IL Mondo greco dalle origini alle guerre persiane

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IL Mondo greco dalle origini alle guerre persiane storia greca anc IL Mondo greco dalle origini alle guerre persiane

La Grecia delle origini Questa fase, compresa tra il 2000 e l’800 a.C., si apre con la civiltà minoica , fiorita nell’isola di Creta, e prosegue con la civiltà dei Micenei, sviluppatasi nella Grecia continentale. Dopo l’improvviso crollo della civiltà micenea avvenuto intorno al 1200 a.C., seguì una fase di regresso, detta “età buia”, che perdurò per ben 400 anni. Del mondo greco della fine dell’età buia possiamo avere un’idea attraverso i poemi di Omero.

Perché studiare la grecia delle origini? 1) Perché la civiltà minoica e micenea costituiscono le prime civiltà complesse sorte in Occidente: accogliendo e rielaborando influssi provenienti dal Vicino Oriente e dall’Egitto, Minoici e Micenei diedero vita a città, a organizzazioni sociali dai caratteri specifici e con forti diversificazioni di ricchezza e di ruoli, a sistemi di scrittura propri, a una produzione artistica originale.

Perché studiare la grecia delle origini? 2) Perché la storia minoico-micenea appartiene pienamente alla storia greca: in questo periodo nacquero i primi Stati dell’area greca e si scostituirono alcuni elementi culturali, soprattutto nel campo della religione, della mitologia e dell’organizzazione sociale, che vennero trasmessi ai secoli seguenti. Con queste culture l’area del mar Egeo entrò nella cerchia delle civiltà complesse: i Micenei in particolare sono la prima popolazione evoluta in lingua greca sviluppatasi in Grecia.

Perché studiare la grecia delle origini? 3) Perché la società descritta nei poemi di Omero è il presupposto fondamentale della civiltà della polis: nei poemi omerici troviamo le componenti culturali e istituzionali di base della civiltà greca, il cui studio è essenziale per comprendere gli sviluppi successivi della storia dei Greci, che culmina nell’età della polis (città-Stato).

Centri minoici e centri micenei

I fatti e i concetti A Creta e in Grecia nascono due civiltà complesse: nel II millennio a.C. nell’Egeo si sviluppano due importanti civiltà, quella minoica, fiorita a Creta (2000-1450 a.C.), e quella micenea, sorta nella Grecia continentale (1600-1200 a.C.). Entrambe si basavano su un’organizzazione sociale ed economica che aveva dei punti in comune con le civiltà del Vicino Oriente e dell’Egitto: l’uso della scrittura a fini burocratici e amministrativi, i palazzi come centri del potere politico ed economico, monarchie con larghi poteri. Sia la civiltà minoica sia quella micenea svilupparono l’arte della navigazione e detennero una supremazia assoluta sul mare.

I fatti e i concetti L’eredità dei Minoici e dei Micenei: la civiltà minoica e micenea lasciarono in eredità elementi culturali importanti, soprattutto nel campo dei miti e delle leggende, anche se la civiltà materiale e l’organizzazione politica e istituzionale che avevano sviluppato scomparvero con la loro fine. Inoltre, Minoici e Micenei trasmisero ai Greci del I millennio a.C. l’arte della navigazione.

I fatti e i concetti L’età buia: una fase di regresso e di ristagno. Dopo il crollo della civiltà micenea il corso della storia greca prese una direzione diversa. Iniziò un periodo di crisi e di arretramento della civiltà materiale, l’età buia (1200-800 a.C.), durante la quale la Grecia apparve spopolata e impoverita. Con la fine dell’età buia la civiltà riprese il suo corso, contraddistinto dal progresso delle comunità greche e dall’adozione dell’alfabeto.

I fatti e i concetti La società del tempo di Omero: L’Iliade e l’Odissea ci permettono di conoscere la società greca nel momento di passaggio tra l’età buia e la successiva età arcaica. La Grecia di Omero era divisa in una pluralità di piccoli regni e comunità, dominate da aristocrazie guerriere, i cui ideali erano la virtù e l’onore. In queste comunità troviamo già alcuni elementi di organizzazione politica e sociale, quali il consiglio e l’assemblea, che saranno basilari per la successiva civiltà della polis.

