La radiazione di Corpo Nero

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Le onde elettromagnetiche
Advertisements

E LA LUCE FU.
L’energia: l’altra faccia della materia
1. La Fisica Classica 2. Lelettrone e lesperimento di Millikan 3. Gli spettri e il calore 4. La fisica quantistica e leffetto fotoelettrico 5. I modelli.
Onde elettromagnetiche
Spettroscopia Una parte molto importante della Chimica Analitica Strumentale è basata sullo studio dello scambio di energia (interazioni) tra la radiazione.
La Luce.
Lo spettro della luce LASER
ANALISI SPETTROSCOPICA
L’INTERAZIONE LUCE-MATERIA
Tecniche di elaborazione delle immagine
La luce solare.
ONDE ELETTROMAGNETICHE
Radiazione termica: il corpo nero
TEORIA MODELLO CLASSICO MODELLO SEMICLASSICO MODELLO QUANTISTICO
CHIMICA FISICA modulo B
LA POLARIZZAZIONE.
A.CarneraScienza delle Superfici (Mod. B) Elementi di fisica quantistica.
Introduzione ai metodi spettroscopici per i Beni Culturali
LE DISTANZE ASTRONOMICHE
A un passo dalla risposta che non troviamo
Meccanica Quantistica
Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale A. A
Fondamenti di ottica.
LA NATURA DELLA LUCE E IL MODELLO ATOMICO DI BOHR
La fisica quantistica - Il corpo nero
1 una proposta didattica per la scuola secondaria di 2° grado.
Unità Didattica 2 La natura duale della luce e l’atomo di idrogeno
Unità Didattica 1 La radiazione di Corpo Nero
Maurizio Rossi, Daniele Marini
PROPAGAZIONE DELL’ENERGIA
Sviluppo della fisica quantistica
Le basi della teoria quantistica
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
1 Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica G.Pesavento Si definisce pertanto la probabilità d che una particella ha di essere.
Dipartimento di Astronomia
Radiazione - effetti sulle piante: - effetti termici - fotosintesi
La radiazione di corpo nero ovvero: l’ingresso nel mondo quantistico
SPETTROFOTOMETRIA Proprietà fisiche della radiazione e.m
Le interazioni delle radiazioni elettromagnetiche con la materia offrono lopportunità di indagare in vario modo sulla natura e sulle caratteristiche di.
LE ONDE Fenomeni ondulatori Periodo e frequenza
Meccanica quantistica
I principio della Termodinamica
Termodinamica G. Pugliese.
Le onde elettromagnetiche sono costituite da un campo elettrico e un campo magnetico mutuamente perpendicolari che oscillano in fase fra loro perpendicolarmente.
Modello Atomico di Thomson
– (1896) propone su basi euristiche
Il problema della «separazione» delle cariche elettriche sembrava risolto … atomo planetario Certo il modello matematico di Rutherford per l’atomo era.
L’IRRAGGIAMENTO.
Come si comportano i materiali rispetto al calore?
I Padri della Teoria Cinetica
LA LUCE.
L’INTERAZIONE LUCE-MATERIA
IRRAGGIAMENTO Emissione di energia termica e sua propagazione sotto forma di onde elettromagnetiche.
Principi fisici di conversione avanzata (Energetica L.S.)
DALLA MECCANICA CLASSICA ALLA MECCANICA QUANTISTICA
Radiazione e Materia Lo spettro di Corpo Nero
COME E’ FATTA LA MATERIA?
Onde e particelle: la luce e l’elettrone
1 I QUANTI DI PLANCK. 2 prerequisiti Concetto di onda v= f Energia  f 2 Spettro di emissione Per le onde elettromagnetiche v= c.
Lo spettro di frequenze della radiazione elettromagnetica dallo spazio RADIAZIONE = Onda elettromagnetica ma anche = Particella E=h Natura della radiazione.
MECCANICA QUANTISTICA
Luce dagli atomi La nascita della spettroscopia e gli albori della rivoluzione quantistica Roberto Argazzi, ISOF-CNR.
Spettro elettromagnetico L. Pietrocola. Spettro elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico è proprio un nome che gli scienziati danno ad un insieme.
Modulo di Elementi di Trasmissione del Calore Irraggiamento Titolare del corso Prof. Giorgio Buonanno Anno Accademico Università degli studi.
TRASMISSIONE E SCAMBIO DI CALORE si chiama calore l’energia che si trasferisce da un corpo a temperatura maggiore a uno a temperatura più bassa HOEPLI.
La radiazione di Corpo Nero
Transcript della presentazione:

