Strutture di elevazione Muratura tradizionale Struttura a “gabbia” in c.a.
Cosa sono le strutture di elevazione? Tutto ciò che si “eleva”, cioè si innalza, dalle fondazioni, cioè: Archi e Capriate Collegamenti orizzontali Solai Travi Murature Collegamenti verticali Pilastri e colonne Fondazioni
Strutture di elevazione a muratura tradizionale Il peso della costruzione è sorretto dai soli muri, che per tanto si chiamano muri portanti Le murature sono costituite da mattoni o pietre murati con malta, resistono molto bene a compressione I muri sono piuttosto spessi, ma si rastremano verso l’alto (si restringono), poiché devono sorreggere meno peso I muri sorreggono i solai: visto che la pietra non resiste a flessione, sin dall’antichità le strutture orizzontali (travi e solai) si facevano in legno poichè resiste bene a flessione. In seguito si fecero in calcestruzzo armato, ancora più resistente a flessione.
Muratura tradizionale: sistema a trilite o architrave Sistema non più utilizzato, poiché le strutture orizzontali, in particolare le travi, sono poggiate sui pilastri (detti piedritti). Se le travi erano di pietra resistevano ancora meno, poiché la pietra non resiste a flessione (si spacca al centro in basso, dove c’è trazione). Se le travi erano in legno resistevano di più.
Muratura tradizionale: sistema ad arco Vantaggio: si possono utilizzare mattoni e pietre, poiché per la conformazione dell’arco non sono sottoposti a flessione (come le travi) ma a compressione! Ciascun elemento dell’arco si chiama concio e ha la forma trapezoidale: il concio più in alto si chiama chiave di volta. Dalla chiave di volta partono le spinte verso il basso, forze che si trasmettono di concio in concio facendo si che ogni concio risulti sottoposto a compressione. Affinchè l’arco non crolli è necessario che la somma di tutte queste forze (concentrata in un’unica forza F) risulti applicata all’interno del terzo medio, cioè la parte centrale dell’arco se questo viene diviso in 3 parti uguali.
Sistemi di contenimento dell’arco Contrafforti La spinta dell’arco può fuoriuscire dai piedritti E spingere i piedritti verso l’esterno: l’arco crolla. Allora ai lati si rinforzano i piedritti coi contrafforti, murature che contrastano le spinte. OPPURE Si contengono le spinte dell’arco principale con archi laterali , detti archi rampanti, che distribuiscono meglio il peso verso il basso. Archi rampanti
Come si costruisce un arco Costruiti i piedritti, tra di essi si erigeva una struttura provvisoria in legno, detta centina, a forma di arco: su di essa venivano murati i conci partendo da quelli laterali e finendo con la chiave di volta. Asciugata la malta si toglieva la centina.
Strutture di elevazione a gabbia La struttura a gabbia è costituita da pilastri e travi in c.a. che sorreggono tutti i carchi dell’edificio. Rispetto al sistema a muratura tradizionale questo sistema ha il vantaggio di permettere la distribuzione delle murature interne a piacimento, abbattendole e riscostruen- dole anche successivamente. 5. Terrazza di copertura: è un solaio orizzontale accessibile; è fatto da una pavimentazione che poggia su uno …. 6… strato impermeabilizzante poggiato su un … 8. Cornicione: delimita il terrazzo di copertura (è un muretto alto 30 cm). Se il terrazzo è praticabile allora si costruisce un parapetto alto 100 cm. 7… massetto in calcestruzzo col quale si creano le pendenze per lo smaltimento delle acque piovane 3. Pilastro 4. Trave: sono entrambi in calcestruzzo armato, sono essi a sorreggere i carichi della costruzione. 2. Solaio: è costruito in latero-cemento (insieme di laterizi e calcestruzzo). Vedi slide successiva. 1. Vespaio: in figura è il solaio a piano terra costruito su muretti, così tra gli spazi vuoti passa aria che isola dal terreno.
Come si costruisce un solaio 1. Si mettono in opera le casseforme in legno sostenute dalle puntellature in acciaio. 2. Sulle casseforme si posizionano le pignatte in file parallele (mattoni per solaio) e le armature sia delle travi che dei travetti tra una fila e l’altra delle pignatte. 3. Si mette sopra la rete elettrosaldata, si getta il calcestruzzo prima a riempire le travi e i travetti, poi a ricoprire tutto l’impalcato.
La capriata Ha forma TRIANGOLARE, perché il triangolo è una figura indeformabile. I due lati obliqui si chiamano puntoni, incastrati alla catena, l’elemento orizzontale. Se la capriata è molto grande si aggiunge un elemento verticale incastrato ai puntoni, il monaco, che però non tocca con la catena: al monaco si incastrano altri 2 elementi obliqui chiamati saettoni che si collegano con i due puntoni e evitano che questi si flettano. Il monaco non tocca con la catena altrimenti la farebbe flettere. I puntoni e i saettoni risultano compressi, la catena e il monaco sono sottoposti a trazione.