CURRICOLO VERTICALE DI SCIENZE UNA NECESSITA’ PIU’ CHE UNA ESIGENZA!!
"Egli [l'insegnante] non è il detentore del vero, ma è colui che mostra, anche con il suo modo di essere, che la razionalità è desiderabile. Principalmente egli non trasmette un sapere, ma piuttosto un intenzione. Non è molto interessante conoscere molti fatti. I fatti si possono sempre trovare nei libri o altrove. L’esempio che un insegnante deve dare ai suoi allievi non è quello di un umano che sa molto, ma piuttosto di un umano che ha una volontà ostinata di capire”. (Bernard Rey, Ripensare le competenza trasversali, Milano, Angeli,2003.)
“ Una riflessione sul curricolo di scienze non può prescindere da un dato ampiamente condiviso dalla comunità scientifica nazionale e internazionale: i risultati conseguiti nell’insegnamento in tale area sono molto deludenti e sprecano, nella maggior parte dei casi, il patrimonio di intelligenza dei giovani. Molte ricerche convergono nell’individuare la principale criticità nel modo in cui le scienze vengono proposte in ambito scolastico
Tra gli aspetti di maggiore criticità vengono indicati i seguenti: - prevale un insegnamento nozionistico, manualistico anziché per problemi; - la priorità è assegnata alla trasmissione di contenuti anziché ad un processo di costruzione della conoscenza;
- nel passaggio da un livello scolastico all’altro si riparte sempre da zero in quanto manca qualsiasi idea di curricolo verticale ;
- le attività di laboratorio (quando ci sono) servono a confermare conoscenze già possedute; - lo studente apprende in modo passivo ; IL RISCHIO DI NON COSTRUIRE E’ POTENTE!!!
Le nozioni che si trovano nei sussidiari e nei manuali costituiscono, nel migliore dei casi, le conclusioni a cui è possibile arrivare alla fine di un percorso di costruzione delle conoscenze, ma queste conclusioni senza il percorso di costruzione della conoscenza sono parole e definizioni prive di significato. In questi casi il bambino non assimila concetti, ma parole, acquista più per la memoria che per il pensiero e risulta impotente di fronte ad ogni tentativo di impiegare sensatamente la conoscenza assimilata. (Vygotskij, Linguaggio e Pensiero)
Cosa ci dicono le Indicazioni Nazionali per l’insegnamento delle scienze: “ Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze. In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzione insostituibile: sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d’indagine, a cercare soluzioni originali.
La questione dei contenuti “ Un primo criterio da osservare è quello di rinunciare all’enciclopedia delle scienze perché uccide, in un sol colpo, la cultura scientifica e il metodo. Ogni problematica scientifica importante ha bisogno di tempi e metodi adeguati per poter essere acquisita in modo significativo, per diventare competenza, e quindi la quantità dei contenuti va strettamente raccordata al tempo disponibile. In sostanza, l’obiettivo da perseguire deve essere la profondità e la significatività delle conoscenze”.
La questione metodologica : Utilizzare un approccio sperimentale di per sé non garantisce la significatività. Come tutta la riflessione epistemologica degli ultimi cinquant’anni ha messo in evidenza, gli esperimenti così come sono attualmente proposti spesso sono infatti carichi di teoria. Come fare?
Ecco che ci può aiutare la costruzione del Curricolo verticale Deve essere pratico, concreto, non teorico Deve basarsi su due punti fondamentali METODOLOGIA CONTENUTI