La radiazione di Corpo Nero

L’Onda Elettromagnetica E’ noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un’onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d’onda (l), definita come la distanza fra due “creste” o massimi di oscillazione, e la frequenza (n), definita come il numero di oscillazioni al secondo. Queste due quantità sono legate dalla velocità della luce nel vuoto che vale circa 300 000 km/s, in modo tale che onde corte corrispondono a onde ad alta frequenza e onde lunghe corrispondono a onde a bassa frequenza. = lunghezza d’onda n = frequenza c = velocità della luce = 300 000 km/s

Queste figure illustrano lo spettro elettromagnetico, che si estende dai raggi gamma ad altissima frequenza fino alle onde radio a bassa frequenza. L’intervallo di lunghezza d’onda corrispondenti alla luce cosiddetta visibile è molto piccolo e compreso fra circa 0.3 e 0.8 micron.

mm cm m Onde radio FM = 87.5 - 108 MHz l = c/n = 3.42 – 2.77 m

Il Corpo Nero Esperienza: un corpo solido freddo non produce alcuna emissione visibile, ma al crescere della temperatura comincia a diventare luminoso e a cambiare colore…. Esempio: un metallo che diventa incandescente cambia il suo colore e diventa prima rosso, poi arancione, e infine di un giallo-bianco abbagliante

In generale La radiazione emessa da un corpo arbitrario dipende da: forma geometrica del corpo composizione chimica del corpo temperatura stato della superficie …….. Ogni corpo: assorbe parte della radiazione che lo investe riflette parte della radiazione che lo investe emette radiazione trasmette parte della radiazione che lo investe Le prossime due diapositive possono essere omesse

Alcune precisazioni Definiamo la potenza emessa per metro quadro di superficie che indichiamo con il simbolo Questa grandezza si chiama potere emissivo integrale (o densità di flusso termico; integrale perché su tutte le frequenze), è una quantità sempre positiva. La irradiata è molto piccola, o addirittura al di fuori del campo visibile stesso. È per questo che i colori dei corpi a temperatura ambiente, per come percepiti dall’occhio umano, dipendono soprattutto dalla riflessa. Solo alle alte temperature la irradiata inizia a diventare rilevante ed i corpi si colorano a partire dal rosso. La potenza incidente della radiazione è, per la conservazione dell’energia, scrivibile come somma delle potenze assorbita, riflessa e trasmessa da un corpo:

possiamo definire Dividendo per la potenza incidente: coefficienti di assorbimento, di riflessione e di trasmissione. Adimensionali, compresi tra 0 e 1. Un corpo che non si lascia attraversare da onde elettromagnetiche ( per il quale si ha quindi t =0 ) si definisce opaco. Per un corpo opaco:

In generale assorbe parte della radiazione che lo investe: potere assorbente = frazione di energia raggiante assorbita dall’unità di superficie emette radiazione: potere emissivo = energia raggiante emessa dall’unità di superficie nell’unità di tempo per unità di lunghezza d’onda [a] = numero puro

Il Corpo Nero Nel 1859 G. Kirchhoff stabilisce, con considerazioni termodinamiche che, all’equilibrio termodinamico: Il rapporto dei poteri emissivo ed assorbente di un corpo, per ogni frequenza della radiazione, dipende solo dalla temperatura del corpo Intensità specifica della radiazione o radianza specifica Se a =1 per tutte le frequenze, il corpo viene detto corpo nero (blackbody)

Il Corpo Nero Se a =1 dal teorema di Kirchhoff si ricava che il potere emissivo di un corpo nero è una funzione universale, per ogni frequenza, della temperatura: L’esistenza di una funzione universale indica che la sua spiegazione dovrà coinvolgere processi fisici fondamentali, leggi generali di natura e non processi particolari legati alle caratteristiche specifiche del sistema in esame.

