La Chiesa Ortodossa
Le cause della separazione L’Ortodossia nasce intorno alla fine del IV secolo, con i primi grandi Concili. Ortodossia significa letteralmente «corretta dottrina». Già a partire dai primi secoli della storia della Chiesa, per ortodossia si intendeva l’espressione dell’adesione massima al messaggio evangelico originario di Gesù, e i contrasti tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli avevano già iniziato a farsi sentire, tanto che nel Concilio tenutosi a Costantinopoli nel 692, venne stabilito che fosse la Chiesa di Roma detenere il primato di giurisdizione su tutte le altre. La divisione ufficiale avviene però nel 1054 con lo Scisma d’Oriente. Le cause dei contrasti erano legate al contesto politico e culturale in cui le due Chiese erano inserite. La Chiesa Ortodossa sosteneva di voler difendere il messaggio originale del Vangelo. Mentre Roma sentiva l’esigenza di mantenere l’unità delle Chiese.
Le cause della separazione Ma lo scontro fu causato da una sottile quanto complessa questione teologica: quella del «Filioque». Gli Ortodossi non accettarono la formula «e dal Figlio» del Credo: «Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio» perché in questo modo lo Spirito Santo risultava inferiore al Padre e al Figlio. Le due Chiese non riuscirono a trovare un accordo e si scomunicarono reciprocamente nel 1054. I protagonisti dello scontro furono il Patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario e il Papa Leone IX
Gli Ortodossi: non riconoscono il Papa; le loro Chiese sono autonome e rette dai Patriarchi; in materia religiosa la vera autorità è il Sinodo; rifiutano il Purgatorio, le indulgenze e l’Immacolata Concezione; ammettono un secondo matrimonio in casi particolari come l’abbandono da parte di uno dei coniugi e l’adulterio continuato; non accettano il culto di Maria separato dalla Figura di Gesù; ammettono al sacerdozio uomini sposati ma i vescovi vengono scelti fra i sacerdoti celibi e i monaci.
Il Patriarca La Chiesa Ortodossa individua, nel Patriarca ecumenico di Costantinopoli, colui che ha il Primato d’onore su tutte le Chiese Ortodosse.
Le Chiese Ortodosse Chiese in comunione con Costantinopoli: Chiesa Greco-Ortodossa, Patriarca ecumenico di Costantinopoli; Chiesa Ortodossa Russa, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia; Chiesa Ortodossa Serba, Patriarca dei Serbi; Chiesa Ortodossa di Gerusalemme, Patriarca di Gerusalemme; Chiesa Ortodossa di Alessandria, Patriarca di Alessandria e tutta l'Africa, Chiesa Ortodossa Rumena, Patriarca della Romania; Chiesa Apostolica Autocefala Ortodossa Georgiana, Patriarca di Georgia; Chiese non in comunione con Costantinopoli: Chiesa Vetero-Ortodossa russa, Patriarca di Mosca; Chiesa Ortodossa ucraina, Patriarca di Kiev; Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina, Patriarca di Kiev .
I sacramenti La Chiesa Ortodossa riconosce tutti i sette sacramenti e considera tali anche le seguenti cerimonie: la Consacrazione del tempio, delle Croci, delle Icone, dell’Acqua, dei frutti della terra, i Funerali e i Voti Monastici, la Benedizione Liturgica e Sacerdotale, il segno della Croce e la preghiera.
Struttura della chiesa ortodossa. L’edificio sacro della Chiesa Ortodossa contiene in sé numerosi elementi simbolici. San Simeone di Salonicco descrive così il tempio cristiano: «Il tempio (naos), sebbene sia composto da pietre, legno e altri materiali, contiene una grazia soprannaturale. Una volta che viene consacrato da un vescovo tramite mistiche preghiere e unto col santo miron (crisma), diviene veramente dimora di Dio. Come tale, non è totalmente accessibile a chiunque.
Struttura della chiesa ortodossa. Appena entrati si ha subito la sensazione che la chiesa sia divisa in due parti: in una è presente l’altare e rappresenta Cristo, l’altra, esterna, dove sostano i fedeli, rappresenta l’uomo. La parte più sacra del Tempio è il Santuario dove si trovano il sacro vima (presbiterio) e l’altare, nel quale i sacerdoti celebrano l’Eucarestia. A dividere il santuario dalla navata, dove si fermano i fedeli, c’è l’iconostasi, con una porta a due battenti.
Struttura della chiesa ortodossa. Sempre all’interno del santuario si trova il diakonikon, simile ad una sacrestia e la protesi, una tavola dove vengono preparati i Santi Doni. Nel nartece invece, rimangono i penitenti.
Struttura della chiesa ortodossa. Il particolare più facile da notare è che entrando in una chiesa ortodossa non si trovano posti a sedere. Possono esserci dei sedili accostati alle pareti per le persone anziane o inferme. Infatti, durante la cerimonia, i fedeli rimangono in piedi. I posti a sedere sono considerati addirittura un ostacolo al culto.
Le Icone Le chiese ortodosse risultano essere molto decorate, ma non troviamo mai statue per non identificarsi con il culto pagano. Un’attenzione particolare meritano le icone. La parola icona significa immagine. L’iconostasi ne è ricchissima. Il rito legato ad esse si chiama Bacio dell’icona: quando i fedeli entrano in chiesa baciano le icone in segno di venerazione, rispetto e senso di comunione.
Mazzantini maria Angela