Le forze in gioco MINOICI: a Creta diedero vita a una civiltà, fiorita nella prima metà del II millennio a.C., basata sul sistema politico e sociale dei palazzi e sulla talassocrazia.

La civiltà minoica

La civiltà minoica

La civiltà minoica

Le forze in gioco MICENEI: in Grecia furono artefici di una civiltà, fiorita nella seconda metà del II millennio a.C., fondata sul modello di piccoli regni fortemente militarizzati.

La civiltà micenea

La civiltà micenea

La civiltà micenea

La civiltà micenea

Le forze in gioco GRECI: dalla fine del III millennio a.C. in poi la Grecia è stata abitata da un popolo parlante la lingua greca, che si divideva in diversi gruppi, ognuno con un proprio dialetto.

Le forze in gioco POEMI OMERICI: l’Iliade o l’Odissea sono le opere letterarie, rese in forma scritta intorno alla metà dell’VIII secolo a.C., dalle quali è possibile ricostruire alcuni aspetti importanti della civiltà greca sul piano sia istituzionale sia dei valori morali, relativamente agli ultimi anni del IX secolo a.C. e ai primi decenni dell’VIII.

Le parole chiave CIVILTA’ COMPLESSE: a Creta e Micene si svilupparono le prime civiltà complesse fiorite in Occidente. Si trattò, infatti, di civiltà urbane evolute con una struttura sociale ed economica organizzata e che conoscevano la scrittura.

Le parole chiave PALAZZO: è il centro politico e amministrativo sia della civiltà cretese sia di quella micenea. A differenza del palazzo cretese, privo di mura, il palazzo miceneo era situato su una rocca cinta da mura fortificate.

Le parole chiave SCRITTURA: è l’elemento caratterizzante sia della civiltà cretese sia di quella micenea e ne attesta il grado di sviluppo raggiunto; la scrittura infatti fu inventata per necessità economico-amministrative connesse in particolare con l’organizzazione del lavoro.

Le parole chiave Basiléus e aristocrazia: nella società descritta nei poemi omerici il basiléus e le altre famiglie aristocratiche detenevano la supremazia economica ed esercitavano il potere politico e militare all’interno di ciascuna comunità.

Le date fondamentali 2000-1450 a.C.: nell’isola di Creta fiorisce la civiltà minoica 1600-1200 a.C.: in Grecia si afferma la civiltà micenea 1200-800 a.C.: la caduta della civiltà micenea è seguita da un periodo di arretratezza e impoverimento (età buia) 1000 a.C.: i Greci colonizzano le isole e le coste dell’Asia Minore (prima colonizzazione) VIII sec. a.C.: Omero scrive l’Iliade e l’Odissea, che ci informano sulla società greca di questo periodo

Per capire e ricordare Che ruolo ebbe la civiltà minoica nel quadro delle vicende del II millennio a.C.? Quella minoica fu la prima cultura europea in grado di esprimere una civiltà complessa basata sulla scrittura e sulla concentrazione del potere e delle risorse economiche nelle mani dei re. Influenzò profondamente le civiltà del continente greco e delle isole, in primo luogo la nascente civiltà micenea. Ci ha lasciato importanti resti di carattere artistico, che mostrano una forte originalità e creatività.

Per capire e ricordare Che cosa rese possibile l’ascesa delle civiltà minoica e micenea? La ricchezza e la potenza dei Minoici e dei Micenei si spiegano con il modello economico e sociale da essi adottato, il cui fulcro era il palazzo. Tale sistema, mutuato da dal Vicino Oriente, prevedeva l’accumulo delle risorse economiche nelle mani di una ristretta classe dirigente. Attraverso una complessa burocrazia, che utilizzava la scrittura, i signori dei palazzi minoici e micenei ridistribuivano le risorse ad artigiani e mercanti per acquisire i segni esteriori del loro potere: oggetti di lusso, edifici monumentali, armi, etc.

Per capire e ricordare Perché nella società greca del tempo di Omero troviamo la radice di una civiltà nuova? Perché in essa sono presenti istituzioni di tipo rappresentativo, quali il consiglio e l’assemblea, sconosciute alle precedenti civiltà. La necessità da parte del re e degli aristocratici di coinvolgere nelle decisioni riguardanti la comunità gli uomini in grado di portare le armi consentì il consolidamento dell’assemblea, cioè dell’organismo che sta alla base della democrazia.