Un corpo nero è un oggetto teorico che assorbe il 100% della radiazione che incide su di esso. Perciò non riflette alcuna radiazione e appare perfettamente nero. Attenzione! T ordinaria In pratica : nessun materiale assorbe tutta la radiazione incidente la grafite ne assorbe il 97% la grafite è anche un perfetto emettitore di radiazione

Corpo nero, corpi grigi, corpi generici l Si possono saltare le prossime due diapositive

Corpo nero, corpi grigi, corpi generici nella figura i poteri emissivi sono normalizzati con quello del BB

Un corpo nero riscaldato ad una temperatura sufficientemente elevata emette radiazioni L’ energia emessa è totalmente isotropa e dipende solo dalla temperatura del corpo e non dalla sua forma o dal materiale di cui è costituito condizioni…. L’energia emessa da un corpo nero riscaldato ad una certa temperatura T viene chiamata : radiazione di corpo nero

Esempio di corpo nero emittente: la fornace L’energia entra da un piccolo foro e viene assorbita dalle pareti della fornace che si riscaldano ed emettono radiazione. Se la cavità è mantenuta a temperatura uniforme, all’equilibrio la radiazione che esce dal foro è una radiazione di corpo nero.

Esempio di corpo nero emittente: le stelle Le Pleiadi, un ammasso aperto giovane Esempio di corpo nero emittente: l’Universo Si possono saltare le prossime due diapositive

Lo stato della fisica a fine ‘800 Meccanica newtoniana pieno successo nello studio del moto degli oggetti macroscopici, in particolare dei corpi celesti, scoperta di Nettuno (1846). Termodinamica e termodinamica statistica comprensione delle natura del calore, macchine termiche, verso delle trasformazioni naturali, teoria cinetica dei gas,…….. Elettromagnetismo sintesi dei fenomeni elettrici e magnetici (1867, J.C. Maxwell), l’ottica geometrica e l’ottica fisica come aspetti dell’elettromagnetismo. ma………..

Alcuni problemi aperti per la fisica di fine ‘800 inizio ‘900 MQ Planck, 1900 Lo spettro della radiazione termica L’esistenza e la stabilità degli atomi La natura della luce (effetto fotoelettrico) Gli spettri discontinui I calori specifici dei solidi Il problema dell’etere luminifero MQ Bohr, 1913 MQ MQ Einstein, 1905 RR

Funzione di Planck Facendo passare la radiazione emessa da un corpo nero a temperatura T attraverso uno spettrografo (bolometro) e misurando l’intensità dell’energia alle varie lunghezze d’onda si osserva uno spettro riprodotto dalla funzione di Planck Radianza specifica Nel SI SIMULAZIONI

B(l,T) (x1016 erg cm-3 s-1) l (mm) 1.5 n (x1014 Hz) 3.0 9.0 Questo grafico rappresenta l’andamento della funzione di Planck per un corpo nero ad una certa temperatura. In ascissa ci sono la lunghezza d’onda in unità di micron e in ordinata il valore della funzione in unità di 1016 erg/cm3/s. In alto sono riportati i corrispondenti valori in frequenza della radiazione, in unità di 1014 Hz. Come si nota, la funzione di Planck ha un massimo di emissione molto ben definito, con l’intensità che cresce molto rapidamente alle lunghezze d’onda più corte e diminuisce più lentamente alle lunghezze d’onda maggiori.

