCIANTI (COME LI DEFINIVA LUI), NON POTESSERO PIÙ AVVICINARSI. LI RACCOLSE TUTTI E LI MISE IN UN GRANDE RECIPIENTE; POI LI BUTTÒ NELL'ORTO DEL VICINO.
PASSÒ DEL TEMPO E L'UOMO S'ACCORSE CHE, A POCO A POCO, IL SUO ORTO DEPERIVA: LE FOGLIE DELLE PIANTE SI AFFLOSCIAVANO SEMPRE DI PIÙ ED IL TERRENO ERA SEMPRE ASCIUTTO!
IL SUOLO ERA TORNATO A “RESPIRARE” PAREVA PRIVO DI VITA, MENTRE LE PIANTE NELL'ORTO DEL VICINO CRESCEVANO RIGOGLIOSE. L'UOMO CAPÌ CHE LA CAUSA DELL'INGIALLIMENTO DELLA VERDURA ERA L'ASSENZA DEI LOMBRICHI; DISTRUSSE ALLORA IL MURO E LASCIÒ CHE I PICCOLI ANIMALI STRISCIANTI TORNASSERO A CASA LORO, LASCIANDOLI LIBERI DI MUOVERE, SMUOVERE ,SCAVARE,RIVOLTARE ED INGOIARE TERRENO, ARRICCHENDOLO DI HUMUS. IL SUOLO ERA TORNATO A “RESPIRARE” ...ED ERA TUTTO MERITO DEI LOMBRICHI
Le illustrazioni di questo racconto, sono state realizzate usando i colori ad acqua prodotti nei laboratori del “Fare con la testa, per imparare con le mani” riciclando il feltrino di pennarelli ormai esausti e bottiglie di succo di frutta
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