La nascita della polis La polis (πόλις) si afferma in Grecia come città-Stato aristocratica nel corso dell’VIII sec.a.C. Successivamente, per effetto di un nuovo movimento di colonizzazione, la civiltà della polis si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo. Le tensioni che si genereranno all’interno della società avranno come conseguenza la nascita della tirannide e la redazione dei primi codici di leggi.

PERCHé STUDIARE LA NAScITA DELLA POLIS? 1) Perché la polis è la creazione più originale della storia greca: la polis greca è un’istituzione originale, che non ha precedenti nell’antichità. A differenza delle città-Stato del Vicino Oriente, dove i potere era detenuto dal re e dal sommo sacerdote, la polis greca si identificava nella comunità dei suoi cittadini, che partecipavano alla gestione del potere regolata dalle leggi.

PERCHé STUDIARE LA NAScITA DELLA POLIS? 2) Perché nel periodo che vide la nascita della polis ebbe luogo la seconda colonizzazione greca: in questo periodo i Greci disseminarono di colonie le rive del Mar Nero e del Mediterraneo centrale e occidentale, diffondendo ovunque la loro civiltà. Fondando nuove poleis sulle coste mediterranee, da Marsiglia in Francia, a Cirene in Libia, e in particolare nell’Italia meridionale (la cosiddetta Magna Grecia) e in Sicilia, i Greci diventarono protagonisti della storia del bacino del Mediterraneo.

La seconda colonizzazione

PERCHé STUDIARE LA NAScITA DELLA POLIS? 3) Perché la storia della polis aristocratica consente di comprendere come si arrivò alla polis democratica, espressione di una nuova forma di governo: la democrazia. Nel periodo della polis aristocratica emersero tensioni sociali e forze politiche che, nel corso di quattro secoli, avrebbero condotto a una nuova forma di governo: la democrazia.

Le forze in gioco ARISTOCRATICI: gli appartenenti alle famiglie più nobili e più ricche di una città cercarono di conservare il loro potere sulla polis ostacolando l’accesso dei cittadini alle istituzioni politiche.

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Le forze in gioco DEMOS (δῆμος, “popolo”): in senso lato è la popolazione di una polis, comprendente anche gli aristocratici, ma in senso politico il démos identifica le fasce popolari, i piccoli contadini, gli artigiani, i mercanti e i lavoratori manuali. L’evoluzione della polis può essere vista nell’ottica del progressivo accesso del démos al potere politico.

Le forze in gioco TIRANNI: a partire dalla metà del VII secolo a.C. alcune personalità di spicco presero il potere nelle poleis in cui il conflitto tra aristocratici e démos era diventato insanabile. I tiranni si posero a capo delle città in modo illegittimo e le gestirono in modo personale, al di fuori dei quadri tradizionali e delle istituzioni canonizzate.

I fatti e i concetti La polis si affaccia alla storia: con l’VIII secolo a.C. un nuovo modello organizzativo comparve sulla scena delle civiltà mediterranee: la polis greca, che avrà un ruolo da protagonista nella storia del mondo antico. Partendo da istituzioni già presenti in modo essenziale nel mondo omerico si affermò la polis aristocratica, dominata da un ristretto gruppo di nobili, i cui centri nevralgici furono l’acropoli, con il tempio della divinità poliade, e l’agorà (ἀγορά). Tuttavia, la polis aristocratica aveva un elemento di instabilità nel demos, che cercava sempre maggiori spazi all’interno della vita politica.

I fatti e i concetti L’unità culturale del mondo greco: pur diviso in tante città-Stato indipendenti, il mondo greco aveva una forte unità e identità culturale, basata innanzitutto sulla lingua, sulle tradizioni comuni, sulla religione. Nel corso della storia delle poleis, i santuari furono un forte elemento di aggregazione per i Greci, sia per le funzioni svolte dagli oracoli sia per i giochi, che richiamavano atleti e pubblico da tutto il mondo greco.