Legge di Wien (1894) Lo spettro di emissione del corpo nero mostra un massimo di energia emessa ad una certa lunghezza d’onda (lmax) All’aumentare della temperatura T del corpo, la lunghezza d’onda del massimo di emissione decresce cm Unità misura

l (mm) 2000 K 1750 K 1500 K 1250 K

corpo umano T = 37 ° C = 310 K lmax  9 mm lampada a incandescenza T  3 000 K lmax  1 mm stella T  30 000 K lmax  1000 Å

osservare bene le unità di misura sull’asse y, corpo umano T = 37° C = 310 K lmax  9 mm osservare bene le unità di misura sull’asse y, in particolare i valori di scala, in questa e nelle prossime due diapositive B(l, 310 K) (x108 erg cm-3 s-1) La funzione di Planck per un corpo nero che emette alla temperatura del corpo umano. Il massimo di emissione si ha a circa 9 micron, mentre al di sotto di 3 micron non c’è praticamente alcuna emissione. Infatti al buio una persona risulta invisibile, mentre diventa visibile con un sensore di luce infrarossa. Le ordinate sono espresse in unità di 108 erg/cm3/s. l (mm)

lampada a incandescenza T  3 000 K lmax  1 mm B(l, 3000 K) (x1013 erg cm-3 s-1) La funzione di Planck per un corpo nero che emette alla temperatura di una lampadina a incandescenza. Di nuovo, il massimo di emissione è collocato nell’infrarosso, eppure la lampadina emette luce visibile. Questo è possibile perché come si vede dal grafico la funzione si estende fino a 0.3 micron, includendo l’intervallo di lunghezza d’onda visibile. Quindi solo una frazione della radiazione globale emessa dalla lampadina è luce visibile. Le ordinate sono espresse in unità di 1013 erg/cm3/s, valori centomila volte superiori a quelli del caso precedente. l (mm)

stella T  30 000 K lmax  1000 Å=0,1mm B(l, 30000 K) (x1018 erg cm-3 s-1) La funzione di Planck per un corpo nero che emette alla temperatura superficiale di una stella molto calda. Questa volta il massimo di emissione cade nell’ultravioletto. La stella risulta visibile ad occhio perché la funzione si estende fino all’infrarosso e oltre con emissione decrescente, ma pur sempre con valori molto alti. Le ordinate sono espresse in unità di 1018 erg/cm3/s, valori dieci miliardi di volte superiori a quelli del primo esempio. l (mm)

Legge di Stefan-Boltzmann 1879 – 1884 Abbiamo appena visto che all’aumentare di T non solo diminuisce il valore di lmax, ma accade anche che la funzione di Planck assume valori con intensità rapidamente crescente. Se sommiamo i valori della funzione ad ogni lunghezza d’onda, otteniamo il flusso globale di energia, cioè la quantità di energia emessa dall’unità di superficie nell’unità di tempo. Questo è possibile calcolando l’integrale di B(l,T), che nel grafico è rappresentato tramite l’approssimazione dei rettangoli, e si ottiene una semplicissima soluzione, secondo cui il flusso è proporzionale alla quarta potenza della temperatura. Questo risultato è noto come legge di Stefan-Boltzmann. Nel SI

All’aumentare della temperatura, l’energia totale emessa l (mm) 2000 K 1750 K 1500 K 1250 K All’aumentare della temperatura, l’energia totale emessa cresce, perché aumenta l’area totale sotto la curva e cresce con la quarta potenza di T

Note storiche Già nel XIX secolo i fisici tentavano di ricavare una teoria che fosse in grado di predire lo spettro della radiazione emessa da un corpo nero. I due tentativi più famosi sono quello di Lord Rayleigh e James Jeans e quello di Wilhelm Wien. I tentativi vennero condotti applicando le leggi di J.C. Maxwell dell’elettromagnetismo classico, la termodinamica, il teorema di equipartizione dell’energia e la teoria delle onde

Wilhelm Wien trattò la radiazione all’interno di una cavità in modo analogo a un gas di molecole e riuscì a riprodurre l’andamento generale della curva di corpo nero, inclusa la presenza di un massimo di emissione, ma la sua teoria falliva nel riprodurre i dati sperimentali alle grandi lunghezze d’onda l (mm) B(l,T) (erg cm-3 s-1) Wien

