L’educazione olistica

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L’educazione olistica

Che cos’è educazione olistica? Olismo deriva dal greco ὅλος, -η, -ον, che significa "tutto", nel senso di "intero". Come in… Le cellule e l’organismo L’apologo di Menenio Agrippa (490 a.C.) 1 Cor 12, 12 + “L’olismo è, semplicemente, un modo globale e sistemico di vedere la realtà, che considera i fenomeni fisici, biologici, psichici, linguistici e sociali nelle loro molteplici interrelazioni.” 1 1- Autori Vari, Un'altra scuola è possibile, Ed. Enea - S.I.R.I.E. srl, Milano, ottobre 2013. Introduzione. Pag. 14

Che cos’è educazione olistica? “Educare diventa educare interamente il bambino, dunque in tutte le sue parti – fisica, psicologica, razionale, emotiva, fantastica e spirituale – ma anche educarlo come un intero e non come una somma di parti – un individuo che si nutre di valori più che di libri; e ancora educarlo come parte di un tutto – la famiglia, la società, l’ambiente, la nazione, il mondo e l’universo, ed educarlo infine nel suo divenire – nel suo meraviglioso viaggio verso l’età adulta, consapevoli dell’origine e della meta di questo viaggio.” 2 2- Un'altra scuola è possibile, cit. Introduzione. Pag. 17

I pionieri dell’educazione olistica3 Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) La rivoluzione copernicana della pedagogia L’educazione secondo natura Il compito dell’insegnante Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827) L’educazione popolare L’ambiente educativo L’educazione armonica (mente-cuore-mano) Friedrich Wilhelm August Froebel (1782-1852) L’educazione alla trascendenza Il giardino d’infanzia Il gioco Il materiale didattico 3- Un'altra scuola è possibile, cit. I pionieri dell’educazione olistica

Maria Montessori4 (1870-1952) I principi della sua pedagogia Centralità del bambino Amore Libertà, disciplina, obbedienza Evoluzione a balzi Ogni cosa a suo tempo Autonomia La mente assorbente La “casa dei bambini” 4- Un'altra scuola è possibile, cit. Il bambino di Maria Montessori

L’olismo di Maria Montessori L’educazione cosmica I piani di sviluppo

Don Lorenzo Milani5 (1923-1967) I principi della sua pedagogia Il non-metodo La finalità sociale L’autogestione degli apprendimenti e la pedagogia della cooperazione Integrazione scuola-lavoro L’auto-valutazione Lettera a una professoressa 5- Un'altra scuola è possibile, cit. La scuola popolare di don Milani e Mario Lodi

L’olismo di don Milani I care (Ho a cuore) L’insegnamento non pianificato Le “indicazioni” di don Milani Una scuola “aperta” Una scuola “inclusiva”

Alberto Manzi6 (1924-1997) "Risponde la scuola alle esigenze della società di oggi?" "Che cosa c'è di valido e che cosa non ha funzionato?" Questi sono gli interrogativi che hanno guidato l'azione educativa del maestro Manzi e ai quali egli ha cercato di trovare una risposta con l'impegno e la passione costanti che hanno contraddistinto il suo lavoro. L’omaggio di Claudio Santamaria al maestro Alberto Manzi 6- Biografia di Alberto Manzi

La scuola del maestro Manzi Il maestro Manzi risponde al suo Direttore scolastico che lo sollecita a compilare le pagelle del secondo semestre della sua classe. Lettera di Alberto Manzi intitolata: "Motivi per i quali l'insegnante non usa classificare gli alunni" La pagella: "Fa quel che può, quel che non può non fa“ "...la scuola insegna a pensare, non insegna pensieri...“ "(...) se la scuola è una scuola del "fare, del costruire il proprio sapere attraverso esperienze, lo "studiare" diventa gioia di scoperta e nulla si trasforma in "pesantezza", fastidio, noia. (…)”7 7- Centro Alberto Manzi: Imparare a pensare

Gino Aldi Cooperativa sociale Zetesis Educare come “e + ducere” = tirare fuori e guidare 9 La centralità della relazione 9 “Se l’educatore si impegna nella relazione con un grado rilevante di pre-comprensione, di una visione del mondo strutturata, egli non potrà fare a meno di “tirare fuori” ciò che egli valuta buono e relegare sullo sfondo ciò che ritiene meno interessante. Lo farà in modo consapevole o in modo inconsapevole ma è intrinsecamente inevitabile che ciò accada. …In questo modo riponiamo al centro della scena non il bambino ma la relazione-adulto-bambino.” 9 L’autorevolezza dell’educatore 9 “Questa visione dell’autorevolezza vuole esaltare la responsabilità dell’adulto e la necessità che egli si ponga nella relazione educativa cercando di essere continuamente consapevole del proprio agire… pensiamo che la vera centralità del bambino si costituisca nel momento in cui l’adulto prende consapevolezza di quanto sia influente su di esso e ponga al centro dei propri interessi educativi la sua crescita sana e intelligente.” 9- Un'altra scuola è possibile, cit. Gino Aldi e lo sviluppo integrato della persona. Pagg. 190-194

L’olismo di Gino Aldi Lo sviluppo integrato della persona 8 “Il concetto di sviluppo integrato vuole quindi salvare sia l’elemento della pluralità delle intelligenze sia quello della formazione globale della persona umana, opponendosi alla logica di una pedagogia che frammenta sempre più l’essere umano in tante e diverse “competenze” che, non sapendo dialogare tra di loro, concorrono alla formazione di un individuo caotico e scisso piuttosto che di una persona matura.” Le scienze cognitive parlano di una pluralità di intelligenze … quelle che riteniamo fondamentali per lo sviluppo armonico della persona… intelligenza razionale; intelligenza fantastica o analogica; intelligenza emotiva; intelligenza corporea; intelligenza sociale. 8- Un'altra scuola è possibile, cit. Gino Aldi e lo sviluppo integrato della persona. Pagg. 202-204

…l’ “olismo” di Papa Francesco “[…] Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. Per esempio, se studio questa Piazza, Piazza San Pietro, apprendo cose di architettura, di storia, di religione, anche di astronomia – l’obelisco richiama il sole, ma pochi sanno che questa piazza è anche una grande meridiana. In questo modo coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita! E finalmente vorrei dire che nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori.”9 9 - DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL MONDO DELLA SCUOLA ITALIANA, Piazza San Pietro, Sabato, 10 maggio 2014