I fatti e i concetti Si allargano i confini del mondo greco: la seconda colonizzazione ampliò grandemente i confini della civiltà greca, fino a comprendere buona parte delle coste del Mediterraneo e nel mar Nero, oltre che la Grecia, e portò alla nascita di numerose poleis. Nate come valvola di sfogo per quei Greci che desideravano possedere della terra, le colonie contribuirono alla diffusione del modello della polis e della cultura greca presso altri popoli.

I fatti e i concetti Nuove prospettive per la polis: la crescita dell’economia greca, iniziata nel VII secolo a.C., portò alla ribalta nuovi ceti sociali, perlopiù artigiani e mercanti. Tali ceti contribuirono a rendere le poleis economicamente e socialmente più dinamiche e rivendicarono una sempre più attiva partecipazione alla vita politica e militare della città, mettendo in crisi il potere delle aristocrazie e chiedendo la redazione scritta dei codici di leggi. Nelle poleis dove più forti furono i contrasti sociali personalità di spicco presero il potere e determinarono la nascita dei regimi tirannici.

Le parole-chiave UNITA’ CULTURALE: i Greci, nonostante le divisioni in numerose città-Stato, sentivano di appartenere ad un’unica cultura, fondata su elementi comuni quali la lingua, la religione, le tradizioni mitiche, il modello istituzionale della polis.

Tempio di hera a paestum

Le parole-chiave COLONIZZAZIONE: a metà dell’VIII secolo a.C. si verificò un vasto movimento migratorio che portò i Greci a fondare, in gruppi organizzati, numerose colonie di popolamento, tutte nuove poleis indipendenti dalla madrepatria.

Le parole-chiave RIFORMA OPLITICA: l’ingresso di parte del demos nell’esercito determinò l’introduzione di una nuova tattica di combattimento, che prevedeva lo schieramento della fanteria pesante in file serrate. La riforma ebbe importanti conseguenze sulla politica delle poleis.

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Le date fondamentali Metà VIII secolo a.C.: inizia la seconda colonizzazione greca 700-650 a.C.: viene introdotta la tattica oplitica: gli eserciti delle poleis si basano sulla fanteria pesante degli opliti - A seguito dello stato di crisi in alcune poleis aristocratiche nascono le tirannie Inizi VI secolo a.C.: le poleis greche adottano la moneta, inventata dai Lidi e destinata a rivoluzionare gli scambi commerciali

Per capire e ricordare Quali erano i caratteri fondamentali della civiltà greca agli albori dell’età della polis? A metà dell’VIII secolo a.C. in tutta la Grecia era presente la polis, una comunità indipendente con istituzioni rappresentative quali il consiglio, l’assemblea, i magistrati. La polis al suo sorgere era dominata dall’aristocrazia, che aveva il controllo diretto delle magistrature e del consiglio, precluso al popolo, il démos, che gradualmente entrò a far parte attivamente della vita politica.

Per capire e ricordare Quali furono le conseguenze della seconda colonizzazione? I Greci rafforzarono notevolmente la loro presenza nel Mediterraneo e nel mar Nero, fondando numerose poleis, alcune destinate a diventare più ricche delle metropoli; inoltre la cultura ellenica e il modello organizzativo della polis si diffusero presso molti popoli, influenzandone profondamente lo sviluppo.

Per capire e ricordare Perché la polis aristocratica entrò in crisi? Furono diversi i fattori che contribuirono alla crisi della polis aristocratica: in primo luogo, lo sviluppo economico della Grecia, dovuto anche alla colonizzazione, portò alla ribalta nuovi ceti sociali; in secondo luogo, l’introduzione di una nuova tattica di combattimento, basata sulla fanteria pesante degli opliti, aumentò il ruolo militare e quindi politico del démos; infine, sia le tensioni tra aristocratici e démos, sia quelle tra aristocratici stessi, resero instabile il governo di molte poleis, favorendo la nascita di tirannie.

La civiltà della polis e il confronto con i persiani Nel periodo culminante della polis greca si affermano Sparta e Atene come modelli di riferimento di due diverse concezioni della polis: la polis come sistema oligarchico chiuso, quella spartana; e la polis democratica ateniese. Di fronte al grande pericolo comune rappresentato dai Persiani, le poleis greche si uniranno per affrontare un nemico che sembrava invincibile.