“catastrofe ultravioletta” Un altro tentativo fu fatto da Lord Rayleigh e James Jeans, i quali considerarono la radiazione all’interno di una cavità come costituita da una certo numero di onde stazionarie. Il loro risultato riproduceva bene la curva di corpo nero alle grandi lunghezze d’onda, ma falliva alle lunghezze d’onda corte e non mostrava nessun massimo di emissione: l (mm) B(l,T) (erg cm-3 s-1) Rayleigh-Jeans “catastrofe ultravioletta” Nel SI: Costante di Boltzmann

Nel 1900, Max Planck riesce a ricavare una formula che riproduce i valori osservati nello spettro del corpo nero: (19 ottobre 1900) con due costanti sperimentali necesssarie per ottenere il fit con i dati sperimentali e

“Nascita della MQ” Due mesi dopo, il 14 dicembre 1900, Planck presenta un lavoro che giustifica teoricamente la legge empirica ed esprime in termini di costanti fondamentali le due costanti empiriche C1 e C2 : le due espressioni contengono una nuova costante fondamentale di natura, la costante h, detta costante di Planck

S.I. S.I.  Rayleigh-Jeans  Wien Costante di Planck Nota: come si passa da una all’altra S.I. Costante di Planck In alto le formule della legge di Planck in funzione della lunghezza d’onda (l) o della frequenza (n). La costante h è chiamata costante di Planck, c è la velocità della luce. Se calcoliamo l’andamento della legge di Planck alle grandi lunghezze d’onde, otteniamo l’approssimazione di Rayleigh-Jeans, mentre alle lunghezze d’onda corte abbiamo l’approssimazione di Wien.  Rayleigh-Jeans  Wien

Giustificazione di Planck Le pareti di una cavità come qualsiasi superficie emittente contengono particelle, che assorbendo energia dall’esterno aumentano la loro temperatura e quindi la loro energia cinetica e iniziano ad oscillare. A posteriori, 1914 Oscillando emettono radiazione, ma questa radiazione contrariamente ai principi classici non può assumere valori qualsiasi. L’energia deve essere emessa in quantità definite o pacchetti. Ma non con energie qualsiasi: !!! Alle alte frequenze (piccole lunghezze d’onda) la radiazione deve essere emessa in pacchetti più “grandi”. Se le particelle non hanno abbastanza energia non si vedrà emissione di radiazione ad alta frequenza. D’altra parte se la temperatura aumenta, le particelle avranno abbastanza energia per emettere pacchetti di radiazione a frequenze via via più alte.

Un approccio elementare Qual è il legame fra la “dimensione” energetica dei pacchetti (E) e la frequenza della radiazione emessa (n) ? spostamento Wien  Se la temperatura raddoppia, anche la frequenza a cui gli oscillatori producono la massima energia raddoppia Se la temperatura raddoppia anche la “dimensione” dei pacchetti di energia emessa raddoppia, il collegamento esatto tra energia e frequenza è: Un approccio elementare

Nel 1905 Einstein conferma l’idea di Planck spiegando l’effetto fotoelettrico e mostrando che la radiazione non è solo emessa, ma anche assorbita sotto forma di pacchetti o fotoni, o, più in generale che la luce, nell’interazione con la materia si presenta come un corpuscolo

Applicazioni astronomiche Sorgente Temperatura lmax Regione spettrale Fondo cosmico 3 K 1 mm Infrarosso-radio Nube molecolare 10 K 300 m Infrarosso Sole 6000 K 5000 Å Visibile Stella calda 30 000 K 1000 Å Ultravioletto Gas intra-cluster 108 K 0.3 Å Raggi X

T = 6000 K lmax = 4800 Å l (Å) Esempio di stella con temperatura superficiale pari a 6000 K. Il grafico a destra rappresenta lo spettro dello stella, cioè la distribuzione di energia alle varie lunghezze d’onda. La linea continua rossa è la funziona di Planck per un corpo nero di temperatura analoga. Il massimo di emissione di energia si ha a 4800 Å. La stella in questo esempio è molto simile al Sole.

