Struttura dei costi -il conto economico -lo stato patrimoniale -suddivisione dei costi -il margine di contribuzione -il punto di pareggio Giancarlo.

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Transcript della presentazione:

Struttura dei costi -il conto economico -lo stato patrimoniale -suddivisione dei costi -il margine di contribuzione -il punto di pareggio Giancarlo Abate Daga

Costi e Ricavi Tutte le imprese hanno dei costi e dei ricavi I costi e ricavi relativi ad un certo periodo rappresentano il Conto Economico dell’impresa Se i Ricavi sono superiori ai Costi l’impresa è in utile, altrimenti è in perdita La differenza tra Ricavi e Costi, prima delle tasse, è detta EBT (Earnings Before Tax) Altri termini comuni sono EBIT (Earnings Before Interest and Tax), e EBITDA (Earnings Before Interest, Tax, Depreciation and Amortization)

Il Conto Economico (1) Perchè è importante? Perchè fornisce al mondo esterno (banche, investitori, soci, etc.) una rappresentazione dello “stato di salute” dell’azienda Perchè fornisce al management una rappresentazione utile per decisioni future

Stato Patrimoniale Mentre il Conto Economico è la rappresentazione dei ricavi e dei costi di un certo periodo, lo Stato Patrimoniale è “un’istantanea” scattata alla fine del periodo per cui è stato redatto il Conto Economico Questa “istantanea” fornisce una rappresentazione puntuale delle Attività e delle Passività dell’impresa

Il Conto Economico (2) Il Conto Economico può essere rappresentato in modi diversi La rappresentazione per il mondo esterno è fatta per natura (ricavi totali, costo del personale, delle merci in acquisto, Ai fini gestionali, è invece necessaria una rappresentazione per destinazione, cioè ricavi e costi per settore, prodotto E’ necessaria molta attenzione alla struttura dei costi

Struttura dei costi Perchè è importante classificare e analizzare i costi? Per prevederne l’andamento al variare dei volumi di produzione Per assegnare i costi ai singoli prodotti o a linee di prodotto Per prendere decisioni Per costruire il Conto Economico civilistico e fiscale

Costi Fissi e Costi Variabili I costi fissi sono costi che rimangono costanti al variare del volume produttivo (ad esempio il costo del Responsabile amministrativo) I costi variabili sono costi direttamente proporzionali al volume produttivo (ad esempio il costo della materia prima per una certa produzione Questa suddivisione di costi è utile per capire la relazione tra Costi/ Volumi di Produzione/Profitto

Il Margine di Contribuzione E’ la differenza tra i Ricavi e i Costi Variabili Il nome deriva dal fatto che questo margine “ contribuisce” innanzitutto a coprire i costi fissi, e se rimane ancora qualcosa, “contribuisce” all’utile In formula: R-CV=CF+U

Un altro modo di esprimere il Margine di Contribuzione (MdC) Abbiamo visto che il MdC è la differenza tra i ricavi e i costi variabili E’ molto utile, e lo vedremo presto, esprimere il MdC come percentuale dei ricavi Vediamo adesso un esempio

Abbiamo una fabbrichetta di spremiagrumi… Vediamo i conti di questo mese… Abbiamo venduto 50 unità al prezzo di € 100,00. Il nostro ricavo è stato quindi di € 5000,00. I costi variabili sono stati di € 3000,00 Il MDC è stato quindi di € 2000,00, quindi il 40% dei ricavi I costi fissi sono stati di € 1500,00 L’utile (prima delle tasse) è quindi di € 500,00

Mettiamo i numeri in forma ordinata Volume = 50 Totali Unitari Ricavi da vendita € 5000,00 € 100,00 Meno costi variabili € 3000,00 € 60,00 MdC € 2000,00 € 40,00 Meno costi fissi € 1500,0 * EBT € 500,00 * I costi fissi sono “indipendenti” dal volume

E adesso facciamo qualche esercizio Se le vendite fossero state di 70 unità, a quanto ammonterebbe l’utile? E se invece avessimo venduto solo 30 unità? Come cambia l’utile al variare della vendita di una unità in più o in meno?