La polis

Perché studiare La civiltà della polis e il confronto con i persiani? 1) Perché in questo periodo giunge a maturazione lo sviluppo della polis greca: tra VII e VI secolo a.C. si affermarono due modelli di riferimento: Sparta e Atene, intorno ai quali si sarebbe polarizzato il mondo greco. Mentre Sparta realizzò un sistema oligarchico chiuso, Atene portò a compimento un percorso di crescita democratica, che avrebbe avuto come esito la piena partecipazione del popolo alla politica cittadina.

Perché studiare La civiltà della polis e il confronto con i persiani? 2) Perché lo sviluppo politico di Atene è alla base della nostra democrazia: lo studio degli avvenimenti e dei personaggi che portarono alla nascita della democrazia ateniese ci permette di capire i fondamenti delle idee politiche moderne e del nostro sistema di organizzazione sociale.

Perché studiare La civiltà della polis e il confronto con i persiani? 3) Perché la vittoria dei Greci sui Persiani ebbe un significato epocale: la vittoria sui Persiani apparve ai Greci come il trionfo della civiltà della polis, che aveva come idea di base la libertà del cittadino, sui “barbari” e su un sistema di vita che prevedeva invece la sottomissione del singolo ad un’unica autorità.

Le forze in gioco SPARTA: grazie al suo ordinamento politico la città divenne il modello per le poleis oligarchiche; inoltre, la forza militare dei suoi opliti le conferì il ruolo di guida, insieme con Atene, della lotta antipersiana.

Le forze in gioco ATENE: lo sviluppo politico di Atene la rese modello per le poleis democratiche; inoltre, la crescita della sua flotta, voluta da Temistocle, la fece protagonista, insieme con Sparta, della lotta contro i Persiani.

Le forze in gioco LEGISLATORI: personaggi come Solone o Clistene ricoprirono il ruolo di legislatori e, al contempo, di protagonisti politici, in quanto attraverso la loro opera orientarono in un preciso senso lo sviluppo politico della polis.

Le forze in gioco PERSIANI: l’Impero persiano, formatosi nella seconda metà del VI sec.a.C., riuniva molti popoli e paesi sotto un unico sovrano, il Gran Re, e si fondava sull’ideologia (propria dei regni del Vicino Oriente) di sottomissione dell’individuo alla Stato e al re.

I fatti e i concetti Sparta: il modello della polis oligarchica: Sparta sviluppò un sistema politico singolare, espressione della polis oligarchica nella quale una ristretta minoranza dominava il resto. La rigida divisione della popolazione in classi (spartiati, iloti e perieci) della popolazione la forte militarizzazione degli spartiati furono le caratteristiche che resero la città una delle maggiori potenze del mondo greco.

Sparta: la polis oligarchica

I fatti e i concetti Solone: un riformatore sociale e politico ad Atene. Atene iniziò il proprio cammino verso la democrazia con le riforme del legislatore Solone. Egli impostò la sua opera sull’ideale dell’eunomia, il buon ordinamento che doveva garantire la pace sociale e politica. A tal fine cercò di ridurre la subordinazione dei piccoli cittadini dell’Attica agli aristocratici e avanzò una riforma politica che suddivideva la cittadinanza in base al censo (timocrazia), indebolendo la nobiltà di sangue e consentendo una maggior partecipazione del demos.

I fatti e i concetti Clistene e l’avvio della democrazia ateniese. Dopo l’intermezzo della tirannia di Pisistrato e dei suoi figli, Atene fece un nuovo passo in avanti verso la democrazia grazie all’opera riformatrice di Clistene. Egli ridusse ulteriormente il potere degli antichi partiti aristocratici riorganizzando la popolazione ateniese in nuove suddivisioni territoriali e in nuove tribù, consentendo al contempo anche ai cittadini più poveri l’accesso al consiglio (bulé). In tal modo egli realizzò l’isonomia, l’ordinamento egualitario, che costituì la prima vera forma di democrazia.

I fatti e i concetti Le guerre persiane: lo scontro tra Occidente e Oriente e tra due modelli di civiltà. Lo scontro tra Greci e Persiani, all’inizio del V sec.a.C., acquisì il significato di uno scontro tra la civiltà delle poleis greche e quella dei regni orientali. Di fronte a un nemico comune, le poleis seppero superare la tradizionale autonomia e unirsi per contrastare la minaccia persiana. La vittoria dei Greci assicurò loro la possibilità di continuare lo sviluppo politico e culturale della polis in piena libertà.