T = 30 000 K lmax = 1000 Å l (Å) Esempio analogo al precedente, ma per una stella con temperatura cinque volte maggiore. Il massimo di emissione non cade nell’intervallo del visibile, dove si osserva solo la “coda” a bassa energia della funzione di Planck.

La radiazione di fondo cosmico WMAP La radiazione di fondo cosmico Una della più importanti scoperte astronomiche, che è valsa il premio Nobel a Penzias e Wilson: la radiazione di fondo cosmico, cioè com’era l’universo ai suoi inizi. Essa viene emessa ad una temperatura equivalente di 3 K e si osserva alle lunghezze d’onda millimetriche, dal lontano infrosso al radio.

Nubi di gas molecolare Esempi di sorgenti astronomiche presenti nella nostra Galassia: le nubi di gas molecolare (CO, H2, etc.). La loro temperatura è molto bassa, e questo le rende “oscure” in luce visibile. Sono invece osservate in infrarosso e radio.

Sorgenti infrarosse Altre sorgenti visibili in infrarosso: dischi di gas e polveri attorno a stelle giovani.

Il Sole in ultravioletto Immagine del Sole in ultravioletto, ottenuta dal satellite SOHO. Le zone di colore bianco sono regione della fotosfera a temperatura più alta.

La galassia M101 in ultravioletto Immagine di una galassia vicina in ultravioletto. Osservare a queste lunghezze d’onda consente di mettere in evidenza le stelle più calde rispetto a quelle più fredde la cui emissione è spostata a lunghezze d’onda maggiori.

Emissione X dal mezzo intracluster A sinistra, la sovrapposizione di un’immagine ottenuta nel visibile di un ammasso di galassie con un’immagine ottenuta in X dal satellite CHANDRA. La macchia di colore violetto è l’emissione X di gas ad altissima temperatura, centinaia di milioni di gradi, presente fra le galassie dell’ammasso. L’immagine a destra è una porzione di quella visibile a sinistra, ottenuta con Hubble Space Telescope. Si può notare l’elevato numero di galassie presenti. Immagine HST Immagine CHANDRA

Il processo fisico che avviene nell'emissione della luce è sostanzialmente una trasformazione di energia termica in energia radiante. Un semplice modello che possiamo fare è rileggere la legge di Wien in questo modo: (1) dove c è la velocità della luce e A= 2,9⋅10-3 m⋅K è la costante della legge dello spostamento. Nella relazione, il primo membro può essere interpretato come rappresentativo dell'energia termica e il secondo dell'energia radiante: la legge di Wien è quindi una descrizione della trasformazione di energia termica in energia radiante. La temperatura assoluta è legata all'energia termica con una relazione di proporzionalità diretta. Vediamo come.

Si può stabilire il legame usando la teoria cinetica dei gas o la meccanica statistica e la costante di proporzionalità è la costante di Boltzmann kB= 8,6 ⋅10-5 eV. Si può passare attraverso la legge dei gas perfetti. Per una mole di sostanza, abbiamo: RT rappresenta appunto l'energia termica, con R costante dei gas perfetti, pari a 8,31 J K-1 mol-1 e NA numero di Avogadro; per confronto infatti: come valore dell'energia termica media per molecola. Moltiplicando ambo i membri della (1) per kB, abbiamo, trascurando il fattore 3/2 (che è in generale f/2, ove f è il numero di gradi di libertà della molecola):

La novità della legge di Wien sta nell'ultimo membro della equazione, perché mostra che l'energia termica si trasforma in energia radiante in modo proporzionale alla frequenza della radiazione luminosa. Perché è una novità? Perché, dall'elettromagnetismo classico ci saremmo aspettati un legame dell'energia termica del corpo che emette con l'intensità della radiazione luminosa prodotta, ma non con la sua frequenza. ritorna