Mettiamo i numeri in forma ordinata Volume = 70 Totali Unitari Ricavi da vendita € 100,00 Meno costi variabili € 60,00 MdC Meno costi fissi € 1500,0 * EBT * I costi fissi sono “indipendenti” dal volume

Mettiamo i numeri in forma ordinata Volume = 30 Totali Unitari Ricavi da vendita € 100,00 Meno costi variabili € 60,00 MdC Meno costi fissi € 1500,0 * EBT * I costi fissi sono “indipendenti” dal volume

Mettiamo i numeri in forma ordinata Volume = 1 Totali Unitari Ricavi da vendita € 100,00 Meno costi variabili € 60,00 MdC Meno costi fissi € 1500,0 * EBT * I costi fissi sono “indipendenti” dal volume

Cosa abbiamo imparato? Una facile relazione tra il volume di vendita, il MdC e l’utile A parità di costi fissi, l’aumento (o la diminuzione) delle unità vendute, provoca l’aumento (o la diminuzione) dell’utile in misura pari al prodotto del MdC unitario per il numero delle unità variate Direte che abbiamo scoperto l’acqua calda…

Facciamo allora un passo avanti… I vostri clienti si lagnano del prezzo troppo alto (avete mai sentito dei clienti lagnarsi per un prezzo troppo basso?) Temete che arrivi qualche concorrente, e qualcuno vi suggerisce di abbassare il prezzo da € 100,00 a € 85,00; cosa sarà mai una diminuzione di soli € 15,00 al pezzo? Diminuireste il prezzo? Vediamo cosa succede

Vediamo il nuovo conto economico Volume = 50 Totali Unitari Ricavi da vendita € 4250,00 € 85,00 Meno costi variabili € 3000,00 € 60,00 MdC € 1250,00 € 25,00 Meno costi fissi € 1500,0 EBT € (250,00) Abbiamo perso soldi!!!

Cosa abbiamo imparato? La facile (ma in questo caso spiacevole) relazione tra il prezzo di vendita, il MdC, e l’utile Se fossimo però riusciti a diminuire i costi fissi le cose sarebbero andate meglio Le variabili in gioco sono quindi i volumi di vendita, il prezzo e i costi fissi Entro una certa misura i costi li potete controllare, ma i ricavi? Sul mercato non siete soli…

Una regola da non dimenticare, mai! Il prezzo lo fa il mercato, i vostri costi vi diranno se siete in grado di stare sul mercato

Parliamo adesso del Punto di Pareggio (Break Even Point, BEP) Questo indicatore risponde alla domanda: a parità di altri fattori, quante unità dei miei prodotti devo vendere affinché non abbia né utili né perdite?

Il Punto di Pareggio della fabbrichetta di spremiagrumi € 3.750 37,5

Il Punto di Pareggio (BEP) Rappresenta i ricavi, a unità o a valore che permettono di soltanto coprire i costi fissi, senza utile e senza perdite Vediamo come il MdC ci può aiutare in questo calcolo

Il MdC e il BEP per aziende monoprodotto Non spaventatevi, faremo qualche calcolo facile facile… Torniamo alla nostra azienda di spremiagrumi, che ha costi fissi di 1500 Al prezzo unitario di 100, il MdC è di 40, cioè ogni unità “contribuisce” 40 alla copertura dei costi fissi Quante unità occorre vendere per coprire 1500? Naturalmente 1500/40, cioè 38 (o più esattamente 37,5) Quindi per aziende monoprodotto la formula è: Ricavi BEP = Costi Fissi/ MdC unitario

Vediamo una formula più generale Per aziende multiprodotto o per aziende di servizi non possiamo ovviamente considerare il MdC unitario: vediamo allora come fare. Avendo suddiviso i costi in fissi e variabili, siamo in grado di calcolare il MdC, ed esprimiamo questo margine come percentuale dei ricavi (o, meglio, come la percentuale diviso 100, considerando perciò i ricavi pari a 1) Ipotizziamo i costi fissi in 3000 Supponiamo che il MdC sia del 30%. Questo vuol dire che il 30% dei ricavi, al BEP, deve coprire i costi fissi. Costruiamo la formula: 0,30*Ricavi al BEP= 3000 Allora Ricavi al BEP = 3000/0,30= 10000. Vogliamo verificare? 10000- 0,70*10000= 3000, cioè i costi fissi Perché abbiamo usato 0,70 e non 0,30?

La realtà è un po’ più complicata Il punto di pareggio economico è condizione necessaria ma non sufficiente per la sopravvivenza dell’impresa La prossima volta parleremo di aspetti finanziari Ma per ora concentriamoci sul MdC e sul BEP!

Adesso la parola alle vostre imprese!