Le parole chiave SPARTIATI: costoro costituivano la ristretta élite di guerrieri che governava la società spartana; godevano dei medesimi diritti e avevano i medesimi doveri; detenevano, inoltre, il possesso della terra, assegnata loro in lotti dallo Stato.

Le parole chiave ILOTI: nell’ordinamento sociale spartano, gli iloti costituivano la classe sociale ridotta a rango di servi statali, completamente asserviti agli spartiati. Privi di diritti civili e politici, costituivano il gradino più basso, costituivano il gradino più basso dell’ordinamento sociale, ma anche il motore delle attività agricole ed economiche.

Le parole chiave RIFORMA: l’insieme dei provvedimenti legislativi emanati nel VI sec.a.C. da Solone e da Clistene condussero a un cambiamento significativo all’interno della società e della politica ateniese, allargando notevolmente la partecipazione attiva del démos alla vita politica della città.

Le parole chiave TRIREME: l’introduzione della nave da battaglia a tre ordini di rematori, fu decisiva nello scontro con le navi persiane e determinò il successo della flotta ateniese.

La trireme ateniese

Le date fondamentali - VIII sec.a.C. secondo la tradizione in questo periodo sarebbe stata fissata la legislazione di Licurgo a Sparta - VIII-VII sec.a.C. Sparta sottomette la Messenia e diventa la potenza egemone del Peloponneso - 594-593 a.C. Solone introduce ad Atene una costituzione di tipo timocratico, che amplia la partecipazione politica del démos - 561-510 a.C. tirannide di Pisistrato e dei suoi figli ad Atene. In questo periodo la città conosce un notevole sviluppo culturale ed economico - 546 a.C. Ciro conquista la Lidia e le città greche della Ionia

Le date fondamentali - 509 a.C. con la riforma di Clistene Atene conosce la prima forma di democrazia - 499-494 a.C. rivolta delle città della Ionia contro il dominio persiano; Atene e Eretria intervengono in loro aiuto - 490 a.C. spedizione di Dario in Grecia (prima guerra persiana); vittoria dei Greci a Maratona - 480 a.C. Spedizione di Serse in Grecia (seconda guerra persiana); disfatta degli Spartani alle Termopili, vittoria navale degli Ateniesi a Salamina - 479 a.C. vittoria degli Spartani a Platea e degli Ateniesi a Micale

Per capire e ricordare Che cosa ha reso Sparta uno degli Stati più potenti della Grecia antica? Due fattori in particolare hanno contribuito alla creazione della potenza spartana: da una parte la presenza di un gruppo di cittadini la cui vita era dedicata solo al mestiere delle armi, dall’altra la stabilità interna ottenuta con una costituzione che fu il risultato di un processo di adattamento durato molto tempo.

 L’esistenza degli spartiati fu possibile solo grazie allo sfruttamento di una classe di servi statali, gli iloti, che li liberavano dalla preoccupazione del lavoro finalizzato alla sussistenza. La stabilità politica interna fu ottenuta con la parificazione economica degli spartiati: tra loro non c’erano differenze di censo e pertanto non vi erano altri motivi di conflitto.

Per capire e ricordare Che cosa ha reso possibile lo sviluppo della democrazia ateniese? A differenza di altre poleis, dominate da oligarchie chiuse, Atene si mostrò aperta e disponibile a cambiamenti finalizzati al bene comune, senza che si giungesse a sanguinosi scontri civili. Determinante fu l’opera di legislatori, come Solone o Clistene, che seppero trovare uno sbocco politico e legislativo ai problemi sociali che travagliavano la città.

Per capire e ricordare Come fecero i Greci a vincere il preponderante esercito persiano? Negli scontri terrestri fu determinante la forza della fanteria pesante di opliti, superiore alla più leggera fanteria persiana; negli scontri per mare la maggiore manovrabilità delle triremi greche fu un altro fattore di successo. Inoltre, l’esercito persiano, anche se numericamente più consistente, era costituito da forze composite dei popoli sottomessi ai Persiani, quindi meno motivate dei Greci, che combattevano per la loro libertà.

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