La gestione della classe

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Istituto Comprensivo “N. Fiorentino”
Advertisements

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
didattica orientativa
Milano 14 maggio 2009 ISABELLA CRISAFULLI I.C. DI VILLA CORTESE.
ORIENTAMENTO ALL’AUTONOMIA NELLA SCUOLA
Incontro con qualche tipo di Ostacolo o di Rallentamento nei Processi di Apprendimento che dovrebbero svolgersi in ambito scolastico familiare sociale.
e un processo Finalita La Formazione capacità relazionali connotata dal possesso di valori umani strumenti culturali contribuire a dare vita ad una persona.
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
Motivazione allo studio e successo scolastico
Il Cooperative Learning Metodo jigsaw
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
LINEE GUIDA PER LINSERIMENTO DI ALUNNI STRANIERI CIRCOLO DIDATTICO DI SPOLTORE.
MOTIVAZIONE LA MOTIVAZIONE RISULTA QUINDI UN TEMA
La gestione della classe
1 t Cosa significa mettere lapprendimento al centro del sistema? Presentazione del toolkit di ESU (European Students Union) ed EI.
PERSONALIZZAZIONE apprendimento e insegnamento valorizzazione dell’alunno Innovare la didattica per personalizzare L'educazione personalizzata non si riduce.
1. Vostro figlio/a viene volentieri a scuola?. 2. Lofferta formativa della scuola frequentata da suo figlio/a risponde alle aspettative della sua famiglia?
VIAGGIO NEL NOSTRO PIANETA SANITA’
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
PROGETTAZIONE EDUCATIVA
1. Vostro figlio/a viene volentieri a scuola?. 2. Lofferta formativa della scuola frequentata da suo figlio/a risponde alle aspettative della sua famiglia?
LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Riconosce e definisce la dislessia, la.
Seminario LEUROPA CHE SIAMO, IL MONDO CHE VOGLIAMO GRUPPO 4 CONTINUITA E ORIENTAMENTO NELL ARCO DEI 10 ANNI DELLOBBLIGO DI ISTRUZIONE.
Nelle classi spesso si presentano problemi di comportamento
Progetto Anno scolastico Punti di partenza per leggere, scrivere e far di conto sulle droghe e i loro significati. Con la supervisione della Città
Educare e insegnare nellintegrazione: quali opportunità ci offrono le flessibilità di sistema in una scuola ormai intesa come comunità di sostegno Rita.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
LA PROFESSIONALITA’ DOCENTE
Differenziare in ambito matematico
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
L’ Apprendimento Cooperativo nella scuola del FARE - prof
indicazioni per il curricolo
Modalità di apprendimento
IL PUPAZZO JONATHAN UN PERCORSO DI LAVORO Insegnante specializzata
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
Centro territoriale risorse per l’handicap – Milazzo (ME)
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
CONFERENZA REGIONALE SUL SISTEMA EDUCATIVO
Cooperative Learnign Corso di formazione per Docenti Cingoli maggio 2014 Francesco Sacchetti.
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN TOMMASO-FRANCESCO TEDESCO AVELLINO
PROGETTO “ZATTERA” OVVERO LA PALESTRA DELLE ABILITA’ SOCIALI
Portfolio M. Pellerey, Le competenze individuali e il portfolio, La Nuova Italia; Cerri cap. 5, pp. 142, 143, 144.
ISTITUTO COMPRENSIVO IVREAII ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Figura professionale Ruolo e Strumenti Competenze Risorse e potenzialità.
1 RETE SCUOLA MEDIA “D’AZEGLIO” AP ISC ACQUASANTA ISC CASTEL DI LAMA CAPOLUOGO ISC ROCCAFLUVIONE I CARE SCUOLA CAPOFILA DIREZIONE DIDATTICA “BORGO SOLESTA’”
«Compito della scuola è assicurare il successo scolastico di tutti gli studenti, facendo in modo che la «diversità» o le situazioni di svantaggio sociale,
L'elaborazione di un Piano Didattico Personalizzato
“ GIOVANNI PASCOLI” di Gozzano
TECNOLOGIE E DISABILITÀ Prof.ssa Floriana Falcinelli.
lo stile di insegnamento
ISTITUTO COMPRENSIVO 2 SINISCOLA ANNO SCOLASTICO 2013/2014 QUESTIONARIO GENITORI.
“E’ una persona integrata quella che conserva una propria identità diversa dalle altre e con il suo posto nel gruppo”
IL FARE E IL SAPER FARE CIO’ CHE DEVE ESSERE INSEGNATO VIENE SCELTO E DEFINITO DALL’ISTITUZIONE ALLA QUALE E’ AFFIDATO IL COMPITO DI TRASMETTERE CONOSCENZE.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
GESTIONE CLASSE DISPERSIONE SCOLASTICA INCLUSIONE SOCIALE
STEP BY STEP Costruiamo insieme il tuo futuro LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA.
Istituto Comprensivo “Isabella Morra” Valsinni Anno scolastico 2013/2014 Funzione Strumentale P.O.F. prof.ssa Filomena OLIVIERI Dirigente Scolastico prof.ssa.
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA LA DISABILITA’ COME RISORSA PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE RELAZIONALI, SOCIALI, EMOTIVE L’AZIENDA ULSS PROMUOVE I LABORATORI.
PAI Piano Annule di Inclusione
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA A . MORO BUCCINASCO
PROGETTO SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA a.s
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
IL DOCENTE TUTOR E LA METODOLOGIA PEER TO PEER
AUTOANALISI D’ISTITUTO I.C. SAN MAURO CASTELVERDE GRAFICO DOCENTI.
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
MONITORAGGIO ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO «ANDIAMO A SCUOLA: ANALISI DEI CONTESTI EDUCATIVI» CLASSI TERZE SEZIONI B e C LICEO SCIENZE UMANE ISTITUTO OSPITANTE:
Transcript della presentazione:

