INCLUSIONE SCOLASTICA

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INCLUSIONE SCOLASTICA AMPLIAMENTO DELL’AREA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DA GESTIRE CON UN P.D.P. le novità della Direttiva 27 dic. 2012 e della CM n° 8 del 6/8/2013 Dai materiali dell’ANDIS di VT ALESSANDRA MONFELI

PARADIGMA DELL'INTEGRAZIONE SISTEMA “NORMALE” AIUTO BES: DISABILITA‘, DSA, STRANIERO ETC

PARADIGMA DELL'INTEGRAZIONE IL SISTEMA MANTIENE IL PROPRIO STATUS DI NORMALITA’ E RIGIDITA' IN QUANTO “PENSATO” PER SOGGETTI NORMALI IL SISTEMA ACCOGLIE IL BES PER MEZZO DI UN “AIUTO” LA “NORMALITA‘ ” E' IL MODELLO DI RIFERIMENTO NEL QUALE IL BES SI DEVE INTEGRARE ("PARADIGMA ASSIMILAZIONISTA”) L’INTERVENTO VIENE RIVOLTO AL SOGGETTO CON BES PIU’ CHE AL SISTEMA

IL PARADIGMA DELL' “INCLUSIONE” PREVEDE INTERVENTI NON SOLTANTO SUL SOGGETTO “SPECIALE” MA SOPRATTUTTO SUL “SISTEMA” “SISTEMA” CHE NON VIENE PIU' PROGRAMMATICAMENTE CONCEPITO PER I SOGGETTI “NORMALI OGNI VARIABILE DEL SISTEMA ( LIBRI, AI QUADERNI, CARTELLI, L.I.M., ATTIVITA’ DIDATTICHE) E’ PENSATO PER TUTTE LE UTENZE POSSIBILI   L'INCLUSIONE E' PROGRAMMATICAMENTE CONNATURATA NEL SISTEMA

DIFFERENZE PER IL PARADIGMA DELL’INTEGRAZIONE TUTTO E’ PENSATO IN MODO “AUTOMATICO” PER I B.E.N. (BISOGNI EDUCATIVI NORMALI) PER IL PARADIGMA DELL'INCLUSIONE IL “SISTEMA” E’ PROGETTATO ALL'ORIGINE PER I VARI TIPI DI BISOGNI I B.E.S. ( BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI)

DA “INDEX FOR INCLUSION”   “....Perché ogni bambino o ragazzo possa essere incluso è indispensabile occuparsi dell’interezza della sua persona, e questo non è possibile se l’attenzione e la progettazione specifica vengono limitate a singoli aspetti, come un deficit fisico o l’apprendimento dell’italiano come lingua 2.....”

“INDEX FOR INCLUSION” “ ....L’idea che le difficoltà educative possano essere affrontate individuando alunni con Bisogni Educativi Speciali appare infatti assai problematica, in quanto impone un’etichetta che può condurre a una diminuzione delle aspettative nei confronti di tali alunni. Al tempo stesso tale visione distoglie l’attenzione dalle difficoltà che incontrano anche gli alunni «normali»....”    …L’INDEX pone l’attenzione sugli ostacoli che possono essere presenti in ogni aspetto della vita della scuola, così come nella comunità locale e nelle politiche locali e nazionali.”  

LA DIRETTIVA 27/12/2012 HA ESTESO I BENEFICI A SUO TEMPO PREVISTI DALLA LEGGE 170/2010 PER I D.S.A. A TUTTI I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI BES; in altri paesi europei: Special Educational Needs

1) DISABILITA’ (L. 104/1992) D.S.A. (dislessia, disgrafia, disortografia discalculia; L. 170) deficit del linguaggio deficit delle abilità non verbali verbali 2) DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI deficit della coordinazione motoria disprassia funzionamento cognitivo limite o misto (F83); 2,5% della popolaz. scolastica (200.000 alunni) ADHD e spettro autistico di tipo lieve (1%; 80.000 alunni) comportamento oppositivo provocatorio disturbo della condotta in adolescenza 3) SVANTAGGIO: socio-economico, linguistico e culturale

RUOLO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011). La Direttiva estende pertanto A TUTTI GLI STUDENTI IN DIFFICOLTÀ il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento

LA CIRCOLARE  8/2013 ha per oggetto l’attuazione della DIRETTIVA DEL 27/12/2012 :... Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA [E GLI ALTRI DES] , è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, .....Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP),..... .............esso è.....lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita..... Livelli essenziali, livelli irrinunciabili

È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con BES sia deliberata in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato da : Dirigente scolastico (o da un docente da questi delegato), Docenti Famiglia

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (IN SIGLA GLI) 1. rilevazione dei BES presenti nella scuola; 2. raccolta e documentazione degli interventi didattico- educativi posti in essere....; 3. focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi.. 4. rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; 5. raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi 6. elaborazione di una proposta di PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). A tale scopo, il Gruppo....formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse...., per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo

All’inizio di ogni anno scolastico il Gruppo propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano annuale per l’Inclusività;......   .......al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti.....

RIEPILOGANDO

PRINCIPALI COMPITI DEL G.L.I. rileva tutti i BES; propone il PAI (giugno); adatta il PAI sulla base delle risorse di sostegno effettivamente assegnate dall’USR e il DS dispone le assegnazioni definitive (settembre) propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel PAI; gestisce i documenti (PEI, PDP etc); f) coordinamento generale

PRINCIPALI COMPITI DEL CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM a) individua in “quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative...” ....Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche...” NB: verbalizzando accuratamente b) redige il PDP; c) redige il PEI .

PRINCIPALI COMPITI DEL COLLEGIO DEI DOCENTI a) su proposta del GLI: - delibera il PAI nel mese di giugno; - definisce obiettivi e attività per essere inseriti nel PAI a settembre; b) Nel P.O.F. esplicita: - un concreto impegno programmatico per l’inclusione...; - criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti...; - l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale

CALENDARIO a.s. 2014/15 Settembre: rilevazione alunni con BES all’interno di ciascuna classe Programmazione e consiglio di ottobre : consulenza per redazione dei vari PDP Collegio di settore a novembre per verifica redazione dei PDP Ultima programmazione di gennaio ( primaria) collegio di settore* (secondaria) per scrutini Ultima programmazione di maggio (primaria) collegio di settore* (secondaria) per scrutini Consulenza degli operatori della ASL in coda ai GLH operativi * Consigli di prescrutinio