Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Roma, 27 febbraio 2007.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
AUTONOMIA e DECENTRAMENTO
Advertisements

CENTRO RETE QUALITA' UMBRA
La qualità come processo di creazione di senso. Verifica della qualità: approccio per standard Concetto utilizzato: qualità come conformità a norme predefinite.
X Conferenza nazionale di statistica Unità di valutazione degli investimenti pubblici Roma, 16 dicembre 2010 COME RENDERE LA STATISTICA IMPORTANTE PER.
1 Quali spazi per le isc in Trentino? Alcune risposte tratte da: –Unindagine su I limiti del welfare trentino; un confronto tra le rappresentazioni di.
Le collaborazioni avviate dallAgenzia dellInnovazione con CNR, CRUI, ISS, ENEA e Fondazione Silvio Tronchetti-Provera 21 luglio 2009.
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Ministero della salute Direzione generale per i rapporti con lUnione europea e per i rapporti internazionali La salute nella strategia di Lisbona Roma,
MIUR 14 febbraio 2012 IL PIANO DELLE VALUTAZIONI DELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA Riunione del Gruppo di Coordinamento e Pilotaggio della Valutazione.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e i Fondi strutturali.
Una nuova dirigenza per rilancio delle autonomie locali. Roma 31 marzo 2011 Michele Bertola Presidente ANDIGEL.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
New Public Management Prof. Federico Alvino.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
Lautovalutazione come strumento a supporto della programmazione regionale Roma, 9 novembre 2011 Silvia Ciampi Isfol.
: la sfida della valutazione
Lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) Daniele Rimini Professore di Marketing presso lUniversità di Bologna Limpresa e lEnte Locale: una.
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Roma, 17 novembre 2003 Michele Morciano 1 Roma, 17 novembre 2003 Michele Morciano 1 Programmazione e controllo di gestione nelle amministrazioni pubbliche:
La sperimentazione presso la Provincia di Pistoia Gruppo tecnico nazionale di lavoro Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei sistemi territoriali.
Coordinatore della Segreteria Tecnica del Progetto Monitoraggio
ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SULL'AFFIDAMENTO DEI SERVIZI PREVISTI DALLA LEGGE 8 novembre 2000, N. 328, articolo 5.
Modalità gestionali del piano di zona Gestione del Piano e gestione dei progetti.
Trasparenza e rendicontazione in sanità
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
UNA RETE PER LA COOPERAZIONE TERRITORIALEUROPEA Dolores Deidda Catanzaro 15 dicembre 2008.
Considerazioni finali 30° lezione 27 novembre 2009 Anno Accademico 2009/2010.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Le scuole e l’autonomia
Rete dei saperi e delle competenze degli attori locali dello sviluppo IL PROGETTO CENTRO-NORD RAP 100 PROGETTO CENTRO NORD – RAP 100 II BIENNIO.
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
LE RACCOMANDAZIONI DI PIACENZA. Le raccomandazioni di Piacenza Qualità urbana e sostenibilità territoriale.
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 _Ambito Ricerca sul Contesto L E I D E E.
Prof.ssa Lidia D’Alessio a.a
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
1 Michellone Giancarlo Allo stato attuale i contenuti del presente documento non impegnano ancora il Project Manager e non riflettono necessariamente la.
Risultati della fase preliminare di diagnosi e prefattibilità Cremona: Verso il Piano Strategico della città Cremona, 9 marzo 2007.
“Il ruolo degli organi rappresentativi nell’applicazione della riforma” Enrico Periti Roma, 21 febbraio 2011.
PIANO SUD: INCONTRO MINISTRO FITTO “Obiettivi, criteri e modalità per la programmazione delle risorse di cui alla delibera CIPE n. 79 del 30 luglio 2010,
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Fondi Strutturali e rete delle CCIAA Calabresi Workshop, Catanzaro 25 maggio 2006.
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
Stato dell'Arte, criticità e proposte future del Gruppo di Lavoro "Psicologia delle Disabilità" dell'Ordine degli Psicologi della Toscana a cura della.
In collaborazione con AGENZIA DEL DEMANIO. CONFERENZA di presentazione dello Studio “Strategie e strumenti per la valorizzazione del patrimonio immobiliare.
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
L’Amministrazione Finanziaria
Il FORMEZ al passo coi tempi. Il Formez domani Il Formez oggi Il Formez ieri.
Laboratorio Intercomunale di Serracapriola e Chieuti Per la pianificazione partecipata del processo di rigenerazione territoriale e di rivitalizzazione.
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Responsabilità della direzione Qualità nei laboratori di ricerca e albo dei laboratori altamente specializzati Workshop, Genova 4 ottobre 2002 unige G.
La partecipazione dei privati ai programmi integrati territoriali I molti modi di declinare il rapporto pubblico/privato e le criticità della relazione.
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
Servizi Bibliotecari della Provincia di Reggio Emilia :: Autunno–Inverno 2005 :: La biblioteca è un gran bel posto :: Ciclo di conferenze e incontri Assemblea.
“Governance, Monitoraggio e Valutazione, Riprogrammazione: Laboratori locali di formazione per gli Uffici di Piano” “Il modello di governance provinciale.
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
ASSEMBLEA UNITARIA. I sindacati rilanciano la mobilitazione assemblee in orario di servizio del personale Ata in tutte le scuole venerdì 19 febbraio 2016.
I fondi Par. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) è lo strumento con il quale il Governo e le Regioni programmano interventi finalizzati al riequilibrio.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
I L P IANO DELLA P ERFORMANCE Agosto 2012 Comune di PIENZA.
Azioni per lo sviluppo e la riconversione industriale di Porto Marghera Venezia, 25 gennaio 2011.
Transcript della presentazione:

Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Roma, 27 febbraio 2007

Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Cgil, Cisl e Uil esprimono perplessità e preoccupazione per l’evoluzione della vicenda destinata a dar vita, attraverso la trasformazione dell’esistente gruppo “Sviluppo Italia”, ad un’agenzia per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo d’impresa che divenga strumento efficace al servizio di una politica di rilancio della crescita economica e produttiva dell’intero Paese ed in particolare delle aree meridionali. Non si tratta di difendere un’esperienza che - come hanno ripetutamente denunciato Cgil-Cisl-Uil - presenta qualche luce e molte ombre, ma di partire dalla constatazione che l’Italia, anche in relazione ai contenuti del DDL “Industria 2015” ha bisogno di strumenti operativi di sostegno allo sviluppo, una quota significativa dei quali esistono ed hanno positivamente operato all’interno di Sviluppo Italia. A determinare distorsioni ed errori è stata la scelta del precedente Governo di allontanare progressivamente la società dai compiti per i quali era nata. Anche se la nomina dei nuovi amministratori segna un passo avanti, risultano ancora poco o punto comprensibili gli orientamenti del Governo in relazione ai compiti, alla struttura, alle risorse della costituenda Agenzia. Una situazione di crescente confusione che ha origine nel modo stesso in cui la norma su Sviluppo Italia è stata inserita nel maxiemendamento alla Legge Finanziaria e nel rifiuto del Governo di rispettare l’impegno ad aprire un tavolo di concertazione con il sindacato, nonostante l’impegno formalmente assunto in occasione dell’incontro del 15 novembre Perciò CGIL-CISL-UIL ritengono che vada riproposta l’urgenza del confronto sul futuro di Sviluppo Italia, e denunciano l’evidente volontà del Governo di sottrarsi alla costituzione di un momento di concertazione con le Oo.Ss. sulla direttiva e sul piano industriale della nuova Agenzia. E’ di tutta evidenza che le norme contenute in Finanziaria, per il loro stesso carattere, necessitano di una serie di chiarimenti e di approfondimenti in sede di Direttive dell’Esecutivo ai nuovi amministratori.

Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Della costruzione delle Direttive il sindacato, nel rispetto del ruolo che gli è proprio, vuol essere parte attiva insieme ai ministri interessati. In questo senso, d’altro canto, si era espresso il viceministro allo Sviluppo Economico, On. Sergio D’Antoni, nel corso dell’incontro che seguì lo sciopero proclamato dai lavoratori del Gruppo il 17 gennaio u.s. Un’agenzia nazionale di sviluppo al servizio del Paese è necessaria per rispondere alla sempre più difficile competizione fra sistemi territoriali nell’attrarre o “trattenere” capitali, tecnologie, imprese, risorse umane qualificate. Un’agenzia nazionale di sviluppo al servizio del Paese è efficace se possiede e rende sinergiche le competenze progettuali, tecniche, tecnologiche, finanziarie, di marketing ecc. facendo da interfaccia tra le politiche pubbliche di sviluppo e il sistema economico. Tutti i paesi occidentali con sistemi economici simili a quello italiano sono dotati – da tempo – di agenzie di sviluppo efficienti, solitamente provviste di risorse consistenti e “stabili” nel tempo, coerentemente con gli orizzonti temporali insiti nelle politiche di sviluppo. Questo era il compito originario di Sviluppo Italia e questo dovrebbe rimanere il compito di una un’agenzia nazionale di sviluppo al servizio del Paese. Sviluppo Italia nei sei anni di operatività ha conseguito risultati al di sotto delle aspettative suscitate alla nascita e delle potenzialità professionali esistenti nel Gruppo per cause endogene ed esogene, quali la mancanza di chiare linee di politiche industriali nonché di controllo, con continui cambi di vertici che hanno prodotto metodologie gestionali confuse, incertezze procedurali e decisionali, politiche organizzative e degli organici incomprensibili e poco trasparenti. Tali carenze sono state ripetutamente denunciate, in varie occasioni, dalle Organizzazioni sindacali ai diversi livelli.

Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Nella fase che si apre, è necessario salvaguardare una visione unitaria negli interventi a sostegno dello sviluppo come principio cardine per una gestione efficiente ed efficace dei medesimi. A tal fine, occorre verificare quali delle attività gestite dal Gruppo in questi anni siano funzionali ai nuovi orientamenti delle politiche industriali e successivamente effettuare le modifiche di impostazione necessarie per rendere le misure gestite sempre più rispondenti alle necessità dei territori. Sviluppo Italia ha svolto il ruolo di “soggetto terzo” con finalità e controllo pubblico per la gestione di programmi che coinvolgono più attori - pubblici e privati - le attività di assistenza tecnica a numerosi Ministeri nella gestione di programmi complessi (distretti tecnologici per il MIUR, advisoring, studi di fattibilità per il DPS-MEF ecc.) e quelle di gestione di specifici programmi regionali anche di ampia portata e di finalità sociale (reddito di cittadinanza in Campania, piccoli sussidi in Basilicata). Anche la peculiare caratteristica di Sviluppo Italia quale società di sviluppo nazionale con struttura operativa multilivello (nazionale e regionale), certamente da migliorare e rendere ancora più rispondente alle effettive necessità del territorio, è un valore aggiunto da non disperdere. In un confronto con il Governo è necessario che si definiscano linee guida univoche alla nuova agenzia assegnando un ruolo che valorizzi le esperienze maturate e le potenzialità professionali anche con riferimento alle misure previste da “Industria 2015”. La nuova Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa dovrà avere perciò una missione più ampia e maggiormente esplicitata rispetto a quanto ha previsto la Legge Finanziaria 2007, riempiendo di contenuti le scarne indicazioni contenute nell’articolato e superando la visione generica e a tratti contraddittoria che emerge dal testo.

Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese La nuova Agenzia dovrà implementare le sue funzioni di gestione negli ambiti operativi storici, quali la creazione e lo sviluppo d’impresa e l’attrazione degli investimenti, ma anche costituire un prezioso supporto alla Pubblica Amministrazione per le politiche di sviluppo, nonché essere motore trainante di “Industria 2015”. Gli strumenti finalizzati all’autoimpiego e alla creazione di impresa giovanile (D. Lgs. 185/2000), al rilancio delle aree di crisi (Legge 181/1989), alla diffusione di strumenti finanziari (Legge 237/1993), alla formazione di incubatori d’impresa, al potenziamento dell’attrattività dei nostri contesti locali (Programma Operativo di Marketing per l’Attrazione degli investimenti di cui alla delibera CIPE n. 62 del 2 agosto 2002) debbono essere potenziati e gestiti in maniera unitaria dall’Agenzia, pena la dispersione e l’inefficacia degli stessi, rafforzando al tempo stesso le attività connesse al recupero di aree industriali idonee ad ospitare nuovi insediamenti produttivi, nonché allo snellimento ed all’accelerazione delle procedure burocratiche autorizzative, anche costituendo eventualmente con le Regioni, appositi sportelli polifunzionali per le imprese. L’articolato insieme delle potenzialità e competenze progettuali, tecniche, tecnologiche e finanziarie rappresentato dall’Agenzia non va disperso, anzi vanno rafforzate le capacità sinergiche del centro e delle periferie. L’Agenzia può anche divenire uno dei soggetti attuatori dei progetti di innovazione industriale di cui alla Legge Finanziaria 2007, in particolare nel Mezzogiorno, e in stretto raccordo con la Conferenza Stato-Regioni. Ad essa può esser assegnata anche una funzione di sostegno al sistema produttivo negli ambiti definiti dal Quadro Strategico Nazionale per il per l’attuazione della politica regionale, sia per ciò che riguarda i programmi regionali delle infrastrutture che i programmi regionali di valorizzazione e recupero del territorio e dei centri urbani, senza tralasciare le potenzialità dell’Agenzia nel progettare ed istruire programmi finalizzati alla creazione e miglioramento dei servizi pubblici essenziali.

Da Sviluppo Italia, un’Agenzia al servizio del Paese Richiamiamo l’Esecutivo ad un’assunzione di responsabilità nei confronti non solo dei lavoratori dell’Agenzia, ma dell’intero Paese: l’Italia non va impoverita di ciò che potrebbe divenire uno strumento prezioso per il suo progresso economico. Rifiutiamo la logica approssimativa che ha ispirato il rapporto tra i vari governi succedutisi sino ad oggi ed i dirigenti di Sviluppo Italia che si sono succeduti nel tempo; in questo senso chiediamo un radicale cambio di rotta. Diciamo no anche a chi intende l’Agenzia come una mera sovrastruttura burocratica; lo sviluppo ha bisogno di soggetti snelli ed efficienti, capaci di lavorare su progetti precisi e di sottoporsi a verifiche continue. CGIL CISL UIL