La gestione della classe Luigi d’Alonzo

La gestione della classe Essa include tutte le cose che un insegnante deve fare per promuovere il coinvolgimento e la cooperazione dell’allievo nelle attività di classe e stabilire un produttivo ambiente di lavoro 

insegnare non significa soltanto curricolo e istruzione insegnare non significa soltanto curricolo e istruzione. E’ anche gestire la classe, motivare gli studenti ad apprendere e cercare di soddisfare i loro bisogni individuali inclusi i bisogni degli studenti che manifestano problemi cronici di personalità e comportamento

Kounin Conoscere sempre cosa succede in classe. Carpire l’attenzione con impeto iniziale e consolidarla con la scorrevolezza e la continuità. Sapere utilizzare appropriatamente “l’effetto onda”. Condurre più attività contemporaneamente Strutturare il programma in modo da impegnare sempre gli allievi.

Jere Brophy

La ricerca sulla classe ha stabilito che le classi che funzionano bene sono il risultato di sforzi incessanti dell’insegnante per creare, mantenere e ( solo in particolari occasioni ) ripristinare le condizioni che sviluppano l’apprendimento

Organizzazione e pianificazione accurata della vita di classe. Lo spazio deve essere attentamente spartito in settori utili alle varie attività educative. Gli strumenti didattici da usare devono essere di facile utilizzo da parte degli allievi in modo tale che possano essere spostati all’occorrenza in breve tempo. Gli spostamenti nella classe devono essere sollecitati per permettere la comunicazione più efficace e lo scambio di informazioni. Le lezioni devono essere chiare e facilmente comprensibili dagli allievi. L’autocontrollo personale deve essere assunto come uno dei maggiori pilastri di un lavoro di classe.

