Maria Angela Mazzantini LA SINDONE Maria Angela Mazzantini
La Sindone E’ un lenzuolo di lino, lungo cm 437 e largo cm 111. Sul tessuto è impressa un'immagine di un uomo crocifisso, frontale e dorsale e che si comporta come il negativo di una fotografia,.
La Sindone Questo lenzuolo ha avvolto il cadavere di un uomo flagellato, coronato di spine, crocifisso con chiodi, trafitto da una lancia al costato. La Sindone è macchiata dal sangue che si è coagulato sulla pelle di un uomo ferito, e che si è disciolto entrando in contatto con la stoffa umida. Dalle analisi effettuate si è scoperto che si tratta di sangue umano maschile di gruppo AB molto antico. Ma l’immagine che appare non è composta da pigmenti e non è stata provocata dal semplice contatto del corpo con il lenzuolo: infatti, sulla Sindone c'è immagine anche dove sicuramente non c‘è stato contatto con il corpo del crocifisso. La distanza delle varie parti del corpo ha determinato i chiaroscuri.
La Sindone E’ stato dimostrato che l’immagine sul lenzuolo non è né un dipinto né una stampa perché non c’è traccia di pigmento. Non può neanche essere il prodotto di una bruciatura attraverso il contatto con un bassorilievo riscaldato: se così fosse le impronte passerebbero da parte a parte e non avrebbero caratteristiche tridimensionali.
L'impronta in positivo dell'uomo della Sindone Nella fotografia in bianco e nero del volto dell’uomo della Sindone si riesce a percepire soltanto la forma di un viso ma i particolari non sono facilmente individuabili e comprensibili.
Positivo e negativo della Sindone
L'impronta in negativo dell'uomo della Sindone Nel negativo della fotografia della Sindone. ci troviamo, invece di fronte all ‘ aspetto dell’Uomo della Sindone con la sensazione di averlo di fronte .
IL VOLTO
La tecnica del Carbonio14 Il carbonio14 è un elemento presente nelle sostanze che hanno natura organica ed ha la particolarità di essere radioattivo. La sua radioattività si dimezza ogni 5730 +-40 anni. Questo consente agli scienziati di calcolare l’età dell’oggetto che si vuole esaminare. Questa tecnica è stata utilizzata anche per la Sindone. Il risultato di questo esame riferì che la Sindone risalirebbe all’epoca del Medioevo. L'intestazione dell'articolo dei ricercatori che condussero l'esperimento.
I pollini La Sindone, nei secoli venne esposta all'aperto molto spesso e in località diverse. I pollini aiutano a ricostruire i suoi spostamenti perché nel tempo si sono posati sulla tela. Dall’analisi effettuata, i pollini che si sono depositati sulla Sindone, appartengono a piante esistenti solo nella Palestina di 2000 anni fa; altri a piante presenti in Turchia. Inoltre ci sono pollini appartenenti alla cosiddetta “Macchia Mediterranea”, raccolti probabilmente, nel suo pellegrinare in Francia, in Inghilterra e, infine, in Italia. Quindi i pollini vengono considerati una prova a favore della Sindone come il lenzuolo che ha avvolto Gesù.
LA CORONAZIONE DI SPINE
LA FLAGELLAZIONE
LE MANI E PIEDI INCHIODATI
IL CUORE TRAFITTO
Le tracce sulla stoffa Inoltre: l’ abbondanza di pollini di provenienza mediorientale, dell’ aloe e della mirra; la presenza di tracce di carbonato di calcio del tipo ritrovato nelle grotte di Gerusalemme e tracce sugli occhi di monete coniate intorno al 29 d.C. sotto Ponzio Pilato, sono a favore dell’autenticità della Sindone. L’ esame della stoffa ha tracce di cotone egizio antichissimo e l'assenza di tracce di fibre animali fanno pensare che il tessuto sia dell'area siro-palestinese e appartenga al primo secolo.
La resurrezione Gli esami del lenzuolo hanno inoltre provato che il corpo dell‘uomo della Sindone non aveva ancora iniziato il processo di putrefazione. Il corpo è rimasto avvolto nel lenzuolo per circa 30-36 ore. Alcuni ipotizzano che l'immagine potrebbe essere stata prodotta da un effetto fotoradiante (= elevatissimo campo elettrico), che, per qualcuno, potrebbe provare la Risurrezione.
Qualcuno scrisse sulla Sindone… Alcune scritte potrebbero essere una ulteriore prova dell’autenticità della Sindone. Cosa si legge sul telo? NAZARENU apparirebbe sopra l'arcata sopracciliare sinistra. "Sanctissime Jesi miserere Nobis" (= “santissimo Gesù abbi pietà di noi”). Questa scritta potrebbe provenire da una pergamena appoggiata alla Sindone per creare una reliquia da contatto. Queste scritte non sono visibili ad occhio nudo ma sono necessari mezzi molto sofisticati.
… il mistero continua …