L’insegnante in questo contesto formativo è chiamato ad assumere uno stile educativo rispettoso della dignità delle persone, mai autoritario, informativo e non di controllo

Dare sempre le ragioni delle direttive impartite. Presentare le alternative auspicate. Offrire il proprio rammarico. Assistenza individualizzata

Contratto

Lee Canter

Il diritto degli insegnanti il diritto di decidere le regole di una vita di classe in grado di favorire un clima ottimale per l’apprendimento. Il diritto di pretendere dagli allievi il rispetto delle norme stabiliti. Il diritto ad esigere da parte degli studenti un comportamento maturo idoneo ad una vita di classe comunitaria. Il diritto di essere appoggiati nell’azione educativa da parte dei dirigenti scolastici. Il diritto di avere il consenso ed il pieno sostegno da parte delle famiglie.

Il diritto degli alunni Il diritto di vivere in un ambiente sereno. Il diritto di incontrare un insegnante disponibile. Il diritto di conoscere le regole della classe. Il diritto di apprendere e di essere aiutati nei momenti di difficoltà Il diritto a conoscere le conseguenze sia positive che negative delle proprie scelte comportamentali

Canter ritiene che vi siano sostanzialmente tre tipologie di insegnamento: quello ostile, il non-assertivo l’ assertivo.

Ostile approccio nei confronti degli allievi privo di affettuosità, piuttosto rigido e diretto nelle modalità relazionali opera in classe nei confronti dei singoli e del gruppo come se fossero degli avversari da sottomettere. Gli allievi sono costretti a sopportare le direttività dell’insegnante senza avere le minime opportunità di metterle in discussione, il loro parere non viene richiesto né per l’insegnante sembra essere importante, ciò che conta è solamente il fatto che essi siano completamente sottomessi alla volontà dell’educatore autoritario. Le regole sono rigide e non viene ammesso in modo più assoluto che esse possano essere minimamente violate. La vita di classe, priva di calore umano diventa per molti allievi una sofferenza, impossibilitati ad esprimere minimamente sé stessi, costretti a subire ritmi cognitivi ed operativi non condivisi, vivono con malessere l’esperienza scolastica.

Non assertivo non riesce a comunicare agli allievi i propri obiettivi ed i propri voleri. E’ incapace di gestire le situazioni problematiche in quanto non riesce ad imporsi con personalità, con autorità. Spesso minacciano conseguenze pesanti nei confronti dei comportamenti più eclatanti e disturbanti, ma sono incapaci di metterne in atto le conseguenze, spesso non si accorgono degli atteggiamenti irresponsabili degli allievi e preferiscono non intervenire per calmarli. I ragazzi di fronte ad uno stile di insegnamento simile se ne approfittano, mettendo in atto azioni e comportamenti che sfidano palesemente l’autorità del docente sapendo che l’intervento disciplinare sarà inefficace.

Assertivo Le comunicazioni dell’insegnante sono molto chiare e precise, ogni allievo si rende immediatamente conto che ha di fronte a sé un insegnante che ha autorità. La sua presenza si impone a tutta la classe con messaggi semplici ed efficaci, le regole sono precise ed anche le conseguenze. I comportamenti positivi vengono rinforzati mentre gli atteggiamenti inopportuni e problematici vanno incontro a delle conseguenze inevitabili. Permette ad ogni allievo di mettere in luce le proprie potenzialità in quanto aiuta e dirige il cammino personale del soggetto lungo tutta l’esperienza scolastica. L’allievo impara a fidarsi del suo insegnante, e viene sollecitato a vivere una vita di classe serena anche con i suoi compagni, la collaborazione fra i pari è infatti, ampiamente incoraggiata. i bisogni vengono soddisfatti, sia gli allievi che l’insegnante vivono in un’atmosfera positiva capace di dare benessere e le giuste motivazioni personali.

Le linee per una conduzione assertiva Impostare una relazione positiva con gli studenti Stabilire chiare linee-guida comportamentali Adottare un approccio coinvolgente Sollecitare all’autogestione e all’autodisciplina Occuparsi del comportamento inadeguato

Fredric Jones organizzazione della struttura della classe utilizzo del corpo per la comunicazione programmazione degli incentivi sostegni individuali.

il respiro, il contatto oculare, la prossimità fisica, il portamento, le espressioni facciali.

interazione d’aiuto universale

lodare, suggerire e allontanarsi.